giovedì 5 aprile 2012

The Darkest Chasing: Influenza (Prologo)



Gilly Shaw GsLords Ita *Apre gli occhi di scatto colta da una strana sensazione. Aveva freddo e considerando che alla fortezza tenevano sempre il riscaldamento acceso, quei brividi non erano normali. La camera era immersa completamente nell'ombra a parte i numeri della sveglia che segnavano le 5.15 della notte. Cerca a tentoni l'interruttore dell'abatjour e quando riesce nella sua impresa è costretta a chiudere in fretta gli occhi. Bruciavano. Si versa un bicchiere d'acqua e lo beve tutto d'un sorso.* Oddio! *Che mal di gola! Le sembrava di aver appena inghiottito una manciata di chiodi. Solleva le coperte reprimendo un brivido di freddo che la attraversa e ondeggiando tenta di raggiungere l'armadio. Afferra la prima coperta su cui affonda le mani e se la trascina dietro sul letto sperando con tutto il cuore di non dover ripetere l'operazione. Si rannicchia nuovamente sotto le coperte sentendo che un mal di testa coi fiocchi si sta preparando ad assalirla. 'Non bastavano gli incubi a perseguitarla?' Spegne nuovamente la luce cercando di scivolare nel mondo dei sogni, ma dopo poco un fastidioso senso di soffocamento la costringe ad alzarsi. Si ributta sul cuscino con gli occhi che le bruciano neppure li avesse bagnati con la benzina. Trascorre le due ore successive a rigirarsi nel letto, soffiarsi il naso e bere acqua per raffreddare l'inferno che si stava scatenando nella sua gola e quando la musica irrompe nella sua stanza la sua sveglia rischia seriamente di fare un volo fuori dalla finestra. Si alza velocemente. Troppo velocemente. La stanza gira intorno a lei con una velocità impressionante. Si getta nuovamente sul letto e afferra il cellulare, scorre la rubrica e seleziona il numero. Comincia a scrivere quasi con gli occhi chiusi. Sms text* Dani non mi sento bene. Non ce la faccio neppure a stare in piedi *invia il messaggio sperando di non aver scritto lettere a caso*

Danika Ford GsLords Ita ‎*si era svegliata di soprassalto, in preda ad uno dei suoi sogni. Il bisogno di mettere su tela le immagini era quasi irrefrenabile. Sfiorando con le proprie le labbra di Reyes, gli accarezza piano una guancia, intenerita. La sua pelle scura, cosparsa di cicatrici e di ferite ancora aperte, le fa scorrere brividi piacevoli in tutto il corpo. Da quando stava con quell'uomo, si rendeva conto ogni giorno di più, che era diventata una donna insaziabile. Sospirando, si alza e si avvicina al suo spazio, adibito alla sua attività. I pennelli di fronte a lei sembrano chiamarla a gran voce, quando la vibrazione del telefono la interrompe. Lanciando un'occhiata incerta all'orario, spalanca gli occhi, rendendosi conto dell'ora tarda* Chi può essere...? *sempre più preoccupata, nota il messaggio e con il cuore a mille lo apre per leggerne il contenuto. Gilly. Perché non era andata direttamente da lei, anzichè mandarle un messaggio? Lanciando il telefono sul tavolo da lavoro si precipita fuori dalla stanza per raggiungere la stanza che le avevano assegnato, cercando di fare il meno rumore possibile*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Appoggia il cellulare sul comodino e si stende nuovamente sul letto pregando qualsiasi divinità stesse ascoltando di farla sentire meglio. 'Ti prego fermati' implora la stanza che, insensibile, continua a mulinare di fronte a lei. Si appoggia un braccio sugli occhi e comincia a tossire. Per fortuna quella mattina aveva un orario piuttosto leggero e quindi non si sarebbe persa delle lezioni importanti. Si rigira nel letto afferrando un altro fazzoletto. Invidia ulteriormente gli altri abitanti della fortezza che sono immuni ai malanni. Starnutisce e un dolore secco all'altezza dei bronchi quasi le toglie il fiato. A occhi chiusi, ripensa a quello che era successo la mattina precedente cercando di capire dove poteva aver preso freddo. Corbin si era sentito poco bene durante la verifica di geometria e i suoi genitori erano venuti a prenderlo durante la lezione successiva. Forse aveva preso anche lei l'influenza che aveva colpito il suo amico. E pensare che i Cacciatori davano tuttla la colpa al demone della Malattia. Scuote la testa a quel pensiero procurandosi un'emicrania da urlo. Realizzando poi che in quello stato era impossibile riuscire a dormire, afferra il termometro per misurarsi la febbre. Si era appena messa il termometro sotto il braccio quando un rumore di passi di fronte alla sua stanza la costringe a voltarsi verso la porta. Se fosse stato William si sarebbe tirata le coperte sopra la testa. Non si sarebbe fatta vedere da lui in quello stato neppure se da quello fosse dipesa la sua vita.*

Danika Ford GsLords Ita ‎*arrivata davanti alla porta, bussa piano e poi entra senza attendere oltre. Oltrepassa la soglia in punta di piedi, nella stanza semioscura, la figura sotto le coperte stava tremando e continuava ad avere degli attacchi di tosse. Arricciando le labbra, dispiaciuta, si avvicina al letto, sedendosi poi sulle coperte* Tesoro... *sussurra, posando una mano su quella della ragazza e un'altra sulla sua fronte. Bruciava* Mi sa che per un pò non ti muoverai da questo letto *sussurra, cercando di non alzare la voce, immaginando il mal di testa epico che possiede in quel momento* Ti preparo un the, ti va? *sorride, al buio, battendole piano sulla mano. In passato non era sicuramente stata accudita dai suoi genitori. Il loro ultimo pensiero era una figlia scomoda come la loro. Sporchi bastardi, pensa mentre al contempo cerca di reprimere il disgusto. Doveva pensare a lei, in quel momento, che stava male e probabilmente non aveva voglia di avere nessuno tra i piedi, abituata com'era a starsene per i fatti suoi*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*I passi che aveva sentito poco prima evidentemente erano diretti verso la sua stanza. Qualcuno bussa alla sua stanza e non fa neppure in tempo a dire 'Avanti' che quella si socchiude rivelando la splendente chioma della sua migliore amica nonchè tutrice. 'Cavolo' Non voleva svegliarla. Pensava che stesse ancora dormendo, per questo aveva mandato un sms invece che chiamarla. Certo per questo e anche perchè non ce l'avrebbe mai fatta a sostenere una conversazione decente senza biascicare le parole. La ascolta in silenzio mentre brividi di freddo la attraversano. Apprezza il suo tono pacato e con movimenti imprecettibili della testa annuisce alla sua richiesta. Un thè le avrebbe fatto bene. Sorride a quell'amica tanto preziosa.* Grazie *riesce a dire con voce roca prima che un bip fastidioso riporti la sua attenzione a ciò che aveva sotto il braccio. Sfila il termometro e quando legge i numeri riportati quasi le viene un colpo* 38,5 *borbotta sempre con voce roca. Era normale allora che si sentisse a pezzi*

Danika Ford GsLords Ita ‎*accende la lampada posta sul comodino di fianco al letto, per farle leggere meglio. Non ha affatto una bella cera la ragazza* Vado a prepararti qualcosa di caldo *si sporge verso di lei e la bacia sulla fronte, per poi si alzarsi e dirigersi verso la cucina della Fortezza. Spera di non trovare nessuno, in particolare, William: si sarebbe preoccupato inutilmente per una semplice febbre, inoltre dubita che alla ragazza avrebbe fatto piacere essere vista in quelle condizioni. Aggrottando la fronte, mentre taglia una fettina di limone, pensa che non vede l'Immortale da un pò di tempo. Aveva fatto le valigie e borbottato qualche spiegazione. Strano, di solito non lo fa mai, ma il cipiglio disegnato in viso non aveva fatto aggiungere altro agli abitanti della Fortezza. Non avrebbe detto nulla alla ragazzina, solitamente una persona che sta male vuole essere lasciata in pace, e lei non vuole darle ulteriori preoccupazioni. Si allunga verso il mobiletto, prendendo una tazza. La teiera stava ormai fischiando. La prende e ne versa il contenuto in una tazza, immergendoci dentro la bustina di the. Non aveva il tempo di prendere il servizio di porcellana rubato a non si sa quale matrimonio, da non si sa chi. A pensarci bene, in quel posto, abitavano non poche persone con tendenze cleptomani. Alzando le spalle, prende il tutto, tornando a dirigersi verso la camera di Gilly*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Afferra uno dei cuscini posti sul letto, lo prende a pugni per renderlo più soffice, lo sistema sopra quello con cui dormiva solitamente e li colloca entrambi sulla tastiera del letto, inclinandoli. Tenendo il viso più alto infatti riusciva a respirare meglio. Chiude gli occhi e di fronte a sè si materializzano scene non proprio piacevoli, come l'ultima volta che era stata male prima di scappare di casa. Immediatamente scene del passato l'assalgono e senza volerlo si trova a rivivere un episodio della sua triste vita in Nebraska. Come quella mattina si era sentita poco bene e non era andata a scuola. Pensava di poter trascorrere un paio d'ore in tranquillità, a dormire o a leggere un buon libro, e invece... quel bastardo del suo patrigno aveva infierito ulteriormente su di lei. Quando aveva sentito aprirsi il portone di casa aveva subito spalancato gli occhi immaginandosi quello che sarebbe successo di li a poco. I passi del suo aguzzino rimpombavano sul pavimento come per volerla avvertire, ma.. Era inutile nascondersi. Lui sapeva che era in casa e cercare di sfuggirgli lo avrebbe solo fatto infuriare di più. Neppure quando stava male la lasciava in pace. Aveva aperto la porta della sua camera con deliberata lentezza prima di fissarla con un sorriso maligno dipinto sul volto.. Stava scuotendo energicamente la testa per tornare al presente quando Danika rientra nella sua stanza con una tazza fumante tra le mani. Presa com'era da quegli orribili ricordi non si era neppure resa conto della sua presenza*

Danika Ford GsLords Ita ‎*varca la soglia della porta, con il vassoio in mano e vede Gilly scuotere la testa con forza, nella penombra. Il comportamento strano della ragazza le fa aggrottare la fronte, e, pensando che la febbre fosse salita, si avvicina quasi di corsa, posando immediatamente il vassoio e sporgendosi verso di lei per toccarle la fronte. Come prima, era calda, non sembrava febbricitante. Con delicatezza la prende per le spalle, facendola alzare dai cuscini per risistemarli. Erano fradici per la febbre, ma non si preoccupa. Posizionandoli in maniera tale da metterla seduta, la fa ridistendere* Ti ho portato un thè *sussurra, prendendo una tazza e la teira. Versando il contenuto, si siede comodamente sulla coperta e sospira. Povera piccola, era sempre brutto quando si stava male, ma per lei doveva essere peggio e abbastanza strano avere gente intorno* Vedrai che questo ti farà stare meglio *mormora, mentre le passa la tazza e si assicura che la prenda saldamente senza farla cadere. La lampada sul comodino, manda dei bagliori in quasi tutta la stanza. Alzandosi, sempre tenendo d'occhio la ragazza, si avvicina ad una poltrona a forma di hamburger, posta lì in un momento di pazzia di Anya, probabilmente. Credeva forse che i ragazzi di oggi apprezzassero quelle cose? Meglio non darsi una risposta e neanche porsi la domanda. Si accomoda e rimane lì', in silenzio, in attesa che Gilly finisse il suo thè*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Un leggero spostamento d'aria la riporta di colpo alla realtà. Si gira di scatto e nota lo sguardo preoccupato sul viso della sua amica. Accanto a lei, sul suo comodino, c'era un vassoio che reggeva una tazza vuota e una teiera dall'aspetto confortante, soprattutto perchè ciò che conteneva era stato preparato con tanta cura da una persona che le voleva bene. Quando poi Danika la fa sollevare per sistemarle i cuscini quasi le salgono le lacrime agli occhi. Nessuno si era mai preoccupato che lei stesse comoda. Nessuno le aveva mai rivolto così tante attenzioni. Si gira verso di lei mentre le versa quel liquido dorato che era sicura emanasse un profumo delizioso.* Ti ringrazio Dani *prende la tazza che la sua amica le sta porgendo e l'avvicina alle labbra prima di bere piccoli sorsi. Il liquido che le scende lungo la gola è un vero e proprio toccasana. La scalda piano piano scacciando i brividi di freddo e dando un leggero sollievo anche alla sua gola. Continua a bere e con lo sguardo segue la sua infermiera che titubante si siede sopra la poltrona che Anya le aveva regalato un giorno che aveva preso un buon voto a matematica. Lei era sempre stata una frana in quella materia e quella volta che la verifica era andara bene la Dea aveva voluto premiarla. Continua a sorseggiare il suo thè. Il vapore caldo che emana quella bevanda le penetra nelle narici permettendole di respirare almeno un po'. Sente le palpebre diventare sempre più pesanti. Aveva bisogno di recuperare le ore di sonno perdute. Prima che le scivoli la tazza di mano e che sporchi tutto il copriletto si gira per posarla sul vassoio. La sua amica doveva aver notato il gesto perchè subito si alza dalla poltrona, recupera il tutto e la lascia da sola per riposarsi. La saluta prima che la porta della sua camera le si chiuda alla spalle. Non smetteva mai di ringraziare gli Dei per averle permesso di incontrarla. Danika non si rendeva conto di quello che aveva fatto per lei. Non solo le aveva dato una casa e si prendeva sempre cura di lei preoccupandosi che avesse tutto ciò di cui poteva aver bisogno. Le aveva anche dato una famiglia, un concetto che lei non aveva mai capito a fondo* Grazie Dani *sussurra prima che lei si allontanasse dal letto. 'Per tutto'*

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