venerdì 6 aprile 2012

TRAMA EXTRA- La Maledizione

*Aveva perso la cognizione del tempo. Lì, immobile a fissare quel dannato libro che era riuscito da poco ad avere. Gli occhi spalancati, le mani sudate e appiccicose, non riusciva a staccare gli occhi da quel misero libro, ricoperto di rubini, in cui era scritto il suo destino. Il suo dannatissimo destino, per la miseria! Stringendo i denti, si avvicina al luogo dove lo aveva riposto. In quel modo avrebbe potuto averlo sempre sott'occhio. Non l'avrebbe mai perso di vista. Molti déi avrebbero ucciso i loro figli per poter anche solo sbirciare la copertina. Il destino di molti era scritto su quelle pagine vecchie, con gli angoli spiegazzati, che riportavano all'esterno una ricchezza vecchia come il mondo. Avvicinandosi piano, come se avesse paura che quel libro gli sarebbe saltato addosso e lo azzannasse alla gola, allunga una mano trepidante. Con una delicatezza che non avrebbe riservato neanche alla donna più attraente, lo afferra e lo apre. Lancia un'occhiata. Quante volte aveva sbirciato tra le scritture sperando che potessero mutare solo con la sua forza di volontà? Quante? Un'infinità di volte! Deglutisce piano, rileggendo le lettere vergate sulla carta, riguardanti il suo futuro. Naturalmente c'era di mezzo una donna, come sempre. Ovvio. Sembrava di essere in una cazzo di tragedia! Amore, donna amata, separazione, finale tragico. Stringe i pugni rileggendo, piano questa volta, magari qualcosa che non aveva colto precedentemente sarebbe saltata fuori ora. Lo sguardo scorre sulla pagina, studiando ogni minimo dettaglio, ogni più piccola piega della pagina. Nulla, non era cambiato assolutamente nulla! Non capiva niente di ciò che c'era scritto, quelle righe dedicate a lui erano scritte a indovinello. Un maledettissimo indovinello. Perfetto. Non poteva andare peggio di così. Richiude di scatto il libro e si volta, senza neanche più degnarlo di uno sguardo. Non si sarebbe fatto influenzare da una stupida filastrocca per bambini. Sarebbe andato a letto con ogni essere femminile appetibile che gli capitava a tiro, e il suo cuore sarebbe rimasto, lì al suo posto. Rinchiuso nel suo petto. Niente al mondo avrebbe potuto essere più salvo di quel muscolo palpitante. Niente! Amava le donne, il loro corpo, quelle loro risatine squillanti e le fusa che facevano in QUEI momenti! Oh sì, le amava con tutto il suo corpo. Le adorava con tutto sé stesso. Non avrebbe potuto vivere senza di loro. Ma questo è quanto. Non avrebbe mai donato quella precisa parte di sé a nessuna di loro. Marciando come un soldato verso la sua camera da letto, serra i pugni, tanto che sente le unghie penetrare nella pelle. Non sarebbe mai accaduto, si ripete. Con nessuna, per gli déi!*

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