lunedì 12 marzo 2012

Trama Extra - Gilly's Nightmare




Scarlet Incubi GsLords Ita

*Il sole è appena sorto e lei, come ad ogni alba, è caduta in un profondo sonno, cullata dalle ombre di cui Incubi l'avvolge. Altri custodi dei demoni possono ribellarsi a loro, combatterli, anche se solo fino ad un certo punto... lei non può far nulla: ogni dodici ore di veglia, una profonda stanchezza la assale, in qualunque luogo o situazione si trovi, senza poter fare nulla per impedirlo. Ma ormai, dopo quello che ha visto e passato per secoli nel tartaro, si sennte molto, molto più al sicuro, immersa nella nebbia oscura che la nasconde alla vista di chiunque. L'unica cosa che le importa e che può fare, adesso, è assistere e partecipare al divertimento di Incubi. Ed eccola lì, nuovamente in quel regno in cui i sogni di tutte le creature diventano realtà, nelle menti di chi li vive. Porte, decine, centinaia, migliaia di porte di ogni tipo e dimensione la circondano. O meglio, li circondano.
-"Dove andiamo, oggi?"-
Chiede Incubi, desideroso di nutrirsi delle paure che susciterà nelle sue vittime. Si guarda intorno, scrutando ogni ingresso, ogni dettaglio, cercando di capire il sogno in corso attraverso i suoni provenienti da dietro di essi e le sensazioni che li attraversano. Sogni di bambini, di divertimento, romantici, di gola o lussuria, di avventura o vita apparentemente quotidiana... Un vero e proprio bouffet!
"Scegli pure tu!"
-"Come desideri..."- Risponde, conducendola ad una porta intarsiata con viticci fioriti. Una ragazza, a quanto pare... e non è neanche tanto lontana...*

Gilly Shaw GsLords Ita‎
*Quando era andata a letto la sera precedente era preparata a ciò che sarebbe successo una volta tra le braccia di Morfeo. Tutte le notti veniva assalita dai peggiori incubi, si svegliava di soprassalto e spesso sudata. I ricordi la assalivano sempre inesorabili riportandole alla mente le immagini più brutte della sua vita. Il suo patrigno che incombeva su di lei, che la picchiava, che la toccava... 
Si sveglia di scatto quando le mani di quell'uomo le assestano un sonoro ceffone.. come se quello schiocco le fosse penetrato nelle orecchie riportandola alla realtà. Si mette seduta sulle coperte e guarda fuori dalla finestra dove i deboli raggi del sole fanno capolino per cominciare la giornata. Cerca di focalizzare i mobili familiari della sua stanza a Budapest. 'Non sono più in Nebraska.. sono lontana km e km.. sono al sicuro.' continua a ripetersi come un mantra.
Si volta verso il comodino e afferra il bicchiere d'acqua sempre pronto a rinfrescarla e lo beve tutto d'un fiato. Piano piano la luce si riversa dentro la sua stanza rendendola più tranquilla. Certo.. con la luce aveva sempre gli incubi ma si avvicinava il momento di svegliarsi e di alzarsi perciò vedere l'alba riusciva sempre a tranquillizzarla. Appoggia nuovamente la testa sul cuscino e chiude gli occhi.
La prima immagine che le si para di fronte è William che gioca a guitar hero e come al solito.. era bellissimo. Uhm.. questo sogno dtava cominciando bene..


Scarlet Incubi GsLords Ita 
‎*Attraversa la porta e viene abbagliata dalla luce di quel sogno, o meglio, non un vera e propria luce, che illumina la scena. E' la felicità in essa, le sensazioni e si sentimenti della persona a cui appartiene la mente in cui è entrato Incubi. Una volta attenuato quel bagliore, si guarda intorno... una scena ben definita, per essere un sogno... molti tendono ad inventarsi lo scenario "da sogno", ma quella pare proprio essere una stanza già esistente, da qualche parte. Di fronte a lei c'è la sognatrice, la persona a cui appartiene il sogno... una ragazzina, probabilmente meno che diciottenne, che suona una finta chitarra come se fosse sotto i riflettori, su un palco con migliaia di persone ad acclamarla... Ma non è sola, ed è questa la cosa interessante, che stuzzica la fantasia di Incubi. Un uomo è insieme a lei, suonando una batteria non più vera della chitarra della ragazza, e sembra divertirsi non meno di lei. Eppure il sogno non è incentrato sul divertimento, sul successo e la bravura con cui suonano. Se fosse stato quello, si sarebbe ritrovata veramente su un palco con un microfono e migliaia di persone a saltare a ritmo per lei. Quel sogno è, in qualche modo, sentimentale. A quanto pare alla ragazzina piace parecchio quell'uomo... quasi quasi le spiace interrompere quella bella e insolita fantasia romantica! Ma ormai che è lì e il demone è affamato...*
*Sente Incubi affondare nella sua mente, alla ricerca di informazioni, delle fobie, delle peggiori esperienze, per poterle rivoltare e abbatterle sulla vittima, per nutrirsi del terrore che provoca. Trova i loro nomi, Gilly, si fa chiamare la ragazza, mentre l'uomo (parecchio carino, in effetti, ma come nella maggior parte dei sogni, potrebbe essere una ricostruzione imperfetta e idealizzata), si chiama William, o Liam, da quel che sente. E oltre ai loro nomi, ecco arrivare informazioni utili... passa una mano di fronte al viso, come a cancellare una lavagna, modificando la scena. La stanza si oscura e cambia, la televisione sparisce come fumo al vento, i mobili si riformano e l'uomo dai capelli scuri cambia aspetto. Ha visto troppe cose nella sua breve vita, e la maggior parte di esse non certo perfette... Ma Incubi se ne frega. Ha soltanto bisogno del suo terrore.*


Gilly Shaw GsLords Ita
‎*Continua a sognare cullata da quelle immagini.. 
Si avvicina a William che muove a tempo le bacchette della batteria. Le fa un occhiolino e un cenno con la testa indicandole la chitarra di plastica. Afferra l'oggetto e comincia a muovere velocemente le dita su quei tasti colorati seguendo la musica e guardando la reincarnazione della sua ossessione negli occhi. Almeno nei sogni, quelli belli, lui era solo suo. Poteva fantasticare che lui ricambiasse i suoi sentimenti, che la guardasse con desiderio. 
Non vuole distogliere lo sguardo da quei magnetici occhi azzurri ma non vuole neppure sbagliare così si volta per guardare la tv dove viene indicata la sequenza di note che deve seguire e.. il magnifico televisore al plasma che era sempre stato nel salone della fortezza viene rimpiazzato da uno vecchio, a tubo catodico ed estremamente familiare. Anche i mobili cambiano sotto il suo sguardo incredulo e sbalordito, come per magia.. come se un potente mago si fosse divertito a schioccare le dita e a tramutare tutto ciò che avesse di fronte in mediocri mobili beige, un colore che da tempo aveva imparato ad odiare..
Si gira nuovamente a guardare William, per capire se anche lui aveva notato il cambiamento, se anche lui era perplesso per ciò che stava accadendo sotto i loro occhi e ciò che vede, se possibile, è ancora più scioccante.. William.. il suo William non è più seduto alla batteria, con le bacchette in mano, ma al suo posto c'è 'lui'.
Il suo patrigno, l'uomo che odiava di più al mondo, l'uomo che aveva ucciso la sua innocenza, che era l'artefice di tutte le sue sventure, di tutti i suoi incubi era lì con lei e la guardava con quello sguardo che, ormai lo sapeva bene, presagiva sessioni di torture, violenze a cui lei non poteva scappare. Un sorriso sadico decorava quel volto disgustoso, un sorriso che avrebbe voluto cancellare a suon di pungi. Avrebbe voluto essere il Joker e usare il pugnale per allargargli quel sorriso con due tagli laterali cosìcchè tutti sarebbero scappati di fronte a lui. 
Si blocca a guardare quell'uomo, completamente incapace di fuggire..*


Scarlet Incubi GsLords Ita 
Divertiti, ma vacci piano. Ce ne saranno anche altri, stanotte. *Mormora, rivolta al proprio demone, sapendo di essere invisibile e non percepibile in alcun modo agli occhi o alle orecchie di quella ragazza.* -Fame...- *Lo sente sibilare. Vuol dire che non sarà molto buono, questa volta. Non è certo la prima nella cui mente, Incubi sceglie di immergersi, ma la violenza in famiglia è qualcosa che conosce fin troppo bene... Soprattutto quando da quella famiglia non si può scappare, in quanto con essa condivide la stessa, lurida cella. E non solo con la famiglia. Fa parte anche dei suoi incubi personali, e deve nutrire il demone per far sì che questo non li scateni contro lei stessa.*
*Non può far molto per fermare Incubi, quindi assiste a quello che, a quanto ha sentito, non è certo il primo incubo che ha su questo tema... L'"uomo nero" si avvicina alla ragazza, che intanto sembra ringiovanire a vista d'occhio di almeno un paio d'anni, apparendo più esile, più fragile, più bambina, anche se qualcosa nei suoi occhi dimostra molto più dell'età reale. Il pensiero che le sente fare nel sogno, le fa venire voglia di urlarle "Non dargli idee, idiota!!", ma è troppo tardi.
La figura ghignante, ricostruita in parte dai suoi ricordi e in parte dalle sue paure, avanza verso la bambina, che si trova all'improvviso con un muro alle spalle, senza via di fuga. "Ti piace giocare con i coltelli, ragazzina?" Parla lui, con una voce troppo cupa per essere quella reale, ma perfetta per spaventare, come il classico tono dei maniaci e assassini dei film horror. Le prende il mento con una mano e glielo alza per fissarla dritta in faccia, prima di tirarle un manrovescio così forte che la fa cadere per terra. Lei intanto, percepisce che Incubi sta cominciando a divertirsi come un matto, mentre la paura che già avvolge il sogno è solo l'antipasto.*


Gilly Shaw GsLords Ita
*Guarda quel mostro negli occhi e comincia a tremare di paura. L'unica cosa che vorrebbe fare è raggomitolarsi, portarsi le mani sopra la testa e urlare. Prova ad arretrare ma si rende conto subito di essere con le spalle al muro. Spalanca gli occhi. 'Ma da dove spunta questa parete?' Ci si appoggia contro desiderando essere risucchiata da quella fredda superficie ma questa non accoglie le sue suppliche e la lascia in balia di quell'individuo che le si avvicina lentamente come se sapesse di avere tutto il tempo del mondo, come se sapesse che lei non può sfuggirgli, che è completamente in mano sua. Quando se lo ritrova di fronte il desiderio di smaterializzarsi, di scomporsi in mille molecole e svanire nel nulla diventa ancora più forte, perchè persino la morte è meglio di quello che la spetta. Quante volte aveva desiderato che nei suoi deliri il suo patrigno calcasse troppo la mano e la uccidesse..
Quella voce.. le penetra nel cervello più acuta del grido di una Banshee.. 
Sente il tocco di quel verme sotto il suo mento e alza a forza il viso per ritrovarselo in una frazione di secondo appiccicato al muro. La colpisce infatti con una tale forza che si meraviglia di non aver perso i sensi o di non aver sentito il rumore di un osso rotto. Il dolore tuttavia le fa venire le vertigini, perde l'equilibrio e si ritrova inginocchiata a terra. Pensa velocemente a cosa fare e subito esclude di fingersi priva di sensi, c'aveva provato mille volte ma lui aveva sempre continuato a infierire su di lei. 
Alza le mani per proteggersi ma sente un oggetto freddo passare sul suo braccio e focalizza un coltello nelle mani di quell'essere, un coltello la cui lama è bagnata da un liquido rosso. Comincia a tremare quando la punta di quel pugnale casalingo sfiora il suo viso.*
Vediamo di divertirci un pochino con questo mio amico! *esclama con quella voce così fredda e glaciale che le faceva venire voglia di strapargli le corde vocali* Eddai che cos'è quel broncio? Fammi un bel sorriso!
*Non fa in tempo a rispondere di andare a farsi fottere che cala quella lama sulla sua bocca e con estrema lentezza muove la lama lateralmente. Quell'oggetto affilato affonda nella sua tenera carne come se fosse un bisturi e la sfregia facendole essattamente quello che lei aveva desiderato fare a lui.*

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*Incubi sta dando del suo meglio... o peggio, con quella ragazza. Forse perché ha una bella storia violenta a cui attingere per scatenare le sue paure, forse, semplicemente perchè ha voglia di farlo. E' pur sempre un demone, desideroso di creare dolore, confusione e di essere violento e sanguinolento non appena trova l'occasione per farlo. Assiste alla scena, fredda e distaccata, come per qualunque altro umano nella cui mente addormentata si sia intrufolata. Vede l'uomo calare su di lei e affondarle un pugnale, spuntato dal nulla, dal lato della bocca a quasi metà guancia, sfigurandola irrimediabilmente... se fosse stato reale. Ma il suo urlo, probabilmente, è anche reale. Anche quella scena è stata rubata dai suoi pensieri, o meglio, dai suoi sogni, desideri. Però i ruoli sono stati invertiti e non è quell'uomo, ma lei a subirne le conseguenze. Ora due profonde ferite le attraversano il viso, un lembo di pelle che parte dal labbro inferiore le pende sul lato del volto come carta da parati strappata dalla parete, il tutto immerso in un lago di sangue che cola all'infinito, senza mai smettere, senza mai esaurirsi. Tutti i suoi abiti ne sono totalmente inzuppati e le aderiscono al corpo come se fossero intrisi d'acqua, rosso intenso. Quando l'uomo si alza, soddisfatto del lavoro appena fatto, la guarda raggomitolarsi a terra e tremare così forte da dare l'impressione che abbia le convulsioni, poi si gira verso Scarlet e la guarda ghignando* Bastardo... *Borbotta, rivolta ad incubi che la fissa attraverso gli occhi di quel ricordo. Lui, per tutta risposta, guarda nuovamente la ragazzina, che adesso sta crescendo, tornando alla sua età reale, anche se il viso è rimasto sfigurato, e le assesta un calcio nel fianco, prima di sparire nell'ombra come tutto il resto.* Spero tu ti sia divertito... *Commenta, con voce vuota* -"oh, si... Ancora!"- *risponde Incubi, con il tono di un bambino in un negozio di caramelle.* Perfetto, andiamo. *Esce dalla porta del sogno, adesso cambiata, senza più intarsi o fantasie floreali. Adesso la ragazza si sarebbe svegliata e sarebbe stata felice di aver vissuto solo un sogno. Ma per lei, invece, la notte è ancora giovane giovane, o meglio, il giorno. Dormirà fino al tramonto di un sonno infrangibile e, ovviamente, il demone non ozierà nell'attesa.*

Gilly Shaw GsLords Ita
‎*Urla con quanto più fiato ha in gola scalciando con le gambe per tentare di liberarsi da quella presa ferrea. Nella sua bocca sente il sapore metallico del sangue che copioso esce dalle due profonde ferite laterali alla bocca. Alza una mano per sentire quanto profondi siano i tagli che quel verme le ha fatto e quasi sviene nel sentire un lembo di pelle che le cade da un lato del viso. Il sangue continua a uscire inesorabile dalle ferite tingendo di rosso tutti i suoi abiti e impedendole quasi di respirare..
Lo guarda allontanarsi da lei e vorrebbe strappargli il coltello dalle mani e conficcarglielo sull'inguine con tutta la forza che ha ma non riesce a fare nulla se non a raggomitolarsi e a mettersi in posizione fetale. Comincia tremare come una foglia mentre continua a ripensare a tutte le volte che quell'essere l'aveva ferita, sia esternamente che internamente. Sebbene lui fosse un porco sadico schifoso e amasse usare il coltello su di lei, erano le ferite interne, quelle non visibili agli occhi, a sanguinare maggiormente.
I suoi abiti intrisi di sangue le si appiccicano addosso, quell'abbraccio glaciale capace di farle penetrare il freddo fino alle ossa. Quando quell'essere la lascia da sola scoppia a piangere silenziosamente e chiude gli occhi immaginando di essere lontano dalla sua casa d'infanzia, lontano da quelle mani che l'hanno violata.. Di colpo però non sono immagini tranquillizzanti che vede ma la sua cameretta in Nebraska e il ricordo della prima volta che lui si è intrufolato nella sua stanza si fa prepotentemente strada nella sua mente..
Urla nuovamente con tutta la forza che ha e si ritrova seduta sul suo letto a due piazze nella fortezza a Budapest. Si porta subito una mano alla bocca sperando di non aver svegliato nessuno e per verificare che i tagli erano stato solo il frutto di un incubo. Tira un sospiro di sollievo quando sente ai lati della bocca che la sua pelle è perfettamente liscia..
Guarda la sveglia. E' ancora troppo presto per svegliarsi ma decide che dopo quell'incubo è meglio evitare Morfeo. Tira su le coperte, infila le pantofole e si dirige verso lo zaino per prendere un libro. Al momento stavano leggendo Jane Austen e le atmosfere di 'Orgoglio e Pregiudizio' era proprio quello che ci voleva per dimenticare quell'incubo.. il peggiore che aveva avuto da moltissimo tempo.*

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