giovedì 19 luglio 2012

TRAMA THE DARKEST CHASE: Il cerchio si Stringe






Lelantos GsLords Ita: *Appostato sotto un albero osserva la Fortezza di Budapest GsLords Ita. Nonostante fosse luglio sentì i capelli sulla nuca rizzarsi improvvisamente, in quel momento si sollevò una leggera brezza che portava con se odore di muschio e pioggia. Uno strano formicolio gli risalì lungo la schiena risvegliando i suoi istinti. Con occhio vigile ispezionò la collina pronto a contrastare l'imminente attacco, le dita serrate intorno al pugnale, le ginocchia flesse pronte ad assorbire l’impatto, ma oltre a lui non c'era anima viva in quei boschi. Senza rilassare la presa sull’arma si accuciò sul terreno umido e scrutò i muri di cinta cercando di capire dove si trovassero le telecamere del circuito di sicurezza. Due erano sul cornicione del lato est, una tra la picca e la cancellata, altre tre nascoste dai rami degli alberi sullo spiazzo adiacente. Ogni centimetro della fortezza era sorvegliato in modo impeccabile, era una rocca inespugnabile, ma non per lui. Con il pugnale disegnò delle linee sul terreno ancora fresco di rugiada, distrattamente si passò una mano sulle labbra mentre cercava una via per entrare nella fortezza. Non sarebbe stato facile, si rammentò osservando il castello da lontano, ma non gli erano mai piaciute le cose facili. E lui era consapevole di quanto trovare Scarlet non fosse stato facile* Ti devo dei complimenti cara cugina. Hai imparato a celare le tue tracce in modo impeccabile, sono piuttosto colpito *bisbiglia fissando la cartina che aveva disegnato, l’alone di un sorriso gli incurvò impercettibilmente gli angoli della bocca. Gli erano occorse settimane per trovare le giuste tracce da seguire e, per poco, non si era tradito a causa dell’impazienza. Scarlet Incubi GsLords Ita aveva percepito la sua presenza durante il sonno ed Incubi era quasi riuscito a smascherarlo, era riuscito a dileguarsi appena in tempo. Sua cugina era uno dei pochi titani di cui avesse stima, una dei pochi degni di portare quel nome. Ormai corruzione e disonore dilagavano come vino sulla tavola degli umani, la repulsione verso la sua stessa gente lo aveva spinto a fuggire ogni legame con questi.Quando Crono si era liberato dalle catene che lo tenevano relegato nella Prigione Tartaro GsLords Ita, aveva “misericordiosamente” concesso la libertà anche agli altri prigionieri ma, come ben noto, il Re dei Titani non faceva nulla se non per tornaconto personale. Fu così che si ritrovò libero dalle catene ma inginocchiato per prestare un nuovo giuramento, più opprimente della prigionia stessa. Un giuramento che non venne mai pronunciato. C’era stato un tempo in cui si era ritenuto il più fedele e leale tra i guerrieri al servizio di Crono, un tempo in cui questo aveva rappresentato l’unica fonte d’onore e di orgoglio nella sua esistenza, era la ragione che lo spronava a portare a termine la missione, era il motivo per cui era stato imprigionato nel Tartaro. Le cose erano cambiate. Non era più prigioniero ma non era nemmeno un soldato di Crono. Non lo riconosceva più come suo Re, la stima che aveva nei suoi confronti era svanita così come il rispetto e l'ammirazione, non c'era nulla di divino o onorevole in Crono, non più. Perso nei suoi pensieri giura di non inchinarsi mai dinnanzi ad un essere misero ed impotente come lui, non un Titano del suo calibro, Non il Signore della Caccia.**Rinfoderando il pugnale si accascia sul terreno aspettando il momento propizio per intrufolarsi nella fortezza. Trovare sua cugina era diventato essenziale per i suoi piani.*

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