sabato 12 maggio 2012

Trama Extra: Ricongiungersi? Non ancora.../Nightmares' Story (Flash Back)




*Il mondo dei mortali... è in quel luogo che ora si trova, prigioniero, senza poter scegliere. Non ha mai potuto scegliere, sin dalla fuga dal vaso di pandora, sin dalla fuga dall'inferno migliaia di anni prima. Una fuga che non era durata a lungo e che in seguito gli aveva fatto ricordare l'inferno, che aveva visto come una grande prigiono, come un luogo... paradisiaco, in confronto... al vaso. Quella Dea dell'Oppressione, colei che aveva sempre fatto in modo che non esistessero vie di fuga dal regno di Lucifero, non era buona neanche da morta. Lui e i suoi compagni non avevano neanche avuto il tempo di assaggiare la sensazione della libertà, che quel vaso, costruito con le ossa stesse di Kedance, li aveva risucchiati e compressi in quello spazio angusto, buio e senza nulla... Per il resto dell'eternità, era stato detto. Loro, demoni, la cerchia più potente di demoni esistente, rilegati in quella scatola di resti di un cadavere divino. Eppure non tutto era perduto... non tutto era perduto PER LUI. Perchè aveva la sicurezza di avere la sua compagna, insieme a lui. Menzogna, è SUA. Sua, sua, sua... "MIA", Ringhiava rabbiosamente a chiunque osasse toccarla anche per sbaglio, stringendola a sè. E così erano passati i secoli, non sa nemmeno quanti, tra ringhi, urla e lamenti, graffi, morsi e lotte, con i suoi simili, dentro quella prigione inespugnabile. Assolutamente impossibile da distruggere, com'era accaduto per quel muro, un tempo, indistruttibile per i loro artigli, i loro denti e i loro colpi contro le pareti di essa. Loro non avrebbero mai potuto far niente per liberarsi. E infatti... non furono loro. Tutto ciò che gli importò fu scappare insieme a Menzogna, non appena quel sottile fascio di luce esterna penetrò l'oscurità assoluta, ingrandendosi, mostrando loro quello che avevano sempre agognato: LIBERTA'. Attimi di libertà in cui aveva potuto dar dimostrazione di tutto il suo potere all'umanità, avvelgere nell'ombra, nelle grida e nella loro stessa paura qualunque creatura mortale. Gli artigli finivano per essere sempre imbrattati di sangue, non importa di chi, mentre l'umanità veniva lentamente fatta a pezzi dai demoni. Ma anche questa volta, qualcuno riuscì a impedir loro di compiere i loro intenti. Vennero rilegati nuovamente, ma stavolta, in corpi. Corpi immortali. Qualcosa lo strappò dalla terra, lo allontanò da Menzogna nonostante fossero arrivati a ferirsi a vicenda con gli artigli pur di trattenersi, e lo portò nel corpo di una donna. Una prigioniera. La figlia della Regina dei titani, intrappolata nella sua stessa cella, con in corpo Discordia. E non erano soli... Anche ad Avarizia era toccata quella sorte, nel corpo del Re. Imprigionati in corpi imprigionati. Per loro non era un destino peggiore del Vaso, ma per lui, non era lo stesso. Passarono secoli, in cui, attraverso il sonno della donna, poteva invadere i sogni altrui. Secoli in cui a quella donna furono fatte cose che avrebbero reso orgoglioro il Principe degli Inferi in persona e secoli in cui di Menzogna ha avuto soltanto il ricordo. Secoli che divennero millenni, millenni che portarono ad una nuova rivoluzione della situazione, quando i muri tra i quali erano chiusi i loro custodi, cedettero. Ma questo non volle dire libertà per lui. Volle dire solamente che la donna poteva fare quel che le pareva. Purchè ogni alba cadesse nel mondo dei sogni. Averlo incorpo, ovviamente, non era stata una cosa indolore e senza conseguenze, per lei. La costringeva al sonno, senza che potesse svegliarsi almeno per tutto il giorno, mentre lui infestava le menti addormentate, riempiendole di panico, angoscia, sangue, insetti e fobie nascoste negli angoli più remoti dei loro pensieri. Perchè lui era ed è quella creatura, quel mostro di cui parlano ai bambini... L'uomo nero, il Bau Bau, ma non è mai visibile, non è qualcosa da cui si possano proteggere... Le illusioni che può creare mentre sono svegli e gli incubi che tormentano le loro menti, sono immuni a qualunque scudo, a qualunque preghiera. E ora, passati mesi da quando è libera dal Tartaro, la sua custode cerca un uomo. L'uomo che gli è stato messo in testa da quella dea, che in realtà non l'ha neanche mai vista, per quel che sa. E adesso sono in quel posto, Budapest. Sembra che li ci siano altri demoni... chissà... Bah, ha sempre odiato Speranza per un buon motivo. Le sue illusioni sono le peggiori di tutte. E lui non ha intenzione di cadere nei suoi trucchi, per quanto non direttamente coinvolto, non ha intenzione di sperare che tra loro possa esserci la SUA Menzogna. Eppure sta allerta, attento a tutto ciò che li circonda mentre la donna entra in quel posto. Interessato a qualcosa come non lo era da tempo immemore. E la donna aveva sentito giusto. Vede attraverso quegli occhi mortali, solo dei corpi umani, forti, ma del tutto umani, mentre con i propri occhi scorge gli spettri con zanne, artigli, squame e dai tratti scheletrici che traspaiono da loro. 
E c'è anche lei, tra loro.
Menzogna
Mia
Ma non può far nulla per raggiungerla, può solo sperare che vada da loro... Sperare. Che schifo. E la speranza, difatti, è inutile.*
TORNA INDIETRO!! 
*Ringhia lamentosamente nel cervello della custode...
-No-*
TORNA!
*-No. Non ora.- Gli risponde lei senza parlare, mentre torna da dove è venuta. Ma, nella disperazione di non poter tornare da Menzogna, percepisce nei pensieri della donna che sarebbe tornata... L'avrebbe rivista... L'avrebbe avuta di nuovo.*

Nessun commento:

Posta un commento