mercoledì 23 maggio 2012

Trama Extra: Uno Sguardo... (Flash back)



Gilly Shaw GsLords Ita *Il Jet privato con cui aveva lasciato la California con destinazione Budapest era atterrato poche ore prima. Il viaggio era stato tranquillo a differenza del suo stato d'animo. Non era preoccupata del fatto che avesse lasciato l'America. Quel posto le aveva dato solo dolori e poi si trovava con Danika e lui si fidava ciecamente dell'amica. Quello che la preoccupava era quel colosso che pilotava l'aereo e che sembrava avere la fissa per i pugnali. Non avrebbe mai immaginato che da lì a poche ore si sarebbe ritrovata all'interno di una fortezza dove Reyes era solo uno dei tanti colossi che vivevano lì. Erano uno più terrificante dell'altro. Il suo patrigno era un quinto di ciascuno di loro e le aveva fatto quello che le aveva fatto. Ciascuno dei guerrieri lì presenti avrebbe potuto ucciderla tranquillamente con solo uno schiaffo. Una volta che era stata presentata a tutti loro aveva colto al volo la possibilità di nascondersi nella stanza che le era stata assegnata. Fortunatamente Danika si era accorta del suo disagio e le aveva assicurato che avrebbe cercato una sistemazione più tranquilla per lei. Ancora una volta non sapeva come avrebbe mai potuto sdebitarsi. In piena notte ancora non era riuscita a prendere sonno e dati gli incubi che l'assalivano tutte le volte forse era il caso di gioire. Ancora del tutto sveglia indossa le pantofole e decide di fare un giro di perlustrazione del luogo. Reyes le aveva detto di fare come se fosse stata a casa sua ma che p'Uno sguardo'er nessun motivo sarebbe dovuta andare ai piani inferiori della fortezza e lei non aveva nessuna intenzione di disubbidire. I lunghi corridoi formavano un labirinto inquietante e dopo essere passata per circa cinque volte dallo stesso punto riesce a raggiungere una stanza che non aveva ancora visto. Lì dentro c'era ogni ben di Dio. I suoi vecchi amici sarebbero morti d'invidia. Ogni genere di consolle e relativi videogames infatti erano collocati sulle varie mensole. Un gigantesco schermo al plasma occupava praticamente una delle pareti e delle impressionanti casse degne del più sofisticato impianto Dolby Surround completavano il tutto. Altro che cinema! Prende in considerazione l'idea di guardarsi un film e comincia a valutare la lista dei dvd che occupano un'altra parete. 'Oh Cavolo!' Inarca le sopracciglia e spalanca gli occhi appena si rende conto che in quella fila ci sono solo film porno. 'Ma in che bell'ambientino sono capitata' Pensa ritraendosi di scatto da quella parete come se quei film avessero potuto risucchiarla all'interno*

William GsLords Ita *Baldanzoso, in tutto il suo splendore si avvia verso la camera degli svaghi con un'espressione di pura soddisfazione dipinta in viso, quasi che ogni pensiero negativo non gli appartenesse minimamente. Uno slip femminile e un numero di telefono scritto con rossetto erano tutto ciò che gli serviva per vedere la giornata risplendere. Gonfio di orgoglio verso sè stesso si da mentalmente una pacca sulla spalla, afferrando da un mobiletto un nuovo gioco della playstation 3, Dante's Inferno, pronto a giocare. Gli sembrava di tornare a casa con quel gioco, anche se non si avvicinava minimamente a ciò che in realtà racchiudevano le fiamme e le urla disperate. I passi rimbombano all'interno dei corridoi, il silenzio dovrastava la struttura, interrotto soltanto dai movimenti meccanici delle telecamere di Torin che tenevano sempre tutto sotto controllo. Guardando una di quelle, il sorriso gli si allarga mentre con una mano si tira su un lembo della maglietta per fare vedere il ben di dio che si portava addosso ogni giorno. Ammiccando al demone, che era sicuro stesse guardando tutto dalla sua postazione, gli regala anche un'ottima visione del suo dito medio, per poi scomparire allo sguardo della telecamera. Ora voleva solo rilassarsi con battaglie all'ultimo sangue e fiamme familiari. Entrando nella stanza, una figura sinuosa e femminile lo sorprende. Piccola ma ben fatta la ragazza stava guardando la collezione privata di film di Paris. Era sempre stato un demone dagli ottimi gusti Promiscuità. Separati alla nascita! Sempre detto. In silenzio si avvicina ancora di più, la soglia ormai alle sue spalle. La ragazza sembra non aver udito i suoi movimenti. Fermandosi in mezzo alla stanza, incrocia le braccia, sempre tenendo il gioco in mano* Mi fa sempre piacere avere presenza femminile intorno, tesoro. Ma chi saresti? *mormora parlando ai suoi lunghi capelli castani, lucidi*

Gilly Shaw GsLords Ita *Ha ancora lo sguardo incollato sui titoli di quei film osceni quando una voce alle sue spalle la fa sobbalzare. Chiude le mani a pugno più per farsi forza che per affrontare l'uomo. E' consapevole di non avere speranze contro nessuno degli abitanti della fortezza. Si gira lentamente e i suoi occhi si focalizzano su un volto che non aveva mai visto. 'E questo chi è? Come mai prima non era presente quando le avevano presentato i guerrieri che abitavano lì?' Un pensiero inquietante si fa largo nella sua testa 'Oddio non sarà mica uno di quei cacciatori che è riuscito a entrare di soppiatto?' Deglutisce in preda al panico mentre valuta velocemente le opzioni che ha a disposizione. Cercare di aggirarlo e sperare di trovare Reyes o uno degli altri? Sconsigliabile. E' più probabile che l'afferri prima che abbia la possibilità di raggiungere la porta della stanza e poi sarebbero dolori. Affrontarlo? Se non fosse stata così spaventata avrebbe riso per quell'idea ridicola. Parlare nella speranza che qualcuno arrivi in suo soccorso? Si ecco. Danika le aveva assicurato che la fortezza era ben monitorata da uno dei Demoni. Ahhhh ecco chi poteva essere. Che sciocca a non averci pensato subito. Si tranquillizza.* Ehm ciao! Tu devi essere ... *cerca nella sua testa il nome del guerriero, ma non le viene in mente* ... ehm ... si Malattia! Giusto? *Sorride cercando di strgli lontano. L'avevano avvertita anche di non avvicinarsi troppo al guerriero. Quando era arrivata infatti lui l'aveva salutata dalle telecamere senza farsi vedere. Quel pensiero le fa morire il sorriso sulle labbra. Se lui l'aveva salutata allora sapeva benissimo chi era. Senza rendersene conto arretra di qualche passo* Dimentica quello che ho detto. Chi sei tu piuttosto? *Domanda con voce alterata. Non le piace essere spaventata. E poi il nuovo arrivato non poteva sapere che era una semplice umana. Non si giudica un nemico dalla stazza vero? Se la risposta era affermativa allora era nei guai perchè colui che le stava di fronte non aveva nulla da invidiare ai guerrieri della fortezza in quanto a muscoli*

William GsLords Ita *Divaricando le gambe la osserva da capo a piedi, quando due occhi castani lo fissano. Il tremolio del corpo denota un certo grado di panico, puro e semplice panico, cosa mai avvenuta prima. Le donne lo amavano, forse lo temevano un po' e probabilmente l'aria terrificante che si portava addosso come un profumo virile lo rendeva ancora più affascinante ai loro occhi. Sorridendo, lancia sul divano il gioco che aveva appena preso, senza perderla un attimo di vista. Una bambina, ecco la prima cosa che gli viene in mente soltanto a guardarla. Lo sguardo, però, diceva altro. Fissi, con solo un velo di paura lo guardavano, lo studiavano, incuriositi e anche un po' intimoriti dalla stazza imponente che possedeva, lo sfidavano a farsi avanti. Uno sguardo da adulta, troppo consapevole per l'età che dimostrava, ma anche uno sguardo coraggioso, pronto a combattere. Gli occhi parlavano per lei. Voleva tentare la fuga e pensava che lui glielo impedisse. E perché mai doveva scappare? Lui non voleva farle nulla. Rimanendo sempre più spiazzato dal suo sguardo diretto torna ad incrociare le braccia in un gesto spavaldo. Le labbra, tirate in un sorriso arrogante, non fanno trasparire l'irritazione* Io sono William, non Torin. William il bello, il magnifico, il sexy-Immortale-che-non-ha-rivali. *Inclina la testa da un lato, studiandola* Non mi paragonare a Malattia. Quando tocco le donne non procuro loro la morte... *lascia in sospeso la frase non volendo approfondire la cosa. Non sa perché ma gli metteva soggezione quella ragazzina.* Ora che ho detto il mio nome o uno dei tanti, potresti dirmi il tuo, bellezza *la voce è tranquilla, evita la sua voce sensuale che di solito usava per le donne.Chi l'aveva portata la? E, soprattutto, perché? Quella Fortezza stava diventando un hotel, pensa lasciando perdere il fatto che lui si era trasferito lì da poco. Con un cenno del capo, indica i DVD ordinati sullo scaffale alle spalle della ragazza. Reprimendo un ghigno, lascia perdere la faccenda dei nomi. Non gli interessava minimamente al momento* Non dovresti guardare quelle cose, sei ancora troppo piccola.

Gilly Shaw GsLords Ita *Si rilassa leggermente quando si rende conto che l'uomo non fa nulla per mostrarsi aggressivo nei suoi confronti. 'Speriamo non si tratti della quiete prima della tempesta'. Vaga con i suoi occhi su quel corpo possente alla ricerca di un eventuale punto debole come una ferita e per un istante si chiede se quello in realtà non fosse una divinità. Aveva conosciuto Anya quel giorno e le era stato detto che gli Dei erano reali quanto lo erano gli uomini. Se avesse dovuto scommettere sulla sua identità avrebbe detto senza pensarci due volte che era Apollo. Avrebbe scommeso e avrebbe perso. A quanto pareva il suo nome era William il bello, il magnifico e bla bla bla 'Mamma quante arie' Inarca un sopraciglio ascoltando come il-sexy-immortale-che-non-ha-rivali adula sè stesso. Certo, dalla sua si poteva dire che non mentiva. Non ha molti termini di paragone, ma per quello che poteva vedere era bello senza eguali. Solleva il viso per guardarlo negli occhi e troppo tardi capisce l'errore. Quasi all'istante viene rapita da quello sguardo che sembrava promettere qualsiasi tipo di piacere. Deglutisce spaventata, non per la paura che possa farle del male ma per quello che potrebbe farle desiderare in futuro. Rabbrividisce e cerca di pensare ad altro ad esempio che deve ancora rispondergli.* Mi chiamo Gillian anche se tutti mi chiamano Gilly. *Arrossisce un po'. Si sente sempre a disagio quando deve rivelare qualcosa di sè stessa. Poi le parole pronunciate da William le tuonano in testa come se le avesse gridate. 'Che cosa aveva detto?' Se possibile diventa ancora più rossa. Pensava veramente che lei volesse guardare uno di quei film? E poi perchè le interessava così tanto ciò che William pensava di lei?* No ... veramente. *comincia a balbettare del tutto imbarazzata* Volevo guardare un film, ma non avevo idea che ci fossero solo di questo genere. *'Che vergogna' e poi... un momento. I suoi occhi si riducono a due fessure quando le ultimissime quattro parole di William fanno breccia* Troppo piccola? Ma se nemmeno mi conosci *si imbroncia*

William GsLords Ita *Un sorriso ancora più ampio cerca di far capolino sul suo viso, ma lo reprime subito. La ragazzina, o meglio Gilly, se la sarebbe presa parecchio se avesse sorriso, sicuramente l'avrebbe vista come una presa in giro. Gli occhi della ragazza vagano sul suo corpo forte, trasmettendogli un brivido strano, ambiguo gli scorre addosso. Riscuotendosi quasi subito, abbandona le braccia lungo il corpo, lanciandosi poi sul divano, acchiappando il telecomando e accendendo la televisione. A quell'ora della notte davano programmi non molto interessanti, medita cominciando a fare zapping e lasciando in sospeso la sua domanda. Solo dopo un paio di minuti le risponde* Sei abbastanza piccola da non poter vedere quei film *inarca un sopracciglio guardandola, con il telecomando in mano* Bé? Che fai ancora lì? *le domanda battendo con una mano sul posto di fianco a lui. Il desiderio di conoscerla meglio non sapeva da dove fosse saltato fuori ma questo era quello che gli ronzava n mente in quel momento, vedendola lì, al centro della stanza, persa. La solitudine che emergeva da quegli occhi grandi, non gli era passata inosservata e un acuto senso di protezione lo afferra. Protezione? Non l'avrebbe offerta neanche a suo fratello! Eppure quella ragazzina, così gracile, ma con lo sguardo battagliero gli faceva venire voglia di prenderla tra le braccia e dirle "Andrà tutto bene". Che cazzo! Stare fra gli umani gli faceva più male che bene! Tornando con lo sguardo fisso sulla televisione, attende che lei si siede di fianco a lui* Ti devo conoscere meglio e fare delle ricerche accurate su di te. Potresti essere un'Esca che questi Demoni non se ne accorgerebbero neanche! *non è vero. Dopo le varie uccisioni che ci sono state all'interno del gruppo quei maledetti bastardi erano perennemente sulla difensiva con persone che non conoscevano. Naturalmente queste sono informazione che provengono da una fonte certa. Sospira in tono melodrammatico, lanciandole poi uno sguardo con la coda dell'occhio* Sei un'Esca?

Gilly Shaw GsLords Ita *'Sei abbastanza piccola da non poter vedere quei film' Trattiene a stento l'impulso di rifargli il verso ma soprattutto quasi si morde la lingua per non fargli la linguaccia. Non sa perchè ma non vuole sembrare capricciosa e 'bambina', non con questo uomo. Quando lui le chiede di raggiungerlo sul divano non sa cosa fare. Tornare nella sua stanza e trascorrere il resto della notte a rigirarsi nel letto? Tanto valeva stare con William che oltretutto le ispirava simpatia. I piedi si muovono come dotati di volontà propria e lentamente si avvicina a quel guerriero. Si lascia scivolare sulla soffice stoffa del sofà, ma stando ben attenta a non entrare in contatto con quell'uomo. Non sa perchè ma le fa uno strano effetto. Quell'aria da superiore e da narcisista... cosa non avrebbe dato per avere anche solo un quarto di quella sicurezza! Lo guarda mentre scruta il televisore e rimane incantata da quei lineamenti perfetti e da quegli occhi così magnetici. 'Quant'è bello' si ritrova a pensare, ma subito scaccia con forza quell'idea. Con quello che aveva passato ci mancava solo che prendesse una cotta e non per un tipo qualunque ma per uno di quella portata. Uno che... come aveva detto? Quando tocca le donne non le procura la morte e su questo non aveva dubbi. Il suo cervello le ordina di distogliere lo sguardo, subito, ma scopre di non riuscire a farlo e se non avesse avuto gli occhi puntati sulle sue labbra, imbambolata com'era, neppure si sarebbe accorta che le aveva appena rivolto una domanda* Ehm no, non sono un'Esca *afferma con decisione. Inoltre si chiede quale donna sana di mente si potrebbe mai mettere contro quel trionfo di muscoli e di pura forza bruta quale erano i Demoni. Se li avesse incrociati per caso e le avessero lanciato un'occhiata storta sarebbe corsa a gambe elevate urlando a squarciagola* Piuttosto tu, scusa la schiettezza, ma abiti qua? Sono arrivata oggi assieme a Danika e Reyes e non ti avevo ancora visto da queste parti?

William GsLords Ita *Lo zapping lo stava particolarmente annoiando. Neanche un programma interessante, tranne quelli per uomini che a quell'ora facevano un grande successo, ma preferiva sempre cambiare canale. Quasi il pensiero lo fece arrossire, cosa che le sue guance avevano anche solo dimenticato come si facesse. Ma l'aveva mai fatto in tutta la sua vita? In quel momento, non ricorda, concentrato com'è sulle guance della ragazze che per un attimo avevano attirato la sua attenzione. Rosse, imbarazzate e accaldate. Si era reso conto che gli occhi determinati di lei si erano concentrati con particolare cura sulle sua labbra, ma sentire quegli occhi puntati in quel modo addosso a sé, lo mette a disagio. Schiarendosi la voce, riporta lo sguardo sulla televisione che stava trasmettendo un noto programma ungherese.* Abito qua, bellezza. Non da tanto, ma qualcuno, che spero non conoscerai mai per la tua sicurezza mentale ma che purtroppo ti ritroverai costretta a conoscere, mi ha obbligato ad insediarmi qui. Almeno per un po' di tempo. Fino a quando non mi ridà una cosa che mi appartiene *Non aveva intenzione di andare a fondo su quella faccenda. Anya e i suoi capricci potevano anche andarsene all'Inferno, ma lui rivoleva il suo dannatissimo libro, per la miseria! Fa spallucce non rivolgendole neanche uno sguardo* Io e il mio fascino abbiamo portato la luce in questa Fortezza tetra. Se sarai fortunata, sentirai dal vivo i ringraziamenti di questi Demoni *Afferrando il telecomando spegne la televisione accendendo poi la Playstation 3 con uno dei due joystick posti sul tavolino di fronte al divano* Vuoi giocare? *mormora prima di lanciare l'aggeggio dietro di sé, nella sua direzione. Non guarda dove potesse andare a finire quel coso. Non gli importava minimamente. Quella ragazzina aveva bisogno di divertimento e lui gliel'avrebbe dato. Per di più non aveva nulla da fare al momento, di conseguenza che male avrebbe fatto passare del tempo con lei? Nessuno l'aveva avvisato per la visita, o piuttosto della nuova coinquilina che si era insidiata alla Fortezza? Gravemente offeso, si ripromette che avrebbero pagato per quell'affronto. 'Appunto: vendicarsi sui demoni' Prendendo mentalmente nota, si volta verso di lei, per vedere a che punto fossero i preparativi per le prossime due orette*

Gilly Shaw GsLords Ita *Lo guarda di traverso mentre le spiega il motivo che lo ha spinto a trasferirsi a Budapest e si chiede mentalmente chi possa essere questa persona che avrebbe dovuto evitare di conoscere per 'la sua sicurezza mentale'. Non che dovesse preoccuparsi molto per quello. La sua sicurezza mentale come quella fisica le avevano fatto ciao ciao con la manina già da tempo. Sospira reprimendo ricordi poco piacevoli che non voleva prendessero il sopravvento e sentirlo osannare il suo aspetto era un vero toccasana. La sua voce era capace di catturarla, di portarla via da sentieri più oscuri. Afferra al volo il joystick e se lo rigira tra le mani. Adesso sarebbero cominciate le risate. Non aveva mai giocato con i videogiochi. Prima che sua madre si sposasse quel verme non aveva mai avuto quel tipo di consolle e anche dopo non aveva mai avuto molta voglia di giocarci dato che il facoltoso chirurgo gliene aveva regalata una, una versione più vecchia di quella che possedevano alla fortezza, solo per comprare il suo consenso a certi giochetti. Che gioia aveva provato a fracassare quel costoso oggetto a terra di fronte a lui. Sentire il rumore di quella plastica dura che si spaccava in mille pezzi era stato liberatorio. Se pensava di comprarla aveva fatto male i suoi conti e con quel gesto gli aveva fatto capire chiaramente qual'era la sua posizione. Purtroppo non era servito a farlo desistere dalle sue schifose inclinazioni. Scote la testa scacciando quei pensieri e torna a concentrarsi su William* Mi piacerebbe moltissimo giocare si, però devo metterti in guardia.. Devi spiegarmi tutto. Non ho mai neppure tenuto in mano un joystick. *Abbassa lo sguardo sopraffatta da un'ondata di vergogna. Chissà cos'avrebbe pensato di lei. Al giorno d'oggi i ragazzi crescevano con quel genere di intrattenimento. Il fatto che lei non sapesse neppure come accendere una consolle era indice di quanto fosse diversa dagli altri suoi coetanei. Da quando era scappata di casa aveva vissuto alla giornata, specialmente nei primi giorni quando ancora doveva organizzarsi. E dopo, bhè, tra il lavoro e gli allenamenti di autodifesa arrivava a casa letteralmente distrutta e il suo unico pensiero era andare a dormire. E anche se non fosse stata così stanca non poteva permettersi quei giochi così costosi.* Se non hai voglia di spiegarmi come si gioca, non fa niente. *Non voleva essere una seccatura* Posso guardare te, sempre se non è un problema *si affretta ad aggiungere sempre colma di vergogna*

William GsLords Ita *I pensieri si susseguono negli occhi della ragazza con poca chiarezza. Percepisce con ogni fibra del suo essere la sua esitazione, la sua voglia di giocare, di mettersi in gioco, ma è titubante nel farlo. Il joystick atterra tra le sue mani, guardandolo sembra non averne mai visto uno o che in apparenza ci sia sempre stata lontana da quel genere di giochi. Che strana ragazza. Di sottecchi la osserva sempre più incuriosito mentre un'ondata di inquietudine gli si abbatte addosso. La strana sensazione che ha nel guardarla, nello studiarla con così tanta attenzione gli fa capire che qualcosa non quadrava, nella vita della ragazzina. Il lampo di incertezza e di tristezza passato per un attimo non gli fa capire molto, anzi, proprio nulla. Facendo spallucce si volta, dando il via al gioco cominciando poi a spiegarle le regole e come si giocasse. Il fatto che lei avesse quell'espressione tra l'incerto e il vergognoso non lo ferma, e non le risponde neanche quando gli dice che può anche soltanto guardare* Ragazzina, questo è il tuo battesimo del fuoco con la play. Apri le orecchie e ascoltami *mormora prendendo il joystyck tra le mani, sporgendosi in avanti sul divano con i gomiti appoggiati sulle ginocchia divaricate. Presto o tardi si sarebbe fatto raccontare cosa era accaduto a quella ragazza. Da Danika e non perché gli interessasse particolarmente, bensì perché la sofferenza e la rabbia che nascondeva così bene non era passata inosservata ai suoi occhi. Riscuotendosi e ripromettendosi una chiacchierata con l'Occhio, comincia a spiegarle tranquillamente le regole e come usare l'arnese che teneva in mano. Paziente e calmo le spiega rispondendo anche alle sue domande. Costretto ad avvicinarsi e teso, stranamente dato che non aveva mai avuta nessuna rimostranza nell'avvicinarsi ad una donna, mette una mano sulle sue per farle vedere come muoversi meglio, avvicinandosi un po'. L'odore di lei gli sale al naso, e lui si stacca quasi di scatto da lei, cercando di dare meno nell'occhio possibile. Grattandosi infastidito il naso, la fulmina con lo sguardo mentre lei è concentrata sul joystyck, con la testa chinata in avanti. I capelli lucidi castani le ricadono davanti agli occhi non facendole vedere quello sguardo. Riprendendosi quasi subito, sospira, indicando lo schermo* Allora? hai capito tutto?

Gilly Shaw GsLords Ita *Segue attentamente le parole di William spostando ti tanto in tanto lo sguardo da lui al joistick tra le sue mani. Comincia a muovere la morbida manopolina a sinistra con cui avrebbe determinato gli spostamenti del personaggio principale del gioco, Dante. Certo che chi inventava quei giochi amava le cose complicate. Lei avrebbe usato le frecce: destra, sinistra, sù e giù, ma evidentemente non era un programmatore. Sospira sperando di non combinare guai durante il gioco.* 'Battesimo di fuoco con la play' Mi piace! Suona bene! *Gli sorride di colpo trovando una certa affinità con quel tipo, gli consegna il joistick pronta ad affrontare 'l'inferno' ma il suo entusiasmo dura ben poco dato che dopo dieci minuti di spiegazioni ancora c'aveva capito poco e nulla. Decide quindi di mettere da parte la sua timidezza e comincia a rivolgergli alcune domande per fare luce sui suoi dubbi. Rprende titubante il joistick in mano e quando sente le mani calde e salde di William sulle sue il suo primo impulso è quello di gettare tutto a terra, ritirarsi di scatto da lui, alzarsi e andarsene più velocemente che poteva. Resiste a quell'impulso più per educazione che per altro, ma non appena lo sente ritrarsi da lei quasi si pente di non averlo seguito. Chiaro, chi mai voleva stare accanto a una come lei. Si stringe nelle spalle cercando di rimpicciolire il più possibile. Fissa i suoi occhi sullo schermo della tv imponendosi di non guardarlo. Che imbarazzo! Per fortuna i capelli le cadono a coprirle il volto* Si si capito tutto *dice più rigidamente di quanto avesse voluto. Guarda attentamente il filmato con cui veniva introdotta la storia e nemmeno a dirlo, ma tutto quel sangue provocato da Dante durante le crociate, le piace. Tutti i nemici di Dante assumono le sembrianze del suo patrigno e subito sente il desiderio di provocare anche lei quelle ferite, di colpire a destra e a sinistra. Senza rendersene conto si ritrova a combattere con niente di meno che la Morte in persona per il possessso della falce* Forte questo gioco! *Non riesce a staccare gli occhi dallo schermo. Le sue mani sciovolano rapide sui cursori, le sue dita colpiscono i tasti così velocemente come sono gli attacchi che il protagonista sferra al suo nemico. Lei per prima è incredula, ma in men che non si dica ha battuto la Morte. Senza rendersene conto si gira verso William sorridendo e alza la mano per battere cinque*

William GsLords Ita *Appoggiandosi all'indietro allungò un braccio sullo schienale del divano, osservando con attenzione tutto lo spargimento di sangue riprodotto sullo schermo piatto in una posa rilassata. Il fatto che la ragazzina fosse così accanita contro i nemici del protagonisti diceva molto su di lei. Sanguinaria? No se la figurava affatto così, con la sua paura insita negli occhi. Ma il coraggio dietro essa, parlava chiaro. Entrambe le cose lo facevano sentire orgoglioso di quella piccola donna. Paura e coraggio andava per mano nelle battaglie. Il silenzio pervase la stanza interrotto soltanto dai suoni prodotti dal gioco, e dal rumore delle dita di lei sui tasti del joystick che sembrava chiedere pietà. Avrebbero dovuto cambiarlo, ma tanto pagava Torin, di problemi, quindi, non se ne ponevano* Mi piace questo tuo accanimento * mormora ridacchiando giocoso, lanciandole uno sguardo sbieco. Concentrata e con gli occhi fissi sul gioco aveva l'aria di una bambina il giorno di Natale. Non gli era sfuggito il momento di imbarazzo che seguì lo sfiorarsi delle loro mani, ma dannazione non poteva fingere meglio? In quel momento aveva sentito nello stomaco una strana sensazione, il calore di lei l'aveva scosso. I suoni di morte e di vittoria di Dante pervasero la stanza quando lei si voltò verso di lui sorridendo. 'Oh Cristo' si rendeva conto di non dover pensare a quel nome ma quello fu il suo unico pensiero coerente vedendola così soddisfatta della vittoria. Le guance pervase di rossore quasi avesse corso una maratona, anziché mosso soltanto le dita sul joystick, le donavano particolarmente, regalandole un'aria giocosa e birichina allo stesso tempo. Birichina? Lo stavano influenzando le strane compagnie che frequentava nell'ultimo periodo, dannazione! Era tutto un tornare con i piedi per terra, in quelle due orette. Il fatto di fare da baby sitter non gli era mai capitato e non gli andava a genio. Crucciandosi a quel pensiero non rispose al sorriso, troppo pensiero. Emise soltanto un borbottio indistinto complimentandosi con lei* Discretamente brava, sì. *disse dopo essersi schiarito la voce per l'ennesimo volta. Di quel passo avrebbe avuto la gola arrossata. Come se fosse stato possibile, poi*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Abbassa immediatamente la mano quando si rende conto che William non aveva nessuna intenzione di ricambiare il cinque. Mamma mia quel tipo la faceva sentire strana. Un secondo prima la faceva sentire bene, euforica e come se fosse piacevole la sua compagnia, mentre un secondo dopo la faceva sentire come se fosse di troppo. Come se fosse un'estranea e di ciò non avrebbe neppure dovuto meravigliarsi dato che effettivamente erano due estranei, però dopo un primo momento in sua compagnia aveva cominciato a trovarsi a suo agio e considerando il suo carattere non era una cosa di poco conto.* Bhè grazie. Ma penso sia solo la tipica fortuna dei principianti *dice senza troppo entusiasmo e anche piuttosto freddamente. La sua bocca era una linea retta e i suoi denti serrati. Se non voleva essere avvicinato, per lei non c'erano problemi. Anzi.. 'Non dare confidenza a nessuno' una vocina le stava sussurrando all'orecchio. 'Al mondo non puoi fidarti di nessuno' e lei avrebbe fatto meglio a ricordarsene. 'Se dai la possibilità a qualcuno di avvicinarti gli dai anche la possibilità di ferirti'. E lei aveva imparato ormai da tempo quella lezione... l'aveva imparato nel peggiore dei modi. Tradita dalla sua stessa madre era stata costretta ad allontanarsi da casa e a vivere pensando solo a come mettere un tetto sopra la sua testa. Travolta da quei pensieri si appoggia allo schienale del divano, piega le ginocchia al petto e le abbraccia rannicchiandosi. Il freddo aveva cominciato a farsi strada sulla sua pelle e così facendo tentava di trattenere quel poco calore corporeo che le era rimasto. Un tonfo sordo la riporta alla realtà facendola sussultare. Il suo sguardo si abbassa sul tappeto persiano di fronte al divano dove il joistick giaceva immobile.* Scusa mi dispiace *lo raccoglie lentamente e comincia a muovere i tasti per controllare che la caduta non l'avesse danneggiato. Una volta sicura della sua funzinalità lo porge a William senza neppure guardalo* Continua te la partita. Non voglio monopolizzare la consolle. Dopotutto l'idea di giocare è stata tua *Cerca di sorridere ma ormai il suo buonumore è andato a farsi una passeggiata lontano dalla fortezza. Riabbraccia le sue gambe e fissa lo schermo pronta a godersi lo spettacolo*

William GsLords Ita ‎*Il cruccio sul viso della ragazzina lo lasciò sconcertato per un momento. Cos'era successo ora? Titubante la osservò persa nei suoi pensieri, in quel momento dimostrava più della sua età, non sa perché ma le emozioni che si abbattono su di lei le percepisce persino lui. Pensieri neri e cupi, stavano aleggiando nella sua testolina, portandola chissà dove indietro nel tempo. Un fidanzatino che l'aveva fatta soffrire? Possibile, a quell'età! Ma nonostante la sofferenza che percepì da lei, se pur molta nascosta dalla rabbia, rimane basito. Sensazioni strane, negative, la stavano portando via, facendola estraniare da quel momento di gioco. Con una scrollata di spalle liquida la faccenda. Donne, chi le capisce è bravo. Aveva sempre avuto la presunzione davanti agli altri di comprenderle nei loro bisogni. Era vero. Ma in quanto a emotività ne rimaneva ben alla larga, se pur in passato si era ritrovato spesso a porgere la propria spalla per piangere. Sempre per secondi fini naturalmente. Ora no, anche perché non era una donna! Ma solamente una bambina. Gli veniva solamente voglia di avvicinarsi a lei e batterle una mano sulla spalla, assicurandole che sarebbe andato tutto bene, per poi chiudere lì la faccenda. Puah, cosa gli stava succedendo? Spaventato da sè stesso per quella debolezza fatta di sentimenti, si allontana fisicamente da lei di un poco, guardando il joystick cadere dalle sue mani. Non gliene importava un fico secco di quell'arnese in tutta sincerità, ma il fatto che l'avesse fatto cadere dimostrava che la sua mente non fosse più lì con lui. Stando ben attento a non chiederle nulla, a non chiederle cosa le avesse fatto cambiare in modo così repentino umore, la guardò inarcando un sopracciglio mentre testava se funzionasse ancora. Anche se l'avesse fatto volare dalla finestra non gliene sarebbe importato nulla. Lo afferrò nel momento in cui glielo porse, spinto da lei stessa a giocare al posto suo. Le scene si susseguirono l'una dietro l'altra senza troppi intoppi. Era sempre stato bravo in quei giochi, come in tutto del resto. Qualche volta aveva addirittura sfidato Sconfitta fino a notte fonda, solo per il gusto di vederlo incazzarsi e poi insultarlo quando vinceva senza neanche troppo sforzo. Il dolore che veniva dopo al demone era solo un piccolo spettacolo noioso a cui doveva assistere per ripagarlo, della sua sconfitta. Una specie di penitenza volontaria, per così dire.*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Sempre con le braccia intorno alle gambe, appoggia il mento sulle ginocchia e continua a fissare lo schermo senza però vederlo realmente. ormai i pensieri cupi con cui conviveva da un paio di anni avevano preso completamente possesso della sua mente e la magica di quell'incontro, se mai c'era stata, era svanita come una bolla di sapone fatta scoppiare dalle paffute dita di un bambino curioso. Guarda Dante che, con movimenti aggraziati, si fa strada tra i gironi dell'inferno e nel vedere quelle creature così mostruose si chiede come siano in realtà i demoni ospitati dai guerrieri che abitavano quella fortezza. Spera che quelle immagini non siano lo specchio di ciò che albergava intorno a lei. 'Perfetto! Già non aveva per niente sonno. Con quei mostri che si muovevano di fronte ai suoi occhi e che tentavano di squarciare l'eroe non si sarebbe più addormentata per almeno una settimana. Si volta a guardare William e ben presto si ritrova incantata a fissare le sue lunghe ciglia nere che incorniciano quegli occhi che erano già stupendi per conto loro senza bisogno che madre natura li dotasse di quelle ali di corvo in miniatura a risaltarli. Muove impercettibilmente la mano verso di lui, come se la sua pelle avesse gettato un incantesimo sulle sue dita e stesse gridando loro 'toccami'. Scuote la testa orripilata. 'Ma sei impazzita?'. Non capisce che cosa le sta succedendo. Non si era mai sentita in quel modo. Sente l'inspiegabile desiderio che lui la guardi ma allo stesso tempo la parte timida che è in lei non vuole le sue attenzioni. Aggrotta la fronte cercando di ritrovare la lucidità ma l'unica cosa che riesce a pensare è che deve allontanarsi da lui e da tutte quelle emozioni contrastanti che le provoca. Facendo finta di sgranchirsi le gambe le allunga di fronte a sè per poi appoggiare i piedi a terra.* Credo di doverti salutare! *dice allegramente tentando di nascondere quanto si vergognasse. 'Poteva accorgersi delle farfalle che stavano ballando all'altezza del suo stomaco?'* Il viaggio di oggi è stato stancante e il jet lag comincia a farsi sentire. *quella era una bugia bella e buona ma dirgli la verità era escluso. Di fronte alla sua espressione perplessa - perfetto adesso l'avrebbe presa di sicuro per pazza - si avvia a passo sicuro verso la porta della stanza.* Ti auguro una buona notte William. Mi ha fatto molto piacere conoscerti e trascorrere questo tempo con te *'Ma cosa diavolo stava dicendo? 'Brava Gilly! Continua così e sei pronta per un altro colloquio di lavoro' Senza aggiungere altro e senza attendere una risposta dall'immortale esce dalla sala degli svaghi. Il più velocemente possibile, ovvero per quanto le sue gambe tremanti le permettessero, raggiunge la sua camera da letto e si blinda al suo interno con i suoi pensieri che ancora vagano sull'affscinante immortale.*

lunedì 21 maggio 2012

[The Darkest Craving] Chiarimenti


Kane Disastro GsLords Ita: Tutto era assurdo.Tutto non aveva senso. Era ancora frastornato per l'incontro avuto con le Moire,ma quello che lo turbava ancora di più era la domanda che l'avevano posto."Scatenare l'apocalisse " Assurdo!. Lui di certo non voleva una cosa di questo genere,già aveva i suoi bei casini da sistemare,figuriamoci scatenare una cosa di quella portata.Aveva mille domande da porre,ma già sapeva che non avrebbe avuto nessuna risposta.Per loro era già tanto cosi.Con un sospiro stanco,guardò l'edificio di mattoni rossi che li si poneva davanti.Guardandosi intorno capì dove si trovava.* Grazie * Mormorò verso il cielo,con l'assurda speranza che l'avessero sentito.Calciando un sassolino entrò dentro . Quello che vide lo lasciò stupefatto.William era seduto su una poltrona,le mani strette a pugno mentre guardava una pozza di sangue,ma quello che catturò la sua attenzione era un enorme sacco nero."Ottimo " penso guardando il disordine che aleggiava per la stanza.Gli si avvicinò con cautela,notando il suo sguardo furioso

William GsLords Ita :‎*digrigna i denti furibondo, davanti alla scena finale che gli si presenta davanti. Ogni particolare è impresso nella sua mente e se lo sarebbe sognato con molto piacere per i prossimi anni: quel maledetto bastardo l'aveva pregato di risparmiarlo, con le lacrime agli occhi, con una cantilena nella voce, disgustosa persino ai suoi familiari, che dopo hanno fatto la sua stessa fine. Ognuno aveva visto ciò che succedeva all'altro e lui si era goduto ogni secondo di tutto ciò. In ogni urlo straziante e spezzato emesso dalle loro gole, aveva riversato tutta la violenza che aveva subito la piccola ragazza. In ogni parola che aveva pronunciato si era capito che non avrebbero mai avuto via di scampo. Li aveva stuzzicati, facendogli credere di riuscire a scappare per poi riacchiapparli e fargli passare il doppio di quello che avrebbero avuto prima, solo per il piacere di punirli, ancora e ancora. Corrucciato, guarda il macello lasciato attorno a sè. Sangue ovunque, anche sui suoi vestiti: aveva provato un piacere sadico in tutto questo. Ma non li aveva fatti soffrire abbastanza, a parere suo. Avrebbe dovuto prolungare il tutto per giorni e giorni. Inarca un sopracciglio, guardando un'unghia insanguinata, dimenticata sul pavimento. Bè, ciò che è fatto è fatto* Non mi aiuti? *mormora alzando il viso, in direzione del nuovo arrivato: Kane, rimaneva lì a guardarlo, con un'espressione disgustata in volto. Se avesse visto lo spettacolo di poco prima ne sarebbe rimasto scandalizzato*

Kane Disastro GsLords Ita: Perfetto ! Aveva scelto il momento più opportuno per farsi teletrasportare li.La sua solita fortuna *Che cosa diavolo hai fatto? * Chiese,rendendosi conto di aver espresso i suoi pensieri ad alta voce. Senza distogliere lo sguardo da William,si abbassò vicino ad uno dei sacchi neri.Ne prese un'altro, mentre il suo disgusto cresceva sempre più. Si fermò vendendo ... Quella cos'era ? Un unghia ? Merda ! *Chi era questa gente ?

 William GsLords Ita :‎*si accinge a ripulire tutto lo schifo lasciato, accompagnato dai grugniti di disprezzo di Disastro. Non avrebbe vomitato, vero?. Il primo sacco era pieno, quindi si ritrova ad allungare una mano verso il secondo per ricominciare da capo: afferra, ficca e spingi, afferra, ficca e spingi. Quei dannati non volevano stare buoni neanche da morti* Persone che non meritavano di vivere *sbotta, rivolgendogli uno sguardo di fuoco, ricominciando poi a ripulire. Nessuno si doveva permettere di mettere in discussione il suo lavoro, men che meno QUEL lavoro. Tutto ciò che aveva fatto, quegli esseri se l'erano meritati. Giudice e boia*

Kane Disastro GsLords Ita :‎*Rimase zitto,per tutta la durata "Pulizia di primavera ".Chiuse l'ultimo sacco,con un sospiro di liberazione, anche se, sentiva la rabbia di William a chiare lettere.Questo a dirla tutta lo spaventava.Non l'aveva mai visto cosi. *Chiuso anche questo * Inarcò un sopracciglio, sentendo le sue parole. Chi potevano essere queste persone ? E cosa avevano fatto per scatenare la sua ira in questo modo ?*In un lampo, tutto gli era chiaro. Ci stava solo una persona,che poteva portarlo fin li. *Sono i genitori di Gilly *Disse,mentre il lampadario cadeva ai suoi piedi.

William GsLords Ita: ‎*segue con lo sguardo il lampadario che cadeva davanti a Disastro e non nasconde un sorriso. Quell'Immortale aveva davvero dei problemi con questa cose* Sì, proprio loro. *con uno scatto della testa indica i sacchi neri ai loro piedi. Ormai erano pieni non c'era più nulla da ripulire tranne l'intera casa. Sbuffa, se la sarebbe ripulita la polizia appena fosse arrivata* Se sei fortunato riesci ancora a riconoscerli *inarca le sopracciglia, mentre si alza. Aggrotta la fronte, volgendo lo sguardo verso quello del demone* Toglimi una curiosità, come ci sei arrivato qui?

Kane Disastro GsLords Ita: ‎*Sospirò, passando sopra i cocci del lampadario che aveva rotto. Questo sicuramente,non era per niente il momento giusto per parlare con William,ma ormai si era fatto teletrasportare da lui e doveva parlargli. * Mi sono fatto teletrasportare qui dalle Moire* Si porto le mani alle tasche senza distogliere lo sguardo da lui

William GsLords Ita :‎*a sentire quelle parole, si blocca nella sua attività e si volta a guardarlo* Che diavolo ci facevi con quelle vecchie? *il lavoro di pulizia stava richiedendo più tempo del previsto. Voleva andarsene da quel posto contaminato, pervaso dall'odore soffocante di morte. I sacchi colmi emanavano un tanfo che gli faceva continuare a prudere il naso. Dovevano sbrigarsi. Inoltre una strana sensazione si stava facendo strada nella sua mente. Un senso di allarme che gli faceva scorrere dei brividi sulle braccia. Scuote la testa per non pensarci e rivolgersi subito dopo al demone* Sai che quelle sono pazze, vero? *fa spallucce, continuando la sua attività voltandogli le spalle* Certo hanno in mano il destino di tutti gli esseri esistenti, ma sono seriamente fuori di testa

Kane Disastro GsLords Ita: ‎*Su questo William ,aveva perfettamente ragione. Le Moire,erano veramente strane.*Certo non vincono il premio Nobel, per i loro discorsi*Si passò una mano sul viso in un gesto stanco.*Mi hanno detto... mi hanno detto...* Lasciò andare un sospiro stanco. *Mi hanno detto che avrei scatenato l'Apocalisse.*

William GsLords Ita: ‎*Gli occhi spalancati, il respiro che si accelera per la tensione, si volta di scatto verso di lui puntandogli un dito contro. Le labbra arricciate in una smorfia di rabbia, quasi gli ringhia contro* Tu non avrai nulla a che fare con LEI *Aveva fatto di tutto per rinchiuderli la dentro, abbandonati a loro stessi. Nessuno in questo mondo o negli altri li avrebbe liberati*

Kane Disastro GsLords Ita: La confusione stava aumento a dismisura. Con le punta delle dita, si toccò le tempie doloranti.Ora anche William,parlava di una ragazza. Si appoggiò al tavolino, cercando di sostenersi. Tutto questo, era cosi assurdo ! * Lei, chi? * Chiese ormai sulla soglia delle disperazione

William GsLords Ita ‎*La mascella contratta, i movimenti rigidi, gli lancia un'occhiata in tralice da sopra la spalla* è l'unico modo per liberarli. Andare a letto con loro. *mormora con voce dura. Dannazione, non sarebbe mai successo, vero? Aveva fatto in modo che fosse praticamente impossibile liberarli, ma le Moire, nonostante la loro pazzia, non sbagliavano quasi mai. Sbattendo il pugno sul tavolo, lo rompe, mandandolo in pezzi e procurando altro lavoro in quella casa* Dubito che tu voglia andare a letto con un uomo, quindi lei è l'unica. *fa spallucce* sto parlando dei Cavalieri dell'Apocalisse. Sono all'Inferno. Tu non vai all'Inferno, tu non andrai a letto con lei. Semplice *sarebbe andata sicuramente così. Dubitava fortemente che il Demone volesse tornare all'Inferno, quindi nessuno avrebbe provocato l'Apocalisse. Rincuorato da quei ragionamenti, tira un sospiro di sollievo*

Kane Disastro GsLords Ita: Sentì la mascella spalancarsi lentamente. Ora William parlava persino del Cavaliere dell'Apocalisse. Ottimo.Grandioso. Sentiva il suo Demone tremare al suo interno, solo sentendo nominare l'Inferno. * Non ho nessuna intenzione di andare a letto con nessuna,ne ora ne in futuro.Ne tanto meno andare all'Inferno *Alzò le spalle cercando di mascherare il suo stupore *

William GsLords Ita: ‎*Una risata gli esce dalla bocca, quasi soffocata* Lo spero per te amico, altrimenti verrebbe giù un vero e proprio casino *La voce non mostrava la tensione, poiché nonostante tutto, nonostante le previsioni che si erano fatti in quei pochi minuti, poteva accadere di tutto. Tirando un sospiro e incrociando le dita mentalmente, rimise uno dei sacchi in un angolo. Il caos di poco prima era più o meno stato rimesso a posto. Ora non rimaneva altro che buttare tutta quella schifezza da qualche parte. Un rumore all'esterno della casa, destò la sua attenzione* Cos'è stato? *mormorò rivolto a nessuno in particolare. Che Gilly avesse altri parenti di cui lui non era a conoscenza?*

Kane Disastro GsLords Ita ‎*Anche se, in parte aveva "chiarito " con william la cosa, non si sentiva per niente tranquillo.Perchè mai le Moire, pensavano che lui poteva scatenare l'Apocalisse ? Già, scatenava parecchi casini con il suo Demone, e certo non voleva scatenarne altri. Aggrottando un pò la fronte, si abbassò per prendere uno dei sacchi neri,lasciando ricadere subito dopo , sentendo un rombo alle sue spalle. Si girò, sentendo la voce di William, subito dopo il nulla.*

venerdì 18 maggio 2012

[Demon's Kiss] Resta con me...


Anya Dea-Anarchia GsLords Ita Siamo nella merda *dopo aver borbottato un altro paio di imprecazioni che avrebbero fatto arrossire i sassi, corre verso il punto dove si trovava primaLucien. Aver trapassato il corpo di quel traditore di William le ha dato una grande soddisfazione ma l'ha fatta arrivare anche ad una conclusione raccapricciante: ora che sono senza la forza dell'Immortale, ce l'avrebbero fatta lo stesso a non diventare il pranzo di Idra? Con la coda dell'occhio guarda il suo Fiore con orgoglio: nonostante le ferite riportate, la sua posizione da combattimento non risulta oltremodo compromessa. Con uno scatto della testa si volta verso il mostro che probabilmente è stato attratto dai suoi capelli lucenti. Ottimo. Le avrebbe fatto la permanente a suon di pugni* Questo bocconcino biondo non vuole essere mangiato da te! *sbotta scostandosi di colpo per evitare i suoi denti aguzzi**alza lo sguardo verso Morte in attesa di un suggerimento. Lui ha un piano, ha sempre un piano, pensa con orgoglio mentre cerca di evitare la coda del mostro*

Lucien Morte GsLords Ita *La rabbia lo acceca.. Merda.. era ferito,debole e la sua donna era in pericolo per colpa sua. Che razza di guerriero era se non riusciva a difendere nemmeno lei.- Sei un guerriero..maledizione, comportati come tale-pensa. La guarda e cerca di rialzarsi..riuscendoci. Riesce ad avanzare verso il mostro e prima che Anya lo raggiunge taglia una delle teste. Respira affannosamente il sangue continua a fuoriuscire copiosamente e la ferita non accennava a rimarginarsi per la sua troppa debolezza, dovuta alla maledizione di Crono. Impreca sotto voce e quando sente la presenza della sua donna accanto si volta a guardarla* Se ricordo bene, dovremmo colpirla agli occhi, cosi riusciremo a tagliarle le teste* le dice sapendo che con quel suo sguardo cercava una soluzione da lui*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*Con il respiro affannoso si volta verso Lucien. Che donna fortunata che sono! Pensa mentre sente il cuore colmarsi di amore per quel demone* Fiore.. *fa un saltello per evitare un colpo di coda che aveva tutte le intenzione di tranciarle i piedi* se non fosse per la situazione approfitterei di te in questo momento e su questo prato *ridacchia con il fiatone facendo poi una smorfia di dolore a causa di un colpo a tradimento infertole da Idra. Il dolore le si propaga in tutta la gamba partendo dalla caviglia, facendole sentire le fiamme dell'inferno fino all'anca. Dannazione! Stringe i denti. Ok, quella maledetta bestia la sta facendo incazzare di brutto* Andiamo a fare il culo a quella racchia, Morte *stringe i pugni per combattere attendendo ordini dal suo uomo*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*Lascia andare un ringhio troppo debole rispetto a quei gridi strazianti di quel mostro davanti a loro. Aveva distratto Anya permettendo a quella bestia di farle del male..non si sarebbe perdonato!* Dobbiamo pensare a come distrarla..*prima che la sua donna arrivasse al suo fianco aveva tagliato una delle teste di quei sepentelli che spuntano ovunque, ma subito un'altra si era formata al suo posto lasciandolo sbigottito per qualche secondo. La coda di Idra lo aveva fatto cadere di nuovo, facendolo sforzare maggiormente per potersi rialzare..ora che aveva accanto un aiuto, doveva pensare a un modo preciso su come ucciderla. Guarda la gamba di Anya e vedendola annuire capisce che era pronta* Ho bisogno che la distrai tesoro.. mentre io proverò a starle sopra, sperando di riuscire a finirla.*Gli occhi gli si illuminano cercando di smaterializzarsi ma con le poche forze che gli restavano avrebbe dovuto farlo solo con lo spirito*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*fa finta di nulla sentendolo chiamarla "tesoro". Segue con lo sguardo il suo spirito che va a posarsi sulla testa del mostro, senza che lei se ne accorga* Ok tocca a me *borbotta prima di creare una palla di fuoco sul palmo della mano* ehi dolcezza ho un regalino per te! *lancia la palla di fuoco contro un fianco facendo arrabbiare ancora di più Idra* Uh ti sei svegliata dalla parte sbagliata della grotta? O è frustrazione sessuale la tua? *le urla contro, fissando lo sguardo in quegli occhi mostruosi**sorride scansando una delle teste che la voleva mordere* Non è così semplice farmi fuori. 

Lucien Morte GsLords Ita *Sente le parole di Anya e si lascia scappare un sorriso divertito...giusto il tempo di un secondo che Idra si sposta verso di lei cercando di azzannarla. Le infila una mano dentro il corpo afferrando la sua anima e tenendola bloccata, prima di farla calare del tutto. Strattona con forza la bestia facendola urlare ancora più forte..sapeva che la stava torturando tantissimo, soprattutto perché viva! Lucien non avrebbe retto quella presa ancora per molto..di fatti Idra approfitta di un suo momento di debolezza per lanciare la coda contro Anya facendola cadere..fortuna che il colpo era abbastanza leggerlo da farla rialzare in fretta. Quella donna aveva forza e coraggio da vendere!*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*si massaggia in fretta il sedere per essere caduta, per poi rialzarsi in fretta fulminando con lo sguardo Idra* Questa me la paghi borbotta, mentre afferra la spada dal corpo di William tirandola via dalla roccia dov'era bloccata**senza pietà comincia a tagliare tutto ciò che trova davanti, code, teste. L'unico problema è che quest'ultime cominciano a rigenerarsi moltiplicandosi* Cazzo! *continua a tagliare tutto ciò che trova. Deve prendere tempo. Lucien deve mettere in atto il suo piano e lei avrebbe fatto di tutto per aiutarlo*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*Sente le forze mancare secondo dopo secondo.. cosi lascia andare l'anima di Idra urlando il nome di Anya per avvisarla di un attacco improvviso. Ritorna nel suo copro alzandosi a fatica. Erano circondati da teste di serpenti morti..ma di altrettanti vivi!* Cazzo..*sbotta anche lui incazzato per non esser riuscito a portare a termine il suo piano. Si avvicina alla sua donna sfiorandole appena un braccio* Stai facendo un ottimo lavoro.. è solo quella maledetta anima troppo forte e io invece molto meno* schivano entrambi un colpo di una delle teste del mostro, allontanandosi appena*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*sente accanto a sè la presenza rincuorante di Lucien e, asciugandosi il sudore dalla frontee schivando un altro copo da quell'infernale mostro, gli lancia un sorriso tremulo. Anche a lei le forze la stanno abbandonando, ma deve dimostrarsi forte per entrambe se volevano uscire vivi e con entrambe le braccia e le gambe al posto giusto* Va tutto bene. Ce la faremo *gli accarezza piano il braccio sentendo una fitta alla gamba dove poco prima Idra l'ha colpita. DEVONO farcela. Ha tutte le intenzioni di passare il resto della sua esistenza con lui e niente può mettersi tra lei e questo intento**infilzando la coda del mostro al terreno, borbotta un'imprecazione prima di creare un'altra palla di fuoco e bruciare la ferita del mostro in modo tale da bloccare il rigenero*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*La parte dove Anya lo accarezza quasi brucia per l'intensità di quel calore donatogli all'improvviso. Dopo aver schivato l'ennesimo attacco di Idra afferra Anya passando un braccio intorno ai suoi fianchi* Bene..riproviamoci!* le stampa un bacio veloce sulle labbra, come se ricavasse la sua forza da lei. In effetti averla al suo fianco gli dava forza necessaria per affrontare quella maledetta situazione in cui si trovavano* Ritorno su di lei..solo con lo spirito..tienila occupata come hai fatto prima!* Lascia il suo corpo a terra e ritorna di nuovo sulla bestia cercando di tenerla più ferma stavolta*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*non ha neanche il tempo di crogiolarsi nel piacere di quel bacio che gli attacchi del mostro continuano. Maledizione!*digrigna i denti mentre con entrambe le mani forma le ennesime palle di fuoco pronte a cauterizzare le ferite di Idra. In questo modo si sarebbe bloccato il processo di rinascita di quelle teste e quelle code infernali**il sangue del mostro le schizza addosso bruciandole la parte su cui cade, neanche fossero fiamme**stringe i denti continuando il suo lavoro, mentre con la coda dell'occhio guarda il suo Fiore impegnato ad afferrare con una mano l'anima di Idra*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*Ringhia vedendo la bestia muoversi in continuazione.. forse aveva capito che qualcosa non andava di nuovo. Infila la mano nel suo corpo per stringere tra di essa ancora una volta la sua anima..facendo urlare per il dolore subito! La tira verso di se facendola arretrare di un passo. Se andavano avanti cosi..avrebbero avuto qualche speranza di riuscire a finirla. Non appena Anya scaglia una palla di fuoco su Idra cauterizzando le ferite, la sua speranza cresce a dismisura pensando quanto sia intelligente quella donna! Un'altra testa cade morta ai piedi di Anya. Subito una palla di fuoco esce dalle sue mani e finalmente non si rigenera nessun'altra testa in quello stesso posto-Brava-pensa strattonando ancora l'anima del mostro*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*si asciuga il sudore dalla fronte subito dopo che l'ultima testa cade a terra tramortita* Ora tocca a te *sussurra guardando Lucien che in quel momento aveva la mano del suo spirito infilata come un artiglio nel corpo di Idra**incrociando mentalmente le dita guarda con crescente eccitazione quello spettacolo di potere. Lui, quasi umano, così debole e ferito, sta sconfiggendo un mostro simile**con una stretta al cuore rimane ad assistere quello spettacolo, mentre il corpo fisico, inerme del suo amore rimane steso immobile a pochi passi da lei*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*dopo l ultimo colpo di Anya riesce a portar via l'anima di Idra, senza alcuno sforzo. Il corpo pesante della bestia ricade con un tonfo nel lago e le teste sbattono pesantemente ai piedi della donna che restava lì ferma, aspettando lui. Si guarda in giro e vede William accasciato ai piede della roccia dove Anya lo aveva bloccato conficcandogli una spada nello stomaco. Ritorna con lo sguardo su di lei e sorride pensando che finalmente era finita e ce l'avevano fatta! Le si avvicina non vedendo l'ora di toccarla e baciarla di nuovo, sotto il suo sguardo vigile...e impaziente!*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*tira un sospiro di sollievo alla vista dello spirito di Lucien che con calma torna da lei, dopo aver ucciso Idra. Il corpo enorme del mostro fa tremare il terreno tutto intorno a loro, ma lei ha occhi solo per lui**correndo di fianco al corpo del suo uomo, lo guarda con un sorriso di incoraggiamento* Torna amore *accarezza una guancia al corpo fisico di Lucien sempre guardandolo* dobbiamo festeggiare la nostra vittoria *sospira di piacere, cercando di trattenere le lacrime. Le ferite bruciano, la stanchezza la sta sopraffacendo, ma finalmente ora è tutto finito*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*annuisce e sospira insieme a lei di piacere, solo a pensare a ciò che gli aspettava dopo.. si avvicina al suo corpo e chiude gli occhi per prepararsi...ma non succede nulla! Li riapre di scatto e riprova, stavolta con gli occhi aperti nonostante la massima concentrazione. Nulla! Era debole...troppo debole..e non riusciva più a rientrare. Una sensazione dolorosa si propaga dentro di lui: non poteva morire cosi. Doveva stare ancora con lei, adesso che l'aveva trovata non poteva lasciarla andare! La fissa con amore e dolore.. *Ti amo* dice pur sapendo che non l'avrebbe ascoltato*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*sente lo stomaco contrarsi vedendo Lucien non rientrare nel suo corpo* Amore, non abbiamo tutto il tempo del mondo *non fa caso alla sua dichiarazione. Una strana sensazione le fa serrare le mani attorno al giubbotto pesante del suo uomo* Rientra amore, rientra *lo incoraggia, mentre sente le lacrime pungerle gli occhi*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*Stava per piangere! Lo capiva dal suo tono di voce e dalle lacrime che le bagnavano le ciglia..non lo avrebbe sopportato. Dio, avrebbe voluto più tanto per stare insieme a lei.. per dirle di nuovo che l'amava con tutto il cuore e invece..proprio ciò che temeva stava per succedere!* Ti amo..*ripete a stento quando una fitta dolorosa lo fa piegare in due. Morte stava ringhiando e riusciva a capire il perché: stava morendo e quindi stavano per lasciarsi anche loro. Per tutta una vita aveva maledetto il suo demone, invece ora si aggrappa a lui per ritornare dalla sua donna!*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*solo ora capisce seriamente la gravità della situazione* No.. no.. *guarda lo spirito di Luciencon gli occhi sbarrati* Riprova *strattona il corpo inerme a terra, mentre calde lacrime di disperazione le solcano le guance ghiacciate* Ti prego, Lucien, riprova *i singhiozzi la fanno tremare, mentre guarda senza poter fare nulla, Lucien contorcersi dal dolore* ti prego, non lasciarmi! *grida disperata, stringendosi al corpo freddo a terra*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*un'altra fitta ancora più forte gli ferisce il cuore.. Anya continuava a singhiozzare e a pregarlo di tornare..ma sapeva benissimo che anche cosi, non avrebbe funzionato! Non c'era più niente da fare, doveva lasciarla! Si alza appena allungando una mano sul suo viso per accarezzarla pur non provando alcun contatto.* mi dispiace* dice sentendosi trascinare via pian piano.. Il demone continuava a ringhiare.. non voleva mollare entrambi: del resto anche lui amava Anya..chi non lo farebbe*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita No..no.. *le uniche parole che riesce a far uscire dalla bocca mentre imbratta di lacrime il viso e i capelli di lui. Glieli tira indietro, con tocchi delicati, mentre chiude gli occhi in preda all'angoscia* Ti prego, no *si stringe ancora più forte a lui, quasi volesse fondersi con Lucien per non lasciarlo andare*

Lucien Morte GsLords Ita ‎*Ormai la stava lasciando sul serio..e non poteva evitarlo nessuno! Gli si stringe il cuore a vedere la sua donna chinata sul suo corpo inerme mentre la sua anima scompare pian piano, lasciando andare via anche il demone! Libero.. e pensare che erano stati insieme per tutto quel tempo. Diventato quasi "nulla" alza lo sguardo un'ultima volta verso lei.. Lei che in poco tempo lo aveva fatto vivere davvero, lo aveva amato così com'era.. Colei a cui lui aveva donato il suo cuore! Con un ultimo respiro forzato sparisce completamente*

lunedì 14 maggio 2012

* Trama Extra * Passato

* Era chiusa nella sua stanza seduta sul letto, mentre le mani le tappavano le orecchie, lacrime gli scendevano dagli occhi mentre scuoteva il capo con fare disperato. *BASTA!BASTA!BASTA!c*ontinuava ad urlare disperata, mentre le lacrime continuavano a cadere.Erano ore che continuava a a urlare, ma i suoi genitori non erano mai entrati a farla smettere o coccolarla come dovrebbero fare dei genitori.Al pomeriggio era andata al parco con suo padre, ma proprio quando aveva girato un vicolo senti quelle voci, che da quando era nata ormai sentiva, che fosse un dono o una maledizione lei non lo sapeva, sapeva soltanto di odiare queste voci, di sentire cose malvagie perchè solo quello sentiva.*Basta, per favore lasciatemi in pace.*Non è nemmeno una adolescente e sopportare tutto questo per lei era una condanna, pensavo che se magari eri più grande sarebbe riuscita a gestire queste voci, cercava spesso l'aiuto dei suoi genitori che però le avevano sempre detto di smettere, probabilmente pensavo che fosse pazza.Passò la serata , la notte fece fatica ad addormentarsi ma stanca riusci a raggiungere il sonno.I giorni passarono le voci cambiarono, discorsi sempre diversi che però riportavano sempre cose cattive per la sua tenera età, discorsi di adulti discorsi cattivi.I suoi genitori ormai non ascoltavano più i suoi discorsi, la pensavano malata, si chiedevano come avessero fatto ad avere una figlia così, cercarono qualcuno che potessero aiutarli, fino a quando non incontrarono il Dottor McIntosh, vicepresidente dell' Istituto Mondiale di Parapsicologia.Fu allora che decisero di mandarlo con lui, anche se era insieme a quel professore le voci non cessarono, anzi più gli anni passarono più il suo " dono" veniva utilizzato di più da quelle persone che per lei erano sconosciute, ma McIntosh ormai era una figura stabile nella sua vita le stava sempre vicino nei momenti di angoscia, quando le voci la perseguitarono.*

sabato 12 maggio 2012

Trama Extra: Ricongiungersi? Non ancora.../Nightmares' Story (Flash Back)




*Il mondo dei mortali... è in quel luogo che ora si trova, prigioniero, senza poter scegliere. Non ha mai potuto scegliere, sin dalla fuga dal vaso di pandora, sin dalla fuga dall'inferno migliaia di anni prima. Una fuga che non era durata a lungo e che in seguito gli aveva fatto ricordare l'inferno, che aveva visto come una grande prigiono, come un luogo... paradisiaco, in confronto... al vaso. Quella Dea dell'Oppressione, colei che aveva sempre fatto in modo che non esistessero vie di fuga dal regno di Lucifero, non era buona neanche da morta. Lui e i suoi compagni non avevano neanche avuto il tempo di assaggiare la sensazione della libertà, che quel vaso, costruito con le ossa stesse di Kedance, li aveva risucchiati e compressi in quello spazio angusto, buio e senza nulla... Per il resto dell'eternità, era stato detto. Loro, demoni, la cerchia più potente di demoni esistente, rilegati in quella scatola di resti di un cadavere divino. Eppure non tutto era perduto... non tutto era perduto PER LUI. Perchè aveva la sicurezza di avere la sua compagna, insieme a lui. Menzogna, è SUA. Sua, sua, sua... "MIA", Ringhiava rabbiosamente a chiunque osasse toccarla anche per sbaglio, stringendola a sè. E così erano passati i secoli, non sa nemmeno quanti, tra ringhi, urla e lamenti, graffi, morsi e lotte, con i suoi simili, dentro quella prigione inespugnabile. Assolutamente impossibile da distruggere, com'era accaduto per quel muro, un tempo, indistruttibile per i loro artigli, i loro denti e i loro colpi contro le pareti di essa. Loro non avrebbero mai potuto far niente per liberarsi. E infatti... non furono loro. Tutto ciò che gli importò fu scappare insieme a Menzogna, non appena quel sottile fascio di luce esterna penetrò l'oscurità assoluta, ingrandendosi, mostrando loro quello che avevano sempre agognato: LIBERTA'. Attimi di libertà in cui aveva potuto dar dimostrazione di tutto il suo potere all'umanità, avvelgere nell'ombra, nelle grida e nella loro stessa paura qualunque creatura mortale. Gli artigli finivano per essere sempre imbrattati di sangue, non importa di chi, mentre l'umanità veniva lentamente fatta a pezzi dai demoni. Ma anche questa volta, qualcuno riuscì a impedir loro di compiere i loro intenti. Vennero rilegati nuovamente, ma stavolta, in corpi. Corpi immortali. Qualcosa lo strappò dalla terra, lo allontanò da Menzogna nonostante fossero arrivati a ferirsi a vicenda con gli artigli pur di trattenersi, e lo portò nel corpo di una donna. Una prigioniera. La figlia della Regina dei titani, intrappolata nella sua stessa cella, con in corpo Discordia. E non erano soli... Anche ad Avarizia era toccata quella sorte, nel corpo del Re. Imprigionati in corpi imprigionati. Per loro non era un destino peggiore del Vaso, ma per lui, non era lo stesso. Passarono secoli, in cui, attraverso il sonno della donna, poteva invadere i sogni altrui. Secoli in cui a quella donna furono fatte cose che avrebbero reso orgoglioro il Principe degli Inferi in persona e secoli in cui di Menzogna ha avuto soltanto il ricordo. Secoli che divennero millenni, millenni che portarono ad una nuova rivoluzione della situazione, quando i muri tra i quali erano chiusi i loro custodi, cedettero. Ma questo non volle dire libertà per lui. Volle dire solamente che la donna poteva fare quel che le pareva. Purchè ogni alba cadesse nel mondo dei sogni. Averlo incorpo, ovviamente, non era stata una cosa indolore e senza conseguenze, per lei. La costringeva al sonno, senza che potesse svegliarsi almeno per tutto il giorno, mentre lui infestava le menti addormentate, riempiendole di panico, angoscia, sangue, insetti e fobie nascoste negli angoli più remoti dei loro pensieri. Perchè lui era ed è quella creatura, quel mostro di cui parlano ai bambini... L'uomo nero, il Bau Bau, ma non è mai visibile, non è qualcosa da cui si possano proteggere... Le illusioni che può creare mentre sono svegli e gli incubi che tormentano le loro menti, sono immuni a qualunque scudo, a qualunque preghiera. E ora, passati mesi da quando è libera dal Tartaro, la sua custode cerca un uomo. L'uomo che gli è stato messo in testa da quella dea, che in realtà non l'ha neanche mai vista, per quel che sa. E adesso sono in quel posto, Budapest. Sembra che li ci siano altri demoni... chissà... Bah, ha sempre odiato Speranza per un buon motivo. Le sue illusioni sono le peggiori di tutte. E lui non ha intenzione di cadere nei suoi trucchi, per quanto non direttamente coinvolto, non ha intenzione di sperare che tra loro possa esserci la SUA Menzogna. Eppure sta allerta, attento a tutto ciò che li circonda mentre la donna entra in quel posto. Interessato a qualcosa come non lo era da tempo immemore. E la donna aveva sentito giusto. Vede attraverso quegli occhi mortali, solo dei corpi umani, forti, ma del tutto umani, mentre con i propri occhi scorge gli spettri con zanne, artigli, squame e dai tratti scheletrici che traspaiono da loro. 
E c'è anche lei, tra loro.
Menzogna
Mia
Ma non può far nulla per raggiungerla, può solo sperare che vada da loro... Sperare. Che schifo. E la speranza, difatti, è inutile.*
TORNA INDIETRO!! 
*Ringhia lamentosamente nel cervello della custode...
-No-*
TORNA!
*-No. Non ora.- Gli risponde lei senza parlare, mentre torna da dove è venuta. Ma, nella disperazione di non poter tornare da Menzogna, percepisce nei pensieri della donna che sarebbe tornata... L'avrebbe rivista... L'avrebbe avuta di nuovo.*

venerdì 11 maggio 2012

Trama Extra: Ricongiungersi? No... (Flash Back)



*"E' quì... ho visto che entrava in questo locale... DOVEVA essere lui." Parla a se stessa, e forse anche ad Incubi, chiedendosi che reazione avrebbe avuto Gideon vedendola... suo marito, una delle guardie al Tartaro che, per lei, aveva infranto un'infinità di leggi, che l'aveva amata, sposata, che le aveva dato un figlio... per poi sparire. La storia più vecchia del mondo, no? Dopo la risalita al potere dei Titani e la la chiusura nel Tartaro dei cari vecchi dei sotto il potere di Zeus, ha impiegato mesi per riuscire a trovarlo... ci avrebbe potuto mettere la metà del tempo, ma il demone se ne frega delle ricerche importanti e la fa sempre e comunque cadere in coma ad ogni alba e risvegliare ad ogni tramonto. Ormai ci ha fatto l'abitudine ed ha imparato da un bel po' a circondarsi di ombre impenetrabili nei suoi nascondigli, pieni di trappole, per non essere attaccata nel momento in cui è più vulnerabile* *Comunque ora lui è lì, in quel locale, pieno di umani, nel quale sente la musica rimbombare. Entra di soppiatto nel locale e, avvolta nelle ombre del suo demone, scrutando tra la folla per individuarlo nel caos di luci, suoni e movimenti... che fosse davvero quell'uomo con i capelli tinti di... blu che vede di spalle? Quello che ricorda lei aveva i capelli neri...*
‎*Aveva creduto che fosse morto, l'unico motivo che poteva giustificare perchè non era tornato. E quando aveva saputo che non era così, non sapeva se esultare o avere voglia di farlo fuori per non aver neanche pensato di farsi vedere in questi secoli e millenni. Ovviamente aveva scoperto che era diventato il custode di un demone, come lei per Incubi, la cara mammina per Discordia e un altro bel numero di progionieri, ma non sapeva quale lui avesse. Non che le importasse più di tanto... è vivo e questo è quel che conta... ma perchè allora non era tornato? Quella domanda continua a tormentarla... Avrebbe potuto, lui, salvare loro figlio? Avrebbe pianto, ora, sapendo di quello che aveva passato Steel...?**La sua mente torna al presente, in quel locale, da quell'angolo non raggiunto da nessuna luce, circondata dalle proprie ombre, seguendo con lo sguardo i passi di quello che, adesso che l'ha visto in viso, è certa essere Gideon*
‎*Resiste con tutta sè stessa alla tentazione di avvicinarsi, mentre lui parla e beve insieme ad altri uomini di una stazza non minore della sua, tra i quali le sembra di riconoscere qualche altra guardia al Tartaro. Tutti guerrieri? Tutti custodi di qualche demone? Lo avrebbe scoperto... Intanto la musica continua a martellare e la gente in pista a ballare seguendo il ritmo o semplicemente muovendo il fondoschiena per attirare l'attenzione altrui... cosa che riesce bene, a quanto pare. Dopo poco, alcuni dei guerrieri, trai quali quello a cui è interessata lei, entrano in pista. Vede quello che sarebbe dovuto essere suo marito aggregarsi agli altri e, dopo qualche momento, in cui si guarda intorno, come ad aver percepito qualcosa (lei, forse?) comincia a ballare con una ragazza, o meglio, a scoparsela con i vestiti addosso. Dannazione! E si era anche illusa che si fosse accorto di lei! Perchè non è ancora saltata a sbranarsi quella sgualdrina?? Le ombre intorno a lei si fanno più fitte e impenetrabili, mentre se ne va, semplicemente, da quel posto, come se non vi fosse mai entrata. Sente Incubi mugugnare e lamentarsi 
-Torna indietro!!- 
"No" 
La rabbia avrebbe potuto farle fare qualcosa di cui si sarebbe potuta pentire... o forse no, e il problema è quello. Inoltre è... delusa? Si, delusa. E' stata questa la sua vita in questi ultimi secoli? Lei l'aveva aspettato nella sua cella, aspettato che la venisse a salvare, così tanto tempo che aveva pensato fosse morto, e lui... 
-Torna!- 
"No. Non ora." 
Perchè il demone fa così? Non aveva mai avuto questo comportamento! Comunque si, sarebbe tornata, quei guerrieri l'avrebbero reincontrata... Avrebbe fatto di tutto, pur di andare contro Rhea e i suoi piani.*

giovedì 10 maggio 2012

Trama Extra: The Darkest Seduction - Spezzata


- Oggi come sta?
*Stessa frase, stesso tono sconsolato. Da quanto tempo andava avanti quella storia? Rinchiusa nella stanza adibita per lei all'interno della Fortezza, rimaneva sdraiata sul suo lettino rosa, fissando il muro nelle sue crepe e colori centenari. Le ossa le pesavano, non riusciva ad alzare un solo arto per scacciare le persone che le ronzavano intorno in ogni ora del giorno e della notte*
- Come ieri. Nessun miglioramento.
*la voce sconsolata le riverberò dentro come un'eco, accostandosi, mettendosi in fila a tutte le altre che per tutto il tempo aveva udito passiva, senza rispondere, né fare altro cenno per dire "Ho sentito, ora state zitti". La voce dentro di lei, avrebbe voluto aggiungere di andarsene. Di lasciarla in pace. Di lasciarla ammuffire e e sgretolarsi lì, davanti ai loro occhi. L'accozzaglia di voci nella sua testa, di ricordi non molto lontani la investe come una marea, ma esteriormente non faceva nulla. Le voci infernali si susseguivano, chiamandola, chiamandola a loro. No, no! Non avrebbe più passato quell'inferno, nel vero senso della parola. Sentì qualcuno che le alzava la testa per farla bere e mangiare qualcosa. Non riusciva a muoversi, paralizzata com'era nel suo terrore. Racchiusa in sé stessa, prigioniera delle sue stesse paranoie e paure. Era un burattino nelle mani di chi la stava toccando, ancora, ma nonostante la rabbia che provava, nonostante la voglia di scostarsi, non potè fare nulla. La pelle le bruciava ancora dove l'avevano toccata. All'interno della stanza, inizialmente, dopo il suo ritorno sulla terra dagli antri infernali, si erano susseguite varie persone, ombre che la terrorrizzavano a tal punto da emettere sempre e con maggiore frequenza gemiti di puro terrore. Non si fidava di nessuno, tutti potevano farle del male all'interno di quel posto. Solo con Aeron si sentiva un poco sicura, ma anche con lui, l'unica reazione che riuscisse ad avere era un flebile battito di ciglia. La presenza accanto a lei la rassicurava, la confortava, come le sue parole. La voce dolce, così in contrasto con il grosso immortale che era, le faceva da cuscinetto contro la realtà che la circondava. Spezzata e non più lei, non riusciva a reagire, a combattere contro ogni incubo che le si presentava ogni notte, in ogni istante della sua giornata. Ad occhi aperti riviveva ancora le scene all'Inferno, come se stessero capitando ancora e ancora a lei, dentro di lei. Il corpo pesava, nonostante stesse dimagrendo a vista d'occhio, lo sapeva. Combattere, però, avrebbe richiesto uno sforzo maggiore di ciò che ci voleva per sollevare un semplice braccio. Un braccio umano, come il resto del suo corpo, che aveva tanto amato all'inizio, quanto odiato in seguito. La sua maledizione era stata essere appetibile per ogni creatura. Quello stesso cambiamento, reso possibile da Lucifero, inizialmente, aveva pensato che potesse essere un mezzo per farsi amare dal suo Aeron, l'unico che in quel momento l'accarezzava senza dire nulla, con la disperazione negli occhi. Spezzata, ecco com'era. Non semplicemente piegata, tutti i diavoli come lei, nella loro esistenza, erano destinati a piegarsi. No, spezzata senza alcuna possibilità di rimettersi insieme. La vita passata, quella all'Inferno e quella con gli Immortali, erano soltanto un vago ricordo mentre lei, accompagnata dal brusio di voci, ricordi, nella sua testa, voleva soltanto sprofondare in un sonno senza sogni. Si era estraniata dal suo corpo talmente tanto che, ora, non riusciva più a ritrovarsi*

sabato 5 maggio 2012

Trama Extra: The Darkest Seduction - Riflessioni

*La discussione avuta con Lucien l'ha quasi spezzata in due per il dolore. Non credeva che le cose potessero degenerare in quel modo, mentre seduta nella loro stanza si rigira tra le mani il suo anello di fidanzamento, quello che aveva accettato con un sorriso radioso in viso e la voce che le tremava. Con un balzo si tuffa all'indietro per ricadere poi con la testa sui cuscini e le braccia spalancate sul materasso. Lo sguardo si fissa sul soffitto, senza osservare alcun punto in particolare. 
Le capitava spesso, in quel periodo di pensare ai libri che aveva letto in passato, nonostante nessuno avrebbe mai pensato che lei si interessasse ad altro, era particolarmente dotata nel "recuperare" prime edizioni o addirittura bozze di libri, scritti, oppure mai pubblicati. In particolare uno le vorticava nella testa da un po' di tempo: "Il Piccolo Principe", un libro che, da quello che aveva visto, veniva dato spesso da leggere ai bambini. Alla prima lettura, ha sempre creduto, che non si potesse capire il vero significato del libro, in particolare ciò che ha voluto trasmettere l'autore attraverso quelle parole.
Ora, nella solitudine della stanza sua e di Lucien le torna in mente un passaggio importante, significativo: quello in cui il Piccolo Principe parla con la volpe. Si parla di "Attesa". Uno stato perenne per qualunque essere vivente, sulla terra e non. Anche tra gli Immortali vi era esso. Lei ne era la prova. Tutti siamo in attesa di qualcosa che, nel bene e nel male, arriva. Che si attenda, oppure no. La volpe spiega al Piccolo Principe che lei lo attenderà. Per essere addomesticata. 
Che bella parola. In quel momento era particolarmente significativo rigirarsela sulla lingua come se fosse una caramella. 
La volpe, saggia, parla di un'attesa prevedibile, di una fiducia che piano piano deve acquisire: la volpe doveva abituarsi alla sua presenza altrimenti non si sarebbe mai abituata. Essa parla, spiegandogli bene cosa vuole. 
I pensieri le turbinano in testa, mentre un'idea balzana le sorge. Una cosa mai fatta in tutta la sua vita. Di scatto si alza, cominciando a radunare il necessario, torna sul letto, incrociando le gambe e comincia a scrivere*

"Ciao Amore. 
Comincio questa lettera dicendoti che non ne ho mai scritta a nessuno in tutta la mia vita e dopo la sgradevole discussione avuta ho avuto bisogno di mettere nero su bianco ciò che mi frullava per la testa. Ho ripreso in mano un vecchio libro dopo che te ne sei andato. Avevo bisogno di distrarmi, e un libro così ne aveva tutta l'aria. Si tratta del "Piccolo Principe". Forse lo conosci, forse no. La parte in cui la volpe parla al Piccolo Principe, però, credo che sia importante per me, per noi, in questo momento. La volpe prega il Piccolo Principe di addomesticarla. Lo vorrei fare anche io. Vorrei dirti quanto è stato bello essere addomesticate. Addomesticate da te. Ma il Piccolo Principe non può rimanere con la volpe. No, prima o poi avrebbe dovuto lasciarla; dopo che essa si fosse abituata alla sua presenza accanto a lui, nella sua vita. Dopo aver guadagnato la sua piena fiducia sarebbe andato via. Perché lui in realtà, il Piccolo Principe, collezionava fiducie. C'è chi colleziona farfalle, chi francobolli. Chi, invece, come il Piccolo Principe, fiducia. Egli vede nella volpe, un piacevole diversivo, nella sua ingenuità fanciullesca. 
Lui ha la sua rosa che l'attende sul suo pianeta.
Scontrosa, irritabile, che nonostante tutto possiede il cuore del Piccolo Principe. la sua devozione. La sua memoria. Essa è occupata dalle cure che dava al piccolo fiore.
Ebbene io non voglio essere la volpe, forse all'inizio l'ho voluto. Essere addomesticata, intendo. No, io voglio essere la TUA rosa. 
Quella che ti sputa in faccia il suo veleno; che si arrabbia anche quando non deve. Che ad un tuo sorriso risponde con un broncio. Quella che ti attende sul tuo pianeta e che ti occupa la mente.
Non vedo la volpe come una figura secondaria. Anzi, ho sempre creduto che fosse molto importante come prima fase. Prima o poi tutti abbiamo bisogno di essere addomesticati. Ma ora, con te, preferisco la rosa. 
Sono una rosa ricoperta di spine, che non attende altro che tu ti punga con esse, ma che, nonostante tutto, tu ci riprova ancora e ancora. Fino ad arrivare al mio centro. 
Penetra il mio centro, ti prego, scava e schiva le spine che mi abbracciano, perché io non lo so fare. 
Parlo di fiducia. Di un continuare a tentare. Di una prova che mi confermi che posso aprirmi e rimanere nuda davanti a te, senza sentire il freddo. Perché dentro di me ne ho troppo. Glaciale, mi tiene ferma, immobile, davanti a qualunque persona si voglia avvicinare troppo a me. 
Non voglio espormi. Non più. Voglio solo essere curata, come quella rosa; essere desiderata come essa. Voglio che tu un giorno mi confronti con le altre rose, e voglio uscire vincente da questo confronto. Perché nessuna rosa potrà mai essere speciale come la tua."


*prende il foglio e, dandogli un piccola spruzzatina di profumo, la lascia sul letto accanto a lei, sul cuscino che di notte accoglie la sua testa mora. Sorridendo triste, spera con tutta sè stessa che il suo compagno la capisca, comprenda ciò che stava accadendo in lei in quel periodo. In cui tutte le certezze le traballando di fronte come immagini sfocate. Con calma esce dalla camera, in attesa che Morte che la venga a cercare.*

TRAMA EXTRA: Il Primo Incontro tra Anarchia & Arpie - Part.1 -


 Kaia Skyhawk GsLords Ita: *oltrepassando un’altra porta intarsiata si inchina togliendosi il cappello quando vede una delle dame di compagnia della regina venirgli incontro* Vostra Signoria *la saluta con voce camuffata, infinitamente grata alla maschera intera che le copriva il viso. Forse travestirsi da moschettiere non era stata una grande idea, se la scoprivano era morta e la sua reputazione rovinata**Trattenendo a stento una risata per i propri pensieri si fa largo tra la folla entrando nel salone da ballo dove si teneva il ricevimento* Guardie Reali *geme quasi di piacere guardando lo squadrone di soldati in divisa blu schierati lungo le pareti** Cercando per la sala sua sorella Bianka Skyhawk GsLords Ita continua ad osservarli in maniera insistente. Avvicinandosi a quello con più decorazioni lo saluta poggiando una mano sull’elsa del suo fioretto* I miei ossequi Capitano *ghigna notando l’espressione dell’uomo nel sentire la sua voce* Concedete il permesso a questo moschettiere di giocare con la vostra spada? *chiede appoggiandosi a lui e premedogli i fianchi contro il bacino. Ahhhhhh cosa doveva fare una fanciulla di facili costumi ai giorni odierni per avere un po’ di piacere* Conosco qualche trucchetto da insegnare a voi e… all’intero reggimento**Completamente dimentica di Taliyah Skyhawk GsLords Ita, forse intenta a rubare qualche arma appesa lungo i corridoi, e di Bianka, forse intenta a rubare la verginità a qualche duca o uomo di chiesa, continua a flirtare con il capo delle guardie*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita: ‎*Sbuffa infastidita, cercando di evitare di sistemarsi il panier sotto la gonna. Quel maledetto arnese le stava scorticando la pelle dei fianchi, e lei continuava a soffocare un moto di stizza dietro risolini frivoli e sorrisi ammiccanti. A breve l'avrebbe tolto, decise. Era arrivata da sola, con una carrozza a nolo, che non avrebbe mai pagato.* Buonasera Signori *si inchina, aggraziata ad una coppia di gentiluomini che la stava adocchiando insistentemente. Facendosi aria con il ventaglio rosso rubino, sbatte le ciglia con un'innocenza che era ben lontana dal possedere. Ambienti simili erano sempre una grande noia, per questo partecipava sempre. Aveva l'ingrato compito di ravvivare la festa, ancora una volta. Chi sarebbe stato, o stata, la protagonista della serata? Pensa, mentre con delicatezza, calpestava il pavimento in marmo della sala. Abiti di tutti i generi, in damasco, facevano bella mostra di sé e della loro virginale eleganza. Ventagli che si muovevano senza sosta, merletti e fiocchi accompagnavano il tutto. I visi delle giovani e dei loro accompagnatori erano nascosti dietro maschere di ogni genere. Non riuscivano, però, a nascondere la malizia. Pregustando già lo scompiglio che avrebbe generato di lì a poco, sorride tra sé, facendo finta di rivolgere uno sguardo carico di lussuria ad un uomo con un panciotto fin troppo stretto*

Bianka Skyhawk GsLords Ita: ‎*nascosta dietro una tenda di velluto stava intrattenendo un giovane gentiluomo. Le aveva detto chiaramente le sue intenzioni di entrare nelle grazie del vescovo che parlava amabilmente con il re tra la folla della corte, ma nonostante tutte le sue buone intenzioni non aveva perso tempo a condurla in un luogo isolato per poter scambiare qualche "confidenza". Mentre amoreggiava con il gentiluomo, grazie a un piccolo spiraglio riusciva ad avere un'ottima vista sulla grande sala riccamente decorata con sontuosi arredi. Vide sua sorella Kaia Skyhawk GsLords Ita, travestita da moschettiere stuzzicare il Capitano delle Guardie Reali. Il giovane che aveva detto di chiamarsi John continuava insistente a voler mettere mano sotto le lunghe gonne che era stata costretta a indossare. Fosse stato per lei avrebbe preferito indossare i più comodi pantaloni degli uomini. Stufa ormai di quella situazione con un colpo di artigli spostò la mano del giovane rimettendosi apposto il bustino stretto. Era stanca e annoiata quella serata non prometteva niente di eccitante come invece si era aspettata dalle chiacchiere delle dame. John vedendosi la ferita sulla mano scappò via scostando la tenda e rivelando la sua presenza. Gli ospiti presenti nella sala si girarono a guardarla. Per niente intimidita alzò il capo e incominciò a camminare fiera e sicura di sè fra la folla. Fu allora che notò l'ingresso di una donna di straordinaria bellezza che attraversava il corridoio e entrava nella sala. Sembrava essere la padrona del palazzo. Era forse lei la giovane donna di cui tutti stavano aspettando l'arrivo?*

Taliyah Skyhawk GsLords Ita: ‎*Odiava i balli. Sì,odiare era l'espressione giusta per esprimere la sua disapprovazione nei confronti di questo genere di feste piene di adulatori e affamati. Per non parlare delle donne..* *sistemandosi la carmagnola e il berretto frigio avanza lentamente verso la sala,osservando con aria disgustata la marmaglia di gente che c'era e ringraziando di avere addosso una maschera e un paio di baffi finti che nascondevano la sua irritazione. Muovendosi con destrezza,riesce a evitare gli attaccabottoni,che riconosceva ormai dalla faccia,intenta più che altro a cercare le sue sorelle. Dove diamine erano?* Magnifico..*mormora con un finto sorriso salutando il baciapalle del Re,per poi riprendere la sua ricerca.*

Kaia Skyhawk GsLords Ita: ‎*sistemandosi il cappello in testa passa in rassegna gli ospiti della sala mentre Ansel, il capitano delle guardie, le sussurrava all'orecchio apprezzamenti degni del peggior bordello di Parigi e le cantava i suoi intenti per la notte. Ahhhh, aveva sempre avuto un debole per i poeti!**appoggiandosi con entrambe le mani al petto di Ansel per dare voce, a sua volta, ad odi sull'amore promiscuo ed indiscriminato viene urtata da qualcuno alle sue spalle**Sibilando tra i denti porta la mano sull'elsa del suo fioretto, girando su se stessa è pronta a scuoiare vivo il povero disgraziato che l'aveva urtata* Guarda dove vai scrofa che non sei altro *grida in faccia ad un uomo tanto grasso da non avere il collo* Giuro che ho sventrato gente per molto meno e contando il tuo aspetto... *dice puntandogli la punta della spada contro il panciotto* Credo di poter fare parecchi soldi con il macellaio spacciandoti per carne di porco! *accorgendosi in quel nomento della nobil donna accando all'omuncolo, lascia che Ansel le strappi di mano la spada* Vostra Signoria *la saluta levandosi il cappello ed inchinandosi**Senza aspettare la risposta di questa si raddrizza e comincia ad allontanarsi lanciando comunque un altima occhiata alla donna. C'era qualcosa di strano, non riusciva a levarsi questa strana sensazione di dosso* Siamo richiesti altrove Capitano *richiama Ansel indicando la porta con un cenno del capo*

Dea-Anarchia GsLords Ita: ‎*Il ticchettio dei suoi tacchi, accompagnato dal vociare nella grande sala, sembra passare inosservato. L'uomo tarchiato la stava divorando con gli occhi, da capo a piedi si sentiva violata da quello sguardo lussurioso. Si sventaglia davanti alle labbra per nascondere la smorfia di disgusto. Gli occhi vengono immediatamente attratti dal luccichio dei gemelli, neanche troppo nascosti. Bene! Primo obiettivo avvistato* Buonasera Vostra Grazia *mormora con voce impercettibile all'uomo, allungando la mano guantata per farsela baciare. Le labbra flaccide e umidicce dell'uomo le sfiorano la seta. Ringrazia mentalmente la moda dell'epoca che obbligava le donne a portare i guanti! Altrimenti si sarebbe ritrovato a stretto contatto con quelle labbra. La gente, attorno a lei, cominciava già a posizionarsi per ballare un vecchio minuetto. L'orchestra comincia a suonare, mentre il gentiluomo, se così si poteva definire, le offre il braccio per accompagnarla in un giretto attorno alla sala. Trasale andando a scontrarsi con una coppia di soldati piuttosto ambigua. Le fattezze femminili di uno dei due, non sembravano molto concordanti con la divisa. In silenzio rimane ad osservare la scena, soffocando un sorriso compiaciuto. Che parole aspre! Così poco educate! Semplicemente adorabile! Fa un piccolo inchino all'"uomo". A fine serata avrebbe ripreso la conversazione con la nuova conoscenza. Aveva la pelle strana o era solo un riflesso delle luci?* Andiamo Vostra Grazia *sussurra all'orecchio dell'uomo che per tutto il tempo era rimasto rigido senza proferire parola* Avrei proprio voglia di danzare, voi no?

 Bianka Skyhawk GsLords Ita: ‎*Appena uscita dal suo nascondiglio dietro la tenda, individuò subito le sue sorelle ambedue travestite da uomini. Kaia era alle prese con il capitano delle guardie, Taliyah invece scrutava la sala cercando qualcosa o qualcuno fra i vari invitati. Lanciò un sorriso alla sorella mentre seduceva il giovane Ansel e si diresse verso la sua sorella maggiore. Individuò Taliyah che con fare disgustato stava cercando una scappatoia per poter fuggire. A un tratto sentì la voce di Kaia insultare qualcuno. Volse lo sguardo e vide che stava litigando con un uomo che per usare il termine della sorella somigliava davvero a un PORCO. Ma la sua attenzione si spostò sulla donna più famosa del momento e sentì una strana vibrazione come se anche lei fosse un'essere immortale dagli straordinari poteri. Dalle sue movenze, infatti aveva capito che dietro quella sua avvenenza celava dei poteri incredibili. Strofinò le sue mani guantate in lunghi guanti bianchi che le coprivano l'intero avambraccio. Un'avversaria da battere non c'era altro da dire. Quando fu abbastanza vicina alla sorella maggiore le sussurrò all'orecchio* Conosci quella tipa?* Anche se il suo era stato poco più di un sussurro sapeva che la donna sconosciuta l'aveva sentita e infatti volse la sua testa ingiogliellata verso loro due. La serata si era appena fatta interessante.*

Taliyah Skyhawk GsLords Ita: ‎*trovandosi di nuovo a scansare con abili mosse tutti gli adulatori e le scrofe che pullulavano in quella sala,la sua attenzione viene catturata da un grido familiare..molto familiare direi,dato che si trattava di sua sorella Kaia,che come al solito si faceva riconoscere. Un lieve ghigno colora il suo viso mentre a braccia conserte osserva la scena. Finalmente qualcosa di diverso almeno! Dato che,e ci scommetteva le palle che non aveva,l'altra sua sorella Bianka era sicuramente in giro a divertirsi con i baldi giovinetti al servizio di sua Maestà,assistere a quella scenata pubblica e poco decorosa scacciava via una parte della sua noia.* Era ora! *sussurra facendo un cenno appena percepibile a Bianka,che sorridente come un'ebete stava camminando verso di lei.* No,non so chi sia. E la cosa non mi piace..di certo non è una comune mortale. *risponde seria dopo essersi accorta anche lei di quella bellissima donna. Apparentemente sembrava una giovane qualsiasi che con grazia e fare regale si godeva la festa,ma qualcosa le diceva che non era così..Una sorta di sesto senso le stava suggerendo di tenerla d'occhio.*

 Kaia Skyhawk GsLords Ita: ‎*attraversando la sala da ballo in direzione dell'uscita si volta un paio di volte lanciando occhiate veloci alla donna di poco prima, pelle d'oca affiora sulla sua pelle* ambiguo *mormora tra sè e sè** La mano di Ansel si serra intorno al suo gomito trascinandola lontano, Mhhhh quando adorava gli uomini autoritari... il capitano delle guardie meritava una ricompensa!**incapace di reprimere la propria curiosità si volta ancora un ultima volta nella direzione della sconosciuta ma di lei non c'era più traccia. In quel momento nella sala cala il silenzio ed il camerlengo annuncia l'ingresso di Sua Maestà la Regina di Francia**incinandosi insieme a tutti gli invitati la scruta da sotto il cappello* Oh oh *sibila tra i denti**da li a breve qualcuno avrebbe perso la testa... Ahhh quanto adorava i balli*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita: ‎*La dolce melodia proveniente dall'orchestra non la faceva pensare al suo compagno ingombrante e fin troppo espansivo. le sue mani sudice sul vestito che portava le faceva accapponare la pelle. Appena fosse tornata a casa avrebbe sicuramente dato fuoco a quel povero abito, con grande rammarico anche. Se l'era fatto cucire da uno dei migliori sarti della città, la genialità di quell'umano era fin troppo evidente nei dettagli cuciti in tutto il tessuto. Inoltre le cascava a pennello, fasciandole la figura snella come una seconda pelle. Davvero affascinante. L'annuncio dell'arrivo della Regina crea un gran trambusto all'interno della sala, seguito da un silenzio tombale. Non aveva nessuna intenzione di inchinarsi a quella misera mortale, di conseguenza, mentre il resto della folla era presa dal prostrarsi davanti alla regina lei osserva la scena. La scena? Stava osservando il dannatissimo abito di quella donna e già sentiva il fuoco ribollire nelle vene: lo stesso abito, cucito nei minimi particolari, avvolgeva la figura della regina come in un abbraccio. Con passo di marcia, sposta senza tanti complimenti la gente che le si para davanti, andando a posizionarsi proprio a pochi passi da lei. Gli occhi della regina la fissano, da capo a piedi, sgomenti mentre anche lei si rende conto della situazione. Le mani cominciano a pruderle, mentre ogni cellula si infiamma di potere al solo guardare l'abito della regina* Non guardarmi così. *lo sguardo che le rivolge avrebbe potuto incenerire, ma le opzioni per fare soffrire quella donna erano molte* Non dovevate farmi un simile affronto, Vostro Maestà *pronuncia le ultime parole con sarcasmo, mentre nella sua testa cominciano a risuonare parole antiche di una maledizione. Il solo pensiero di ciò che le stava scagliando contro la fa sorridere con cattiveria* Pagherete per ciò che avete fatto *mormora, puntandole un dito contro sempre sorridendo* Fra non molto ciò che temete di più si avvererà *sibila tra i denti, per poi abbassare la mano pronta ad andarsene da quella stanza. Gli sguardi puntati, terrorizzati delle persone non le fanno nè caldo nè freddo. Le volta le spalle, in un altro gesto irrispettoso* Ah, quel vestito vi fa le braccia enormi *sbotta prima di scomparire tra gli sguardi attoniti della nobiltà francese*   

Bianka Skyhawk GsLords Ita: ‎*distolse lo sguardo dalla sorella la quale non conosceva neanche lei l'identità di quella strana donna. Nonostante la curiosità pressante la sua attenzione si era già rivolta altrove. Era dispiaciuta della piega che aveva preso l'approccio con John e vedendo sua sorella che stava per passare una meravigliosa nottata di bagordi con il capitano delle guardie era stata spinta da un moto di gelosia. Diamine! aveva voglia di un uomo quella sera. Ma quella sala così riccamente decorata non sembrava ospitare un uomo degno della sua attenzione e l'unico desiderabile se lo era già accalappiato Kaia Skyhawk GsLords Ita. Annoiata a morte stava per andarsene nell'ala della servitù. Lì aveva incontrato un bel stalliere che adesso non vedeva l'ora di rincontrare. Si lisciò il suo magnifico abito, dimentica ormai della donna misteriosa si stava incamminando, quando un silenzio tombale invase la stanza.* Eh ora che succede?* domandò annoiata. Non aveva interesse ma quando vide entrare la Regina sentì nell'aria una strana vibrazione come se qualcuno stesse per sprigionare un forte potere. L'interesse ritornò insieme a un sorriso divertito che si disegnò sulle sue labbra. La fonte di quel potere era quella donna che fulminava la Regina con sguardo di puro odio. Be' perchè non ritardare di qualche minuto l'incontro con il bel stalliere? La donna intanto si era avvicinata alla regina e sembrava pronta a menar le mani. Lei si avvicinò per non perdersi la scena, divertita dalla piega che aveva preso la serata. Con sommo divertimento si era accorta che le due nobildonne indossavano lo stesso abito. Presto sarebbero volate scintille. E lei non si sarebbe persa lo spettacolo per nulla al mondo.  

Taliyah Skyhawk GsLords Ita: ‎*quella musica da sala la stava decisamente innervosendo,ma mai quanto le donne di mal costume che cercavano spudoratamente e in modo poco decoroso di accalappiarla. Quasi quasi le veniva voglia di togliersi parrucca e baffi per fargli capire che non era di sesso maschile! Almeno così avrebbe movimentato la serata -pensa sorseggiando l'ennesimo flùte di champagne o quel cavolo che era.* Dove cavolo pensi di andare arpia? *sussurra a sua sorella con tono minaccioso. Era visibile quanto fremesse per tornare dal suo bel giovane stalliere,neanche fosse la prima volta che vedeva un uomo in divisa..ma non ci pensava neanche a passare il resto della festa da sola,in balia delle donne "sanguisughe". Dopo tutto si era vestita da uomo per non essere disturbata dai papponi che si trovavano lì.* Oh..ma guarda un pò chi è arrivato! *osserva l'entrata della Regina inchinandosi lievemente,e percependo subito la lieve energia nell'aria che aveva sentito prima. Con la differenza che adesso era certa di sapere chi la stava manifestando..oh sì,la bellissima donna sconosciuta aveva cambiato espressione,seppur in modo impercettibile all'occhio umano,all'arrivo di sua Maestà. In effetti sembrava pronta a saltarle addosso invece che avvicinarsi gentilmente..era forse colpa dello stesso abito pomposo che indossavano? Ghigna divertita,pregustandosi già un possibile scontro tra le due.