sabato 29 dicembre 2012

[TRAMA EXTRA - The Darkest Chase] In attesa del matrimonio



Lucien Morte GsLords Ita*Organizzare eventi era di certo una specialità di Anya, di certo non la sua. Ma stavolta si trattava di organizzare il loro matrimonio per cui la sua presenza era obbligatoria. Seppur aveva dato carta bianca alla sua donna, anche perché non avrebbe mai potuto fare diversamente, doveva accompagnarla in giro per negozio a scegliere qualsiasi cosa potesse aver a che fare con la parola "matrimonio". Quella mattina si era alzato presto in modo da poter finire prima i suoi doveri con gli altri fratelli. Aveva avvisato la sua donna che l'avrebbe aspettata in cucina sperando avesse voglia di far colazione. Già se l'immaginava: col suo splendido sorriso sulle labbra che illuminava non solo il suo viso, ma tutto il resto del mondo. Per gli Dei se amava quella donna.. In più l'euforia di dover organizzare i preparativi nell'attesa di decidere il giorno della loro unione "spirituale".*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Ormai non stava più nella pelle. Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli per quel giorno e portare Lucien a fare compere per il loro matrimonio era qualcosa che aspettava da tempo. La data non era ancora stata decisa. Troppi Cacciatori in giro e di questo era piuttosto scocciata; li avrebbe uccisi lei stessa ad uno ad uno pur di sposarsi, ma forse non era ancora tempo. Un borbottio le uscì dalle labbra, quando prese la borsa. Aveva un foglio stampato con scritto il loro programma della giornata. Tutto sarebbe andato secondo i suoi piani e lei sarebbe riuscita a tornare a casa in tempo per andare alla festa di Gilly e della sua amica... come aveva detto che si chiamava Torin? Alìz? Sì. Sarebbe riuscita a tornare in tempo. Foglio alla mano, borsa e un paio di occhiali da segretaria solo per fare un po' di scena, trotterellò verso la cucina, dove sapeva che Lucien l'avrebbe aspettata. Era così eccitata!*

Lucien Morte GsLords Ita *si siede al tavolo incrociando le braccia al petto e poggiando la schiena alla sedia. Era sovrappensiero quando sente l'odore inconfondibile di Anya che gli inebria le narici. Sorride e si volta verso l'entrata incrociando i suoi occhi. Inarca un sopracciglio quando nota gli occhiali e scuote la testa preferendo di non fare domande a riguardo.* Buongiorno..*si alza e la raggiunge per cingere i suoi fianchi con le braccia e chinare il viso per baciarla* Preferisci mangiare qualcosa o vuoi uscire? *chiede indicando il tavolo ricco di cibo* Scommetto che hai preparato una lista! *ridacchia*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Entrò in cucina e incrociò lo sguardo con i suoi occhi ambigui. Sorrise e sentì il cuore balzarle in gola, come ogni volta che lo vedeva. Sarebbe mai passato? Era felice quel giorno, il mondo le sorrideva, era una bella giornata, e nessun Cacciatore-rompi-palle all'orizzonte. Oh sì, sarebbe stata una giornata grandiosa!* 'Giorno amorino! *urlò con voce squillante. Le braccia di lui l'avvolsero e lei si sentì a casa. Si fece baciare e ricambiò con grande piacere. Nonostante non lo vedesse da pochissime ore, le era mancato terribilmente* Certo, Fiore! Si da il caso che la qui presente tua futura moglie, sia una persona mooolto organizzata! *dato che ce l'aveva ancora in mano, gli sventolò sotto al naso la lista. Alzandosi sulla punta dei piedi, lo baciò e si staccò da lui* Prima mangiamo. *prese posto per poi battere sulla sedia accanto alla sua, sorridendo*

Lucien Morte GsLords Ita *sorride sentendosi completamente ammaliato dalla bellezza della sua donna, e del tutto controllato dall'amore che prova verso di lei. Non c'era paragone. Si siede accanto a lei e le posa una mano sulla gamba accarezzandola. Osserva la lista che nota essere proprio lunga* Dobbiamo fare tutto questo giro? *chiede allarmato. Vero che voleva essere a sua completa disposizione, come sempre del resto, ma stare in giro per negozi cosi a lungo rischiava di farlo impazzire* Non potremmo accorciarlo?

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Con circospezione ed un sorriso birichino in viso gli saltò in grembo. Sapeva che la lista era fin troppo lunga ma era sicura che Lucien l'avrebbe accontenta.* Ma amore! E' tutto necessario! Non si più tagliare così! * avvolgendo un braccio attorno al suo collo, si avvicinò ancora di più, puntando un palmo verso un punto indefinito e facendo un gesto che doveva fare immaginare la scena* Immagina come sarà. Io. Te. La coppia più bella del mondo. E' naturale che deve essere perfetto! E tutte queste cose sono necessarie * con malizia gli strofinò una guancia contro la sua. Era ispida. Quella mattina non si era fatto ancora la barba e la sensazione contro la sua pelle liscia le procurava piacevoli brividi nel corpo.* C'è anche tutto l'occorrente per la nostra prima notte di nozze *Gli sussurrò all'orecchio* Ora però dobbiamo andare!

Lucien Morte GsLords Ita *La tiene stretta in braccio e ridacchia divertito per la sua descrizione di ciò che sarebbe successo di li a poco.. Certo la fantasia non le mancava per niente. Accarezza una gamba e la sistema meglio sulle gambe.* Ok..hai vinto, come al solito! *Si chiede perché mai continuava a protestare quando sapeva benissimo che alla fine non avrebbe mai vinto una battaglia con lei, se non a letto. Passa una mano sul viso come segno di arresa e la guarda* Peccato, avrei preferito sapere molto di più circa la prima notte di nozze! *si alza con lei e la bacia con foga. Indugia sulle labbra morbide e poi si sposta piano* Andiamo *sorride sghembo e tenendola stretta ancora a se, smaterializza entrambi in città*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita Porcellino *ammiccò e lo seguì. Non avevano bisogno di prendere la macchina, Lucien aveva ancora la capacità di smaterializzarsi dove voleva. In effetti in molti, all'interno della Fortezza, se ne approfittavano. Doveva fare un bel discorsetto a quei monelli, nessuno si approfittava di Lucien senza il suo permesso.* Allora Fiore, prima tappa quel carinissimo negozietto di bomboniere! Ho visto delle cose interessanti che potrebbero piacerci. *gli afferrò la mano pronta a partire.*

Lucien Morte GsLords Ita Hai già deciso che tipo di bomboniera vuoi? *fa una smorfia. Lui non amava tutte queste cose cosi...cosi delicate! Non era affatto tipo da bomboniere e soprattutto non amava stava al centro dell'attenzione, ecco. Lascia perdere Lucien, pensa tra sè. Stringe la mano della sua donna e la segue entrando nel negozio. Come sempre chi vi era all'interno non poteva fare a meno di fissarlo e lui sapeva il motivo. Sospira* che ne dici di quello *indica un punto a caso e lo sguardo cade su una rosa di cristallo*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Un'espressione maliziosa le trasfmormò il viso, mentre non smetteva di tenergli la mano. Cominciò a dondolare il braccio, in modo tale da sì tirarlo verso di sé, ma anche da far sembrare che fossero due fidanzatini. Beh lo erano ma tutti dovevano sapere che lui era suo e solo suo. Nel piccolo negozio, la figura ingombrante di Lucien sembrava occupare tutto lo spazio. Forse la donna del negozio lo stava guardando per vedere se rompeva qualcosa. Ad ogni modo non le importava un accidente. Girando la testa verso di lei, le rivolse uno sguardo fulminante poi tornò a sorridere all'uomo di fianco a lei, sbattendo le ciglia civettuola.* In realtà pensavo più a questa *sbattè un dito verso il suo petto dove era certa ci fosse la farfalla. Ormai conosceva il suo corpo meglio del proprio* La voglio con le nostre iniziali.

Lucien Morte GsLords Ita *ridacchia quando nota lo sguardo feroce che Anya rivolge alla ragazza che lo stava fissando ancora.. almeno fino a quando si era accorta della presenza della sua donna. Quanto l'adorava con quel viso cosi contratto per la rabbia che le infondeva la gente: vuoi per gelosia vuoi per lo stupore ,e perché no..anche per l'orrore di quei graffi sul proprio volto. Era adorabile sempre,punto. Abbassa poi lo sguardo sul punto dove lei batte il dito. La farfalla tatuata..era questa la sua idea. Non male..purché piacesse a lei. * Con le nostre iniziali? *passa mano sul viso e fa per pensarci* ok! Andata!*sospira* abbiamo già finito? *almeno ci prova....*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Finse stupore davanti alla sua voglia di andare via* Ma, piccolo, siamo solo all'inizio! *si allontanò da lui e cominciò a chiacchierare con la donna del negozio che aveva fulminato con lo sguardo poco prima* Bene, io e il mio fidanzato vorremmo delle bomboniere un po' particolari. Fiore! *urlò e tutto il negozio la sentì. Molti visi, infatti, si voltarono a guardarla.* Fai vedere alla signora i tuoi pettorali, di mia proprietà naturalmente, che deve capire cosa fare per il nostro matrimonio. E no, non è un fedifrago. *l'ultima frase fu rivolta ad una commessa piuttosto sbigottita ed agitata. Poco male, la paura voleva dire un ottimo lavoro per il suo matrimonio.*

Lucien Morte GsLords Ita *la guarda stupito* che cosa? *si avvicina* Anya.. andiamo amore, non posso spogliarmi qui davanti a tutti solo per mostrarle una farfalla. *commenta come se la sua risposta fosse ovvia per tutti... naturalmente non per lei* Magari falle una foto *aggiunge notando il suo sguardo contrariato. Ma stavolta non ha intenzione di cedere* Facciamo cosi... *la volta verso di se dandole un bacio* prendiamo i lresto delle cose sulla lista che hai preparato con molta cura... Poi ritorniamo qui e le mostri ciò che vuoi..*le sorride* che ne dici?

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Corrugò la fronte e lo guardò con il viso inclinato, ma poi si rese conto di esagerare. Nell'entusiasmo dei preparativi non si rendeva conto di passare per psicopatica agli occhi delle persone. Fece spallucce e sorrise al suo uomo, quasi dimentica della donna che quasi tremava alle sue spalle* Beh, che vuoi fare? Avrei un sacco di donne in questo posto che mi invidierebbero, si avvicinò a lui facendogli scorrere piano la punta dell'indice sul muscolo. Non voleva fare nulla, soltanto provocarlo e punirlo un po', quindi sorrise civettuola da sotto le ciglia e gli lanciò un bacio silenzioso. Poi si voltò di scatto verso Norma.* Beh, Norma *adocchiò la targhetta della commessa e sorrise* Sarà per la prossima volta. Comunque si prepari perché le porterò le foto della farfalla del mio uomo. Mio uomo, si ricordi bene e tenga gli occhi puntati da un'altra parte quando è in giro. *la prossima volta sarebbe andata da sola, decise.* Ora possiamo andare!

Lucien Morte GsLords Ita *sorride non nascondendo affatto la soddisfazione che ha nel sentire quelle parole dalla bocca della sua donna. La stringe a se e si china appena all'altezza del suo orecchio* Solo tuo..s'intende. *le lascia un bacio sulla guancia morbida scivolando poi sul collo. Si sposta prima di ricadere nel vortice dellapassione,come capitava sempre del resto* Quando pensi che faremo queste foto per darle a...Norma?? *da un'ultima occhiata da sopra la spalla alla commessa che è ancora immobile dietro di loro* Ora cosa c'è sulla tua lista, mia sposa?

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Sorrise, vedendo il viso compiaciuto. Doveva essere gelosa più spesso, perché quell'espressione soddisfatta le faceva accelerare la frequenza cardiaca.* Quando vuoi, amore. Ma sai, di solito siamo sempre presi da altro, quando sei nudo...* ammiccò e lo precedette verso l'uscita, attendendolo poi fuori dal negozio. Le serviva tempo per riflettere perché non sapeva davvero cosa fare ora. Trovato! Fiori.* Amorino, ci serviranno un sacco di fiori al nostro matrimonio. E no, tu non basti, nonostante il tuo odore sia molto meglio di un comune fiorellino. *lo prese per mano e si alzò sulle punte per baciarlo a stampo e in maniera frettolosa.*

Lucien Morte GsLords Ita *Giusto. Ci volevano anchei fiori per quel giorno speciale.. Ricambia il bacio sorridendo come un cretino, ma un cretino pazzamente innamorato.* E il tuo vestito? *azzarda a chiederle nonostante abbia sentito che il vestito della donna per una qualche tradizione non poteva essere visto dal compagno, e viceversa.-Chissà perché poi..- pensa incamminandosi con lei* Non ho idea nemmeno dove fare il mio. *si rende conto di averlo detto a voce alta*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita Quando saremo davanti a tutti, alla cerimonia, vedrai il mio vestito. L'ho già scelto e preso, naturalmente, quindi non ti preoccupare. *naturalmente mentiva. Era andata a vedere un po' di vestiti da sposa ma nessuno la convinceva realmente, quindi stava procrastinando irrimediabilmente.* Il tuo? Lo sceglierò io. Amo il tuo gusto, ma sei troppo impegnato con le tue anime. Ci pensa la tua Anya, stai tranquillo. *sapeva tutto di lui, persino la sua taglia. Il vestito gli sarebbe cascato a pennello e avrebbe fatto sfigurare tutti gli altri uomini.* Andiamo *lo strattonò piano, per spingerlo a smaterializzarsi in quel deliziosi negozio di fiori che avevano visto pochi giorni prima per caso.*

Lucien Morte GsLords Ita Com'è? *chiede curiosissimo da sorprendersi da solo. Voleva sapere qualcosa del suo abito, anche se lo immaginava molto sexy come ogni vestito che indossava. Scatta un po di gelosia ma pensa di lasciar perdere e perciò si lascia trascinare nel negozio di fiori guardandosi intorno. Stranamente li non ci impiegano molto tempo e dopo averle fatto scegliere il suo fiore preferito, si dirigono altrove* ora cosa abbiamo?

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Pestando il piccolo piede a terra cominciò a riflettere. In effetti tutti quei giri l'avevano sfiancata e stancata. Ora voleva solo godersi il suo futuro marito nel migliore dei modi. Lanciandogli uno sguardo malizioso si avvicinò ancora di più a lui, premendogli il seno sul petto enorme. Respirandogli piano nell'orecchio gli disse le paroline magiche che entrambi stavano aspettando, o almeno lei sicuramente* Ora abbiamo un letto nel Reame del Sangue e delle Ombre GsLords&Angels Ita che ci sta aspettando. O anche una parete. Scegli tu, sei molto inventivo quando ti impegni. *allontanandosi lo guardò negli occhi, alzando ed abbassando le sopracciglia in un chiaro invito.*

Lucien Morte GsLords Ita *La supera completamente distratto e quando si volta verso lei nota il suo splendido e malizioso sorriso su quel viso angelico.. La stringe contro il petto e nel momento in cui sente le sue parole si eccita all'istante. Senza badare alle tante persone che stavano li intorno a loro, la solleva dopo un attimo* cazzo..ti stavo proprio aspettando.. *la bacia famelico e smaterializza entrambi in camera da letto* Non volevo sembrare proprio un pervertito. *ridacchia e dopo pochi minuti si ritrova a fare l'amore con lei.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *Un piccolo gemito le esce dalle labbra nel momento in cui la sua parte più intima tocca la sua erezione. La testa le ricade all'indietro* Oh tesoruccio, tu sei il MIO pervertito personale. *ansimò avvolgendogli le braccia attorno al collo per stringerlo ancora di più a sé, poi cominciò a giocherellare con i suoi capelli neri come la notte, mentre lo baciava fuori di sé dal troppo fuoco. Oh déi era la donna più fortunata del mondo.*

mercoledì 26 dicembre 2012

Trama The Darkest Seduction: Di nuovo una vita...o forse no.



*Dove mi trovo? mi risveglio dolorante, infreddolita, confusa e immersa in una surreale penombra... cerco di alzarmi ma qualcosa di freddo e duro mi stringe i polsi..muovo le braccia e dal tintennio che produco mi accorgo con orrore di essere incatenata al muro. Cerco di ricordare cosa mi è successo prima di ritrovarmi qui; perchè sono finita in questa modo dannazione!...ero morta, questo lo ricordo bene..ma certo il patto con Crono!! quel maledetto mi aveva promesso di riportarmi in vita e fui troppo stolta per indagare...dopo di che ricordo solo un dolore atroce, qualcosa mi ha spezzato la carne, le ossa, qualcuno o qualcosa ha urlato..il grido era vicino a me ma poi è diventato parte dei miei pensieri e si è mescolato alla mia sofferenza tanto da non capire più se me l'ero sognata ed ero sempre stato solo io a dimenarmi. No ora ne sono sicura, qui non ci sono solo io...c'è qualcuno che parla...oddio sto impazzendo. Rabbia e frustrazione crescono e strattono le catene così ferocemente che il muro si sgretola eppure,l'acciaio che mi lega, evidentemente non di tipo comune, resiste. Come faccio ad essere così forte..? e tutto questo odio che sento.."E' giusto, guarda cosa ti hanno fatto" dice la voce nella mia testa..è una presenza reale non sono impazzita! "Devi punirli tutti" rimarca con rabbia..* Hai ragione, devono pagarla" acconsento con una voglia crescente di tagliare qualche testa...tranne una....Paris Promiscuità GsLords Ita, nonostante la furia nera che mi avvolge come una morsa, rimane uno spiraglio di luce a cui mi aggrappo per non cadere totalmente in questo abisso di vendetta senza fondo...ma la presenza, un demone credo, per ora ha vinto e mi abbandono ai suoi, miei, deliri.*

Monster don't sleep under your bed, they sleep inside your head - Trama Wicked Nights

*Zacharel era appena andato via, quando lei cominciò a mangiare. Era entusiasta di tutto il ben di Dio che era posato su quel tavolo e lei non mangiava prelibatezze del genere da tanto tempo. Era affamato nell’animo e nel corpo e, appena si ebbe mangiato cibo che, con tutta probabilità equivaleva al fabbisogno di un paese intero, si sdraiò sul letto che aveva appena ordinato alla nuvola di farle comparire davanti. Il sonno tardava ad arrivare, forse anche perché dentro di lei, vi era ancora la paura di essere aggredita quando era più indifesa. Aveva gli occhi sbarrati ed il respiro tranquillo quando tutto cominciò. Le mani cominciarono a sudarle, le membra a dolerle, ma non riusciva ugualmente a rimanere ferma. Riconobbe subito quei sintomi: astinenza. Erano quattro anni che continuavano ad iniettarle ogni giorno droghe e medicinali per farla stare tranquilla. Non prendeva nulla da parecchie ore e Fitzpervert non era riuscito a somministrarle nulla, quindi era proprio nei pasticci. Avrebbe potuto ordinare un tranquillante alla nuvola, ma preferiva smetterla e rimanere lucida volontariamente ora che ne aveva la possibilità. I dolori aumentarono e la sofferenza vera e propria cominciò. Il primo giorno passò in uno stato di dormiveglia, in cui non riusciva a distinguere la realtà dalla fantasia: gli occhi le pesavano, non riusciva a tenerli aperti. I gemiti di dolore che fuoriuscivano dalle sue labbra sembravano urla disperate alle sue orecchie; non aveva la forza di alzare un singolo arto del corpo. Tutto sembrava pesare tonnellate, quindi rimase nella stessa posizione per lungo tempo, con le palpebre serrate e un’espressione di sofferenza sul viso, mentre il respiro andava accelerando ad ogni singolo movimento involontario del corpo. Il secondo giorno fu ancora peggio, se mai fosse stato possibile. Il corpo sembrava scosso da violenti strattoni, le gambe scattavano e la mente si era ormai distaccata completamente dal corpo disteso su quel letto. Le sembrava di aver percepito persino la voce di Zacharel accanto a lei, ma stava anche delirando probabilmente. Nell’incertezza, comunque, alle sue parole ‘stai ferma’ dette con quel suo tono arrogante, gli tirò uno schiaffo. Forte, per quanto ovviamente le braccia riuscissero a muoversi. Anche quando stava male, doveva sorbirsi quell’arroganza? Il terzo giorno andò meglio, anche se la patina di sudore lungo tutto il corpo non accennava a scomparire. Era in un bagno di sudore quando se ne rese conto, ma ancora non riusciva ad aprire gli occhi. Il mondo stava tornando ad assumere i tratti reali e concreti, attorno a lei, ma la rigidità del corpo, neanche quella si decideva ad abbandonarla. I denti erano stretti, i pugni serrati sulle lenzuola fresche, sembrava che volesse aggrapparsi a quello per non scivolare via. Un tessuto morbido e freddo le scivolò lungo il corpo e quasi non se ne accorse. Le gambe erano ora distese in una posizione più comoda, ma ancora la sofferenza c’era anche se sembrava stesse piano piano svanendo. Quando sarebbe finito tutto questo? Si chiese in un momento di lucidità. Probabilmente era più incosciente che presente mentalmente perché il quarto giorno aprì gli occhi di scatto e si guardò attorno, spaesata. Dove si trovava? Si chiese, mentre osservava la stanza spoglia ma molto elegante attorno a lei. Era sdraiata in un grande letto, forse un po’ troppo grande, e ricordò tutto: della crisi di Zacharel che l’aiutava, di tutte le sensazioni infernali che aveva provato. Era tutto vero, quindi. Abbassando lo sguardo rimirò la tunica mai vista che in quel momento indossava. Sgranò gli occhi. Non ricordava di averla indossata prima di andare a letto, gliel’aveva messa l’angelo? La preoccupazione, però, svanì come era arrivata. Non ricordava di averlo mai visto provare più di una semplice irritazione, quindi non si preoccupò di attrarlo. Era per caso contrariata da questo? No, nonostante l’attraesse e non poco, quell’angelo non poteva provare nulla per lui. Come poteva? Quale donna si sarebbe legata ad un uomo simile? Aggrottando la fronte, scostò le coperte che sembravano fresche, dal suo corpo. Si rimirò le gambe e decise di andare a cercare Zacharel per poterlo ringraziare. Fece un giro per tutta la sua nuvola ma non lo trovò. Era ancora impegnato? Non credeva che un angelo potesse avere un’agenda così fitta di impegni. Alzando il viso, parlò alla nuvola, in quel modo avrebbe accelerato la cosa.* Mostrami dove si trova Zacharel. *disse con voce flebile. La voce stentava ancora a riprendersi. Un piccolo televisore le comparve davanti e ciò che vide la sorprese, non poco.*

lunedì 10 dicembre 2012

I had forgotten how beautiful the world is - Trama Wicked Nights

*Gli occhi erano chiusi. Le mani serrate sulle grandi braccia dell’angelo, mentre il vento le soffiava tra i capelli. Poco prima di partire, di innalzarsi in quel volo infinito, le aveva consigliato di chiudere gli occhi per evitare di spaventarsi. Paura? Quello era l’ultima cosa che stava provando mentre cominciava a tirare indietro la testa piano. Sentiva il frustare dei capelli davanti agli occhi ma non ce la fece a resistere, quindi li aprì. Ciò che si ritrovò davanti era tutto quello che aveva sognato da quattro anni a quella parte: la libertà. Voleva librarsi ancora di più, diventare una di quelle piccole gocce d’acqua che le si infrangevano sulla pelle del viso. Sentì esso aprirsi in un sorriso folle e cominciò ad urlare e a ridere felice. Questo. Questo era tutto quello che voleva. Le emozioni che la stavano travolgendo in quel momento erano inspiegabili. Non era stata lei a commettere l’omicidio. Se lo sarebbe ricordato, ma in ogni caso, mai, mai, l’avrebbe fatto! Tutta la rabbia, la tristezza che aveva provato nel corso di quegli anni non volarono via come loro. No, rimasero dentro di lei, ma inspiegabilmente ogni cosa ora assumeva un senso. O meglio, non lo assumeva, ma cominciava a rendersi conto che tutto ciò che era successo in quel triste giorno era inevitabile. Lacrime di commozione cominciarono a rigarle le guance, senza che neanche se ne accorgesse. L’unica cosa che aveva realmente rilevanza era il vento che le scompigliava i folti capelli, che le passava freddo tra le dita e sul palmo della mano e i forti muscoli di quell’angelo che l’aveva salvata dalla sua stessa sfortuna. L’aveva salvata, ma adesso cosa ne avrebbe fatto di lei? L’avrebbe rinchiusa nuovamente? No, no! Non voleva che accadesse di nuovo. Ma, senza sapere neppure il perché, sapeva con assoluta certezza che lui non le avrebbe mai fatto male. Ma un’anima distrutta come la sua, come avrebbe fatto a fidarsi di quegli occhi azzurro ghiaccio e di quell’espressione a tratti impassibile, a tratti adirata? No, non aveva paura. Tutti quegli anni di dolore, l’avevano resa una donna. Una donna forte e coraggiosa, che avrebbe preso il coraggio a due mani e avrebbe affrontato qualunque cosa: angeli e anche demoni. Il solo pensiero la fece rabbrividire e senza accorgersene si strinse ancora di più al suo corpo muscoloso. Quando sarebbero arrivati? Si chiese mentalmente. Ma poco importava. Voleva godersi quel volo sopra ogni cosa, quindi cominciò a studiare tutto ciò che la circondava con la gioia e la curiosità di una bambina.* Mi ero dimenticata di quanto fosse bello il mondo. *mormorò tra le labbra. Non seppe mai il motivo per cui lo disse, ma gli occhi continuavano a piangere, anche a quelle parole. Erano lacrime di gioia. Lacrime che non versava da tempo.*

sabato 8 dicembre 2012

TRAMA Wicked Nights: Fuga dall'Istituto



Annabelle Miller GsAngels Ita: *Credeva già di dover subir ancora quello sguardo su di lei, quello del dottore, quando vide ricomparire l’angelo. Lo sentì sussurrare con la voce fredda parole che poi portarono Fitzpervert fuori dalla stanza, portando in lei un grande senso di sollievo. Non voleva ringraziare l’angelo, se la sarebbe cavata da sola anche quella volta, pensò ma anche lei si rese conto che se non fosse stato per lui, lei avrebbe fatto una brutta fine* Uh.. grazie. *mormorò inclinando la testa verso di lui, guardandolo, studiandolo. Era sempre legata, in quella stanza fredda e spoglia, in balìa di tutto e di tutti, ma probabilmente non correva pericolo con lui. Un po’ dubbiosa con quei pensieri continuò a fissarlo.*

 Zacharel GsAngels Ita: *rimane immobile. Forse gli piaceva la parola grazie. Notando la riluttanza con cui aveva pronunciato la parola immagina che non fosse una cosa che dicesse spesso, che dicesse a tutti, e questo gli piaceva ancora di più* Che intenzioni aveva con te? *chiede riferendosi al dottore. Non ricevendo risposta la osserva* Dal tuo silenzio ne deduco che voleva farti del male *conclude impassibile* Ti aveva già fatto del male? *Non ricevendo risposta neanche questa volta ne deduce di aver ragione. Lo stava ignorando deliberatamente? Non era mai stato ignorato da nessuno prima di allora*

 Thane GsAngels Ita: *Avevano eliminato un altro demone, pensò orgoglioso di sé stesso mentre attraversava il muro della stanza in cui sapeva avrebbe trovare il suo comandante. Corrugò la fronte in un’espressione incupita quando vide Zacharel in compagnia di un’umana. Piuttosto strana dato che aveva decisamente lineamenti orientali ma gli occhi erano di uno strano blu non umano. Voltando la testa verso Zacharel, annuì piano sempre con la stessa espressione in volto* I demoni sono stati eliminati, mio grande Re. *la posizione era rilassata ma pronta all’attacco. Percepiva qualcosa di strano in quella stanza. Come se il semplice fatto che l’angelo di fianco a lui si trovasse di fronte ad un’umana, non fosse abbastanza sorprendente. Per lo più lei lo vedeva!*

Annabelle Miller GsAngels Ita: Oggi sono piuttosto famosa *mormorò quando un’altra presenza simile a quella del’angelo che aveva di fianco si presentava ai suoi occhi. Aveva le stesse ali di quello con gli occhi di ghiaccio, ma di colore diverso. Non si soffermò su quei dettagli, anche perché non le importava. La cosa davvero importante era che non avessero brutte intenzioni.* Sei un angelo anche tu? *guardò anche lui con la testa inclinata nella tipica espressione attenta. Aveva una strana voce il nuovo angelo. Sembrava quasi che facesse fatica a parlare in quel suo tono sussurrato*

 Thane GsAngels Ita: *la guardò attentamente. Così legata e in quelle vesti sembrava dovesse spezzarsi da un momento all’altro. Lo sguardo era vitreo, ma attento. Le droghe che percepiva dentro di lei dovevano aver fatto effetto da tempo e ora gli effetti dovevano essere già finiti* Sì *rispose piano guardandola in quegli strani occhi profondi ma che avrebbe procurato i brividi ad un altro umano.* Hai intenzione di portarla via? *era succulenta e avrebbe potuto portarla via con sé se il suo capo non avesse voluto per lui, anche se gli sembrava parecchio difficile dato che vedeva chiaramente l'aura del suo capo su di lei*

Zacharel GsAngels Ita: *ignora la domanda spostando la sua attenzione dalla ragazza al suo secondo in comando* No, e non pensare di portarla via tu stesso *lo ammonisce prevenendo una domanda scontata, Thane era sempre disposto a dispensare compassione a chiunque, a differenza di lui, anche quando le circostanze non lo prevedevano* E' stato ferito qualche umano? *chiede risoluto tornando a rivolgersi all'altro angelo come solo il suo comandante poteva.* Avevo espressamente ordinato che nessun umano venisse ferito *lo rimprovera prendendo quel silenzio come un'ammissione di colpa* Chi è stato Thane? Non puoi mentire, quindi ti avviso, dimmi chi ha disubbidito ai miei ordini o saranno Bjorn e Xerxes ad essere biasimati per questo

 Thane GsAngels Ita: *Il tono duro del suo comandante non lo colpì minimamente. Aveva ordinato di non fare del male a nessun essere umano, ma così era stato però, uno di loro aveva disobbedito e probabilmente sarebbe stato punito in modo duro. Non poteva mentire però. Annuì e lo guardò* Jamila. *Disse solo quel nome, poi rimase in silenzio. Gli ordini erano chiari. L’anelo sarebbe stato punito.*

 Annabelle Miller GsAngels Ita: *Non riusciva a capire cosa stessero dicendo i due. I loro discorsi erano confusi nella sua mente. Capiva solo punizione collegata strettamente ad una certa Jamila. Era come loro? Brividi ambigui le attraversarono le membra mentre osservava l’angelo con i capelli scuri. Le faceva paura, delle neve gli cadeva sulle ali dorate e bianche, metteva soggezione. Ed il suo sguardo… uno sguardo freddo, implacabile. Da quello che aveva capito, e dal tono che usava con l’angelo biondo, il suo nome era Thane a quanto aveva potuto capire, era il capo di tutti loro. Nessuno avrebbe mai usato quel tono con un suo superiore.* Scusate, io sono qui *mormorò con le sopracciglia aggrottate. Come si permettevano?* Ehi tu, Angelo Biondo, liberami! O Riccioli D’oro, come preferisci, ma liberami!

 Thane GsAngels Ita: *Voltò il viso verso l’umana e sorrise. Nonostante tutto apprezzava le donne umane, la loro sensualità era impagabile, anche se le sue preferite erano le fenici. Per loro provava un desiderio infinito. Zacharel, però, aveva usato un tono ambiguo con lui, quando gli aveva detto che non l’avrebbe portata con sé. In effetti non aveva mai sentito un tono simile nel suo Comandante. Sorrise sentendo i nomignoli che l’umana gli affibbiò.* Mi piace, ma tu mi stai chiedendo di salvarti, non di liberarti *rise piano, continuando a guardarla, sentendo su di sé lo sguardo di Zacharel*

 Zacharel GsAngels Ita: *si ritrova a dover inaspettatamente combattere l'impulso di sorridere. Lui? Sorridere? Inconcepibile. La ragazza stava apostrofando in suo sottoposto con nomignoli ed insulti degni dell'inventiva dello stesso Thane. Quando questo non ubbidì ai suoi ordini la sentì anche minacciarlo. Questo... era del tutto inaspettato. Il suo divertimento durò solo fino a quando non sentì il suo Secondo risponderle con quel tono vellutato che riservava alle sue amanti. Stavano flirtando? Impossibile. Gli conveniva non essere così, non durante una missione* Thane *lo richiama serrando la mascella* Non sembrare così impressionato da lei.

 Thane GsAngels Ita: *Era quasi stupito dal suo coraggio. Le poche persone umane che lo vedevano avevano paura di lui.* Hai sentito mio glorioso capo? Mi sta minacciando, credendo così di ottenere ciò che vuole. *Per l’ennesima volta si voltò verso Zacharel e smise di sorridere, nonostante dentro stesse sogghignando sfacciatamente. L’aura di Zacharel era ben visibile sul corpo dell’umana e anche se lui voleva negare c’era qualcosa di non detto in tutta quella faccenda* Come vuoi, mio Re. *abbassò la testa e la rialzò, questa volta sorrise. Ogni volta che lo derideva in quel modo provava un retrogusto di piacere sulla lingua* Non sto facendo nulla di simile, comunque. Sono solo curioso di sapere. *chiuse gli occhi per un attimo, dando l’idea di rivivere nella mente la sua pelle pallida* Il suo corpo porta la tua sfumatura. La luce è molto debole, ma la vedo con chiarezza su di lei.

 Zacharel GsAngels Ita: Ho le orecchie *taglia corto* e si, ho sentito *risponde voltandosi a guardare la donna. Perchè non aveva riservato lo stesso trattamento anche a lui? Stava flirtando prima? Poco male, tanto non era interessato alla risposta* Non è il mio marchio, non vedo la sua pelle brillare e *fa una piccola pausa tornando a guardare il suo Secondo* Non la ho nemmeno toccata, non ho mai marchiato nessuno, men che meno una umana

 Annabelle Miller GsAngels Ita: *Ora si stava seriamente infuriando.* La smettete di parlare di me come se io non ci fossi? *avrebbe voluto urlare, sbraitare, ma le parole non le uscivano con tono così aggressivo quindi risultò piuttosto come un mormorio nella stanza. Il tono duro però era percepibile. Guardò da una parte all’altra per studiare le loro espressioni.* Marchiare? Cosa voleva dire? Era stata marchiata? *strinse i pugni* Mi volete spiegare o no? *stava diventando davvero petulante ma non le importava. Voleva soltanto che la liberassero oppure che la lasciassero in pace*

 Zacharel GsAngels Ita: *la ignora deliberatamente, se thane diceva di vedere il suo marchio su di lei...* trova tutte le informazioni possibili su di lei e voglio tutti voi *lo fissa serio* alla mia nuvola tra un ora. porta anche Jamila

 Thane GsAngels Ita: *Un’altra missione, questa volta doveva cercare informazioni sull’umana che avevano davanti e che li guardava con sguardo spazientito. Ma il nome di Jamila lo fece rabbuiare un po’. Sarebbe stata punita, constatò aggrottando la fronte. Tornando con lo sguardo alla donna pensò che avesse un bel caratterino. Tornò a sorridere , e si voltò verso di lei lanciandole un ultimo sguardo lascivo.* Ai tuoi ordini, mio Altissimo Comandante. *lo disse senza guardarlo poi lasciò la stanza, pronto a prendere informazioni su di lei. Il solo pensiero dell’umana lo fece sogghignare. Ne avrebbe viste delle belle, Zacharel.*

 Zacharel GsAngels Ita: *lo osserva sparire non prima di aver lanciato l'ennesima occhiata lasciva alla ragazza. Senza rendersene conto serra i pugni. di nuovo. Stava diventando un'abitudine, due volte nello stesso giorno quando aveva passato interi anni senza*

 Annabelle Miller GsAngels Ita: *Lo vide andare via e cominciò a temere. Non per la sua vita, non sapeva perché pensasse ciò ma era sicura che, nonostante l’aria da duro e privo di cuore, non le avrebbe fatto male, se non per cause tutte sue. Doveva solo capire se queste cause fossero per malati psicopatici o altro. Si schiarì la gola e rivolse la sua attenzione a lui.* Bene, dato che non ci siamo ancora presentati cominciamo: il mio nome è Annabelle. *di solito quando diceva il suo nome, le persone la guardavano con tanto di occhi. Tutti credevano che dovesse avere, grazie ai suoi tratti tipici orientali, un nome giapponese. Alcuni sbagliavano e la riportavano alla Cina. Possibile che no capissero la differenza? Alzò lo sguardo e incontrò il suo, rimanendo in attesa di scoprire il suo nome.*

 Zacharel GsAngels Ita: *Annabelle. In Latino equivaleva ad adorabile* io sono Zacharel *non che necessitasse di presentarsi ma ci teneva che conoscesse il suo nome*

 Annabelle Miller GsAngels Ita: Bene, Zacharel, ora che abbiamo fatto le presentazioni, posso benissimo dirti che potevi chiederle a me quella dannate informazioni! *sperava che nella sua voce non si sentisse la nota disperata. Chiunque si sarebbe gettato ai piedi della persona che aveva la possibilità di liberarla. Lei era troppo spezzata per fare ciò. ‘Zacharel’. Il solo sentire quel nome le provocò altri brividi. La sua voce aveva una nota strana, dura ma allo stesso tempo colma di qualcosa che all’orecchio umano, ne era certa, doveva risultare splendida. Se non fosse stato per lo sguardo freddo e distaccato avrebbe potuto pensare che fosse sexy da mozzare il fiato. Ed in effetti lo era davvero, ma a lei non interessava* Sei stato abbastanza chiaro sul fatto che non vuoi né liberarmi né salvarmi, quindi perché sei qui? 2

 Zacharel GsAngels Ita: Glorioso Leader *la corregge* niente nomignoli. Mi è stato ordinato di venire qui e distruggere un'orda di demoni che, a questo punto, presumo sia essere qui per te *la osserva attentamente per soppesarne la reazione. Interrogarla equivaleva a darle la possibilità di mentire. Tutti gli umani mentivano* Cosa vogliono da te Annabelle? *accarezza con la lingua ogni sillaba di qual nome. Le si addiceva. Delicato ed adorabile come la ragazza legata davanti a lui. Indifesa. Esclusa la sua lingua* Per quale motivo ti trovi qui? Hai per caso accolto nella tua vita un demone volontariamente? *fa un passo in avanti desiderando risposte*

 Annabelle Miller GsAngels Ita: Io…*non sapeva cosa dire. Un’orda di demoni? Il solo pensiero la fece tremare nella sua camicia. Come potevano essere presenti così tanti demoni nel mondo? Ma in fondo lei era la prima a vederli, quindi non poteva dire nulla* Io no, credo di no. *lo guardò corrugando la fronte e inclinando il viso in un’espressione dubbiosa. Da quando quell’angelo era entrato nella stanza, aveva messo la sua vita a soqquadro inpochi istanti.* Non so cosa vuoi dire. Io voglio soltanto uscire da qui. Mi salverai?

 Zacharel GsAngels Ita: *serra la mascella, non era abituato ad essere ignorato. Non era nemmeno abituato a dover ripetere le sue domande o ordini più di una volta. I suoi sottoposti avevano imparato a rispettare la sua volontà, lei... lei non ancora* Perchè sei qui Annabelle? Hai avuto contatti con dei demoni *la osserva attentamente. Socchiude gli occhi come per guardarle attraverso* Le tue azioni possono aver attratto un demone a te. Tu compi una certa azione e il demone viene a bussare alla tua porta... ma devi essere tu a decidere se aprire a meno *attende qualche secondo per darle la possibilità di immagazzinare le informazioni* hai fatto qualche seduta spiritica? invocato uno spirito? visitato un sensitivo? chiesto o maledetto qualcuno? *con gli occhi fissi su di lei fa un altro passo avanti notando solo allora il leggero alone verde intorno a lei* Hai avuto contatti con qualche angelo? *chiede perplesso. Thane aveva visto bene, qualcuno la aveva marchiata*

 Annabelle Miller GsAngels Ita: *Il tono era diventato ancora più duro, se possibile, cosa che la fece infuriare. Come si permetteva? Anche prima, assieme al suo amico, aveva usato un tono che non le era piaciuto, ma poco importava a quel punto. Se avesse avuto le mani libere l’avrebbe preso a schiaffi, purtroppo, però, non era possibile. Sbuffò e abbassò lo sguardo sulle manette che le adornavano i polsi.* Non lo so… io non ricordo nulla. Vedo cose strane. *le mani cominciarono a tremarle e a sudarle* Sono stata rinchiusa qui dentro perché dicono che ho ucciso i miei genitori. *sospirò e cominciò a sentire un nodo alla gola al solo ricordare sua madre e suo padre. Cosa avrebbero pensato se l’avessero vista ora? Tornò a guardarlo, alzando il mento con fare combattivo* Non sono stata io. Non l’avrei mai fatto! Mi hanno ingannata! *assottigliò lo sguardo e lo fulminò, sporgendosi un poco dal lettino su cui era seduta.* Ora cosa farai? Te ne andrai?

Zacharel GsAngels Ita: *la osserva per un lungo istante soppesando tutte le possibilità, le alternative* Lo scopriremo insieme *afferma facendo un passo verso di lei. Si blocca quando la vede rabbrividire al suono di quelle parole. Consapevolezza si fa strada in lui. La ragazza era stata abusata in tutti i modi, probabilmente la sua promessa di non farle del male non era stata sufficiente. Qualcosa di primordiale e viscerale si fa strada in lui partendo dallo stomaco* Non avere paura Annabelle. Non ho intenzione di farti alcun male, voglio solo scortarti fuori di qui *dichiara impassibile* poi mi darai le risposte che cerco *aggiunge con tono più rassicurante notando l'espressione di lei*

 Annabelle Miller GsAngels Ita: *Quando lo vide avvicinarsi ebbe un brivido. No, no, no! Non voleva essere più toccata da nessuno, umano o angelo! Non voleva più saperne e si allontanò, tremante. Alzò lo sguardò incrociando quello di lui, freddo e distante, vedendo che aveva tutta l’intenzione di portarla via* Mi porterai via quindi? *nella sua voce si intravedeva la nota di disperata speranza. Aveva le allucinazioni, vedeva angeli che la voleva portare via. Probabilmente era un sogno.* Mi porterai via da qui e mi lascerai andare via libera? *si avvicinò ancora di più e cominciò a slacciarsi le manette che la tenevano prigioniera. Finalmente, finalmente. Ma qualcosa la bloccò* Dopo? Cosa vuoi dire? *cominciò a temere il peggio.* Vuoi portarmi via con te?

 Zacharel GsAngels Ita: *Non aveva intenzione di mentire alla ragazza ed, anche volendo, non avrebbe potuto. Annuendo lievemente alle sue parole accenna un passo nella sua direzione, lentamente, un gesto calcolato, voluto per non spaventarla ulteriormente* Si Annabelle, ti porterò via di qui. Ho cambiato idea *ammette raggiungendo le fibbie che la tenevano inchiodata al letto. A lui stesso era sconosciuta la ragione per cui avesse cambiato idea, avrebbe dovuto abbandonarla li. Liberare la ragazza non aveva alcun legame o beneficio verso la missione, allora perché? Avvolge le proprie dita intorno al tessuto di cuoio liberandole mani e piedi* ti scorterò fino alla mia nuvola, nel Paradiso GsLords&Angels Ita. Li potrai nutrirti, cambiarti, lavarti. Tutto quello che ti serve per sentirti meglio

Annabelle Miller GsAngels Ita: *Non ci poteva credere. Tutto ciò che aveva sognato negli ultimi anni si stava davvero realizzando quel giorno. Un sospiro e un gridolino le uscirono dalla gola* Grazie, grazie! *saltò sul posto e poi si prese i polsi tra le mani per massaggiarli. Poi passò alle caviglie indolenzite.* Ma… *era un po’ titubante nel chiederlo ma non se la sentì di tacere, quindi prese il coraggio a due mani e pose la domanda che tanto le premeva* Non posso andare via con l’angelo biondo? *in fondo meritava la verità visto che la stava portando via* Tu.. bè incuti un po’ di timore. *borbottò, ma le parole furono ben udibili e molto chiare*

 Zacharel GsAngels Ita: *si raddrizza scrutandola intensamente* Thane? No. Per quale motivo dovresti preferire la protezione di Thane alla mia? *incrocia le braccia sul petto massiccio spiegando le ali* Tra i miei guerrieri sono il più forte. Com me sei sicuramente al sicuro *dichiara senza la minima traccia di dubbio nella voce* ora Annabelle dobbiamo andare *dice spiegando ulteriormente le ali e facendo cadere a terra la neve che vi si era posata sopra. Per non spaventarla allunga una mano aspettando che fosse lei a fare il primo passo* Non è mia intenzione farti del male

 Annabelle Miller GsAngels Ita: *Ancora imprigionata? Questa volta cosa le sarebbe toccato? Pensarci le fece venire male allo stomaco. Non si era ancora ripresa dalle ‘medicine’ che il dottore le aveva dato e probabilmente non l’avrebbe fatto per le due ore successive. La voleva portare via per portarla dove poi?* Un’altra prigione… *sussurrò, ma nella voce di lui c’era qualcosa che la spinse ad alzarsi sulle gambe malferme e ad appoggiargli di malavoglia una mano sul braccio muscoloso.* Va bene. Andiamo, Meraviglia Alata.

 Zacharel GsAngels Ita: *le prende delicatamente i polsi facendola voltare, in modo che la sua schiena aderisse al suo petto* ti consiglio di chiudere gli occhi *la avverte cingendole la vita con le braccia. Tenendola saldamente a sé apre le ali librandosi in aria. Ogni colpo d'ali erano sempre più lontani da quel luogo infernale*

Trama The Darkest Seduction: Il primo incontro



Paris Promiscuità GsLords Ita*Sentiva il peso di tutto il suo demone sulle spalle. Era tempo che non faceva sesso con nessuno. Sentiva le gambe deboli e molli, quasi che lo potessero far cadere da un momento all’altro. Vagava per la città in cerca di una donna* Ciao bellezza *si avvicinò ad una donna che correva all’impazzata, probabilmente doveva andare da qualche parte, ma per lui si sarebbe di certo fermato, pensò. La sorpresa, poco dopo gli fece strabuzzare gli occhi con quella poca vita che ancora percepiva nel corpo. Senza sesso sarebbe morto, lo sapeva, ma era ridotto talmente male che non era più attraente neanche ai loro occhi. Cosa molto strana dato che il suo demone aveva la capacità di attirare li sguardi su di lui.*

Sienna Ira GsLords Ita *Mai aveva visto un uomo tanto stremato eppure tanto sexy allo stesso tempo. La sola vista le procurò pensieri indicibili su cosa avrebbe voluto fare con quel corpo e su come avrebbe voluto che interagisse con il suo; invece, l'unica cosa che doveva fare con il custode del demone, era avvicinarlo, sedurlo e catturarlo. Ma come poteva un uomo come quello interessarsi di una come lei, così banale e ordinaria? Le avevano assicurato che Paris amava un po' tutte le donne e si concedeva facilmente a tutte loro per soddisfare il suo demone, eppure non riusciva a non sentirsi insicura di se stessa ora che lo aveva quasi di fronte. Tenendo a mente il suo scopo si fece forza e attirò la sua attenzione.*

Paris Promiscuità GsLords Ita *Le braccia pesavano lungo i fianchi, mentre la testa cominciava a ciondolare sul collo. Era stremato ormai. Persino le scarpe che indossava sembravano pesare quintali. L'ennesima donna l'aveva rifiutato, guardandolo con fare spaventato misto a disgusto. Credeva di non avere più possibilità di tornare come prima quando la vide: vide lei, la sua salvezza. Portava un vestito che esaltava ancora di più la figura troppo magra. Il seno era quasi inesistente ma a lui venne comunque l'acquolina in bocca al solo pensiero di esso. Si avvicinò, cercando di attirare la sua attenzione grazie al suo fascino anziché alla malattia che gli leggevano in viso, ma lei lo stava già guardando. Lo sguardo bramoso che gli rivolse lo fece subito svegliare da quel torpore in cui era caduto da pochi minuti a quella parte. Con tutta calma, anche perché non avrebbe potuto accelerare il passo, cominciò ad avvicinarsi. Le sue intenzioni era palesi dal suo sguardo, ma cercò di mascherarle con un sorriso stanco*

Sienna Ira GsLords Ita *Il suo modo di approcciare era sicuramente meccanico e basato su millenni di donne e conquiste, eppure la sua dolcezza e il suo incalzante desiderio nei suoi confronti sembravano sinceri. Ovviamente non poteva essere così, probabilmente non la riteneva diversa da molte altre con le quali aveva già soddisfatto Promiscuità. Lei invece non avrebbe potuto desiderare nessun altro come in quel momento desiderava lui; questi pensieri la vergognavano, lui era il suo nemico, la causa di innumerevoli sofferenze nel mondo, ma tutte queste giustificazioni non riuscirono a calmare il fuoco che quell'uomo...ops, quel demone risvegliava in lei. Quando lui la aiutò a prendere i fogli che astutamente lei gli aveva fatto cadere vicino, il contatto con le sue mani, calde e forti, fatte per dare piacere, intensificò l'irresistibile attrazione che già il vederlo aveva scatenato. Nascose tutto il tumulto in un po' di rossore sulle guance*

Paris Promiscuità GsLords Ita *Dal primo momento in cui aveva incrociato il suo sguardo, aveva capito che non gli sarebbe scappata. Finalmente avrebbe potuto riprendersi come voleva. Appena vide i libri che cadevano dalle sue mani, scattò con molta fatica verso di lei. La genuinità del desiderio che leggeva nei suoi occhi lo lasciò senza fiato, per questo anche quando cominciò ad aiutarla a raccogliere i suoi libri, non l'abbandonò mai con gli occhi. Le sfiorò la mano, sentì l'elettricità a quel contatto e dentro di sè sorrise compiaciuto, mentre il suo demone cominciava a risvegliarsi dal torpore in cui era caduto. "La vogliamo. La voglio" Le parole del demone continuavano a ripetersi nella sua testa, lui cercò di scacciarle, ma come al solito non ci riuscì. "Sì" gli rispose solamente, poi il suo sorriso interno si intromise anche sul suo viso* Cosa fai con tutti questi libri? *le domandò tirando su e dandole l'ultimo libro che era rimasto. La voce era roca dal desiderio e non si lasciò sfuggire l'opportunità di rimanerle molto vicino.*

Sienna Ira GsLords Ita Sono una specie di scrittrice o, almeno, c sto provando e sono venuta qui a fare delle ricerche e..scusami non ti interessa tutto questo immagino, ma sono una chiacchierona quindi ritieniti libero di bloccarmi quando vuoi..tu invece sei del posto? sei qui da solo? oh cavolo sto ancora straparlando perdonami * si interruppe agitata e confusa dallo sproloquio e dal ritmo sempre più accelerato del suo cuore. Stava continuando a fissarla con un intensità disarmante e non sapeva per quanto ancora le avrebbero retto le gambe sotto quello sguardo indagatore soddisfatto. Era la pura essenza del sensualità ed emanava tanta virilità e desiderio da travolgere e sconvolgere la mente e i sensi di chi si ritrovava, sfortunatamente e fortunatamente al tempo stesso, sul suo cammino.*

Paris Promiscuità GsLords Ita *Aveva una voce fantastica, pura musica per le sue orecchie. Il demone cominciò a piagnucolare nella sua testa, mentre le offriva i libri che erano rimasti.* Abito qui *fece un vago gesto per indicare l'intera città. Mai nessuna delle sue donne aveva mai saputo dove abitasse realmente e cosa fosse. Alcune l'avevano seguito e avevano visto la Fortezza, ma mai erano entrate. I suoi incontri di solito si svolgevano all'interno di un piccolo hotel anonimo della città. Stessa camera, ormai i proprietari lo conoscevano e seppur lo considerassero un uomo di scarsa moralità, ormai gli riservavano la stessa stanza da anni.* Posso offrirti qualcosa? *nella mia stanza, aggiunse mentalmente, mentre senza accorgersene la mano si alzò e le sfiorò il braccio in una lieve carezza.*

Sienna Ira GsLords Ita *Un brivido le percorse tutte il corpo partendo dal braccio che le aveva sfiorato fino alle punte dei capelli. Come sarebbe stato avere quelle mani che si muovevano esperte sul proprio corpo, senza nessun vestito, senza nessun freno? Come se non bastassero le fantasie la maglia di Paris mostrava perfettamente tutto i contorni dei suoi muscoli definiti che sembravano quasi fremere sotto la stoffa, come se essi stessi la volessero strappare e togliere ogni barriera tra loro. * C'è un bar qua vicino* riuscì a dire con un filo di voce nonostante la tensione sessuale fosse ormai palpabile. Voleva toccarlo, voleva sentire sopra di sè tutto il suo corpo,voleva..no, niente di tutto questo, lei stava seguendo un piano non un suo desiderio si disse, più per autoconvincersi che per ricordarselo.*

Paris Promiscuità GsLords Ita *La sua voce era celestiale. L'erezione che già era presente da tempo, soltanto a guardarla, fremette nei boxer, imitata da lui che non vedeva l'ora di avere un po' di intimità con la donna. Sorrise e le sfiorò volontariamente una spalla con la punta delle dita. Le sue intenzioni erano palesi e, se non avesse ancora capito queste, le si sarebbero chiarite subito le idee, dopo le sue parole* Un bar credo che sia troppo frequentato, però... *'per quello che dobbiamo fare' erano le parole che rimasero in sospeso ma che era sicuro fossero state recepite da lei. Si avvicinò ancora di più, sempre sorridendo. Voleva intimità con lei, voleva non avere un pubblico per quello che voleva farle, non tanto per lui, perché aveva fatto molto con un pubblico molto ampio, quanto per lei. Intravedeva in lei un certo pudore. Non voleva che si trattenesse con lui.*

Sienna Ira GsLords Ita *Il finale di quell'incontro era chiaro a entrambi.* Abito qui vicino..se vuoi...* tentennò cercando di sembrare sicura, ma non riuscì neanche a convincere se stessa; era colma di desiderio e non pensava ormai più con lucidità perciò, nonostante la sua naturale timidezza, si sarebbe avvinghiata al custode del Demone lì e subito. Eppure doveva rimanere concentrata e per il suo scopo quel posto era troppo pieno di testimoni. Paris prese quel tentennamento come eccessivo pudore e la trascinò con eccitazione in un vicolo buio lì vicino; nessuno dei due evidentemente poteva attendere oltre il tocco dell'altro. Era spaventata dal Demone ma, anche volendo, non poteva più resistere a quell'Uomo, o forse era il contrario?.*

Paris Promiscuità GsLords Ita *Il vicolo in cui erano, li nascondevano da sguardi indiscreti. Sentiva le voci delle persone passare a poca distanza, ma non gli importò più quello che poteva accadere. Spinse piano la donna contro un muretto, attento a non farle male. Si rendeva conto di non vederci più, dal desiderio, dal furore che lottavano dentro di lui, ma era arrivato al limite. A breve sarebbe stato dentro di lei e il solo pensiero gli provocò quasi un orgasmo istantaneo.* Stai bene? *le sussurrò all'orecchio, mentre cominciava a premersi contro di lei e a baciarle con foga il collo lungo e pallido. Una piccola leccatina lungo quel punto che alle donne piaceva tanto e sarebbe stata sua, per quella notte.*

Sienna Ira GsLords Ita *Era dolce e passionale allo stesso tempo, era..semplicemente fantastico. Il suo corpo la premeva saldamente contro il muro, le sue mani esploravano goduriose e calde il percorso dai fianchi al seno sotto la maglia mentre, la sua lingua, risaliva il collo per arrivarle alle labbra, già dischiuse in un gemito di piacere impossibile da trattenere. Per un attimo nient'altro contò al di fuori di quella deliziosa frizione tra i loro corpi. La sua missione si fece però faticosamente strada tra l'eccitazione che la possedeva: quello era il suo nemico, era posseduto da un demone pericoloso che non avrebbe mai smesso di far soffrire l'umanità e lei non poteva permetterlo. Era sempre stata trattava da emarginata durante l'adolescenza, si era sentita persa e sola; i cacciatori l'avevano fatta sentire parte di qualcosa, le avevano dato uno scopo, una missione per la giustizia e la salvezza di tutti loro. Il costude del demone, esaurito dal desiderio, non si accorse della siringa che le scivolò dalla tasca alla mano. Si fece forza, non poteva non doveva essere debole proprio ora; * Il male deve essere estirpato* e calò con forza la siringa alla base de collo del nemico.*

domenica 18 novembre 2012

Flashback - "L'oro degli sciocchi..."

*Invisibile tra la gente, Olivia eseguiva il suo lavoro, in quella calma spirituale tipica del suo essere. Lunghi, i capelli castani scendevano sulle bianche spalle, gli occhioni di quell'intenso azzurro cielo, guizzavano quà e la alla ricerca della prossima creatura che avrebbe goduto delle sue confortanti e dolci parole. Amava il suo lavoro, amava essere portatrice di gioia a coloro che ne avevano bisogno, bisbigliare al loro orecchio, invisibile e candida, quelle tenere parole delicate e dolci, atte a far rinvigorire lo spirito, di passaggio sulla terra degli umani. In quel momento, individuò colei che avrebbe usufruito dei suoi benefici. Una giovane donna, con in testa tanti, troppi pensieri tristi, Olivia doveva cancellarli. Leggera come la brezza estiva, si era fatta strada tra la gente che affollava le strade e si era avvicinata a lei, camminandole al fianco nella sua celata protezione angelica, etera e impalpabile come una nuvola; le labbra leggerissime si erano avvicinate all'orecchio della donna e Olivia, col suono armonioso della sua voce, come se quella provenisse dal profondo della coscienza dell'umana, cominciò a sussurrare le parole più gradevoli e confortanti che era riuscita a trovare. Non ci volle molto per vedere il sorriso comparire sul volto della ragazza. Quella era sempre la soddisfazione più grande, i sorrisi della gente, il sapere che faceva bene il suo lavoro e che portava a termine ogni piccolo compito che la sua natura pura e amabile le imponeva. Dopo molte celesti parole di gioia, a questa o quell'altra creatura che camminava ignara della sua presenza, l'Angelo si era concesso un pò di meritato riposo. Sbattendo le candide ali, si era diretta sulla sommità di un alto palazzo, sedendosi sul tetto e godendo del venticello che le scompigliava i capelli, pensando al momento in cui sarebbe tornata a casa, alla sua dimora nei cieli, per poter riposare davvero come si deve. E fu allora che si accorse di un piccolo scintillio dorato nelle proprie ali. Perplessa aggrottò le sopracciglia dalla linea arcuata ed esaminò l'ala, scoprendo in un misto tra sorpresa e delusione, che sulle sue ali stavano spuntando moltissime piume dorate, le piume dei Guerrieri.* Oh.... *fu quello, il solo timido sussurro che Olivia riuscì a pronunciare, com'era possibile?? Molti dei suoi simili avrebbero pagato per essere al suo posto e lei... lei quasi non lo voleva. Si grattò la nuca incerta, adesso che avrebbe fatto? Forse poteva chiedere aiuto al caro Lysander, il suo mentore, ma era ovvio che le avrebbe detto di accettare il volere dell'Unico Vero Dio e proseguire nel suo cammino. Ma se era vero che le piume dorate avrebbero elevato il suo rango angelico a quello di Guerriero, era pur vero che in quel modo, non avrebbe più avuto il privilegio di portare la serenità nel cuore degli esseri umani e quel compito le piaceva tanto, troppo. Le piaceva stare al suo posto, nella prima classe angelica, la più semplice, quella dei portatori di Gioia. I Guerrieri non le andavano troppo a genio, lo trovava quasi sciocco, fare il Guerriero significava punire e distruggere, per volere di Dio e dell'Alto Consiglio, i demoni e lei, per quanto quelli potessero meritarlo, rabbrividiva all'idea di alzare anche solo un dito, per far del male ad una qualsiasi creatura. Per la prima volta nella sua lunga esistenza era incerta, incerta davvero. A lei quell'oro non piaceva, lei non voleva far del male a nessuno...... Con un lungo sospiro, si accorse che ormai il sole volgeva al tramonto. Forse era meglio tornare nei cieli... già, era meglio. Si alzò e spiccò il volo, mordicchiandosi il labbro. Chissà adesso quali compiti le avrebbero affidato......*

Trama The Darkest Craving: Le Porte dell'Inferno



Kane Disastro GsLords Ita: Si svegliò di soprassalto mettendosi a sede.Cosa diavolo era successo ? Il panico l'investì al ricordo dei massi che cadevano sopra di lui.No loro. Con la vista ancora annebbiata vide William , riverso per terra,sanguinante e privo di sensi. Aprì la bocca per chiamarlo,ma non ne uscì alcun suono. Si guardò in torno rendendosi conto che si trovava dentro una gabbia. L'odore acre dello zolfo e di marciò l'investi quasi da soffocarlo.Prese un gran bel respiro cercando di calmare il mondo che gli girava in torno. Chiuse gli occhi sentendo la gabbia muoversi, subito dopo li riaprì rendendosi conto che,stavano scendendo sempre più giù.Questo significava solo una cosa.Lo stavano portando all'inferno. Disastro dentro di lui rideva ruggendo di piacere.Mostri alati e demoni squamosi gli si avvicinarono.Una mano con lunghi artigli gli si avvicinò minacciosa,prima che potesse fare qualsiasi cosa gli artigli gli squarciarono una guancia,facendolo scivolare nuovamente nell'oblio.

Trama the Darkest Craving: La Fine?



Kane Disastro GsLords Ita: *Dov'era finito ? Cosa diavolo stava succedendo ?Stava fluttuando . Un attimo dopo aver formato quel pensiero, sentì qualcosa di freddo premergli sul torace. Voci sconosciute gli ronzavano intorno.Dove cazzo era finito ? Qualcosa di aguzzo gli trafisse la spalla e la mente andò fuori controllo.Sentiva il suo Demone staccarsi lentamente da lui.*No!!* urlò nella sua mente.*Disastro * cercò di chiamarlo senza nessun risultato .BEEP, BEEP, BEEP. Quel suono lento e ritmico si mescolava con un rumore di passi veloci e respiri ansanti .No.Non poteva finire cosi.Sentì la pelle bruciargli come se lo avesse marchiato a fuoco. Si sentiva come un pugile che ha perso l'incontro più importante della sua carriera.E per giunta il suo demone adorava quella situazione catastrofica e ridacchiava tutto il tempo nella sua testa.Si era addormentato dolorante e intontito da qualche droga, uno stato che aveva sperimentato spesso negli ultimi... giorni? Settimane? Quanto tempo era passato ? E dov'era finito William ? Con tutte quelle domande si riaddormentò nuovamente*

sabato 17 novembre 2012

L'irruzione all'Istituto - Trama: Wicked Nights


Zacharel GsAngels Ita *Immerso nei propri pensieri perde contatto con la realtà, una voce mascolina lo riporta a galla salvandolo da un mare di ricordi dolorosi. Thane GsAngels Ita, era in piedi accanto a lui pronto ad entrare in azione. Non si era opposto alla “promozione” dell’angelo nonostante il suo atteggiamento, il fatto era che Thane era il migliore tra i soldati a sua disposizione, il migliore tra un’armata di guerrieri che avevano messo alla prova la pazienza del loro Dio. Avevano infranto leggi, oltrepassato il limite ed infangato la loro reputazione, era un miracolo che avessero ancora le ali. Era un miracolo che riuscisse a sopportarli* Si Thane, ti stavo ascoltando *risponde senza scomporsi* Cosa ti porta da me?

Thane GsAngels Ita *Qualcosa stava distraendo il suo generale, ma non riusciva a capire che cosa fosse. Il semplice fatto di essere ignorato mentre parlava lo faceva irritare ma spesso accadeva che l’essere freddo e duro di fronte a lui, si perdesse nei suoi pensieri, escludendo il mondo.* Chiedo perdono se ti ho in qualche modo annoiato con le mie parole. *Disse mentre gli occhi erano fissi in quelli ghiaccio del suo capo. Le ali sbattevano, calme, ma dentro Thane si sentiva pronto più che mai alla battaglia. Voleva combattere e distruggere il male. Lo percepiva con ogni fibra del suo essere dentro quel manicomio. Erano tutti pronti alla battaglia. Tranne il loro capo, a quanto pareva.*

Zacharel GsAngels Ita *Notando l’impazienza del suo secondo in comando alza una mano come per zittirlo* Attenderete il mio segnale prima di fare irruzione, lo attenderete tutti *dice imperioso non volendo sentire repliche. Gli angeli ai suoi ordini avrebbero dovuto ubbidire a tale direttiva, disubbidire avrebbe significato essere punti. Ormai quel temine gli era famigliare. Da quando era stato designato a capo di quell’esercito, gli errori dei suoi sottoposti si riversavano su di lui, doveva farsi carico delle loro azioni. Veniva punito al loro posto. La tempesta di neve che si abbatteva sulle sue ali ne era la prova. Era la prova anche dei suoi stessi peccati. Il fatto che le sue azioni fossero in nome della vendetta non era stata una scusante.Nella ferocia di tale sentimento aveva ferito ed ucciso anche chi aveva giurato di proteggere, ora stava scontando la sua colpa ed era costretto a scontare anche quella degli altri. Così aveva deciso il suo Dio, questo era il suo modo per insegnarli la Compassione*

Thane GsAngels Ita Come vuoi tu, Maestà. *La consapevolezza che quel titolo gli avrebbe dato piuttosto fastidio gli diede una grande soddisfazione. Rimase a fissarlo per un po’, così, tanto perché voleva vederlo perdersi ancora. E infatti successe di nuovo, nonostante ad un soldato che non lo conoscesse sembrasse semplicemente concentrato. Gli voltò le spalle poco dopo. Doveva raggiungere gli altri, poco distanti da loro, per avvisarli che l’attacco non era ancora pronto. Sbuffò mentalmente. Fuori non dava a vedere niente. E probabilmente era per quello così simile a Zacharel. Sicuramente non per la sua attività sessuale, dato che, a quanto ne sapeva, quella del generale era piuttosto inesistente. Scrollò le spalle. La tensione cominciava a fargli irrigidire i muscoli. Borbottando si avvicinò agli altri per comunicare gli ordini*

Zacharel GsAngels Ita Thane *lo chiama* Di a Bjorn di posizionarsi sul tetto più alto, dovrà catturare un demone. Questa volta preferibilmente vivo *ordina senza possibilità di obiezione* E nessun umano dovrà essere ferito. Neanche uno. *scandisce il suo ordine. L'ultima volta, L'Unico e Vero Dio , lo aveva punito per la cattiva condotta dei suoi sottoposti. Quale loro comandante doveva farsi carico, non solo della loro sorte, ma doveva anche pagare il prezzo dei loro errori. La neve che gli cadeva incessantemente sulle ali ne era la prova. Si volta a guardare il suo secondo in comando per assicurarsi di essere stato udito* Preparatevi!

Thane GsAngels Ita *Stava tornando dagli altri quando Zacharel lo richiamò. Nella sua voce non si percepiva alcuna emozione, se non una certa irritazione nei confronti di Bjorn per ciò che aveva fatto in passato. Poco importava. Si voltò e tornò indietro. Ogni desiderio di Zacharel era un ordine per lui, pensò con sarcasmo. Ma era il suo comandante. Come lui, era un gran soldato. Si posizionò di fianco a lui, dandogli modo di finire il suo ennesimo ordine. Gli altri avrebbero capito il segnale, pensò. I Guerrieri avrebbero capito che dovevano partire al segnale del loro comandante.* Come vuoi tu, Maestà. *ripetè. Il sorriso che gli stava per nascere in viso morì subito. Non avrebbe sorriso. No. I muscoli erano tesi e lui, come tutti gli altri, non vedeva l’ora di combattere. Le ali fremmettero, come il resto del corpo.* Gli altri sono pronti.

Zacharel GsAngels Ita *scruta lo spazio tra loro e l'istituto prima di richiamare la sua spada di fuoco* procedete. Thane, ero serio quando dicevo che nessun male dovrà essere fatto agli umani. Anche se questi dovessero essere posseduti *con questo lo congeda pronto alla battaglia* Thane GsAngels Ita *Annuì. Finalmente potevano combattere. Finalmente! Si lanciò a peso morto spiegando poi le ali. Non gli importava più di tanto degli umani. Erano deboli. La maggior parte delle volte malvagi. Ma se Zacharel voleva ciò, l’avrebbe accettato. Erano suoi ordini, in fondo. L’aria gli pizzicava la pelle. Le ali cominciarono a battere, fendendo l’aria. E lui chiuse gli occhi, godendo come non mai di quella libertà riservata solo a loro. Gli Angeli. L’Istituto era poco lontano, quindi non ci mise molto a raggiungerlo. Toccò con i piedi a terra e attese gli altri. Finalmente , ripetè, mentre un sorriso soddisfatto gli sfiorava il viso.*

Annabelle Miller GsAngels Ita *L’Inferno probabilmente aveva le pareti dello stesso colore di quella stanza. E un lettino identico. E probabilmente l’aria che respirava aveva lo stesso odore di quel luogo. Ormai vaneggiava. Le ‘medicine’, come le chiamava il dottor Fiztpervert, come lo chiamava lei, le annebbiavano la mente, più che farla rinsavire. Ogni giorno era così. Gli incubi, i demoni che vedeva, probabilmente erano dati da quelle droghe che le facevano prendere ogni giorno. Il dottore davanti a lei intanto la rimirava. Di quello ne era ben consapevole. Girava attorno al suo lettino, guardandola, fissandola. Continuava da un po’ la cosa. Da un tempo infinito a cui non voleva neanche pensare.* Credo di essere guarita. *mormorò piano, voltando la testa per guardarlo.* Credo di essere guarita, ripetè, per farsi sentire meglio. La voce era arrochita. Non parlava mai molto, se non con gli altri coinquilini dell’Istituto dei suoi demoni personali, cosa che capitava solo un’ora o due al giorno. Alcuni le credevano. Altri credevano soltanto che facesse bene a stare lì con loro.*

Doc Fiztpatrick GsAngels Ita *Ogni volta che la vedeva la sua bellezza lo lasciava sconvolto. Era una di quelle bellezze pure,candide..quelle che che meritavano di essere ammirate da pochi,o forse da nessuno tranne lui. Era quasi un peccato dover imbottire di farmaci quella splendida ragazza,ma d'altronde non aveva alternativa..doveva studiarla se voleva aiutarla a guarire,e poi averla tutta per sè come era nei piani.* Mia cara stabilirò io quando sarai guarita..Sono un'esperto in queste cose,ricordi? *mormora sorridendo mentre si avvicina a lei per potersi torturare con il suo dolce profumo. Era così difficile starle lontano e adempiere ai suoi doveri di dottore che ogni volta che poteva andava da lei,la fissava e la toccava..soprattutto quando non era intontita dalle droghe che le somministrava,perchè in quei casi sfoggiava il suo bel caratterino pungente,particolare che lui adorava.*

Annabelle Miller GsAngels Ita *La bile le salì alla gola. Cercò di trattenere il disgusto ma non ce la fece. Era visibile sul suo viso, lo sapeva. Strinse i pugni. La voglia di tirargli un pugno ben assestato stava cavalcando in lei, inoltre l’espressione sul suo viso le faceva sempre di più rivoltare lo stomaco, ma sentiva le membra pesanti, come se sollevare anche solo il braccio dovesse essere uno sforzo sovrumano. Lo guardò e rimase immobile, in silenzio. Sapeva che gli avrebbe fatto saltare i nervi. Questo era il prezzo dell’umiliazione che le aveva fatto provare sin da quando aveva messo piede in quel luogo. Non disse nulla, semplicemente rimase a fissarlo inespressiva mentre dentro si faceva sempre più buio.*

Doc Fitzpatrick GsAngels Ita *La bella ragazza davanti a lui era furiosa finalmente. Oh sì,lo vedeva da come stringeva i pugni cavolo! Sapeva con esattezza che stava provando a muoversi e che non riusciva,cosa che a lui dava una certa soddisfazione. Ormai aveva imparato a ignorare il disgusto che il suo bel viso gli mostrava,perchè l'eccitazione dovuta all'essere riuscito ad addomesticarla era più forte di qualsiasi cosa. Si sentiva come un cacciatore,e lei era la sua preda squisita. Una pantera pericolosa e sexy,che lui sapeva come addolcire.* Suvvia non fare così..*con una mano le accarezza piano i capelli,con una lentezza esasperante.* Tra poco ti inietterò un'altra dose sai? Non mi piace vederti così,ma ahimè devo essere cauto. Non voglio correre rischi quando metterò in atto il mio piano,deve essere tutto perfetto. *ghigna pregustando il momento in cui le avrebbe tolto di dosso quell'orrendo camice,che lei volesse o meno.*

Annabelle Miller GsAngels Ita *Oh sì, perfetto. Davvero, davvero perfetto. Le mani legate non le permettevano di fare nulla, inoltre era sedata come non mai, e voleva iniettarle un’altra dose? Le sembrava un po’ eccessivo, ma poco tempo prima aveva provocato un gran caos all’interno della struttura, di conseguenza, secondo la sua logica, probabilmente aveva senso. Inoltre, il fattaccio capitato con l’infermiera, l’aveva messa con tutta probabilità sulla sua lista nera. Se lo meritava la sgualdrina, lei voleva solo proteggersi. Gli ultimi anni erano stati un inferno. Rinchiusa in quel posto, in sé stessa. Non sapeva cosa fosse peggio. Inoltre, quel dottore disgustoso la importunava e lei non poteva difendersi. Quella mattina aveva pensato bene di farle prendere un po’ d’aria. L’umiliazione la assilò di nuovo e ripensò ai suoi genitori. A cosa avrebbero detto se l’avessero vista in quel momento. Un groppo di rimpianto le si formò in gola al solo pensiero. Soffocò un gemito di sofferenza e lo guardò negli occhi.* Vorrei solo che mi liberasse. Come le ho già detto sono guarita. *la voce era incolore. Dentro stava morendo piano piano.*

Doc Fitpatrick GsAngels Ita  Non essere sciocca cara,ti ho già detto che deciderò io quando sarai guarita *le risponde stizzito. Che carattere ammirevole però! Non riusciva mai ad essere arrabbiato con lei,perchè adorava vederla infuriata e piena di energie. Era ancora più bella diamine! Con l'ombra di un sorriso sul viso infila la mano nella tasca del suo camice ed estrae la siringa che aveva preparato con la dose giusta di calmante. Non lo lasciava trapelare molto,ma dentro stava ribollendo di eccitazione perchè finalmente era arrivato il momento che tanto agognava.* Non preoccuparti,sarà piacevole giuro. Tu sei la mia geisha e non potrei mai farti del male..*la rassicura mentre le prende il braccio per disinfettarlo prima dell'iniezione.* Ecco fatto bellissima ragazza,ora sentirai solo piacere..*la guarda morboso prima di alzarsi e andare a chiudere la porta della cella a chiave*

Annabelle Miller GsAngels Ita *”Geisha” Odiava, detestava quella parola Una semplice parola che appariva sudicia sulle sue labbra Aveva il terrore di essere ancora una volta drogata, perché era quello che facevano in quel lurido posto. Sedavano, per non farti sentire nulla. A volte, pensava, era meglio essere indifferenti, freddi, non percepire nulla, avere la mente vuota da dolore e ricordi, ma si arriva ad un punto che si ha bisogno di provare qualcosa. Il dolore è meglio al nulla, pensò mentre osservava l’uomo davanti. Voleva uscire da quel posto orrendo, in cui aveva passato gli ultimi. Voleva uscire, ma sapeva che non sarebbe mai successo, se non grazie ad un miracolo.*

Doc Fitzpatrick GsAngels Ita Sei proprio una brava bambina,mi piace quando non sei nemmeno in grado di tenere gli occhi aperti,sai? *la elogia sorridendole soddisfatto. Non si era mai sentito così completo nella sua vita come dopo averla trovata..era perfetta,e sin dal primo istante aveva capito che loro due si appartenevano. Sebbene lei non fosse d'accordo,lui sapeva che che con le sue amorevoli cure sarebbe guarita e l'avrebbe ringraziato per poi non lasciarlo più. Ed era disposto a tutto per far sì che succedesse. Fremeva alla sola idea di assaporarla,e il fatto che la sua piccola geisha non fosse d'accordo,lo eccitava da morire.* Torno subito mia cara,ho dimenticato di dire agli inservienti che non voglio assolutamente essere disturbato per le prossime ore. Così nessuno ci darà fastidio. *ghigna di nuovo accarezzandole i capelli morbidi che aveva* Torno tra 5 minuti,non ti muovere! *ridendo esce dalla stanza dove era rinchiusa la ragazza. Oh sì,il suo piano procedeva alla perfezione.*

Zacharel GsAngels Ita *dall'alto della sua postazione, in cima alla collina, osserva i suoi sottoposti fare irruzione nell'istituto. Osserva la scena socchiudendo gli occhi, pochi secondi prima le sue percezioni gli avevano rivelato la presenza di demoni nell'istituto, nel giro di pochissimo tempo l'aura demoniaca si era triplicata. Doveva esserci qualcosa la dentro che attirava i demoni come api sul miele, qualcosa che doveva essere eliminato. Spiega le ali facendo cadere a terra la neve che vi si era posata, si lascia cadere nel vuoto prima di aprirle al massimo e planare sul tetto dell'istituto. Richiama, pronto alla battaglia, la sua spada di fuoco e fa irruzione dentro l'ospedale. Cerca di individuare la fonte di quell'aura* Thane GsAngels Ita *Una strana sensazione cominciò ad allargarglisi all’interno. Percepiva la presenza di un demone a poca distanza e lo sguardo che fece il suo comandante glielo confermò. Degli umani erano presenti all’interno della struttura. Avrebbero assistito a qualche combattimento? Possibile, a lui non gliene importava. Inoltre, nessuno avrebbe mai potuto vederli, tranne il demone in questione, quindi il problema non si poneva neanche. Si preparò e tirò fuori la sua lama infuocata. Il tempo di combattere era finalmente giunto*

Annabelle Miller GsAngels Ita *Il dottore se ne andò. Finalmente, solo in quel momento riuscì a tirare un sospiro di sollievo. Le droghe che le aveva iniettato le facevano girare la testa. Sembrava fosse distaccata dalla realtà, da tutto ciò che la teneva ancorata ancora in quel mondo. Qualcosa colpì la sua visione periferica, qualcosa di viscido, di disgustoso, che non seppe mai come riuscì ad entrare. I suoi incubi peggiori si erano realizzati. Non erano mai riusciti a prenderla, a vederla, mentre era così bloccata, in balìa di chiunque fosse entrato da quella porta chiusa. Aveva appena salutato il suo carnefice umano, ora doveva fare i conti con ciò che la perseguitava sin da quell’ultima notte. Gli occhietti piccoli e cattivi la fissavano, sembravano sorridere vedendola. Cercò in tutti i modi di strattonare ciò che le teneva legati i polsi, ma non ce la fece. Era troppo fuori di sé, troppo distaccata, ma era anche impossibile rompere le cinghie che le attorniavano i polsi.* Non mi toccare *mormorò guardandolo* Non mi devi toccare!

Zacharel GsAngels Ita *ispeziona ogni piano pronto e vigile. L'istituto nei suoi piani superiori sembrava calmo, era in quelli inferiori che si stava scatenando l'Inferno. Piano dopo piano scende fino a trovarsi nel vivo della battaglia, non presta attenzione a ciò che ha intorno, i suoi soldati erano capaci di badare a loro stessi ed, in caso contrario, lo sarebbero stati la volta successiva. Impassibile come al solito si concentra per individuare la sorgente di quell'aura, un leggero sibilare attira la sua attenzione. Con ancora la sua spada infuocata in mano ne segue il suono, svolta un angolo vedendo il demone. Era un serpente strisciante, fermo davanti ad una porta chiusa, senza indugi lo segue dentro pronto ad eliminarlo*

Annabelle Miller GsAngels Ita *La paura le formò un groppo in gola non indifferente. Sbarrò gli occhi. Quell'essere la osservava con brama e lei era stanca, tanto stanca di tutto questo. Cercò di liberarsi ancora, cercò di un urlare ma le uscì soltanto un gemito flebile. La voce era bloccata all'inizio della gola. Intanto lei lo guardava, osservava ogni singolo movimento della creatura senza perderlo mai di vista. Non sapeva come sarebbe andata a finire quella volta. Ogni singolo momento in cui aveva visto quelle creature la guardavano, rimanendo in disparte e basta. Questa volta la creatura la voleva.*

Zacharel GsAngels Ita *Con in mano la spada di fuoco entra nella stanza, non era solo li dentro, il suo istinto scatta più vigile che mai. Il demone sembrava non essersi nemmeno accorto della sua presenza, i suoi occhi erano fissi sulla figura legata al letto delle visite, e la figura sembrava guardare esattamente nella direzione del demone. Impossibile. Facendo un grosso respiro fa un passo avanti per esaminare meglio la ragazza, perchè si trattava di una ragazza. Umana. Orientale. Aveva lunghi capelli corvini che le ricadevano arruffati lungo il busto esile, troppo esile, probabilmente malnutrito; le guance erano scavate, la pelle pallida e sottile ad eccezione per le labbra morse a sangue e per cerchi neri sotto gli occhi* Per tutti i Cieli *esala esterrefatto. Quegli occhi non avevano nulla di umano. Di un blu surreale la marchiavano come la compagna di un demone. Non uno qualunque ma uno degli Alti Signori dei Demoni. La sente minacciare il demone davanti a lei con epiteti non propriamente femminili, la sente estendere la stessa minaccia a tutti i demoni che avessero intenzione di toccarla. Reazione… curiosa. Avrebbe dovuto uccidere il demone ed andarsene ma era incuriosito dalla ragazza. Senza pensarci due volte si rende visibile ed abbassa la propria lama sul demone, quell'essere doveva essere stato attratto da lei, esattamente come tutti gli altri, era una calamita per tutto il mondo demoniaco. Tornando a guardarla la osserva stringendo gli occhi. Il Demone che le aveva avvelenato la vista doveva essere potente, lo aveva fatto per permetterle di vedere nel suo mondo, in modo da poterla ritrovare. Ecco perché quelle creature la stavano cercando. Chiunque fosse questo Demone doveva però aver ottenuto il “consenso” della ragazza. Un simile marchio poteva essere impresso solo con l’approvazione dell’umano in questione, probabilmente era stata sedotta o ingannata ma, in ogni caso, doveva essere malvagia. Quando la vede sbattere le ciglia perplessa si erge in tutta la sua altezza restando immobile, attendendo la sua reazione*

Annabelle Miller GsAngels Ita Vai via! *strillò con tutto il fiato che aveva in corpo. Non voleva essere toccata da quella creatura* Sappi, che se mi toccherai perderai la testa! *gli occhi della cratura sembravano ogni minuto che passava sempre più bramosi. Ma qualcosa cambiò senza che neanche lei se ne accorgesse, un’altra creatura che questa volta non aveva mai visto in tutta la sua vita, cominciò a prendere forma davanti ai suoi occhi. Le grandi ali bianche, con qualche traccia di oro, erano ricoperte di neve. Forse perché cadeva, forse anche per lo sguardo implacabile e freddo che la fissava, con un pizzico di curiosità, ma sembrava una figura poetica magnifica.* I-i farmaci stanno facendo effetto? Cosa sei? *la voleva ammazzare? Se era così che facesse in fretta perché lei ne aveva abbastanza. Non aveva più alcuna voglia di passare la vita a provare momenti come quello. La nuova creatura alata, che, ironia della sorte aveva tutte le caratteristiche di un angelo, continuava a fissarla, sempre con quella curiosità mascherata.* Vuoi uccidermi?

Zacharel GsAngels Ita *la osserva con attenzione* No, non è mia intenzione ucciderti. Sono un angelo *dichiara veritiero. La vede sbattere le palpebre al suono della sua voce, reazione comune per gli umani. Gli angeli erano portatori di Verità, la loro voce non presentava traccia di falsità o altro. Era impossibile non credergli* vengo dai Cieli *aggiunge calmo* e no, non sei allucinata ne sono frutto della tua mente o dei farmaci *previene il fiume di domande che stavano per arrivare non volendo perdere tempo. Spiega le ali come ulteriore prova, la neve che le copriva rovina a terra liberandolo, solo per qualche secondo, dal peso di aver deluso il priprio Dio* Conosci il nome del Demone che ti ha marchiata?

Annabelle Miller GsAngels Ita *Perfetto, un altro essere irreale le era venuto a fare visita. La soglia della pazzia era stata finalmente varcata, grazie ai farmaci, grazie alla sua mente ormai offuscata. Poco importava. La soglia era stata ormai oltrepassata, pensò* Potresti essere reale solo per me, sai? Solitamente vedo molte cose, ma un angelo mai. Non mi è mai capitato di vederlo. Avranno cambiato dosi, oppure addirittura farmaci. *sospirò. Forse era arrivata la sua ora, oppure era venuto per lasciarla andare, per salvarla.* Non è possibile che tu sia un angelo. Solo le cose brutte vengono in questo posto. *aveva abbassato lo sguardo sulle sue ginocchia. Ormai non sapeva più a cosa credere. A cosa fosse reale e a cosa non lo fosse.* Se sei un angelo e non sei venuto per uccidermi, sei venuto qui per lasciarmi andare? *Sperava con tutta sé stessa che il tono disperato non trapelasse da quello parole. Come anche la speranza di cui erano impregnate*

Zacharel GsAngels Ita *assiste a quel soliloqui impassibile* Devo... forse ripetere la mia domanda, donna? *fa un passo in avanti* Conosci forse il nome del Demone che ti ha marchiata come sua sposa? *l'incredulità che lei palesava in quel momento era genuina. Lui era in grado di fiutare una bugia a qualunque distanza, al momento l'unica cosa che riusciva a fiutare era l'essenza dolce e femminile della ragazza* DONNA *chiude immediatamente la bocca. Non doveva alzare la voce con lei, non sarebbe mai riuscito a spiegare all'Unico e Vero Dio che le sue intenzioni erano onorevoli e che non intendeva terrorizzarla a morte* Donna, rispondimi.

Annabelle Miller GsAngels Ita *Non era pazza. Lui era reale. Cominciò a studiarlo con lo sguardo sentendo i suoi occhi sbarrarsi di fronte a quella verità. Come poteva essere? Allora tutto ciò che aveva visto fino a quel momento era reale. Allora tutto ciò che aveva visto, voleva realmente farle del male. Gli angeli esistevano, quindi anche tutti i demoni che aveva visto! La verità le si parò davanti, provocandole un terrore mai provato in tutta la sua vita. Avrebbe voluto morire in molti momenti che aveva passato all’interno di quella struttura, ma ora la paura le faceva tremare le membra e sudare freddo* è tutto reale… *mormorò guardandolo.* Allora morirò! *Non aveva ascoltato la sua domanda, troppo presa dai suoi pensieri. Aveva combattuto contro dei demoni reali e neanche se n’era resa conto. Esseri mandati sulla terra per rovinare la vita umana.* Le uniche persone che mi credevano erano due schizofreniche!* Ma quindi, sei qui per salvarmi oppure no? *era confusa, tanto confusa*

Zacharel GsAngels Ita *fa un altro passo avanti cercando di calmarla, se si agitava non avrebbe ottenuto le risposte* donna, concentrati. Non ricordi di aver accettato di diventare la compagna di un demone? *chiede mentre la porta antipanico all'ingresso si abbassava. osserva entrare un uomo in camice bianco, un finto sorriso di cortesia e occhi malvagi. Si cela immediatamente alla sua vista lasciando la ragazza apparentemente da sola con l'uomo. Non aveva buone intenzioni ma questo non era affar suo. nonostante il suo istinto, e qualcosa nelle sue viscere, gli urlassero di restare gira su se stesso ed esce dalla stanza*

Doc. Fitzpatrick GsAngels Ita *A passo spedito si dirige verso la cella della sua ragazza preferita,mentre un brivido di eccitazione percorre il suo vecchio corpo malconcio. Era stato molto chiaro quando aveva raggiunto gli inservienti. Assolutamente nessun disturbo o vi licenzio in tronco,e vi faccio finire sulla strada! aveva sibilato guardandoli negli occhi. Nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento con lei che aspettava da tempo,nessuno si doveva permettere di farlo.* Mia piccola geisha eccomi qua,finalmente siamo soli! *le sorride prima di chiudere a chiave la porta e abbassare le luci della cella* Spero tanto che le droghe abbiano fatto il giusto effetto,non voglio intralci nel mio piano *si accovaccia sulle ginocchia e le accarezza il viso* Devo però avvertirti che se farai la bambina cattiva,io ti punirò. Ti punirò senza indugi,e tu non potrai fare nulla,e sai perchè? *le sorride di nuovo mentre si sbottona il camice* Perchè io sono il capo qui. Io comando. E nessuno crederebbe mai a una povera psicopatica come te,non credi? Sarà la mia parola contro la tua cara. *ride di gusto continuando ad accarezzarla,assaporando con calma la sensazione della sua liscia pelle delicata.*

Annabelle Miller GsAngels Ita *La porta si aprì e il suo incubo umano fece la sua comparsa con quel suo sorriso lascivo che tanto odiava. Lo sguardo le si indurì subito, anche se l’attenzione era ormai focalizzata sulla figuara che era al momento scomparsa. Lo sguardo le corse dal dottore a dove prima c’era l’angelo dallo sguardo di ghiaccio.* Dovreste fare guarire i pazienti, non fare loro del male. *mormorò guardando il dottore negli occhi. Non sapeva se poteva esserci a breve una soluzione a tutti i suoi problemi, ma in quelle parole grondava tutto il disgusto che vi era per quell’essere semplicemente umano. Ormai aveva capito che il vero male, il vero dolore, avrebbero potuto provocarglielo solo i demoni in quel momento. La verità che aveva da poco scoperto le aveva chiarito le idee al riguardo.* Sai che parlerò in ogni caso, anche se nessuno mi crederà, io parlerò. Parlerò!

Doc. Fitzpatrick GsAngels Ita Male? Non sentirai nessun dolore mia cara,te lo garantisco *la rassicura con fare affettuoso. Povera! Era sicuramente la sua follia che parlava in quel momento,non di certo lei! Ed evidentemente non gli aveva dato abbastanza dose di farmaci se aveva la forza di parlare. Adorava il suo carattere pungente,ma se la ragazza si fosse messa a urlare avrebbe rovinato la magia del momento,e questo non doveva succedere.* Vedi tesoro,non ha senso che tu dica simili sciocchezze. Sono io il dottore qui,non tu *si alza in piedi per prendere dal camice un'altra siringa riempita di farmaci* e sono anche certo che parlerai. Non capisco perchè però,dato che non otterrai nulla mia cara. *si avvicina di nuovo a lei e la guarda negli occhi. Tempo,era solo questione di tempo e lei sarebbe stata sua.*

Zacharel GsAngels Ita *Appena uscito dalla stanza sente il buco che aveva al posto del cuore allargarsi, poteva giurare di aver sentito il ghiaccio riempirne lo spazio. Uno dei capisaldi degli Angeli era quello di non interferire con il libero arbitrio degli umani, gli uomini dovevano essere protetti senza impattare le loro vite. Ma in questo caso l'Unico Vero Dio poteva davvero biasimarlo? Non voleva interferire con la volontà del dottore, non si era mai curato della volontà di qualcuno ma quell'uomo era malvagio, spregevole. Tornato nella stanza in un batter d'ali si materializza davanti al medico, prima che questo potesse avere un attacco di panico fissa gli occhi nei suoi* Hai impegni più importarti di cui occuparti *dice calmo ed impassibile* Impegni lontano da qui. Non arrecherai più danno e dolore a nessun paziente di questo istituto. Adesso lascia questa stanza *attende che il suo comando venisse recepito dall'uomo che, in uno stato di trance lo vede allontanarsi ed uscire dalla stanza. Solo con la ragazza si volta infine verso di lei, cosa stava pensando? Cosa vedeva attraverso i suoi occhi? Occhi che sarebbero stati bellissimi se mai gli fosse interessato* Mi chiedesti se ero venuto a salvarti e no, sono qui con un altro scopo.

Doc. Fitzpatrick GsAngels Ita  Su,fai la brava ora! *mormora con voce dolce avvicinandosi alla sua ragazza con l'intento di stordirla ancora un pò,così almeno avrebbe tenuto a freno la sua lingua biforcuta. Mentre si abbassa verso di lei si trova davanti una figura maschile muscolosa,letteralmente apparsa dal nulla e con due ali che sbucavano dietro la schiena. No,che diamine stava succedendo?* Chi...*balbetta prima di avvertire uno strano senso di debolezza mentre guardava negli occhi di quell'uomo. Sentiva la testa pesante,e tutto divenne sempre più confuso. Non capiva perchè si trovava in quella stanza..l'aveva già controllata e aveva già sedato la paziente,pensa lasciando cadere la siringa e dirigendosi verso la porta con passo strascicato. Lavorava troppo,quello era il problema. Doveva andare subito a riposarsi,riflette mentre con fatica esce dalla cella in cui si trovava.*

giovedì 15 novembre 2012

Destinati ad incontrarsi - Part 2 [FLASHBACK]



*Ed eccolo di nuovo. Morte non tardava mai nel suo compito e anche quel giorno a qualcuno era toccata quella sorte. Non c'era momento della giornata in cui il suo demone non lo trascinava all'Inferno e a volte ne aveva abbastanza di tutto. Stava discutendo con Torin sugli attacchi continui dei Cacciatori e sulle loro miserabili strategie. Anche di quello non ne poteva più. Si lamentavano della malvagità dei demoni ma in confronto a ciò che erano capaci di fare loro pur di ucciderli, si poteva definirli come era lui stesso: Demone senza cuore. Lascia perdere le sue faccende e si smaterializza accanto al corpo senza vita di un uomo. Si accovaccia e infila una mano dentro il corpo per trascinare via l'anima. Non era di certo una di quelle buone.. e lo aveva capito sin da subito.* Merda...muoviti
*Strattona l'anima che cerca di divincolarsi in tutti i modi dalla sua stretta. Possibile che la maggior parte delle volte doveva trascinarli in quel modo?*Cazzo è inutile che cerchi di scappare..*dice con tono rude* Sei morto, fattene una ragione.* Con l'anima al suo fianco si smaterializza all'inferno dove la lascia li a patire la sua dolorosa pena. *
*Non riesce nemmeno a mettere piede nella sua stanza che subito il demone lo costringe a tornare indietro e trascinarne un'altra* Maledizione!* sbotta e si passa una mano sul viso* Non mi aspettavo che Morte non avesse del tempo libero* chiude gli occhi, fa un respiro profondo e con lo spirito cerca di raggiungere il posto dove l'aura dell'anima era alquanto debole. Ritorna nel suo corpo e si smaterializza al Mount Sinai Hospital di New York. Ormai l'anima del ragazzo era pronta per essere portata via dal corpo e senza aspettare ancora si avvia nella sua camera. Per la miseria era davvero giovane. A volte, come in quel caso, succedeva che le persone non avevano niente a che fare con nessun tipo di crimine e a Lucien dispiaceva doverle portar via cosi presto da una vita ancora lunga*
*si guarda intorno notando una sedia accanto al letto spostata a stento. Sicuramente poco prima c'era stato qualcuno a fargli compagnia nel suo doloroso viaggio verso la morte. Non è facile perdere qualcuno che si ama..e lui stesso aveva provato questa sofferenza. Alza gli occhi verso un orsacchiotto lasciato li, al suo fianco. Dio era uno strazio tutta quell'aria di tristezza intorno a lui. Il demone dentro di sé si agita e una volta vicino prende l'anima di quel ragazzo. Fortuna che almeno lui non avrebbe dovuto sopportare le torture dell'Inferno. Trascina l'anima quieta in Paradiso e smaterializzandosi di nuovo in camera sua, scuote la testa costringendo se stesso a dedicarsi alle sue faccende, tornando cosi in Camera di Torin Malattia Lord ita*