lunedì 10 dicembre 2012

I had forgotten how beautiful the world is - Trama Wicked Nights

*Gli occhi erano chiusi. Le mani serrate sulle grandi braccia dell’angelo, mentre il vento le soffiava tra i capelli. Poco prima di partire, di innalzarsi in quel volo infinito, le aveva consigliato di chiudere gli occhi per evitare di spaventarsi. Paura? Quello era l’ultima cosa che stava provando mentre cominciava a tirare indietro la testa piano. Sentiva il frustare dei capelli davanti agli occhi ma non ce la fece a resistere, quindi li aprì. Ciò che si ritrovò davanti era tutto quello che aveva sognato da quattro anni a quella parte: la libertà. Voleva librarsi ancora di più, diventare una di quelle piccole gocce d’acqua che le si infrangevano sulla pelle del viso. Sentì esso aprirsi in un sorriso folle e cominciò ad urlare e a ridere felice. Questo. Questo era tutto quello che voleva. Le emozioni che la stavano travolgendo in quel momento erano inspiegabili. Non era stata lei a commettere l’omicidio. Se lo sarebbe ricordato, ma in ogni caso, mai, mai, l’avrebbe fatto! Tutta la rabbia, la tristezza che aveva provato nel corso di quegli anni non volarono via come loro. No, rimasero dentro di lei, ma inspiegabilmente ogni cosa ora assumeva un senso. O meglio, non lo assumeva, ma cominciava a rendersi conto che tutto ciò che era successo in quel triste giorno era inevitabile. Lacrime di commozione cominciarono a rigarle le guance, senza che neanche se ne accorgesse. L’unica cosa che aveva realmente rilevanza era il vento che le scompigliava i folti capelli, che le passava freddo tra le dita e sul palmo della mano e i forti muscoli di quell’angelo che l’aveva salvata dalla sua stessa sfortuna. L’aveva salvata, ma adesso cosa ne avrebbe fatto di lei? L’avrebbe rinchiusa nuovamente? No, no! Non voleva che accadesse di nuovo. Ma, senza sapere neppure il perché, sapeva con assoluta certezza che lui non le avrebbe mai fatto male. Ma un’anima distrutta come la sua, come avrebbe fatto a fidarsi di quegli occhi azzurro ghiaccio e di quell’espressione a tratti impassibile, a tratti adirata? No, non aveva paura. Tutti quegli anni di dolore, l’avevano resa una donna. Una donna forte e coraggiosa, che avrebbe preso il coraggio a due mani e avrebbe affrontato qualunque cosa: angeli e anche demoni. Il solo pensiero la fece rabbrividire e senza accorgersene si strinse ancora di più al suo corpo muscoloso. Quando sarebbero arrivati? Si chiese mentalmente. Ma poco importava. Voleva godersi quel volo sopra ogni cosa, quindi cominciò a studiare tutto ciò che la circondava con la gioia e la curiosità di una bambina.* Mi ero dimenticata di quanto fosse bello il mondo. *mormorò tra le labbra. Non seppe mai il motivo per cui lo disse, ma gli occhi continuavano a piangere, anche a quelle parole. Erano lacrime di gioia. Lacrime che non versava da tempo.*

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