domenica 18 novembre 2012

Flashback - "L'oro degli sciocchi..."

*Invisibile tra la gente, Olivia eseguiva il suo lavoro, in quella calma spirituale tipica del suo essere. Lunghi, i capelli castani scendevano sulle bianche spalle, gli occhioni di quell'intenso azzurro cielo, guizzavano quà e la alla ricerca della prossima creatura che avrebbe goduto delle sue confortanti e dolci parole. Amava il suo lavoro, amava essere portatrice di gioia a coloro che ne avevano bisogno, bisbigliare al loro orecchio, invisibile e candida, quelle tenere parole delicate e dolci, atte a far rinvigorire lo spirito, di passaggio sulla terra degli umani. In quel momento, individuò colei che avrebbe usufruito dei suoi benefici. Una giovane donna, con in testa tanti, troppi pensieri tristi, Olivia doveva cancellarli. Leggera come la brezza estiva, si era fatta strada tra la gente che affollava le strade e si era avvicinata a lei, camminandole al fianco nella sua celata protezione angelica, etera e impalpabile come una nuvola; le labbra leggerissime si erano avvicinate all'orecchio della donna e Olivia, col suono armonioso della sua voce, come se quella provenisse dal profondo della coscienza dell'umana, cominciò a sussurrare le parole più gradevoli e confortanti che era riuscita a trovare. Non ci volle molto per vedere il sorriso comparire sul volto della ragazza. Quella era sempre la soddisfazione più grande, i sorrisi della gente, il sapere che faceva bene il suo lavoro e che portava a termine ogni piccolo compito che la sua natura pura e amabile le imponeva. Dopo molte celesti parole di gioia, a questa o quell'altra creatura che camminava ignara della sua presenza, l'Angelo si era concesso un pò di meritato riposo. Sbattendo le candide ali, si era diretta sulla sommità di un alto palazzo, sedendosi sul tetto e godendo del venticello che le scompigliava i capelli, pensando al momento in cui sarebbe tornata a casa, alla sua dimora nei cieli, per poter riposare davvero come si deve. E fu allora che si accorse di un piccolo scintillio dorato nelle proprie ali. Perplessa aggrottò le sopracciglia dalla linea arcuata ed esaminò l'ala, scoprendo in un misto tra sorpresa e delusione, che sulle sue ali stavano spuntando moltissime piume dorate, le piume dei Guerrieri.* Oh.... *fu quello, il solo timido sussurro che Olivia riuscì a pronunciare, com'era possibile?? Molti dei suoi simili avrebbero pagato per essere al suo posto e lei... lei quasi non lo voleva. Si grattò la nuca incerta, adesso che avrebbe fatto? Forse poteva chiedere aiuto al caro Lysander, il suo mentore, ma era ovvio che le avrebbe detto di accettare il volere dell'Unico Vero Dio e proseguire nel suo cammino. Ma se era vero che le piume dorate avrebbero elevato il suo rango angelico a quello di Guerriero, era pur vero che in quel modo, non avrebbe più avuto il privilegio di portare la serenità nel cuore degli esseri umani e quel compito le piaceva tanto, troppo. Le piaceva stare al suo posto, nella prima classe angelica, la più semplice, quella dei portatori di Gioia. I Guerrieri non le andavano troppo a genio, lo trovava quasi sciocco, fare il Guerriero significava punire e distruggere, per volere di Dio e dell'Alto Consiglio, i demoni e lei, per quanto quelli potessero meritarlo, rabbrividiva all'idea di alzare anche solo un dito, per far del male ad una qualsiasi creatura. Per la prima volta nella sua lunga esistenza era incerta, incerta davvero. A lei quell'oro non piaceva, lei non voleva far del male a nessuno...... Con un lungo sospiro, si accorse che ormai il sole volgeva al tramonto. Forse era meglio tornare nei cieli... già, era meglio. Si alzò e spiccò il volo, mordicchiandosi il labbro. Chissà adesso quali compiti le avrebbero affidato......*

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