giovedì 30 agosto 2012

Piani... - The Darkest Chase




“Bum, bum, bum”
*Qualcuno all’interno della dimora si stava lamentando di tutto il frastuono che stava facendo. Strinse i denti e tirò l’ennesimo pugno contro la parete. ‘Sì, ho capito, ma farò lo stesso quello che voglio. Ovvero tanto casino.’ Solo per dispetto tirò giù con una gomitata una lampada sul comodino. Avrebbe distrutto qualcos’altro subito dopo. Per ora doveva pensare. Gilly voleva dare una festa con la sua amica? E una festa in grande stile avrebbe avuto! Avrebbe potuto chiamare quella vecchia maga che aveva sedotto un decennio prima. Fece una smorfia. Meglio di no. Lo odiava per averla piantata in asso dopo poche settimane, quindi sarebbe stato meglio scartare l’idea.
Vampire?
Avrebbero banchettato in quella festa fatta di ormoni e di sudore. Ma probabilmente, proprio per quei motivi, sarebbero corse via disgustate. Avevano gusti sopraffini le ragazze.
E allora chi? Doveva decidere in fretta. L’orario della festa si avvicinava e lui non sapeva ancora cosa fare. Andare lui stesso? L’avrebbe fatto se non avesse avuto paura di fare una strage per l’ira. Se avesse visto uno solo, di quei suoi compagni di classe, avvicinarsi a lei avrebbe dato fuori di matto.
E non poteva di certo.
Erano in incognito? Non gliene fregava nulla. Ma poi Gilly gli avrebbe tenuto il broncio, o nel peggiore dei casi si sarebbe spaventata per la sua natura violenta.
Un groppo alla bocca dello stomaco lo fece fermare sui suoi passi. Perché non poteva andare per una volta come voleva lui? Tutti avrebbero saputo della sua VERA natura e nessuno si sarebbe pisciato nelle mutande per il semplice fatto che lui non avrebbe fatto del male ai suoi amici. Ma era davvero così?
Scosse la testa, per scacciare quei pensieri. Non era il momento di pensare a quello. Doveva seriamente meditare su cosa fare. Un lampo di genio, uno dei soliti che gli capitavano molto spesso, gli attraversò la mente. Corse in camera, perché si era spostato in bagno per fare un po’ di casino anche lì, e afferrò il telefono. Quella tecnologia degli ultimi tempi gli piaceva parecchio. Almeno non ci mettevano giorni, i messaggi, ad arrivare.

TEXT: “Anya, mi servi ad una festa. Porta tutte le ragazze che vuoi ma il tuo obiettivo deve essere solo uno: tenere d’occhio Gilly” SEND

Quella ficcanaso avrebbe voluto sapere più dettagli, ma non glieli avrebbe dati, se non quelli essenziali. Tornò a sedersi sul letto, lanciando in un punto indefinito il telefono. Ora non c’era altro da fare che aspettare.*

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