giovedì 30 agosto 2012

Piani... - The Darkest Chase




“Bum, bum, bum”
*Qualcuno all’interno della dimora si stava lamentando di tutto il frastuono che stava facendo. Strinse i denti e tirò l’ennesimo pugno contro la parete. ‘Sì, ho capito, ma farò lo stesso quello che voglio. Ovvero tanto casino.’ Solo per dispetto tirò giù con una gomitata una lampada sul comodino. Avrebbe distrutto qualcos’altro subito dopo. Per ora doveva pensare. Gilly voleva dare una festa con la sua amica? E una festa in grande stile avrebbe avuto! Avrebbe potuto chiamare quella vecchia maga che aveva sedotto un decennio prima. Fece una smorfia. Meglio di no. Lo odiava per averla piantata in asso dopo poche settimane, quindi sarebbe stato meglio scartare l’idea.
Vampire?
Avrebbero banchettato in quella festa fatta di ormoni e di sudore. Ma probabilmente, proprio per quei motivi, sarebbero corse via disgustate. Avevano gusti sopraffini le ragazze.
E allora chi? Doveva decidere in fretta. L’orario della festa si avvicinava e lui non sapeva ancora cosa fare. Andare lui stesso? L’avrebbe fatto se non avesse avuto paura di fare una strage per l’ira. Se avesse visto uno solo, di quei suoi compagni di classe, avvicinarsi a lei avrebbe dato fuori di matto.
E non poteva di certo.
Erano in incognito? Non gliene fregava nulla. Ma poi Gilly gli avrebbe tenuto il broncio, o nel peggiore dei casi si sarebbe spaventata per la sua natura violenta.
Un groppo alla bocca dello stomaco lo fece fermare sui suoi passi. Perché non poteva andare per una volta come voleva lui? Tutti avrebbero saputo della sua VERA natura e nessuno si sarebbe pisciato nelle mutande per il semplice fatto che lui non avrebbe fatto del male ai suoi amici. Ma era davvero così?
Scosse la testa, per scacciare quei pensieri. Non era il momento di pensare a quello. Doveva seriamente meditare su cosa fare. Un lampo di genio, uno dei soliti che gli capitavano molto spesso, gli attraversò la mente. Corse in camera, perché si era spostato in bagno per fare un po’ di casino anche lì, e afferrò il telefono. Quella tecnologia degli ultimi tempi gli piaceva parecchio. Almeno non ci mettevano giorni, i messaggi, ad arrivare.

TEXT: “Anya, mi servi ad una festa. Porta tutte le ragazze che vuoi ma il tuo obiettivo deve essere solo uno: tenere d’occhio Gilly” SEND

Quella ficcanaso avrebbe voluto sapere più dettagli, ma non glieli avrebbe dati, se non quelli essenziali. Tornò a sedersi sul letto, lanciando in un punto indefinito il telefono. Ora non c’era altro da fare che aspettare.*

Shopping imbarazzante - The Darkest Chase




William GsLords Ita Io ti odio *mormorò emettendo un rumore molto simile ad un grugnito, lanciadogli in conseguenza un' occhiataccia dal sedile del passeggero. La proposta che gli aveva rivolto Promiscuità l'aveva fatto ricredere sul fatto che fossero stati separati alla nascita. Quando gli aveva chiesto di accompagnarlo a fare la spesa per la settimana l'aveva guardato con gli occhi spalancati e a bocca aperta* E per quale arcano motivo ti dovrei accompagnare? Io, poi... *aveva mormorato di rimando, seduto comodamente sul divano intento a oziare. Ma dopo aver riflettuto attentamente aveva accettato. Ci sarebbero state molte donne in piena crisi da shopping, e chi era lui per non aiutarle a superarla? Il suo altruismo diventava di giorno in giorno sempre maggiore, aveva pensato compiaciuto. Quei pensieri l'avevano fatto sedere lì, pentito dalla decisione dopo solo un paio d'ore, in quella macchina pronto a dirigersi verso uno dei supermarket della città. Perfetto, davvero un pomeriggio ricco di eccitazione, pensò prima di rivolgere l'ennesima occhiata di fuoco a Paris seduto accanto a lui, che guidava* Ti odio.

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*Sfuffando quasi divertito accenna ad una sorta di sorriso, William GsLords Ita era tanto esilarante quanto una gran seccatura ma oggi, per bontà divina, era nella sua fase "tollerabile"* Piantala di parlare solo per eccitarti al suono della tua stessa voce *risponde lanciandogli una occhiataccia. Sesso nella sua mente aveva cominciato a fare le fusa, quel bastardo aveva una vera e propria cotta per l'immortale accanto a lui* Lo sai che ti odio anche io? *risponde a denti stretti. Cosa aveva pensato quando gli aveva chiesto di accompagnarlo?* Apri il cruscotto e prendi la lista della spesa. Siamo quasi arrivati *annuncia svoltando a destra ed entrando nel parcheggio del centro commerciale*

William GsLords Ita ‎*Sbuffando sonoramente, si allunga in avanti per afferrare il foglio scritto dagli abitanti della Fortezza, un foglio rosa con elencati le cose che servivano. Non guardò l'elenco bensì i piccoli cuoricini colorati disegnati nei pochi spazi ancora vuoti del foglio.* Amico, non dovresti farti trattare come uno schiavo. Inoltre meglio, anche perchè riceveresti solo due di picche da me.*appallottolando il foglio lo ficcò in tasca, per poi inforcare gli occhiali da sole e appoggiare il braccio sul finestrino abbassato. Quella era una giornata da piscina, spiaggia. La spesa non doveva essere contemplata nel suo programma giornaliero. Nessuno avrebbe dovuto sapere una cosa del genere, altrimenti sarebbe diventato lo zimbello di tutti gli immortali. Puah* Sei in debito con me *momrorò voltandosi e inarcando un sopracciglio nella sua direzione*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*gli lancia una occhiata allusiva mente spegne il motore e si leva la cintura di sicurezza. Voleva davvero una risposta? Contando quanto quel cazzone fosse egocentrico era probabile**"LO VOGLIO" Sesso scalpita voglioso. "Il prossimo mai" gli risponde prima di sporgersi verso William GsLords Ita e riprendersi gli occhiali che l'immortale si era appena messo* Scusa amico, roba mia *dice inforcando i suoi occhiali da sole ed aprendo la portiera. Il suo demone era quasi impazzito**Sesso oggi era più irrequieto del solito, forse perchè era da quella mattina che non assecondava i suoi bisogni e la vicinanza dell'immortale lo mandava su di giri* Muoviti o ti lascio qui *sospira rassegnato* Non siamo ad un appuntamento perciò non ho intenzione di aspettarti *dice dandogli le spalle e dirigendosi verso l'ingresso**Forse avrebbe dovuto chiedere a Cameo Desolazione GsLords Ita di accompagnarlo, almeno Sesso non aveva mai mostrato interesse per Desolazione e il suo unico interesse ora era Sienna Blackstone GsLords Ita**digrignando i denti oltrepassa la porta a vetri. Perchè William ci stava mettendo tanto?* 

William GsLords Ita ‎*Gli occhi si ridussero a due fessure quando lo vide scendere con tutta calma dalla macchina.* Dovresti trattarmi meglio, sai? Se non sapessi che mi vorresti scopare con tutto te stesso, potrei offendermi proprio qui in questo istante! *Non si accorse della voce che diventò un urlo, tanto da fare girare le persone per strada per rivolgergli delle occhiate stranite Sbuffando e sorridendo alle donne più attraenti per strada, lo seguì, con tutta calma, quasi avesse a disposizione tutto il pomeriggio per attraversare il parcheggio di quel supermarket. Tutto questo solo per farlo innervosire ancor di più. Che bella sensazione* Il mondo è un posto migliore da quando ci sono io *Mormorò le parole accompagnato dai sospiri delle donne che uscivano con il loro carrelli della spesa ricolmi di ogni acquisto. Lanciando un'occhiata alle sue spalle, seguì con gli occhi i movimenti ancheggianti di una donna, poi di un'altra* Oh dèi, Promiscuità, ma questo è il paradiso! *urlò ancora nella sua direzione, raggiungendolo all'entrata*

Paris Promiscuità GsLords Ita Idiota, è solo il supermercato più vicino *grugnisce senza degnarlo di uno sguardo. Le donne nel supermercato stavano iniziando a notarli, lanciavano occhiate lascive ed imploranti nella loro direzione, agognanti per una carezza o un po' di attenzione."Le voglio" ordina Sesso "le voglio e le avremo". Serrando la mascella si tira su il cappuccio, era stanco di tutte quelle attenzioni, era stanco di tutti quelli sguardi, era stanco di provare desiderio e possedere donne che lui non voleva, che non aveva mai voluto. Era stanco di dover immaginare le mani e la bocca di Sienna Blackstone GsLords Ita sul suo corpo mentre era con altre. Il constatare ogni volta che, in realtà, non era davvero la sua Sienna lo uccideva. Ogni volta.**Immerso nei suoi pensieri si accorge all'ultimo della donna che gli si lancia tra le braccia supplicando un assaggio, Sesso ruggisce imperioso non lasciandogli vie di fuga** Passandole il pollice sulla labbra si china per baciarla, Sesso ruggisce compiaciuto passandogli una scarica di energia lungo la spina dorsale. "Di più" ordina. "Devi imparare ad accontentarti, stronzo" risponde allontanandosi dalla donna che, se non per William GsLords Ita, sarebbe caduta a terra. "DI PIU'" è la risposta del suo demone* Fottiti *risponde al alta voce, la donna ancora tra le braccia di William emette un gemito strozzato* Scusa tesoro *dice sorridendole* Ma ho davvero bisogno di lui *continua afferrando l'immortale per il gomito* Saresti così gentile da rimetterti in equilibrio su quei graziosi piedini che hai e liberare il mio amico? *chiede sfoggiando un solito sorriso da rimorchio*

William GsLords Ita ‎*Entrando nel supermarket dalle porte scorrevoli, scoppiò a ridere alla frase di insulti del demone* Non hai AFFATTO il senso dell'umorismo, amico. *Osservò vedendolo tirarsi sulla testa il cappuccio, mentre tutte le donne nella piccola entrata si girarono a guardarli. Una donna si avvicinò a Promiscuità, quasi attorcigliandosi a lui come un'edera. Lo sguardo disgustato del demone non lo fece neanche stupire. Sapeva ciò che provava verso sè stesso l'uomo, eppure non riusciva a capire in fondo la devozione che provava verso quell'unica donna, vista soltanto per poche ore. Proprio non riusciva a capire. Facendo spallucce, acchiappa subito dopo al volo la donna che quasi gli cadde tra le braccia. Sorridendole, le accarezzò la schiena con fare allusivo, mentre lei si mangiava di occhi anche lui. Che avide, le donne di oggi, pensò fra sè e sè, mentre un lampo di irritazione le attraversò lo sguardo alla frase dell'amico* Mi dispiace, dolcezza, oggi ha la luna storta *rimettendola in piedi lui stesso la allontana da sè, voltandole poi le spalle ormai dimentico di lei* Beh? Ci muoviamo o vogliamo marcirci qua dentro? *un sorrisetto irritante gli si disegnò sul viso, mentre tirava fuori dalla tasca la lista*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*sbuffa alzando gli occhi al cielo e seguendo il guerriero immortale. William era esasperante. Aveva bisogno di avere l'ultima parola su tutto almeno quanto Strider ed,almeno quanto lui, aveva bisogno di sedurre donne... solo che lui lo faceva controvoglia e per sopravvivere, l'altro invece lo faceva per diletto e per il proprio ego* Amico, il tuo dono è tirare fuori il peggio della gente *dice a denti stretti mentre tira fuori un carrello impilato con gli altri* Mi chiedo come Anya Dea-Anarchia GsLords Ita sia riuscita a resistere a tagliarti la lingua, perchè io ci sto pensando seriamente *gli lancia un occhiata eloquente* cosa dobbiamo prendere? *chiede in fretta per evitare la scenata da Casalinga Disperata che stava per abbattersi su di lui. Cazzo, a volte William era peggio di una donna isterica in piena crisi mestruale*

William GsLords Ita Anya mi ama, come anche il resto delle donne. *Fece spallucce prima di prendere ad osservare la lista* Frutta e verdura per l'Angelo e qualcos'altro che non riesco a decifrare per Ashlyn. *borbottò cominciando già a corrucciarsi per la lista di cose da prendere in quel reparto. Puntando il dito contro la lista come se fosse uno scarafaggio disgustoso, disse* Oltre ad essere senza cervello, Violenza non sa neanche scrivere! Comunque dobbiamo andare di la! *Alzò il viso e indicò il percorso da fare come un capitano con la rotta da prendere. Incamminandosi davanti a Paris ci ripensò subito dopo fermandosi di colpo e lanciandogli un sorrisetto* Posso capire che ti piace guardarmi il didietro ma non te ne approfittare. *Un gesto che una volta sarebbe stato chiamato cavalleresco, fece bella mostra di sè all'inizio del reparto 'Frutta e verdura'* Prima le don.. i demoni! *Scoppiò a ridere di gusto per la sua stessa battuta, lanciandogli al contempo il foglio accartocciato della spesa.*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*deve mordersi l'interno della guancia per evitare di cedere alla tentazione di sfondare la faccia di William GsLords Ita a pugni. Con le mani stratte a pugno lungo i fianchi inala dalle narici impedendo agli insulti di uscire dalla sua bocca* Come vuoi *dice a denti stretti mentre afferra la lista e lo supera spostandolo con una spallata* Sei davvero inutile *dispiega la lista per ispezionarla* Melograno? *inarca un sopracciglio. Maddox Violenza GsLords Ita si era assicurato di specificare che il frutto era per la sua amata Ashlyn Darrow GsLords Ita e che, se ne fossero tornati a casa sprovvisti, avrebbe usato la loro pelle come pannolini per i suoi futuri bimbi, sempre se di bimbi si poteva parlare. Dove cazzo potevano trovare mezzo chilo di melograno a maggio?**voltandosi per chiedere aiuto a William trova l'immortale con le mani nella vaschetta delle mele mentre le palpeggiava estasiato come se fossero i seni di qualche amante* Per gli Dei *geme esasperato mentre afferra una cipolla e gliela tira addosso colpendolo sul braccio. Allarga le braccia in una tacita domanda: "CHE CAZZO STAI FACENDO, IMBECILLE?", ma William sembra non coglierne il senso visto che la sua risposta è un sorriso ebete ed un saluto con la mano* Non posso ucciderlo. Non posso *mormora* Anya Dea-Anarchia GsLords Ita andrà su tutte le furie *Una Anya arrabbiata equivaleva ad un Lucien Morte GsLords Ita arrabbiato e quindi a nessun aiuto per trovare Sienna Blackstone GsLords Ita...* No lo ucciderò! *sentenzia avvicinandosi ad una commessa per chiederle aiuto*

William GsLords Ita ‎*Una risata potente partì dal petto fino ad arrivare alla bocca in un ruggito. La spesa di quel giorno stava diventando un vero spasso e vedere Promiscuità così nervoso era ancora più divertente. Una battaglia di cibo stava infuriando nel reparto sotto gli occhi attoniti della gente. Senza pensarci afferrò una banana per mostrarla al demone con fare ammiccante.* La vuoi? *lo sguardo di fuoco che riceve in cambio lo fece quasi lacrimare per l'ilarità.* Oh dèi no sei troppo divertente *si soffoca quasi dalle risate, mentre comicniava ad incamminarsi verso di lui per afferrargli la lista e vedere cosa dovevano prendere seriamente. Melograni? Violenza era proprio un rompipalle, si appuntò mentalmente, ridacchiando alla minaccia scritta di fianco. Incrociando le braccia sul petto si mise in attesa della commessa che avrebbe dovuto aiutarli, dando uno sguardo malizioso al corpo ben fatto, stretto nella divisa anti sesso di quel supermarket.* Dovrebbero fare delle divise a due pezzi. Tipo bikini. *mormorò di fianco al demone dando di gomito* Vedi come gli uomini correrebbero a fare la spesa *Una smorfia di disgusto si disegnò sul viso virile, alla vista di una cassiera che pareva più avere le dimensioni di uno scaldabagno, con tanto di peluria sul mento integrata*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*copre le labbra della commessa con le sue, ormai anche il più semplice dei baci era diventato un peso, ma se voleva tenere Sesso sotto controllo doveva concedergli dei piccoli piaceri ogni tanto* Salve bellissima *sorride cercando di mettere, ora, un po' di distanza tra lui e la donna* mi stavo chiedendo se potessi aiutarci. Il mio amico qui sta cercando disperatamente dei melograni e tutta quest'altra roba *le passa la lista con elencati fiumi di alimenti, probabilmente quella poverina stava pensando che erano dell'esercito o semplicemente pazzi* Gli servirebbe anche... della ceretta allo zinco per inguine e parti sensibili? *alza lo sguardo allibito dal secondo foglietto e cerca William GsLords Ita con lo sguardo. Camuffando una risata con un colpo di tosse continua a leggere la lista mentre cerca di rimanere impassibile* ha bisogno anche del gel anti smagliature, quello della Olaz con la ragazza bionda sulla confezione, e *strizza gli occhi per leggere gli appunti scritti con una calligrafia minuscola, forse si trattava di qualche scherzo di Torin Malattia GsLords Ita* dei test di gravidanza, mezza dozzina dovrebbero bastare, dei tamponi anali e la tinta n.505 "aramanto passione" *soffoca* Se ci indichi dove trovarli credo che lui possa farcela anche da solo, credo.

William GsLords Ita ‎*Non fece caso al fatto che le labbra del demone incontrassero poco dopo quelle della commessa. L'avrebbe fatto lui stesso se la donna non avesse avuto dei peli spaventosi sotto al mento. Mimando un'espressione disgustata cominciò a guardarsi intorno poco interessato. Sentendosi nominare, si voltò verso l'amico inarcando un sopracciglio. Non c'era bisogno di specificare che non erano per lui quelle cose, il suo solo aspetto testimoniava il fatto che fosse fin troppo virile per quelle cose, e troppo uomo. Al solo sentire dire 'tampone anale' scoppiò in una fragorosa risata, mentre si allungava verso il foglio per poter sbirciare meglio* Oddio Paris, sapevo dei tuoi 'vizietti' ma speravo di non averne mai la certezza! *la scrittura era palesemente di Malattia anche se, doveva riconoscere, i cuoricini gli erano venuti veramente bene.* Noto anche un gel per calli, Promiscuità. E' per le mani?! *Le risate si tramutarono in un ruggito, mentre le lacrime di ilarità cominciarono a scendergli lungo le guance.* Che spesa spassosa! *la commessa, intanto era andata a prendere le cose che servivano loro, probabilmente impietosita dai due uomini incapaci che non sapevano fare la spesa.*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*ignora deliberatamente William GsLords Ita e i suoi inutili tentativi di primeggiare. L'immortale aveva il brutto vizio di disprezzare qualunque cosa non riuscisse ad ottenere e solo gli Dei sapevano come Anya Dea-Anarchia GsLords Ita facesse a sopportare un coglione simile. In quel momento prova un moto di compassione per il povero Lucien Morte GsLords Ita, era insieme a William da meno di 2 ore e la sua tolleranza nei suoi confronti era già svanita* Piantala di cincischiarti, cazzone. Se non ti muovi ti lascio qui *dice allontanandosi con le mani nelle tasche. La voglia di prenderlo a pugni in faccia era quasi incontrollabile ma, se vi avesse ceduto, poi si sarebbe dovuto confrontare con la Dea "Minore" dell'Anarchia, e non era dell'umore adatto. Senza contare che un Anya arrabbiata equivaleva ad un Lucien arrabbiato. Aveva fin troppo bisogno di Lucien per trovare la sua Sienna Blackstone GsLords Ita per fottersi così il suo aiuto* Allora? Vuoi restare li per sempre? Magari le commesse ti piazzano una brandina tra i Chocopops e in Nesquik... *arrivato alla cassa attende la commessa con gli articoli mancanti quando viene distratto da delle voci un po troppo alte. Voltandosi verso il baccano nota due ragazze con un carrello pieno di liquori e snacks, qualcuno stava preparando una festa. Un sorriso gli solleva gli angoli della bocca prima che una delle due si voltasse come percependo il suo sguardo* Oh Merda!

William GsLords Ita ‎*Un ghigno fece la sua comparsa sul viso perfetto, mentre il demone cominciava a parlare* Sei in crisi premestruale? *afferrò dal carrellino che si portavano dietro, il primo pacco di assorbenti che trovò per poi sventolarglielo sotto al naso. Non si perse l'espressione infastidita anzi, se la godette fino all'ultimo. L'espressione sul volto del demone cambiò in fretta però, diventando da accigliata a stupita. Aggrottò la fronte, per poi chiudere gli occhi un attimo, già pronto al peggio* Mi devo incazzare. Lo so *Borbottò prima di voltarsi e lanciare gli assorbenti nel carrello. Si sbagliava. Ora non era semplicemente incazzato. Era furioso. Gilly e quella che sembrava essere una trovatella si stavano avvicinando alle casse, con un carrello ricolmo di alcolici e altro. Cominciò a digrignare i denti e neanche si accorse di aver tirato un pugno sul carrello facendo incurvare un po' di sbarre di esso.*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Non riesce ancora a capacitarsi di come abbia fatto quella ragazza a trascinarla al centro commerciale per acquistare una quantità di alcolici che, a occhio e croce, sarebbero bastati per mesi e mesi.' Ehm Alìz hai intenzione di invitare tutta Budapest? *aveva chiesto alla sua nuova compagna di scuola quando aveva afferrato la ventesima bottiglia di vodka. Adesso dopo ben due ore di acquisti all'insegna della festa più scatenata avevano il carrello pieno zeppo di patatine, salatini e ogni genere di alcolico esistente in quello stato. Scuote la testa chiedendosi che cosa avrebbe bevuto lei che andava avanti a coca cola, acqua e succhi di frutta. Tuttavia la ragazza era stata così felice e contenta che non aveva avuto il coraggio di dirle nulla. Percorrono l'ultimo corridoio circondate da costose bottiglie di vino* Dove pensavi di organizzare questa festa? *domanda facendo spazio ad altre due bottiglie di rum che Alìz aveva recuperato all'ultimo momento. Forse sarebbe venuta l'intera flotta dei Pirati dei Caraibi. Si avviano verso la cassa lieta che la spesa fosse quasi giunta al termine quando una fastidiosa sensazione di essere osservata la punzecchia. Incuriosita comincia a guardarsi intorno e la sua attenzione viene catturata immediatamente da una faccia fin troppo conosciuta. Solleva la mano per salutare Paris e solo in secondo momento si rende conto che non era solo ma che assieme a lui c'era l'oggetto di tutte le sue ossessioni. La sua bocca si apre in un sorriso radioso e comincia a muovere a salutare più energicamente ma qualcosa nell'espressione di William le fa bloccare la mano a mezz'aria. Segue la traiettoria del suo sguardo.* Oh cavolo! *esclama focalizzandosi sul contentuto del proprio carrello*

Alìz Vèress GsLords Ita ‎*Emerge dalla corsia degli alcolici con le ultime bottiglie e si dirige verso il carrello* Queste devi tenerle in mano. Io non ho voglia *dice piazzando i liquori in mano a Gilly senza cerimonie. Con fare critico ispeziona il carrello giocherellando con la cicca* Credi che basti questa roba? Tu vuoi qualcosa in particolare? *le chiede mentre gonfia l'ennesimo palloncino. "POP" * Ho preso anche la mousse alla vanilia *"POP"* Avevi detto che ti piaceva, giusto? *si volta per sorriderle ma Gilly non le stava prestando la minima attenzione* Halloooooooooooooooooo * le agita le mani davanti al visto cercando di richiamarla all'ordine. Cavolo, non poteva distrarsi cosi! Erano in missione!* Ragazza ribelle in affidamento chiama piccola principessa con occhi da cerbiatto. Cribbio Gilly! Mi stai ascoltando? *chiede dandole un pizzicotto sulla guancia* Si può sapere a cosa stai pensando? Qui c'è la festa dell'anno da organizzare!

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Ancora con lo sguardo puntato su William sente qualcosa di freddo tra le mani. Abbassa gli occhi e nota due bottiglie di liquore. Due bottiglie di liquore??? Ma che era impazzita??? Guarda di traverso la sua compagna di classe mentre desidera ardentemente che una voragine si apra ai suoi piedi e la divori. Si sta vergognando come un cane. Non avrebbe mai voluto che proprio William la vedesse così, come un'ubriaca in astinenza. Infila a forza le due bottiglie all'interno del carrello pregando qualsiasi divinità fosse in ascolto al momento di non far cadere nulla. Lancia una seconda occhiata alla sua nuova compagna di classe e dal movimento delle sue labbra realizza che stava parlando. Con chi? Con lei? Non aveva sentito neppure una parola.* Che hai detto? *Ma senza dargli il tempo di rispondere riporta l'attenzione su William. Anche arrabbiato era bellissimo. Ma poi perchè doveva essere così accigliato? In fin dei conti non aveva fatto nulla di male William GsLords Ita ‎*Stava letteralmente fumando dalla rabbia. Se qualcuno avesse notato del fumo fuoriuscire dalle sue narici non si sarebbe poi più di tanto stupito. Le mani del demone della Promiscuità cercavan di afferrarlo, senza però riuscirci. Con uno strattone si liberò dalla presa, per poi marciare verso le due ragazzine che stavano facendo scorta di alcol per un anno intero. Avevano intenzione di dare una festa? Una di quelle in cui la droga e il sesso correvano come se nulla fosse? E Gilly, la piccola ragazzina ingenua, che gli fascia le ferite e gli sorride quando lui torna da una battaglia, ha intenzione di parteciparvi? No, non parteciperà a nulla, tranne ad un incontro ravvicinato con la sua camera alla Fortezza. Chiusa a chiave. Sprangata. Con lui fuori a fare la guardia come cane del dannatissimo Inferno!*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*impreca a denti stretti e si passa una mano sul viso. William Rottura di Coglioni GsLords Ita si sarebbe dovuto sorpannominare quel cretino, altro che L'immortale più bello di tutti i tempi. Scuotendo la testa rivolge un sorriso accondiscendente alla cassiera* Scusaci due secondi bellezza, arriviamo subito *la lascia a bocca aperta prima di voltarsi ed inseguire il suo compagno augurandosi che non commettesse qualche sciocchezza, quando si trattava di Gilly Shaw GsLords Ita, quel cazzone, sembra perdere l'uso della ragione* Stai calmo amico *dice mettendogli una mano sulla spalla per trattenerlo* Hey Gilly, come va? *chiede rivolgendole un sorriso, la ragazza che sembrava sul punto di vomitare. Fantastico...* Dai una festa?

Alìz Vèress GsLords Ita ‎*Una festa è ciò a cui ambiva. Sbronza e divertimento assicurato. Odiava star sola ed ogni scusa, era sempre pronta pur di non sigillata tra le quattro mura del suo loft. I polpastrelli ormai non sentivano più la pressione degli oggetti. Ore ed ore a suonare al pianoforte li avevano rovinati. Sempre meglio che dormire. Pizzica ancora le guance della ragazza chiedendosi che diamine le prende. Aggrotta le sopracciglia e segue la traiettoria del suo sguardo. Una delle bottiglie che ancora stringe tra le dita scivola a terra infrangendosi. Due uomini stavano avanzando verso di loro. Bellezza si era incarnata?. Osserva quello che ha parlato. Occhi azzurro cielo..Bocca voluttuosa che quasi urlava di essere baciata. L'altro nemmeno lo nota più è incantata, quasi assuefatta da ciò che ha davanti a lei. Si riscuote all'infrangersi della bottiglia e si guarda attorno in estremo imbarazzo.* -Cribbio Aliz che diamine ti prende???..Sembri una bambina alla prima cotta.- *Si morde l'interno della guancia distogliendo lo sguardo paonazza..*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Guarda William intercedere a passo di carica verso di loro. Si prepara mentalmente allo scontro che è consapevole sarebbe seguito di lì a poco, ma il suono del vetro che si infrange a terra la distoglie subito dai suoi pensieri. Si volta di scatto verso la sua nuova amica che aveva lasciato cadere una delle bottiglie di liquore. L'odore forte che si propaga dal liquido ambrato a terra le punge le narici quasi infastidendola. Con due dita si pizzica il naso per smorzare l'odore. stava fissando a bocca aperta Paris Promiscuità GsLords Ita e nel notare la sua espressione non può fare a meno di trattenere una risata. Il custode di Promiscuità faceva sempre quell'effetto.. su tutti, maschi e femmine. Tutti si sentivano inevitabilmente attratti da lui.. eppure, per lei tra quei due non c'era proprio confronto. A suo avviso l'immortale dai ricci capelli corvini era l'essere più bello che il pianeta aveva mai avuto il piacere di vedere, senza considerare che Paris la terrorizzava.* Si Paris, o meglio è lei che da una festa *Con un leggero movimento della testa indica la sua compagna* Vero Alìz Vèress GsLords Ita? *le da una gomitata cercando di scuoterla dal suo torpore* E' una mia nuova compagna di classe *spiega cercando di mostrarsi calma e senza togliere gli occhi da William GsLords Ita* Voi piuttosto che ci fate qua al supermercato? *non riesce a trattenere la domanda.*

William GsLords Ita ‎*Aprì e richiuse le mani, talmente tanta era la voglia di spaccare quel cazzo di supermarket. Di raderlo al suolo. Una festa? Che razza di festa doveva dare?! Neanche nota, se non perché occupava uno spazio indefinito di fianco a Gilly, la ragazza mora. Assottigliò lo sguardo mentre l'amico lo bloccava. Il desiderio di voltarsi e tagliargli quella mano per poi picchiarlo con essa era forte, ma si bloccò sui suoi passi, in silenzio, senza proferire parola. Le labbra divennero sottili, le serrò con tutta la sua forza di volontà, anche quando lei gli pose la domanda. Se si fosse guardato dall'esterno avrebbe visto del fumo uscirgli dalle narici. L'odore dell'alcol che saliva dal pavimento del corridoio, lo faceva ancora più infuriare. Cercò di calmarsi, respirando piano, ritrovando per un attimo la calma. Divaricò le gambe, fissandoli in silenzio, imbronciato.* Ciao *borbottò.*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*I peli della nuca gli si rizzano talmente tanta è la rabbia che emana William GsLords Ita. Gli viene una gran voglia di ridere e cerca di dissimulare con un colpo di tosse. Era certo che non sarebbe accaduto nulla a quella festa. Gilly Shaw GsLords Ita è una ragazzina con la testa sulle spalle quindi non sarebbe accaduto nulla di spiacevole. Fa spallucce alla domanda della ragazza, accompagnato da una smorfia.* Gli altri ci hanno chiesto di prendere alcune cose per loro. *Il carrello è ormai abbandonato alla cassa, in una triste posizione inclinata, dopo la tortura ricevuto da quel coglione di William. Anche lui è piuttosto protettivo nei confronti di Gilly, ma l'ha sempre considerata una ragazza responsabile. A differenza della sua amica di fianco a lei. Aveva notato il suo interesse ma ci è abituato. Reprime uno sbuffo mentre lancia un'occhiata alle sue spalle verso la loro spesa. Voleva tornare a casa e ricominciare la ricerca. Solo quello contava.*

Alìz Vèress GsLords Ita ‎*Rossa di vergogna come non mai si ridesta da quell'"incantesimo". A testa bassa si inginocchia, ed inizia a raccogliere velocemente i cocci preceduta dall'arrivo dell'inserviente. Di tanto in tanto lancia un'occhiata verso Gilly e poi furtiva, verso i due ragazzi. Le tempie iniziano a pulsare. L'odore acre dell'alcol - colpa anche dei postumi della sbronza notturna- inizia a darle la nausea. Si alza e si avvicina a Gilly sussurrando poche parole. Gilly Shaw GsLords Ita ti aspetto di fuori con il carrello, cosi intanto saluti i tuoi amici. Ah ovviamente sono invitati anche loro. Rimane solo da capire dove farla. Il mio loft è grande ma non abbastanza. *Dopotutto un centinaio di persone per fare baldoria sono poche vero Aliz?. Ovvio che si. A passo svelto raggiunge la cassa degnando solo Paris Promiscuità GsLords Ita di un'ultima occhiata. Lo guarda dritta negli occhi, malinconia o forse disperazione. Non riesce bene a decifrare. Lo supera arrivando alla cassa ed attende che la cassiera le sistemi la spesa, per poter finalmente uscire da li.*

Gilly Shaw GsLords Ita ‎*Non si era persa neppure una minima espressione del suo William GsLords Ita. Anche se avesse voluto, non sarebbe riuscita a distogliere lo sguardo da lui. Sospira malinconia pensando a cosa, ma soprattutto a chi, non potrà mai avere e torna a concentrarsi sulla sua amica che nel frattempo aveva raccolto i vetri della bottiglia andata in frantumi.* Ok Alìz Vèress GsLords Ita ti raggiungo subito *la rassicura prima di spalancare la bocca scioccata. 'Come erano invitati anche loro?' Non avrebbe potuto chiedere di meglio! Si volta carica di speranza verso Paris Promiscuità GsLords Ita e William* Verrete anche voi? *la sua voce ha raggiunto una tonalità più alta e si rende conto che la sua bocca si è aperta in un sorriso a trentadue denti. 'Cerca di darti un contegno!' le ordina una voce interiore, ma la prospettiva che Liam vada a una festa assieme a lei è troppo allettante. Solo dopo pochi secondi realizza che la cosa potrebbe essere un'arma a doppio taglio. Le feste sono sinonimo di belle ragazze con mini-gonne molto mini con cui lei non potrebbe mai competere. Così come era venuta la sua gioia di colpo sparisce e si rabbuia.* Bhè non dovete rispondere subito, comunque penso che alla mia amica farebbe molto piacere *Incrocia le braccia e si porta le mani all'altezza delle spalle come se stesse abbracciando se stessa, come se quella posizione potesse darle conforto.* Forse farei meglio a raggiungerla. Avrà sicuramente bisogno di una mano per caricare tutte quelle bottiglie. *sorride a entrambi* Allora ci vediamo *si volta verso l'uscita del supermercato e senza dare loro il tempo di dire niente si fionda fuori dal negozio.*

William GsLords Ita ‎*Assottigliò le palpebre per guardarla meglio. A cosa stava pensando in quel momento? Scrollò le spalle. In quel momento non gliene importava nulla. Un piano semplicemente geniale si stava facendo largo nella sua mente e nessuno l'avrebbe distolto da esso* Forse veniamo. Forse no! *urla alla ragazza che però probabilmente non ha sentito la sua risposta per la gran fretta di scappare da quel negozio. Sorrise in maniera perfida. O sì, loro non ci sarebbero andati, anche perché avrebbe picchiato a sangue Paris se ci fosse andato. Ma qualcun'altro avrebbe preso il loro posto. Qualcuno per il quale la ragazzina e le sue amichette si sarebbero dovute seriamente preoccupare. Tutt'a un tratto, però, aggrottò la fronte. La ragazza che era con Gilly non lo convinceva per niente. Perché? Il suo sesto senso non sbagliava praticamente mai, di conseguenza fece l'unica cosa che gli passò per la testa in quel momento: si allontanò da Paris, che era rimasto a fissarlo con uno strano sorriso sulle labbra, e prese il telefono facendo il solito numero che aveva salvato. Lui avrebbe potuto chiarire i suoi dubbi. Anche perché non aveva nulla da fare da quello che ne sapeva. La voce al telefono rispose e lui cominciò a parlare.* Torin, amico, mi serve una mano. *Sospirò chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie per lo stress. Avrebbe avuto qualche ripercussione sulla bella faccia, tutta quella faccenda?* Voglio tutte le informazioni che riesci a trovare su una certa Alìz Vèress GsLords Ita. Tutto quello che riesci a trovare, capito? *L'ultima frase fu quasi un ringhio. Poco dopo chiuse la chiamata. Finalmente sarebbero potuti tornare a casa, pensò mentre raggiungeva Promiscuità.*

Torin Malattia GsLords Ita ‎*alza gli occhi al cielo quando sente William GsLords Ita dall'altro capo del telefono* Ave a Voi Splendido Coglione *saluta con un sorrisetto beffardo mentre sprofonda nella sua poltrona annuendo ogni tanto* Alìz Vèress GsLords Ita dici? *le sue dita volano sulla tastiera mentre comincia una ricerca incrociata* Per quale motivo vuoi... *sente William ringhiare qualcosa su "trova tutto quello che riesci" e, per qualche secondo, rimane interdetto. L'immortare era famoso per le sue crisi mestruali, irritato e malmostoso 26h su 24h ma questa volta sembra diverso* vedo cosa riesco a fare *risponde distratto mentre sulla schermate dei suoi pc compaiono interi dossier su una ragazza mora, ungherese e molto carona e... anche molto minorenne* Hey William. William? *guarda il telefono che ormai era muto* Coglione! *se ci avesse provato con la ragazza di certo non si sarebbe adoperato per tirarlo fuori di prigione quando lo avrebbero arrestato per pedofilia*

lunedì 27 agosto 2012

L'inferno è tra queste quattro mura - Trama: Wicked Nights

*La testa le pesava, ancora una volta si rese conto che l’avevano drogata. Il dottor Fitzherbert, soprannominato da lei stessa Dottor Fitzpervert, cominciava ancora un volta a fare il suo lavoro. O meglio, ciò che si aspettavano che lui facesse, ma che in realtà era ben lontano dal mettere in atto. Il suo sguardo le percorse il corpo fermo, bloccato, notò inclinando la testa nella sua direzione per poterlo vedere. Il dottore lavorava all’Istituto da due mesi e lei li aveva passati perennemente drogata, a causa sua. Non voleva pensare al giorno prima. A ciò che era accaduto, voleva solo chiudere gli occhi e cadere nel suo oblio, senza ripensare a quell’uomo disgustoso. Ma no, in quel momento, se uno sguardo avesse potuto uccidere, il dottor Fitzpervert sarebbe caduto lungo disteso a terra in meno di mezzo secondo. Doveva farsi forza, d’altronde poteva contare solo su sé stessa, una cosa che aveva imparato negli ultimi anni, rinchiusa in quelle quattro mura.* “Mi sento come se fossi guarita. Ora potrebbe lasciarmi andare” *disse rivolgendosi al dottore. Ma sapeva bene che lui non l'avrebbe lasciata andare, mai. Il suo sguardo poi glielo confermò, lo stesso sguardo che rivedeva ogni giorno, ogni santissimo giorno. Non vedeva fine a quella tortura. Un nastro immaginario che significava la fine di tutto questo. Nulla, assolutamente nulla. E questo la gettava ancora di più nello sconforto, come ogni giorno. Le membra sembravano sempre più intorpidite ad ogni minuto che passava. Sarebbe stata questa la sua fine? Sorrise in modo cattivo guardando il dottore, per quanto riuscisse a fare in quella situazione. ‘Tieni duro’ disse a sé stessa. ‘Tieni duro’.*

mercoledì 22 agosto 2012

Prigionìa FLASHBACK - Trama Extra



Anya Dea-Anarchia GsLords Ita *I denti si scontrarono ancora una volta tra di loro, e lei dovette soffocare l’ennesima imprecazione per riuscire a passare per una semplice dea. Dannazione, voleva andarsene da quel buco, non ne poteva più. Ogni piccola cosa, le sembrava enorme. Ogni piccolo movimento degli abitanti di quel posto sembrava rieccheggiarle tra le costole. Non sopportava più nulla di quel posto. Il Tartaro, l'inferno personale degli dèi come lei, degli dèi che non si erano piegati al volere di Crono, stava diventando più di una prigione. A breve non ci sarebbero più stati dèi da custodire in quel luogo infernale perché si sarebbero uccisi tra di loro a mani nude. La rabbia le riverberava dentro come un fuoco. Avrebbe voluto picchiare il piede per terra per la frustrazione, ma il suo comportamento sarebbe stato visto dagli altri come una debolezza. Come se già non avessero da ridire su di lei per il suo passato, o meglio, per quello di sua madre. Ormai lo sentiva come suo. Ogni volta che li sentiva sussurrare tra di loro, senza per altro abbassare più di tanto la voce, sembrava che parlassero sempre di lei. Era sulla bocca di tutti all’inizio, quando era stata presa. E, anche se la situazione poteva essere migliorata grazie a qualche altro sfortunato con un passato peggio del suo, la cosa le bruciava ancora. Avrebbero pagato tutti. Tutti! Questi erano i pensieri che le affollavano la mente mentre era seduta sul suo giaciglio, con la schiena appoggiata al muro e le mani appoggiate sulle sue gambe, in una posizione che all'apparenza poteva sembrare tranquilla.* 'Non fidatevi di Anarchia. Non fidatevi.' *Cantilenava nella sua testa. Probabilmente stava impazzendo sul serio.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*L'angolo dove sedeva in quel momento sembrava essere diventato la sua nuova casa. Non ricordava neanche quanto tempo avesse passato in quel piccolo spazio ma ormai lo conosceva bene. Il vociare attorno a lei a volte la riscuoteva dai suoi pensieri. Macabri e oscuri, la riportavano ogni volta al giorno della sua cattura, in cui aveva preso l'ennesima anima, sbagliando. Un piccolo passo falso, piccolissimo, e si era ritrovata in quel luogo. Provava risentimento? No, quello era ciò che era. Le anime sembravano attirarla, sembravano richiamarla per prenderle con sé per annullarle completamente. Ora era solo una dea fra tanti, rinchiusa nel tartaro. Le emozioni vivide della dea che occupava la cella al suo fianco la fecero tornare al presente. Alzò la testa. Il collo fece uno spiacevole rumore a causa della posizione che aveva assunto per tutto quel tempo. Cominciò a fissarla, senza quasi rendersene conto.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*Suo padre aveva fatto in modo di offrirle una cella tutta per lei. Oltre a tante altre cose e per questo gli era molto grata. Nonostante riuscisse comunque a sentire le voci degli altri dèi il semplice fatto di non scontrarsi con loro ad ogni movimento in quello spazio angusto, la faceva sentire meglio. Non avrebbe toccato la loro pelle marcia neanche per tutto l'oro del mondo. Ma nonostante ciò vi erano solo le sbarre a dividere le celle e poteva vedere chiunque ci fosse ai lati della sua. Probabilmente è per questo che riuscì in qualche modo a percepire lo sguardo insistente su di lei. Una bionda rannicchiata in un angolo la stava osservando con palese determinazione.* Cosa vuoi? *Abbaiò nella sua direzione, sospingendo il copro in avanti in un chiaro segno di aggressività. Avrebbe sbranato chiunque quel giorno. Anche senza un buon motivo.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Sgranò gli occhi. La rabbia e il risentimento all'interno del Tartaro era all'ordine del giorno, ma mai nessuno le si era rivolto in quel modo, in maniera così spudorata. Fece spallucce. Nonostante la sorpresa non la spaventava affatto quella dea. Per niente. Anzi, con calma, più per la stanchezza alle gambe rimaste ferme troppo a lungo che per intimidirla, si avvicinò alle sbarre che separavano le due celle e si sedette lì, appoggiando il fianco al freddo della sbarra in metallo. Erano protetti da qualche potere, si diceva. Nessuno era in grado di piegarle o di spezzarle, per questo mai nessuno era riuscito a scappare. Per non parlare dei molti dèi che possedevano un collare che annullava i loro poteri. Grandi menti quelle dei Titani. A quest'ora, altrimenti, avrebbero avuto un po' di dèi infuriati alle calcagna.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*Che coraggio, pensò, mentre la vide avvicinarsi a lei tranquillamente. Per quanto poi riuscisse ad avvicinarsi naturalmente. L'aveva riconosciuta. Come lei, era una dea minore, ma Viola, se ricordava bene, era dell'Oltretomba. Sexy se fosse stata su un uomo quella nomina. Semplicemente scontata su di lei. Gli occhi si ridussero a due fessure, mentre la osservava sedersi lì al limitare della sua cella.* Beh? Cosa vuoi? *Il tono, senza neanche rendersene conto divenne più tranquillo.* Mi dispiace ma oggi non sono affatto in vena di chiacchiere e di consigli. Prendi un appuntamento. *Era comica la cosa. Lì dentro, a parte lanciare pesanti insulti ai Titani e picchiarsi con i coinquilini della cella, non si aveva nient'altro da fare. Ma lei doveva pensare. Pensare a come fuggire.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Lo sguardo di riconoscimento che attraversò gli occhi azzurri della ragazza la sorprese. Era famosa, per caso? Non c'era da stupirsene, d'altronde. All'interno di quella piccola cerchia, gli dèi si conoscevano tutti.* Come ti chiami? *disse tranquillamente, appoggiando il mento alle ginocchia tirate su. Voltò la faccia in maniera tale da guardarla in faccia. Ora era sdraiata in una posizione apparentemente tranquilla, quando poco prima sembrava volesse mangiarsela. Perché aveva una cella tutta sua? Lei era costretta a dividerla con altri dèi, uno più cattivo dell'altro, ma avevano tutti paura di lei, nonostante tutto. Un po' di brutta fama non faceva mai male, pensò.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita Hai proprio voglia di chiacchierare quindi...*Borbottò per poi tirarsi su poco dopo. Soffocò uno sbuffo. E lei che voleva solo rimuginare quel giorno. Avrebbe avuto tempo dopo che si fosse liberata di lei, sentenziò.* Mi chiamo Anya, dea dell'Anarchia e dominatrice di Caos. *Un certo orgoglio trapelò da quelle parole, che però, non dissero la parola 'minore'. In lei non c'era proprio nulla di minore, quindi perché dirlo?* Avrai sicuramente sentito parlare di me. Sono famosa. *rise* E tu sei Viola. Dea minore dell'Oltretomba, vero? *alzò le mani e sorrise.* Anzi non rispondere. Io lo so. So tutto io. *Era arrogante e probabilmente questo l'avrebbe fatta scappare da lei. Sperando in ciò, sorrise, alzando il mento.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Sorrise. Era tanto tempo che non si ritrovava davanti una persona così. Cercò di andare a fondo nella sua mente. Era quello che le riusciva meglio quindi cominciò a scavare e a scavare ancora e quello che trovò la lasciò senza fiato: una gran voglia di vendetta e una rabbia senza precedenti erano quelli che animavano la ragazza. Scappò da quel cumulo di pensieri negativi. Nonostante lo sguardo vispo della ragazza, il buio dentro di lei era tanto. Anarchia. Ne aveva sentito parlare. O meglio, aveva sentito parlare di sua madre. Non credeva a ciò che la gente diceva, ma la natura che sospingeva gli dèi era più forte di tutto. Non aveva nulla da ridire su ciò che la madre della ragazza faceva. Non le interessava granché, più che altro.* Perché sei qui? *Non fece caso al fatto che lei la chiamò proprio col suo nome. Anche quello non le importava. Aveva solo una gran voglia di non pensare a sè stessa e ai suoi guai. Anzi, ai guai di cui non ricordava.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*Sbattè le mani sulle gambe in un chiaro segno di esasperazione. Il semplice fatto che una persona le rivolgesse domande simili la mandava su tutte le furie. Non lo sapevano? Come si permettevano?* Ho ucciso un uomo che aveva allungato un po' troppo le mani. *ringhiò tra i denti. Era parecchio suscettibile in quel momento, e ogni minima cosa la mandava su tutte le furie.* E tu? Perché sei qui? A parte mandarmi fuori di testa per le tue domande, avrai fatto qualcosa di cattivo, presumo. *alzò gli occhi al cielo e rise sarcasticamente.* Dimenticavo. Sei una dea. Basta questo per essere spedita qui dentro. *sospirò. Le sue energie dovevano essere rivolte a qualcuno di più utile per la sua fuga.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Si sarebbe decisamente divertita con quella vicina di cella. Anche se il senso dell'umorismo di Anarchia, o anche la sua cocciutaggine ad essere così scontrosa poteva essere interpretato in maniera negativa, era parecchio divertente non prevedere le risposte argute che poteva fornirle.* In realtà anche io ho ucciso, se così si può definire rubare l'anima a qualcuno. *Borbottò guardandosi intorno.* Anche se hai ragione. I Titani non si perderebbero una scusa simile per sbattere nel Tartaro noi dèi. *Ricordava solo quello: il momento in cui aveva infilato la mano nel suo petto e aveva estratto l'anima. Il resto è solo buio. Non ricorda altro. Nient'altro.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*Un ghigno sadico le oscurò il cipiglio di poco prima sul volto. Quindi non era una saltarellina come voleva che tutti pensassero. Senza neanche accorgersene si avvicinò al punto in cui le due celle erano separate per poi sedervisi vicino. Aveva trovato una nuova amica? Non che le servissero amici. Anche se odiavano entrambe i Titani, lei stava bene così da sola. Cominciò a studiarla, così come lei l'aveva studiata poco prima. Cos'aveva di strano quella ragazza? E perché mai in quel momento aveva un'espressione corrucciata? Non diceva nulla. Semplicemente rimaneva lì ad osservare il vuoto. E tutto questo subito dopo che le ebbe detto il motivo per il quale era stata rinchiusa lì.* Beh? Perché mi stai ignorando? Mi sei venuta a disturbare con la tua presenza e ora non mi calcoli più? *Mise il broncio e voltò la testa dall'altra parte.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Scoppiò a ridere tornando per l'ennesima volta al presente. Era da tanto che non rideva in quel modo e nonostante tutto sapeva che la ragazza non se l'era presa seriamente. Era tanto tempo che era rinchiusa dentro quel piccolo spazio e si era dimenticata di molte cose. Quello era un mondo parallelo rispetto al vero ambiente in cui era cresciuta. Nonostante per molti l'Oltretomba potesse sembrare un lugo assurdo in cui crescere lei ci era sempre stata bene.* In realtà credo di essere al limite della pazzia. *alzò le spalle in un gesto di noncuranza.* Questo posto può procurare pazzia oppure può portare le persone ad avere un brutto carattere. *sentenziò guardandola con la coda dell'occhio e facendo un piccolo sorriso*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita Ma che diavolo...? *non fece in tempo a finire la frase che riconobbe subito il tono di scherno della dea. Pensava che avesse un brutto carattere? Anche perché la pazzia non faceva parte di lei. Che impudente! Quella ragazza cominciava a piacerle. Erano molto simili, ma qualcosa in lei non quadrava. Era come se fosse incompleta. Scosse la testa. Non gliene fregava un fico secco di lei e del suo passato, di conseguenza si sarebbe goduta quella chiacchierata senza problemi. Allungando una mano cominciò a prendersi una ciocca di capelli tra le dita e ad arrotolarsela, senza pensarci.* Insomma, hai la lingua parecchio lunga, ragazzina. Raccontami qualcosa di te. E farai bene a non annoiarmi, sai?

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Rimase per un attimo paralizzata. Non sapeva cosa dire! Tutto ciò che ricordava di sè stessa era la sua natura, e i suoi compiti da divinità. Non sapeva altro. Era come se una parte di lei le fosse stata rubata con brutalità. Non le apparteneva più. Il suo passato era la fuori, lontano da lei.* Sono una dea dell'Oltretomba. Amavo prendere le anime e annullarle tra le mie mani. Questo è tutto. *disse con voce quasi dura. Nessuno sapeva cosa le era accaduto. E nessuno avrebbe dovuto saperlo, nè ora nè mai. Senza rendersene conto si rinchiuse in sè stessa e rimase zitta. Sempre presente nel punto in cui era seduta, ma ora, una strana sensazione cominciava a farsi strada nella sua testa. Qualcosa stava per accadere e lei, se il suo sesto senso non si sbagliava, non avrebbe potuto fare nulla.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*Corrugò la fronte. Cosa le capitava adesso?* Okay, allora ti racconterò io qualcosa di me. *sospirò e cercò di mettere insieme un pensiero razionale.* Vediamo... fino a poco tempo fa ero libera. Naturalmente continuavo a scappare da quel bastardo di Crono che mi stava addosso come un cane. *strinse i pugni in un moto di rabbia* Subito dopo essere stata catturata fui messa come vicina di cella di un certo William. Era proprio uno sporcaccione quel tizio. Ti sarebbe piaciuto.. *continuò a parlare e neanche si rese conto del tempo che passava.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Le parole di Anya si fecero strada nella nebbia dei suoi ricordi. Anzi, dei manati ricordi e lei si ritrovò a ridere di ciò che le diceva. Le frasi ridicole che a volte le uscivano dalla bocca non la faceva soffermare sui suoi problemi e neanche si accorse, quasi, dei passi concitati che si stavano avvicinando alla sua cella. Era troppo presa a ridere e a scherzare. Tutto ciò che importava in quel momento era alienarsi per un attimo da quel mondo infernale quale era il Tartaro. E dire che la gente pensava che l'Oltretomba fosse una schifezza!*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*Continuò a parlare e a parlare. Non perché le piacesse particolarmente la sua voce, ma perché aveva tante cose divertenti da raccontare e le piaceva che le persone le dessero attenzioni e importanza. Cose che mai era avvenuta fino a quel momento. Le persone intorno a lei, per il semplice motivo che lei era la figlia di Disnomia, non le davano attenzioni. Quando lo facevano era solo per insultarla con brutte parole e per rivolgerle occhiate taglienti. Era bello avere qualcuno con cui parlare senza che ti giudicasse. Le era capitato soltanto con un'altra persona, non contando i suoi genitori: William. Ma lui se la voleva portare a letto, quindi non contava.*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Le parole della dea non si interruppero mai. Solo lei sembrava aver sentito quei passi. Erano passi frettolosi e non sa come, cominciò seriamente a preoccuparsi.*Anya... *La richiamò, ma non fece in tempo a dire altro che la sua cella si aprì e tutti gli abitanti di essa rimasero a bocca aperta. Cosa stava accadendo? Era forse finito il regno dei Titani e qualcuno era venuto a liberarli? Ne dubitava. Spalancò gli occhi quando la guardia che in quel momento stava entrando quasi di corsa nello spazio angusto, puntò un dito contro di lei.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita Sai, la dovresti smettere di interrompermi... *Solo in quel momento si rese conto che l'interruzione in realtà non proveniva da lei, bensì da una guardia enorme che si stava avvicinando a Viola. Cosa volevano da lei? Ogni volta che le guardie facevano visita ai prigionieri non era mai un buon segno. Anzi! Voleva dire che la morte era vicina più che mai. Sgranò anche lei gli occhi quando l'indice di quella guardia nerboruta si puntò sulla bionda accanto a lei. Un tremore alle membra la prese. Non stava accadendo a lei, bensì ad un'altra persona conosciuta tra l'altro quello stesso giorno. Perché si dispiaceva, quindi?*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Si alzò in piedi con gran fatica. Le gambe non la reggevano ma si fece forza. Ormai la dea dietro di lei era dimenticata, ora si trattava della sua vita. Cosa le sarebbe accaduto? Nessuno lo sapeva e a nessuno importava, come notò dalla fola che fece passare senza problemi la guardia fino a raggiungerla. Egli non disse nulla. La prese solamente per il braccio e la trascinò via. E lei? Lei si ritrovò a seguirlo, non senza lottare. Non serviva a nulla, ne era consapevole, ma se le volevano fare del male dovevano sanguinare e soffrire come lei.*

Anya Dea-Anarchia GsLords Ita ‎*La seguì con lo sguardo, senza dire nulla. La bocca era serrata. Sarebbe accaduto anche a lei? Di essere presa e portata via, senza alcuna ragione? Non lo sa e sarebbe vissuta nel dubbio. Ma sarebbe scappata prima o poi. Avrebbe ucciso i suoi carcerieri a sangue freddo senza provare alcun rimpianto e avrebbe sputato in faccia a Crono-il-bastardo senza pensarci due volte. Sarebbe andata così. Doveva andare così. Pensò a questo mentre lanciò un'ultima occhiata alla dea che ormai si trovava fuori dalla sua cella ancora visibile.*

martedì 21 agosto 2012

TRAMA THE DARKEST SEDUCTION: Alla ricerca di... Viola! Part. 2



Paris Promiscuità GsLords Ita*"LA VOGLIO!" ruggisce Sesso mentre osservava la donna che stava attendendo da ore. "Certo che la vuoi" risponde secco al suo demone, non aveva tempo da perdere con lui. Il fumo che aveva avvolto la donna al suo arrivo si stava piano piano dissipando rivelando uno striminzito vestito nero che le fasciava i fianchi lasciando scoperto l'ombelico. Il vestito era talmente corto che l'immaginazione non serviva. "A cuccia Stronzo" ammonisce il suo demone. Sesso aveva appena ricevuto una trasfusione di viagra dritta in vena ed era delirante. Una lezione che aveva imparato nei secoli era che, in realtà, la Bella poteva nascondere una Bestia in se e che la Bestia poteva essere la Bella. Sienna Ira GsLords Ita faceva parte della prima categoria, almeno per quanto lo riguardava. La sua attenzione viene bruscamente riportata al presente da un movimento alla sua destra. Viola Narcisismo GsLords Ita si stava sistemando una ciocca di capelli, una massa bionda degna di una Dea e gli uomini intorno a lei sembravano apprezzare. O forse apprezzavano gli stivali ad altezza coscia e la scollatura vertiginosa. Sesso, il bastardo, sembrava apprezzare anche lui* E' ora di andare in scena, tu vuoi lei ed io voglio risposte. Renditi utile per una volta *Sesso si lancia in fusa eccitate. In quel momento la donna che avevano puntato si volta per ispezionare la stanza* Forza piccola, vieni da me *gli occhi di lei si posano su di lui per qualche secondo prima di spostarsi altrove. Sesso ruggisce di delusione. Non era mai successo che una donna non rimanesse colpita da lui, come era possibile? Irritato per la mancanza di interesse si avvicina a lei determinato ad ottenere ciò che cercava, avrebbe ottenuto le sue risposte qualunque il prezzo fosse* Ciao Bellezza *sussurra lasciando Sesso fare quello sapeva fare meglio. Sedurre chiunque avesse davanti*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Si era vestita di tutto punto per essere al meglio di sé. Ma non ci voleva molto, d'altronde. Tutto era perfetto in lei, dalla punta dei capelli, fino ad arrivare alle unghie dei piedi smaltate di rosa. Solo quei pensieri, facevano stare tranquillo il suo demone, che si crogiolava nella perfezione della sua ospite. Paris la stava aspettando, e aveva già creato un gran trambusto attorno a lui. Ma in fin dei conti era veramente bello, e lei aveva sempre apprezzato le cose le cose belle. Ma non era bello come lei! Nessuno lo era! Si smaterializzò in maniera molto teatrale vicino al bar. Lui la stava aspettando, anche se non l'aveva guardato direttamente. I suoi spasimanti cominciarono ad attorniarla, e lei cominciò a spargere sorrisi e salutare con una mano tutti. Ai più fortunati faceva anche baciare la mano libera. Nell'altra teneva in mano il cellulare rosa tempestato di glitter. Si stava avvicinando. Alzò lo sguardo per incontrare il suo ardente, ma subito voltò la testa. Sapeva che si sarebbe infastidito per quella sua totale mancanza di interesse, ma poco importava. L'avrebbe fatto prima soffrire un po'.*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*Del tutto spiazzato dalla reazione della donna si guarda intorno come per cercare una ragione per quel comportamento. L'ultima volta che il suo demone aveva fallito nel sedurre un potenziale amante aveva incontrato Sienna Ira GsLords. Voleva dire che...**Torna a fissare la donna davanti a lui, le sue curve da infarto, le unghie laccate di rosa e gli occhi di un color caramello tanto caldo da lasciar pensare ad ogni cosa di peccaminoso che si poteva fare questo. La sua impazienza si fece tanto intesa da farlo tremare, avrebbe avuto le sue fottute risposte. Le avrebbe avute quella sera** Avvicinandosi ancora di più a Viola Narcisismo GsLords Ita cerca di apparire il più desiderabile possibile. Prima doveva apparire affascinante, sempre se riusciva a ricordarsi come diavolo si faceva, e poi avrebbe usato la forza. Quello se lo ricordava fin troppo bene* Ti stavo attendendo bellezza *dice cercando di attirare la sua attenzione* E' da un pezzo che ti attendevo.

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Ad un suo ordine dolce e sussurrato, gli uomini che la stavano praticamente divorando con gli occhi si allontanarono, senza, però, smettere di fissarla ammirati. Si divertiva a sfidarli, per vedere chi di loro meritava realmente la sua attenzione, ma nessuno aveva ancora avuto un buon punteggio. Nessuno era alla sua altezza. In quel momento, però, la sua attenzione era concentrata sul demone che poco prima le aveva parlato. L'aveva chiamata 'bellezza'. seppur un simile complimento fosse d'obbligo per una come lei, poteva benissimo pensare a qualcosa di più originale! Aveva delle domande da farle. Questo aveva capito dalle voci che correvano fra i vari mondi. L'aveva cercata in lungo e in largo, solo per delle semplici domande? Anche lui doveva dimostrare la sua caparbietà, decise. Senza degnarlo della minima attenzione, prese in mano il suo cellulare e cominciò a digitare sui piccoli tasti. Si sarebbe messa ad ammirarsi le fantastiche unghie smaltate se non avesse avuto un obiettivo, al momento.*

Paris Promiscuità GsLords Ita Cosa stai facendo? *chiede prima di potersi fermare. La domanda gli era uscita troppo tagliente, era indignazione quella nel suo tono? Maledicendosi da solo si morde la lingua a sangue. Bell' approccio come inizio, davvero bello. Lui si che sapeva come fare a sedurre una donna. Un moto di inquietudine si fa largo in lui. A chi stava scrivendo? Stava forse chiedendo aiuto a qualcuno? Stava chiedendo a qualcuno di sfidarlo in modo da mettersi in salvo? Che diavolo, se stava scrivendo ad un cacciatore se ne sarebbe pentita amaramente. Sia lei che lui. Più alterato che mai ripete la domanda, come cazzo faceva prima ad essere tanto affascinante?*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Scosse la testa e la alzò, come se si fosse resa conto solo in quel momento che lui fosse lì di fianco a lei. Sorrise, anche se quel sorriso poteva apparire come un sorriso di gentilezza, era stato fatto solo per scherno* Sto schrecciando. Si tratta della versione più evoluta per déi e creature superiori, di quello che usano gli umani: Twitter. *continuò a digitare, abbassando la testa.* Sai, ho tantissime persone che mi seguono. *alzò la testa, fermandosi un momento, assumendo corrucciandosi in un'espressione pensosa.* Ovvero che mi ammirano. Ma è la stessa cosa no? *abbassò la testa ricominciando a scrivere, apparentemente escludendo Promiscuità dai suoi pensieri.*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*Ok, questo era del tutto inaspettato. Tra tutte le supposizioni che aveva fatto non aveva di certo contemplato... cos'è che stava facendo? Schrecciando? Oh per gli Dei, era uno scherzo vero? Conosceva bene la mania degli umani di condividere con il mondo anche le loro più inutili ed assurde vicende, oltre ad i loro pensieri più stupidi ma un Dio, un Titano, che faceva altrettanto... questo era davvero nuovo* Cosa gli stai dicendo? *chiede con tono accusatorio. Galen Speranza GsLords Ita era forse tra i "tantissimi" che la seguivano? Quanti cavolo erano questi "tantissimi"? Aveva per caso anche dei cacciatori tra i suoi ammiratori? Diavolo, questo era davvero un casino*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Fece spallucce come se quello che stava facendo fosse cosa di poco conto.* So cosa ci fai qui e voglio chiedere ai miei amichetti delle risposte *continuò a digitare mentre il sorriso che aveva poco prima si cominciò ad allarga mostrando i denti perfetti, e facendo diventare l'espressione maliziosa* Forse sto scrivendo di te. *'TEXT: Signore degli Inferi, Dio del Sesso, vuole fare colpo su di me. Cosa faccio? SEND'. Con tutta tranquillità, come se non avesse un solo problema in questo mondo tornò a posare gli occhi su di lui, per studiarlo. E quello che notò non le piaceva per niente! Aveva osato presentarsi davanti a lei tutto sporco?! Sbuffò piano, roteando gli occhi. Spostando il peso su una gamba e incrociando le braccia sul seno, incontrò le sue pozze azzurre* Inviato. Ti dirò il responso appena mi risponderanno. Ora cosa vuoi dirmi prima che io torni ad ignorarti?

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎*Si irrigidisce sentendola pronunciare le parole Dio del Sesso. Quindi sapeva chi era. Corrugando la fronte perplesso si chiede come mai non stesse tentando di cavargli gli occhi dalle orbite visto che conosceva la sua identità, o ancora, perchè non provasse a scappare. Ah, giusto. Era troppo impegnata ad ammirare le proprie unghie per fare altro* Hem, avrei bisogno di parlare con te *comincia* per una questione... privata *scandisce l'ultima parola con enfasi. Il messaggio per la Dea era: ti devo parlare ma preferirei che non rendessi di dominio pubblico ogni minima sillaba, ma se ci tieni posso rovinarti lo smalto sulle unghie. A vita! Intesi bellezza?* Mi concederai del tempo?

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Sbuffò ascoltando quelle parole, facendo roteare gli occhi esasperata.* Tutti vogliono il mio tempo, tutti mi vogliono parlare, tutti vogliono qualcosa da me. *Seria, lo guardò dall'alto in basso, con sguardo di sufficienza, seguito subito dopo da un sorriso smagliante. Sbattè le ciglia, innocentemente.* Su parla. Dimmi cosa vuoi sapere. Mi piacciono le questioni di cui non dovrei fare parola. *Non si preoccupò neanche un po' di abbassare il tono della voce per non farsi sentire dagli altri. Sentiva gli sguardi dei suoi pretendenti fissi su di loro, su di lei, sulla sua figura perfetta e inimitabile. Il demone si crogiolò in quelle attenzioni, ma lei cercò di mantenere l'attenzione sulle parole e l'espressione di Promiscuità. Non perché le importasse, bensì perché era moolto curiosa.*

Paris Promiscuità GsLords Ita Ho bisogno che tu mi dica come vedere i morti * dice cercando di mantenere l'attenzione della donna* Mi devi assolutamente dire come fare * Sienna Ira GsLords Ita era uno spirito senza corpo, come aveva imparato durante la sua vacanza con Strider Sconfitta GsLords Ita e William GsLords Ita, uno spirito che non poteva essere percepito in nessun modo. Solo pochi avevano il dono di vedere gli spiriti e poterli toccare, lui non era tra questi. Le sue ricerche lo avevano condotto alla meraviglia in piedi davanti a lui. Si diceva che Viola Narcisismo GsLords Ita conoscesse un trucchetto per aggirare l'ostacolo ed era disposto a tutto pur di ottenere quell'informazione. Sienna valeva questo ed altro. Attento e vigile attende una risposta, fissa la donna negli occhi notando solo in quel momento che il suo mascara si abbinava allo smalto rosa. Erano glitter rosa quelli?*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Arricciò il naso perfetto in un'espressione disgustata.* Perché ti interesserebbe una cosa del genere? Sono morti. Sono diventati spiriti. *alzò la mano libera, sventolandogli sotto al naso il dito indice, in segno di ammonimento.* E sai cosa fanno gli spiriti? Provocano solo tanti guai! *spalancò gli occhi truccati alla perfezione, quando le venne in mente un'idea* Ma ho capito! *batté le mani contenta e mooolto fiera di sé stessa* Tu vuoi rivedere la tua amante morta! *Studiò la sua espressione con attenzione, notando, naturalmente, che aveva colto nel segno. Sì, lui voleva rivedere una persona a lui cara, che tempo prima era morta. Poverino.* Ho capito, non ti preoccupare *ammiccò e sorrise, forse un po' più gentilmente.* Ma non ti posso aiutare. *Si voltò decisa ad andarsene*

Paris Promiscuità GsLords Ita Non puoi o non vuoi *chiede lasciandosi scappare un ringhio dalla gola ed afferrandola per un polso. Non che poi chi fosse tanta differenza, nel primo caso non poteva far nula ma per il secondo avrebbe fatto tutto quello in suo potere per ottenere l'informazione. Un altro pensiero si fa largo tra i suoi pensieri* Come diavolo facevi a sapere chi ero?

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*La presa sul polso la sorprese, per questo abbassò il viso verso la sua mano, inarcando poi un sopracciglio nella sua direzione. Aveva coraggio quel demone! Sorridendo allungò una mano e gli batteè piano sulla guancia. Lo stava di nuovo deridendo, e si stava divertendo un mondo* Non voglio, naturalmente. *sospirò dando uno scossone al braccio per fargli ricadere la mano. Le piaceva essere toccata, come se fosse un oggetto prezioso, perché lei era ciò, ma quel gesto non era inteso in quel modo.* Comunque se vuoi saperlo, devi usare le ceneri del corpo della persona che vuoi vedere. *si picchiettò un dito sul mento, pensosa.* devi tatuarti con quelle, con il senso che vuoi usare per 'vedere' la persona. Ad esempio, se vuoi vederla dovrai tatuarti gli occhi, le dita se vuoi toccarla e così via. *ammiccò in modo malizioso, dopo aver parlato molto piano nella sua spiegazione, come parlando ad un bambino di dodici anni.*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎"La voglio. Ora. Ora." *Il demone infuria nella sua testa, quindi ci mette un po' per assorbire la notizia che avrebbe potuto vedere Sienna Ira GsLords Ita con le sue semplici ceneri. Le aveva conservate. Le portava sempre con sè, ovunque lui andasse. Era da malati, ne è consapevole, ma doveva tenere almeno quella piccola parte di lei con sè. Nessuno ne era a conoscenza tranne lui. E certo il suo demone.* "Smettila, non ora" *dice rivolgendosi al proprio demone per farlo tacere.* Quindi bastano le ceneri? *Chiede per essere sicuro di aver capito bene. La speranza di rivederla è troppa e vuole essere sicuro di ciò che deve fare*

Viola Narcisismo GsLords Ita ‎*Sbuffò. Quel demone era decisamente duro di comprendonio oppure decisamente stupido. In effetti l'unica ad avere sia bellezza che un'intelligenza spiccata era lei, quindi cominciò a compatire il pover'uomo che aveva davanti. Con tutta calma gli posò una mano curata alla perfezione sul braccio muscoloso, cercando di non soffermarsi sulle mani candide e femminili che aveva.* Sì, Paris. Servono solo le ceneri. Sai, mi è già successo una volta quando ero nel Tartaro... *la mano di lui si posò sulla sua. Cercò di non far caso al lerciume sulla mano virile ma non ce la fece e si scostò. Aveva tentato per caso di sporcarla? Come osava? Nturalmente lei sarebbe stata bene anche con quello addosso. Sangue e membra umane erano all'ordine del giorno nel suo vecchio "lavoro", ma Narcisismo non sembrava essere d'accordo e lei si scostò.*

Paris Promiscuità GsLords Ita ‎"Non la sopporto più. Basta, andiamocene." *la frase che il demone gli rivolse in quel momento è decisamente un toccasana. Non sono tante le volte in cui si trovavano d'accordo, ma quella era decisamente un giorno fortunato probabilmente. Una presenza familiare cominciò ad avvicinarsi a loro e lui la riconobbe subito. Lanciando un'occhiata al corpo esile della donna di fianco a lui, si rese conto che sarebbe potuto tornargli utile.* Tu verrai con me. Mi piace averti vicino. *mentì, perché sapeva che quello era l'unico modo per cui lei lo seguisse. Non la lasciò rispondere. Si voltò soltanto verso il suo amico che l'aveva raggiunto e accennò un saluto.* Ciao Lucien.

Lost in her thoughts - FLASHBACK

*La notte era fredda a volte. Rimaneva a fissare il muro senza neanche accorgersene, persa in uno stato di inquietudine mista a rassegnazione, in cui le membra erano pressochè immobili. Pesavano. Probabilmente erano tutte le droghe che le somministravano durante il giorno.
La mente era annebbiata per la maggior parte del tempo e lei si ritrovava a ringraziare silenziosamente quello stato, in cui non riusciva a fare altro che rimanere con gli occhi spalancati. E basta.
Il nulla albergava nella sua mente e lei era contenta così. Faceva male ricordare e accoglieva felice quegli splendidi momenti di oblio. Ma non sempre era così fortunata. A volte ricordava e faceva male. Tanto male...*

“Brax, restituisci subito lo zucchero filato a tua sorella! “
*La voce della madre suonava severa. Con la coda dell’occhio, subito dopo aver afferrato con violenza ciò che le aveva rubato il fratello, la vide abbracciarsi ancora più stretta al marito. Avrebbe avuto anche lei un uomo grande e grosso che la proteggeva come suo padre faceva con sua madre, dal semplice freddo. I bambini correvano qua e la nel luna park, troppo contenti per sentire l’aria gelida che li avvolgeva. I genitori li guardavano comprensivi e quasi rassegnati, consapevoli che anche loro avrebbero dovuto fare tutte quelle giostre insieme a loro.
“Visto?”
Fece una linguaccia a suo fratello che non si lasciò scappare l’opportunità di darle un pizzicotto sul braccio ricoperto dallo spesso strato del giubbottino in jeans.*
“Mamma! Brax…”
*Voleva fare la spia in modo tale da fare punire il fratello ma fu interrotta dalla sua voce che le proponeva di salire sulle montagne russe. Il dolore al braccio fu dimenticato e cominciarono a correre verso la giostra, con i genitori che li seguivano da dietro. Ridevano. Anche sua madre si era comprata dello zucchero filato, proprio come una bambina. E suo padre non perdeva occasione per ripulirla con dolcezza. Era orgogliosa dei suoi genitori, pensò mentre correva a prendere posto accanto al fratello. Senza neanche rendersene conto, lui la attirò a sé in un istinto protettivo, per quanto le sbarre di protezione consentissero i movimenti. Aveva sempre avuto paura di quella giostra. Gelidi brividi infantili le scorrevano lungo la schiena al solo percepire l’altezza, ma sentire che suo fratello era lì, pronto a proteggerla le faceva passare tutto. Era solo contenta di essere lì.
Rideva e rideva.
Salutava con la mano i genitori che, abbracciati, li salutavano dal basso ridendo anche loro. Riportando l’attenzione davanti a sé sentì la giostra partire e acchiappò immediatamente la mano che il fratello le stava offrendo pronto. Voltò il viso verso di lui, accennando ad un sorriso tremante, subito ricambiata da un sorriso aperto.
“Stai tranquilla”
disse, poco prima che le parole furono risucchiate dalla velocità. Cominciarono ad urlare, ma non erano urla di terrore. No. Era la felicità che prendeva voce, e partiva dai polmoni per poi uscire dalla bocca. Un senso di libertà infinito le si propagò addosso, mentre alzava le piccole braccia quasi a voler accarezzare il cielo con la punta delle dita. Era felice. Era libera! Solo quando la velocità cominciò a diminuire per poi fermarsi bruscamente, ricominciò a respirare con un ritmo normale. Era durato poco, troppo poco, ma la gola le bruciava per tutte le urla. Le piccole dita strette nella mano di Brax, fecero fatica a staccarsi, ma si ripresero subito. Corse verso i genitori e cominciò a saltellargli intorno. Pronta per un altro giro. Per un’altra emozione. Per la voglia di continuare a toccare il cielo, o per tentare di farlo.*

*Era felice. Il ricordo la tormentava nelle notti più buie e sebbene quello dovesse tirarla su di morale, dovesse diminuire il suo dolore per quella prigionia forzata e ingiusta, non faceva altro che arcuire la sua rabbia e sofferenza.*

giovedì 16 agosto 2012

Trama Extra - PROFEZIE - FlashBack



*Rabbrividisce, mentre una leggera folata gelida attraversa la cella. E' l'unica cosa simile al vento che abbia mai conosciuto, lì, nel tartaro. Tutto ciò che può fare è stringersi ulteriormente al fianco della madre, contro cui è accucciata. - Scarlet...- La sente sospirare, mentre le accarezza i corti capelli neri con una mano. - L'unica figlia che avrei dovuto salvare, infine... -* Madre...? *Mormora interrogativamente, non capendo bene cosa intendesse dire. Lei si limita ad uno sbuffo con un accenno di risata ironica, mentre continua a passarle le dita ra le ciocche. - I tuoi fratelli...- La vede lanciare uno sguardo gelido a Crono, il re dei titani, marito della madre, dall'altro lato della cella, che le guarda a sua volta, con l'odio dipinto nello sguardo. - Fratellastri... i suoi figli...- si corregge Rhea, prima di riportare gli occhi scuri sulla bambina, dall'età apparente di nove o dieci anni, in termini umani. In realtà, però, ha oltre duecento anni... - E' colpa loro se adesso siamo quì. Ci hanno traditi...- Prosegue lei. - Per colpa loro sei nata in questo posto...-* Io non ti tradirei, madre...* Risponde, convinta delle proprie parole. Lei l'ha sempre protetta e aiutata, per quanto possano essere in quella prigione. Crono ha sempre cercato di farle del male, di istigare altri a farlo, di ferirla per il semplice gusto di farlo, ma lei è sempre riuscita a fermarlo... E' arrivata a farle da scudo, sapendo che lui, ferendo la moglie, avrebbe subito lo stesso dolore e si sarebbe fermato. Da qualche decennio le tagliava regolarmente i capelli, per non attirare attenzioni indesiderate di prigionieri con lei. Il re dei titani la odia, perchè è la prova vivente del tradimento subito, ma la madre... si, l'amava, dopotutto, nonostante la situazione... - Lo so... Io e te vinceremo contro quel bastardo e non potrà toccarci...- Commenta, con un tono dolce nella voce che non si sarebe dovuto adattare tanto bene alle parole che accompagna. Ma non è la prima volta che sente parole come quelle... Tra i due titani vi è una guerra silenziosa sin da quando furono rinchiusi nel Tartaro, poco prima della nascita della piccola, sin da quando i Greci si ribellarono ai genitori, sin da quando Rhea si rese conto di essere stata tradita e abbandonata dai suoi stessi figli, dopo averli salvati in segreto da Crono. Lei sa di quella storia e sa quanto, in realtà, la regina dia a Crono la colpa, perchè se non li avesse tentato di uccidere tutti i propri figli per impedire a quella profezia di avverarsi, loro non sarebbero tornati a cercare vendetta, prendendo il potere e portando così l'olimpo al destino che era stato preannunciato...* Si...*sospira profondamente, rilassandosi contro la madre e chiudendo gli occhi.* 
*- Portatelo quì! - Ordina una voce, fuori dalla loro cella. Riaprendo gli occhi, vede una guardia che non conosce, aprire la porta per far entrare un uomo, vestito di una logora tunica bianca come loro, apparentemente privo di sensi, trascinato da altre due guardie. Queste le lasciano cadere a peso morto all'interno ed escono nuovamente, chiudendosi la porta alle spalle, senza degnarli di una parola, prima di sparire nuovamente dal campo visivo. Guardandosi intorno nota che tutti, con lo stesso sguardo omicida, hanno seguito i movimenti dei greci, fino a quando un ansito dell'uomo per terra attira l'attenzione di tutti. Questo si solleva sui gomiti, tossendo violentemente, come se gli avessere colpito la gola e non riuscisse a riprendere fiato.* Stai bene...? *Chiede titubante, avvicinandosi a gattoni e sedendosi sui talloni, poco distante di fronte a lui. Scuotendo la testa, smette pian piano di tossire, e solleva il volto, guardandola in viso. Pare che la stesse mettendo a fuoco diversi secondi, prima di scoppiare a ridere all'improvviso. Lei sobbalza abbastanza dalasciarsi cadere sul sedere all'indietro trascinarsi fino ai piedi della madre. Quella risata le sembra terrificante... - Tu - Esclama lui, indicando la bambina con un dito, mentre ancora il suono delle risate riecheggia nella cella. I suoi occhi sono strani, totalmente bianchi, come non erano poco prima, quando aveva incontrato il suo sguardo... - Tu sarai la mano che porterà alla fine del regno di Chrono e Rhea. Dopo l'oscurità, avvolti dalle ombre, tuoi occhi vedranno la vita di tua madre spegnersi e la tua mano la porterà alla morte. Sarai la loro rovina... E siederai sul trono celest- - Mentre il panico si impadronisce di tutto il suo corpo per quelle parole, continua a strisciare all'indietro, mormorando...* no... no... no... *Non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non avrebbe mai ucciso sua madre. Perchè avrebbe dovuto? Intanto, Crono l'aveva interrotto e sollevato di peso, tenendolo per la gola, cercando di fargli dire altro, come evitare, come impedire che il futuro si realizzasse. Ma l'unica risposta ottenuta, prima che gli spaccasse il cranio contro una parete, era stata nuovamente quella risata.* Madre... *Chiama, girandosi tremante verso di lei. Il suo viso è inorridito e terrorizzato allo stesso tempo e, questo, la distrugge più di quanto avrebbe potuto fare Crono* Madre... io non- *- MEMNOSYNE!- La interrompe, gridando con tono quasi isterico, chiamando la sorella, sua zia. - Cosa vuoi che faccia, Rhea?- Chiede la donna alta, con lunghi capelli biondi, resi spenti dalla prigionia. La madre, guardando la sorella, indica la bimba. - Distruggila. Portala alla morte senza che siamo noi a causarla. Già una volta è accaduto e non voglio che succeda di nuovo. Usa tutti i tuoi poteri su di lei e portala alla follia...- * Madre... * Chiede un'ultima volta, con un filo di voce, mentre le lacrime cominciano a rigarle il viso. Rhea abbassa lo sguardo su di lei e le dà uno schiaffo che la fa cadere all'indietro, sulla pietra del pavimento. - Non saresti mai dovuta nascere...- Le sibila contro, prima di darle le spalle e parlare nuovamente a Memnosyne. - E che nessuno, tranne me e mio marito, si ricordi di cos'è successo... - La zia si esibisce in un inchino, per poi avvicinarsi a lei, ancora per terra. La consapevolezza che non avrebbe potuto far nulla la riempie come ghiaccio, paralizzandola. Sua madre... Quella che l'aveva amata... La vuole morta per le parole di un folle... Avrebbe potuto non credergli, sperare in un altro destino, se non gli avesse creduto... Invece l'ha fatto e la condanna per qualcosa che non avrebbe mai desiderato commettere. L'avrebbe odiata, ignorata, lasciata a sè stessa, con quel corpo incapace di difendersi, e lei, come gli altri prigionieri, per colpa della zia, Memnosyne, la titanessa della memoria e dei ricordi, non avrebbe mai saputo il perchè...* Zia... *Mormora quando lei le posa una mano sulla spalla. - Spero tu muoia in fretta, bastarda.- Le ultime parole che sente, prima di cadere nelle ombre e nel buio più assoluto*