domenica 28 ottobre 2012

L'odore della tempesta [Trama: The Darkest Pleasure]



Reyes Dolore GsLords Ita *L’odore non lo faceva dormire la notte. All’inizio aveva pensato che provenisse dalla donna di Maddox. Il suo amico se la sarebbe presa non poco solo a saperlo eccitato da quell’odore. Per fortuna, non preveniva da lei, da Ashlyn l’odore di tempesta che sentiva. Quell’odore che gli invadeva le narici fino a lasciarlo nel letto, confuso ed eccitato. Ma non poteva avere nulla a che fare con quella donna rinchiusa nella Fortezza. Si era premurato lui stesso che avesse tutto ciò di cui aveva bisogno. L’aveva protetta lui stesso dall’ira di Aeron. Si era preoccupato fino allo sfinimento per lei. Ma non poteva darle altro. In effetti, era più che convinto di non essere ben accetto ai suoi occhi. Anzi, ogni volta che lo guardava era come se il terrore, misto a coraggio, si prendesse gioco del suo corpo. E lui cosa faceva? Rimaneva immobile, a fissarla, stringendo la mascella, e un pugnale in tasca, con la sola voglia di andare a rintanarsi in un angolino, per darsi quel piacere che solo una lama, in quel momento, avrebbe mai potuto dargli. Era sempre stato così, da quando il demone, aveva preso possesso del suo corpo. Era sempre stato così, e sempre lo sarebbe stato. Dando un calcio forte alle coperte, si alzò e cominciò a vestirsi. Per quella notte non avrebbe più dormito. Danika. Un bel nome. Se lo fece scivolare sulla lingua e chiuse gli occhi. Basta! Afferrò uno dei suoi pugnali ed uscì dalla stanza*

Danika Ford GsLords Ita *cosa potevo dirgli?che avevo salvato una ragazza,praticandogli la respirazione bocca a bocca?che avevo volato sulla città fra le braccia di un uomo alato?non mi avrebbero creduto*Ci lasceranno andare presto!*dissi in modo atono.la nonna scoppiò in lacrime,mia sorella buttò fuori l'aria in un sol soffio.solo la mamma restò impassibile*Ti hanno fatto male?*mi chiese* no mamma! Credi davvero che ci lasceranno andare? gli uomini mentono sempre *decisi che non potevo lasciarle totalmente allo scuro,altrimenti avrei aumentato le loro paure "fatti forza" mi ripetevo mentalmente* devi dirmi cosa ti è successo!! *mia madre mi si avvicinò. mi avevano tutti terrorizzata!tranne quello con gli occhi scuri,anzi lui aveva risvegliato qualcosa in me.all'improvviso lo immaginai nudo...ma quella fantasia fu spazzata dal ricordo di poco prima,quando aveva ignorato la mia richiesta d'aiuto.che bastardo!!anche l'uomo di nome Maddox mi sembrava diverso,trattava la donna come se fosse la cosa più preziosa del mondo.sarebbe bello avere un uomo che ti tratta così...ma uno come Reyes Dolore GsLords Ita non lo vedevo capace di tanta dolcezza. ci lasceranno andare,l'hanno promesso *dissi in fine.in fondo eravamo a Budapest per le vacanze.prima della morte del nonno avevamo una vita tranquilla.eravamo in quella bella città solo perché al nonno piaceva molto.dopo aver girovagato vicino al castello,eravamo tornate in camera dove ci aspettavano 2 uomini,i nostri rapitori.* perchè non seduciamo qualcuno e prendiamo le chiavi? *era stata mia sorella a parlare.subito mi venne in mente Reyes*ci penserò Ginger *fu tutto quello che riuscii a dire*

Reyes Dolore GsLords Ita *Non seppe mai spiegarsi il motivo per il quale i suoi piedi l’avessero portato lì davanti. Doveva starle lontano, doveva evitarla con tutte le sue forze, eppure rimaneva lì fermo, imbambolato davanti alla porta a fissarla. Le voci all’interno gli arrivavano ben chiare. Volevano sedurre qualcuno per tentare la fuga? Bè in quel caso, solo la ragazza che si chiamava Danika avrebbe potuto sedurlo, ma non per farla scappare. La lama che teneva in tasca, gli fece un graffio profondo nel palmo della mano e lui gemette di piacere. Il dolore, mischiato a quel profumo di tempesta gli faceva girare la testa. Ma non sapeva a chi attribuire più potere, se a lei o alla ferita. “Ancora, ancora” Il demone infuriava dentro di lui, avido di dolore, e di sofferenza. Per compiacerlo immerse ancora di è più la lama nel palmo, fino a macchiarsi i pantaloni, ne era certo. Ma anche csì non bastava. Il tutto, inoltre, si mescolava alla sua voglia di averla, ma di non poterla raggiungere. Voleva dolore, ma allo stesso tempo voleva evitarlo. Cercò di fare muovere i suoi piedi per spostarsi, muoversi e togliersi da davanti la porta. Torin si starà facendo delle grasse risate, vedendolo lì come uno stoccafisso, ma niente. L’unico movimento che fece fu alzare la mano e cominciare a bussare piano alla porta. Non sapeva cosa gli stava prendendo. In realtà sarebbe stato meglio girare sui tacchi e tornare a letto a dormire. Ma doveva accertarsi che lei stesse bene. Seppur imprigionata lì dentro*

Danika Ford GsLords Ita *dormire era fuori discussione!mi giravano in testa le parole di Ginger..."sedurre qualcuno", a me venivano in mente solo gli occhi scuri di Reyes,le sue labbra e il suo corpo.sedurlo...potevo provarci!stavo fantasticando su di lui quando sentii dei leggeri colpi alla porta.cosa volevano ancora?mi alzai e mi avvicinai alla porta.* "da dietro i pannelli di legno arrivò la risposta* "sono Reyes" *era li!!!perche'? *era la mia occasione,dovevo sedurlo e salvare me e la mia famiglia.ma cosa potevo dirgli?per prima cosa dovevo indurlo ad aprire la porta.* "ti serve qualcosa?" *chiesi esitante.* "volevo parlarti" *mi chiese* " va bene!Potresti aprire la porta?altrimenti sveglierò la mia famiglia,e non mi sembra il caso visto quello che stanno già sopportando a causa tua e dei tuoi amici" * non rispose* "allora?" * mentre aspettavo la sua risposta lo immaginavo con la testa appoggiata al legno a riflettere su cosa fare.poi udii il suono del serratura che veniva sbloccata.e adesso???dovevo armarmi di coraggio e attuare il mio piano:sedurre e salvarci* 

Reyes Dolore GsLords Ita *Perché le mani avevano cominciato a sudare? Aggrottando la fronte, aprì la porta e sbucò con la testa. Aveva davvero paura a vedere la condizione di quelle donne all’interno della Fortezza. Aveva visto con i suoi occhi come avevano trattato Ashlyn all’inizio e non era davvero ciò che voleva per Danika. ‘Per quelle donne’ si corresse mentalmente, non per Danika, per quelle donne. Solo ora riusciva a capire la reazione di Maddox al tempo. Doveva capire già allora. Entrò e chiuse la porta. Il silenzio regnava all’interno della stanza e nessuno proferiva parola. Lui era troppo impegnato a guardarsi intorno, a studiare l’ambiente confortevole che accudiva le donne; queste probabilmente erano troppo impaurite da lui e da ciò che rappresentava per parlare. In effetti, poteva capire la paura. I tagli, i graffi, e i pantaloni macchiati di sangue, potevano solo lanciare un urlo di pericolo, nella mente degli umani. Molti di questi, alla sola vista, scappavano impauriti. Loro anche se avessero voluto, non avrebbero potuto fare altro che rimanere in quella stanza, perché non potevano scappare. L’odore di tempesta gli diede il benvenuto in quella stanza. Abbassò lo sguardo e fissò gli occhi in quelli azzurri di lei. Era la più coraggiosa, anche se non si potevano di certo definire delle codarde quelle donne.* State bene? *non sapeva che altro dire. E per la prima volta in vita sua era davvero in imbarazzo*

Danika Ford GsLords Ita "Secondo te stiamo bene!?" *calma Dani,devi sedurlo,non farlo arrabbiare.feci un paio di respiri profondi* "impaurite,ma stiamo bene" *" sei una Ford,sei una Ford..." Mi ripetevo questo mantra mentale mentre mi avvicinavo a lui.era bellissimo!!aveva i capelli scompigliati,come se ci avesse passato più volte le mani.i suoi occhi tradivano il suo imbarazzo.era tutto ricoperto di tagli e di sangue.mi venne lo strani impulso di prendermene cura e di scoprire il perché di tutte quelle ferite,forse se l'era procurate in battaglia.di nuovo lo immaginai nudo,il corpo scolpito sopra il mio...arrossì con violenza.in fondo sarebbe stato facile sedurlo,in fondo mi attirava.mi avvicinai ancora di più e lo guardai dritto negli occhi con il mio migliore sguardo* "come mai sanguini?"

Reyes Dolore GsLords Ita *Lo sguardo di lei lo attirò ancora di più. Perché? Non aveva mai provato in tutta la sua vita un’attrazione simile e la doveva provare ora? Ricordava il suo passato. Ricordava ciò che si faceva fare da quelle donne. Cosa aveva insegnato loro, e tutto il male che avevano fatto DOPO. Non voleva che succedesse ancora, non con lei. Per quello non doveva avvicinarla. Tralasciando il fatto che uno dei suoi più cari amici, ora, per colpa di Crono, voleva sterminare lei e tutta la sua famiglia, naturalmente. Ma Danika...non avrebbe mai avuto il coraggio di ferirlo, in quel senso. Non si sarebbe mai sporcato le mani di un’altra vita disastrata. Per questo deglutì interiormente ad ascoltare la sua domanda. “Come mai sanguino? Beh vedi, sono posseduto da Dolore. Questo mi porta ad avere la straordinaria tentazione di farmi del male continuamente. Ora dopo ora, giorno dopo giorno. Da quanto? Beh da secoli. Perché lo faccio? Perché non posso fare altrimenti. Ah e dimenticavo. Non raggiungo un orgasmo se non portato dal dolore. Credo possa bastare per saziare la tua curiosità, vero?” Dandosi mentalmente dei pugni, dopo il suo monologo mentale, la guardò intensamente, serrando le mani a pugno in tasca. Non avrebbe mai dovuto scoprire il suo demone. Mai. Infatti rispose semplicemente.* Mi sono fatto male.

Danika Ford GsLords Ita Uh,capisco! *certo che si era fatto male!che domanda stupida!cosa altro potevo dirgli?decisi di avvicinarmi di più e di creare un contatto fisico.si,ma come?* ti serve aiuto per medicarti? *mentre parlavo gli appoggiai la mano sull'avanbraccio.sentii una sorta di calda elettricità che mi accarezzava tutto il braccio.era una sensazione indescrivibilmente piacevole,quindi scostai la mano per non gemere* 

Reyes Dolore GsLords Ita *Per poco non spalancò la bocca di fronte al suo tentativo di sedurlo spudoratamente. Sarebbe rimasto ancora più sorpreso se non avesse assistito al loro dialogo riguardante una presunta fuga. Furba la ragazza. Sorrise. Il suo corpo si adattava perfettamente al suo. Si scostò subito. Non voleva sporcarla di sangue, e neanche farle sentire cose di cui si sarebbe poi scandalizzata. Chi l’avrebbe mai apprezzato se non le ragazze del suo passato? Era troppo pura per poter entrare in quel mondo di dolore. Troppo lucente, per entrare nel suo mondo buio.* Ti ringrazio, ma non credo sia necessario. *sapevano tutti all’interno di quella stanza, che lui non era umano. E tutti sapevano che si rigenerava molto velocemente* Sono passato per vedere se andava tutto bene. Ora che ho visto, posso anche andarmene. *Non riuscì però a muoversi. Gli occhi erano fissi in quelli di lei. Le altre donne, non esistevano più. Solo i rumori sospetti all’esterno della fortezza avrebbero potuto distoglierlo da lei*

Danika Ford GsLords Ita *stavo cadendo nel suo sguardo.niente avrebbe potuto farmi dimenticare quel contatto.il suo sorriso poi....era ancora più stupefacente quando sorrideva.il viso si era addolcito e disteso,dandogli un'aria da ragazzino.anche lui doveva aver sentito qualcosa,ma non era stato piacevole come per me,visto il modo in cui si era allontanato.non potevo lasciarlo andare così!dovevo riuscire nel mio intento.lo vidi irrigidirsi.* cosa c'è?

Reyes Dolore GsLords Ita *Il suo coraggio era da ammirare. Dentro di sé sorrise. Era una donna veramente da ammirare se non si scostava da lui bruscamente e non cominciava a correre per la stanza in cerca di una via di fuga. “Perché non scappi?” voleva porle la domanda senza pensarci su. Ma aveva imparato col tempo a filtrare ciò che pensava con ciò che diceva.* Nulla. *fece spallucce e rimase immobile sul posto.* Avete bisogno di qualcosa? *disse con un po’ di senso di colpa. Ma quelle donne aveva a che fare con la pazzia che stava prendendo Aeron. Era colpa loro se il suo amico si trovava in quel mondo tutto suo isolato e rinchiuso nei sotterranei. Ma non poteva farci nulla. L’unica cosa che poteva fare lui e i suoi amici era scoprire il nesso tra loro e Crono. Perché voleva la loro morte? Perché dovevano compiere quell’atto? Non riusciva a trovare una spiegazione a quei quesiti. - Ferisci. Ferisci - Il demone cominciò a sussurrare all’orecchio della mente. - Non ti è bastato quello di prima? Ora aspetti.- In risposta al suo demone, piantò i piedi lì dov’era. Sapeva che stava sfidando la sorte ma strinse i denti. Poteva resistere. Doveva resistere.* 

Danika Ford GsLords Ita si,di te! *mi tappai la bocca con entrambe le mani.cosa diamine mi era saltato in mente?ok,dovevo sedurlo,ma tutto ha un limite.dovevo rimediare...ma come???abbassai le mani e mi ricomposi mentalmente* scusa,non so cosa mi sia preso.grazie ma non abbiamo bisogno di niente. *adesso sicuramente scoppierà a ridere.non potevo credere di aver detto una cosa del genere.si,l'avevo pensato....ma dirlo così!!!perché mi faceva questo effetto?la risposta era semplice "sindrome di Stoccolma".ma chi volevo prendere in giro con la storia della sindrome??solo me stessa!!dovevamo scappare da loro,da lui...

Reyes Dolore GsLords Ita *Inarcò un sopracciglio e si guardò ancora una volta, intorno nella stanza. Vide un bicchiere e capì. L’avevano drogata per caso? I suoi amici avevano osato compiere un atto del genere per il semplice motivo di calmarla? Non capiva il motivo per il quale fossero arrivati a tanto, ma soltanto per mano della droga, lei avrebbe detto quelle cose. Oppure per il semplice motivo di essere liberata. Sì, probabilmente era quello. Era così disperata da volerlo sedurre per poi scappare con le altre donne. Tornò alla porta e la aprì, stando ben attento a non darle spazio per scappare* Bella tecnica, ma con me non funzione. *sorrise, e sapeva con assoluta certezza che era un sorriso terrificante quello stampato sul viso.* 

Danika Ford GsLords Ita *quel sorriso era stato agghiacciante.ero stata troppo avventata e lui aveva capito tutto!mi avvicinai alla porta ed iniziai a tempestarla di pugni*Reyes!!apri la porta! *niente.mi accascia al suolo e con la schiena appoggiata al duro legno iniziai a piangere.piansi per l'occasione sprecata,per il nonno,per la mia famiglia.ma soprattutto piansi per quello che provavo nei confronti di Reyes.*perche'? *ripetevo fra un singhiozzo e l'altro.dovevo ammetterlo almeno a me stessa:quando c'era lui stavo meglio,la situazione era più sopportabile.questa constatazione fece aumentare le mie lacrime.volevo che tornasse* 

Reyes Dolore GsLords Ita *Non sarebbe dovuto passare per quella stanza. No, assolutamente. Si guardò spaesato attorno, accompagnato dalle urla della donna che lo attraeva così tanto. No, si ripetè, avrebbe dovuto rimanere nella sua stanza fermo, immobile, con una lama in mano per tagliarsi, per accontentare Dolore. Ma il semplice fatto di non poterla avere gli procurava una fitta allo stomaco che fece gemere di piacere il demone. Aggrottando le sopracciglia, tirò su le spalle, le fece roteare perché erano molte tese, e cominciò a camminare verso la sua stanza. Lì non avrebbe percepito l’odore di tempesta della donna. Forse.*

sabato 27 ottobre 2012

L'inizio di tutto - Trama The Darkest Craving

Kane Disastro GsLords Ita:*Due guardie robuste lo sostenevano per ogni lato,trascinandolo nei più profondi sentieri di una caverna.L'odore acre di zolfo, riempiva i suoi polmoni quasi da farlo vomitare. Conosceva molto bene quella puzza, visto che il suo demone ci aveva convissuto per secoli.Perfetto lo stavano portando proprio nel posto che voleva evitare! Sapeva che i suoi amici posseduti dai Demoni non sarebbero venuti in suo soccorso,ne tanto meno lui si sarebbe trasformato in un mostro pauroso.Disastro da un momento all'altro sarebbe intervenuto in modo da far crollare la caverna e distruggere gli umani.Certo ci avrebbe rimesso la vita,ma questo non gli importava un accidenti.Sentiva la rabbia crescergli a dismisura ,sentendo i loro discorsi. Quegli umani l'avrebbero pagata cara.Ora doveva solo scegliere il posto più adatto per scatenare il suo Demone.L'aria si era fatta soffocante, e la temperatura stava aumentando ad ogni passo,si stavano avvicinando sempre di più al suo obbiettivo finale.Le risate del suo Demone gli risuonavano nella mente, tra non molto si sarebbe mostrato in tutta il suo splendore distruttivo.Mancava poco, molto poco*Aspetta ancora un pò * mormorò al suo Demone * Quando risuonò uno sparo. Il cacciatore al suo fianco cadde in modo da farlo ritrovare libero da un braccio.Un secondo sparo risuonò, cosi anche il secondo cacciatore cadde trascinandolo dietro.Rimase li, immobile, anche al suono di altri spari.Qualcuno lo stava salvando,ma chi ? Sentì dei passi avvicinarsi e una voce maschile sconosciuta avvicinarsi sempre di più . Non erano i suoi amici ! Ma allora chi erano ? Tenendo gli occhi chiusi , cercò di mantenere i muscoli ben rilassati .Sentì alla base del collo le dita di uno di loro che gli controllavano i battiti.Volevano accertarsi che fosse morto.Altri voci si unirono alle precedenti. Questi erano gli uomini di Stefano!! Poteva benissimo scatenare disastro e uccidere molti di loro.Poteva anche rimetterci la vita,ma un posto valeva l'altro . A quel punto però il suo demone sarebbe fuggito nel mondo, affamato, impazzito e pronto a scatenare una tragedia dopo l'altra. Già era successo con un suo amico,Baden .Il suo Demone sfiducia era andato via dal momento che avevano decapitato il suo custode,lasciando una scia di innumerevoli casini *Non ancora, resisti* parlò mentalmente con il suo Demone.Sentì la terra tremare leggermente sotto di lui. Mani forti lo girarono facendolo cadere sullo stomaco per poterlo bloccare al suolo.Ecco non aspettava altro * Adesso !!* grido al suo Demone *Le scosse aumentarono d'intensità e i frammenti che cadevano diventarono massi.I Cacciatori corsero via mettendosi al riparo,in modo da lasciarlo libero* Continua cosi * disse a Disastro,mentre pezzi di detriti gli riempivano la bocca.Con un movimento poco più che goffo, si sposto giusto in tempo per scansare un masso.La caverna stava crollando, senza lasciargli un via di fuga.Altri spari si unirono ai precedenti *Merda * Imprecò a denti stretti, sentendo una fitta di dolore alla gamba.Gli stavano sparando.Corse verso un angolo in ombra, schivando i massi che continuavano a cadere, non c'era modo di fermare un disastro del genere, una volta iniziato.Con lo sguardo cercò una via di fuga.Senza fermarsi a riflettere si lanciò da quella parte, ignorando le fitte di dolore.Il panico l'investì, sentendo una voce chiamarlo.Merda era William !!

William GsLords Ita *Stava correndo a rotta di collo giù per le scale che sapeva l'avrebbero portato dritto da Kane. Lo doveva trovare, non perché gli importasse tanto di lui, in fin dei conti non gli importava di nessuno tranne di sé stesso. Ma perché se le Moire avevano previsto la fine del mondo a causa di Disastro, sarebbe avvenuto proprio certamente. La grotta nella quale entrò poco dopo stava tremando, ed uno strano presentimento cominciava a farsi largo nella sua mente. Una scossa più forte delle altre, fece tremare il posto e ora ne aveva la certezza: il demone doveva essere proprio lì.*

 Kane Disastro GsLords Ita *Polvere e detriti cadevano liberi davanti i suoi occhi.Urla e rimbombi dei colpi di pistola lo circondavano. Ormai il suo Demone non voleva saperne di smettere, voleva distruggere tutto. La risata di Disastro era stracolma di gioia. * Cazzo, aspetta * Balbettò al suo Demone. Non poteva permettere che succedesse qualcosa a William .Se fosse stato da solo si sarebbe lasciato trascinare dal suo Demone,ma con il suo amico li vicino le cose cambiavano completamente. Reggendosi a fatica alla parete rocciosa guardò oltre l'estremità del suo riparo. William era li, che combatteva senza fatica contro i cacciatori.Deviava e colpiva senza sosta."Ora viene la parte migliore " la voce allegra di Disastro lo raggelò .Conosceva bene quel suo tono di voce, stava per dare il meglio di se. Sassi più grandi gli cadevano tutti in torno ad ogni sua risata* No, non farlo * lo ammonì mentre vide un pezzo di tetto staccarsi sopra di William. Senza pensarci due volte si buttò su di lui *

William GsLords Ita *Non ebbe neanche il tempo di congratularsi con sè stesso per aver fatto il culo a quei bastardi, che già il mondo stava ricominciando a capovolgersi! O era il suo stomaco? Probabilmente ad entrambi pensò, mentre la terra sotto ai suoi piedi cominciava a tremare con più forza. Pezzi di roccia gli cadevano sui capelli, e dovette reprimere un grugnito di rabbia al solo pensiero di doversi sporcare i capelli. Kane aveva bisogno di lui e dannazione lo avrebbe aiutato! Il tempo scorreva mentre il mondo continuava a tremare. Si faceva strada tra corpi rabbiosi che si scagliavano con fiducia contro di lui. La sua risposta era soltanto un pugno ben assestato in faccia e un calcio dove non batteva il sole. Il rumore dei loro gemiti di dolore era musica per le sue orecchie. Un corpo enorme lo travolse , facendolo cadere a terra un'altra volta. Lo riconobbe subito, ma non fece in tempo ad aprire bocca che svenne come una donnicciola. E per questo, in seguito, la sua bocca pronunciò parecchie parole poco cordiali rivolte a quel demone che voleva fare l'eroe.*

venerdì 26 ottobre 2012

Ancora una volta - Flash Back



*La stanchezza si faceva sentire. Non era stanchezza fisica, a quello ci era abituato dopo tutto ciò che aveva fatto come soldato di Zeus, ma dell’anima, semmai ne aveva una. Persone come lui, posseduti e in più immortali, potevano non avere un’anima, ma la stanchezza si faceva sentire lo stesso. Era seduto in un locale, con il suo solito drink in mano, corretto con l’ambrosia naturalmente. Voleva stordirsi, lasciare cullare da quel liquido. Lasciarsi accudire da quel liquido. Ormai ne era drogato. Senza di essa non avrebbe saputo affrontare la giornata. Non sarebbe riuscito a passare un solo minuto sano, perché altrimenti il pensiero di Sienna l’avrebbe a poco a poco consumato. Ancora nulla. Le ricerche non andavano a buon fine. Non andavano mai a buon fine! Non riusciva a trovare un solo maledettissimo indizio su dove potesse trovarsi. Ma sapeva che era viva. Che la sua presenza era lì, da qualche parte, se non all’Inferno, almeno in cielo. Ricordava il suo viso. Ricordava quello spruzzo di lentiggini che le adornava il naso. Ricordava il fisico troppo magro. Ricordava tutto, seppur avesse passato con lei solo pochi minuti. Ma anche se solo per pochi minuti, erano stati i migliori della sua intera esistenza. Voleva rivederla. Vivere nel dubbio, su dove si potesse trovare non giovava alla sua salute mentale. Sospirò. Tutto ciò lo stava in ogni caso facendo cadere in pezzi. Ogni giorni, un corpo nuovo. Smanioso di lui, sudato di piacere per lui. Ma era tutto vuoto. Così vuoto che lui si sentiva soltanto un ladro di ossigeno per le persone. Un oggetto. Un corpo che occupa spazio, inutilmente.
Un altro sorso.
Lo sguardo cominciava ad annebbiarsi. Le mani a formicolare. Lo sguardo di una rossa non gli passò inosservato, figurarsi al suo demone!
“La voglio. Ora. Ora!”
Quel giorno non l’aveva ancora accontentato.
Il suo Demone.
La sua maledizione.
Gli altri avevano Violenza, Morte, Sconfitta. Demoni malvagi. Ma il suo gli sembrava il più pesante da portare. Il più maledetto da custodire. Guardò la bionda e finse un sorriso. Si stava avvicinando. Aveva capito.
Voleva solo ritrovare Sienna. Ma ancora una volta si ritrovò ad accontentare il suo demone.
Non poteva fare altrimenti.
Ancora una volta.*

mercoledì 17 ottobre 2012

Presentimenti - Trama: The Darkest Seduction




*Ogni singolo, drammatico istante passava con una lentezza quasi esasperante. Oppure lei non se ne accorgeva più. Il nuovo corpo, che avrebbe volentieri strappato dalle sue stesse ossa, era sudato, imbottito dalle coperte in cui l’avevano rinchiusa per farla rimanere al caldo. Dicevano. Lei era stanca del caldo. Stanca di tutto. Stanca di sé stessa. Stanca di quella situazione estenuante.
Ogni giorno che passava si sentiva sempre più sfibrata. Un fiore troppo fiorito, oramai raggrinzito dentro. Fuori era bella. Questo lo sapeva. Ed era stata questa la sua maledizione, laggiù. Ricordava un tempo in cui era felice. In cui il semplice fatto di avvolgere le spalle di Aeron con la sua coda infernale, le procurava strani tormenti piacevoli dentro il petto. Dietro lo sterno. Quella cosa gli umani la chiamavano cuore.
I diavoli, come lei invece, lo chiamavano “muscolo semplicemente utile per vivere”. Ricordava quando si faceva mettere lo smalto dall’ex custode di Ira. Lo vedeva così, rannicchiato su sé stesso, con l’espressione concentrata sui suoi artigli. Ricordava le risate mentre giocavano. Ricordava tutto.
Ma in quel momento, non riusciva più a sorridere al ricordo di quei momenti felici.
Da tempo, il volto di Aeron, duro e allo stesso tempo dolce con lei, aveva preso il posto di un altro. Un paio di occhi chiari la guardavano, a volte, nei suoi sogni. Capelli biondi, e ali bianche attorniavano la figura dell’uomo. Anzi. Del demone. Credeva di essere per caso un angelo? Aveva sentito che era così. Tutti lo credevano tale, tutti credevano in lui. Tutti credevano in ciò che lui diceva. Sarà stato forse per il suo demone?
Riflettendoci, la Speranza, poteva essere una benedizione ed una maledizione insieme. Da un po’ di giorni, lungo il suo corpo intatto e la sua anima martoriata, si faceva strada l’idea che la sua vita sarebbe cambiata, di lì a poco. Non credeva di avere più niente con sé, solo sé stessa. E non bastava.
Ma quell’idea, che piano piano cercava di insinuarsi nella sua mente, la convinceva sempre di più di ciò. Voleva dimenticare. Dimenticarlo.* Basta... *sussurrò. Probabilmente erano solo idee balzane, fatte da una mente ormai spenta. Ma le sensazioni non andavano via, mentre piano, si rigirava tra le coperte ormai fradicie. I ricordi di lui, di quei muscoli guizzanti sotto le sue dita le facevano solamente venire i brividi dalla paura. Le lacrime cominciarono a scenderle lungo le guance, troppo terrorizzata per ricacciarle indietro. Perché doveva ricordare? Avrebbe voluto solamente farsi fare un lavaggio del cervello.
Persino dai Cacciatori sarebbe andato bene! Ma non era così fortunata. Tutti la ricoprivano di attenzioni, tutti la tempestavano di silenzi poco desiderati.
E lei non aveva il coraggio neanche di guardarli negli occhi, perché sapeva che avrebbe visto dentro i loro solamente tristezza e disperazione. Ne aveva già tanta dentro di sé che farsi carico anche di quella altrui l’avrebbe definitivamente rotta. Ma gli occhi azzurri tornarono, si affacciarono nella sua memoria. Occhi bramosi, che la fissavano. Strinse le palpebre. In fondo voleva solo dimenticare, e dimenticarlo. Ma aveva la sensazione che tutto questo non sarebbe stato mai possibile.*

martedì 9 ottobre 2012

Trama Extra - "La sfida"

"Tutte le mogli dovrebbero saper cucinare almeno una torta,possibilmente al cioccolato!" *ripete facendo una smorfia,mentre appoggia i sacchi della spesa sul tavolo della Fortezza. Sì,era a Budapest perchè la loro maledetta casa provvisoria aveva la televisione ma non la cucina..il che era abbastanza normale dato che più che una dimora familiare era una casa degli orrori. Se ne stava sdraiata sul letto quando era cominciato il suo programma preferito, "Hell's Kitchen" di Gordon Ramsey e aveva iniziato a prendere appunti sulle ricette che cucinavano e che prima o poi avrebbe imparato a fare. Solo che mentre finiva di scrivere gli ingredienti per fare la crostata di frutta,il bel biondino dannatamente bravo ai fornelli aveva iniziato uno sproloquio di un quarto d'ora su quanto le casalinghe di oggi fossero poco esperte in cucina e bla,bla,bla e poi non contento aveva lanciato una sfida.* Brutto maschilista! *aveva inveito lei contro il televisore dopo aver lanciato la penna per terra. E senza pensarci un secondo si era letteralmente volatilizzata verso il miglior super mercato di Budapest per raccogliere la sfida. Aveva la ferrea intenzione di cucinare una bella torta e poi di spedire la ricetta allo chef maschilista,come da lui suggerito. Eccome se lo avrebbe fatto.* Tesoro forse non ti sei reso conto di aver scatenato un'arpia e moglie devota! Ora vedrai! *mormora ghignando mentre prende gli ingredienti che le servono per l'impasto. Non le importava di non essere proprio la casalinga ideale,dato che uccideva i suoi nemici invece che infornare biscotti e pulire la casa e probabilmente non lo sarebbe mai stata,ma quella torta sarebbe stata perfetta santo cielo. E anche buona! Sì bè,forse non proprio visto che aveva già rotto due uova...ma non era stata colpa sua in fondo. La prima era finita sui capelli di sua sorella Kaia che dopo averla vista in grembiule aveva osato prenderla in giro; mentre la seconda era finita sulla schiena di Bianka che aveva riso per dieci minuti buoni. Taliyah si era limitata a fissarla con il solito sguardo neutro e poi era andata via,quindi diciamo che il terzo uovo era rimasto nella scatola!* Posso farcela. Io sono una moglie coi fiocchi e una letale arpia. *canticchia per cercare di convincersi,e senza risultato. Avrebbe passato il pomeriggio a fare torte piuttosto che arrendersi,anche se significava far saltare in aria il forno. Alla fine il suo dessert sarebbe stato perfetto,poco ma sicuro.*

mercoledì 3 ottobre 2012

Conoscenze... - Trama The Darkest Passion


Scarlet Incubi GsLords Ita
*Non può farne a meno. Deve andare da loro. Gideon si è dimenticato della sua esistenza, della loro famiglia, delle sue promesse? Fatti suoi. Deve cancellarlo dalla propria mente, nient'altro. Strano, credeva di avrelo fatto, in realtà, fin quando aveva scoperto che è ancora vivo e vegeto e, nonostante i suoi millenni di assenza, era andata a cercarlo per poi trovarlo quì, in questa città, Budapest, in quel locale. In quel locale... a ballare... con un'altra donna. Un sorriso poco piacevole le attraversa il volto, al ricordo di come ha coccolato e trattato con dolcezza e amore la biondina in questione... Aveva pensato anche di impiccarla con il suo stesso intestino, precedentemente sparso per terra grazie ad una nuova porticina apertale sulla pancia con un pugnale di venticinque centimetri, e appenderla ad un palo della luce per strada come una bella decorazione di Halloween, ma purtroppo era già morta dissanguata! Umani... troppo delicati per i suoi gusti. Gelosa? Nah, non è certo SUO marito, il SUO uomo... Non diciamo baggianate! Con qualcosa di molto simile a un ringhio fermo in gola, vaga per i marciapiedi. Ok, Gideon è fuori dalla questione. Ha solo bisogno degli altri Signori per complottare contro mamma e patrigno. Scambio di informazioni, grazie, prego, addio. Chissà quali demoni costudiscono... Odio? Morte? Dolore? Dalle voci in giro, ha la certezza quasi assoluta che Promiscuità sia tra loro... Beh, se sarà fortunata non dovrà neppure raggiungere quella fortezza sulla collina dove immagina, anche grazie a storie su certi "angeli", che risiedano tutti felici e contenti, fuori dalle grinfie dei cacciatori. Automaticamente si gira, lanciando un'occhiata alla costruzione che intravede alla sue spalle, oltre alcune costruzioni non abbastanza alte da bloccarle la vista. Lassù in cima... qualcuno guarda tra le strade della città. Stanno facendo la guardia? Cercano eventuali cacciatori? A lei frega qualcosa? Rispondendosi con un NO grande quanto la distanza che li separa, attende il momento giusto, in cui guardano nella sua direzione. Tutto quel che deve fare dopo è aumentare il passo, per attirare la loro attenzione su di un "sospetto", infilarsi in un vicolo e lasciarsi inglobare dalle ombre del demone. Se vedranno il tutto, come lei spera, è pronta a scommettere che a breve uno dei loro sarà lì a cercarla.*

Aeron GsLords Ita 
*Appollaiato sopra il tetto di un palazzo, osservava le persone camminare e vivere per le strade di Budapest, come se non ci fosse mai fine al tempo. Loro camminavano. Vivevano le loro vite, come se nulla fosse, ben consapevoli che a tutto veniva messa la parola ‘fine’. Digrignò i denti. Il fatto che a loro non importasse nulla, lo portava alla confusione più estrema. Come facevano a vivere in quel modo? Perché non si piegavano in due, dal dolore, e non invocavano pietà a qualunque Dio ci fosse lassù. Soffocò una risata amara. Probabilmente Zeus non avrebbe preso in considerazione neanche la preghiera più urlata, figurarsi quella di un semplice umano. Un giorno tutti dovevano abbandonare questo mondo. Persino gli immortali come lui. Ma la differenza era che mentre per gli umani tutto era definito, per lui la morte era qualcosa di molto simile alla nebbia. Non sapeva quando sarebbe morto. Se avesse combattuto con tutte le sue armi, probabilmente non sarebbe mai e poi mai morto. Ma se lui fosse stato un umano cosa avrebbe fatto? Se avesse avuto la certezza che di lì a poco, si sarebbe accasciato a terra, senza vita, abbandonando questo mondo. Non lo sapeva. Non trovava risposta. E probabilmente era anche per quello che guardava crucciato, le piccole formichine mortali, che passeggiavano tranquillamente sotto di lui. Il suo demone di tanto in tanto urlava nella sua testa. Erano tante le persone da punire. E pur di rimanere fermo sul suo posto, in postazione, tirava pugni a destra e a manca nella speranza che il suo demone si calmasse. E nella maggior parte dei casi accadeva proprio questo. Il demone si acquietava nella sua testa, riducendosi semplicemente ad un raro sussurro. Probabilmente era stanco da tutta l’attività fisica avuta negli ultimi tempi. I pensieri si interruppero quando scorse un movimento strano con la coda dell’occhio. Una donna dai capelli scuri camminava tranquilla. L’espressione era serena, ma non fu quello che lo lasciò interdetto: poco dopo la donna entrò in un vicolo, quasi inghiottita dalle tenebre. Fremendo dall’eccitazione di un possibile scontro, fece un salto e corse verso quel vicolo, fermandosi subito dopo.*

Scarlet Incubi GsLords Ita 
*Le ombre, la sua protezione, il suo demone che l'ha tenuta al sicuro più di quanto avesse potuto o voluto fare chiunque altro, in quel dannato luogo di prigionia. Da quando aveva avuto il demone, pochi erano stati coloro che avevano cercato di farle del male... E' vero che per colpa sua le era stato strappato suo figlio, perchè la custode di un demone non era certo adatta a badarvi, ma tutto quello era colpa di Zeus e di nessun altro, che le aveva dato Incubi e sottrato la sua creatura, per poi ucciderla. Oh, ma sarebbe arrivato anche il suo momento... Anche se non proprio adesso, visto che il suo obiettivo attuale è appena entrato in quel vicolo oscuro* Oh, interessante! *Esclama, come se nulla fosse, riassorbendo parte delle ombre mentre gli si avvicina, svelandosi come se fosse avvolta dal fumo, per poi fermarglisi di fronte, con le mani sui fianchi* Come sono fortunata! Uno dei Signori degli Inferi che mi trova senza che debba cercarlo io! Bene bene... *Lo squadra dalla testa ai piedi, storcendo le labbra rosse. E lei che si definisce "tatuata" per una scritta, un po' di fiori e una farfalla! Quel tipo è ricoperto dalla testa a, presumibilmente, i piedi, da teschi, armi, scene di guerra, demoni e chi più ne ha più ne metta! Intravede anche il marchio della sua farfalla, il sigillo del demone, nei dintorni dello stomaco, ma qualcosa le dice che non è quello reale... Quelli che ha visto danno l'impressione di essere vivi, di osservarti, di potersi staccare da un momento all'altro. Quello, quasi si mimetizzava insieme a tutti gli altri* Beh, cos'è quella faccia? Non sei felice di vedermi, per caso? *Chiede, sprizzando ironia da tutti i pori.*

Aeron GsLords Ita 
*L’aveva riconosciuto. Ma d’altronde tutti in città li riconoscevano, persino i Cacciatori. Ormai i loro visi erano noti. La donna aveva un’aria tetra, ma era pur sempre molto sensuale. Il tono che aveva usato era sarcastico. Le labbra rosse come il sangue e gli occhi penetranti neri lo fissavano, quasi a volerlo studiare. Li stava cercando? E per quale motivo? Voleva ucciderli? Digrignando i denti, piantò i piedi ben saldi per terra. Se voleva combattere, l’avrebbero fatto, ma voleva prima sapere perché era lì e per quale motivo li stava cercando* Sono uno dei Signori degli Inferi, sì. *Ira intanto infuriava nella sua testa. I peccati della donna, gli scorsero nella mente, quasi fosse lui stesso ad averli compiuti. Poco tempo prima, aveva sfidato gli déi, affinché gli mandassero una donna come quella dei loro compagni. La donna che gli avrebbe fatto palpitare il cuore con la sua sola presenza. O almeno questo era quello che dicevano i loro compagni. Gli capitava alle volte di osservarli con le loro donne e di invidiarli. Altre, invece, li detestava, perché voleva dire avere qualcun altro in più da proteggere con tutte le forze. No, lui non avrebbe mai avuto una compagna. Forse Crono aveva ascoltato la sua sfida e gli aveva mandato quella donna? Studiandola in silenzio, si rese conto che no, non era lei la sua compagna. Dalla bellezza letale e dall’aria cinica, non sarebbe mai potuta essere la sua compagna, meditò* Voglio sapere chi sei e come hai fatto a riconoscermi. *Quello era il dubbio che più lo assillava. Avevano forse altri nemici di cui non erano a conoscenza, per caso. Non bastavano i Cacciatori e Titani che li odiavano forse?*

Scarlet Incubi GsLords Ita 
*Inarca le sopracciglia, sorpresa da tanta sincerità e candore a tal rivelazione. Non che fosse una sorpresa, naturalmente, visto che in pratica era stata lei a portarlo lì... Le espressioni che si susseguomo sul suo volto in seguito, mentre la studia, non le fanno afferrare bene cosa abbia in mente... o che demone custodisca! Ecco, in effetti le interesserebbe di più l'ultimo punto.* Ma come... *mormora, con aria ferita, portandosi una mano al cuore* Vorresti dirmi che non riconosci tua sorella? Forse non sono così fortunata, dopotutto... *sospira tristemente, scuotendo la testa, senza, naturalmente, rispondere in modo soddisfacente a nessuna delle sue richieste. Non crederà che basti la sua faccia da duro-tatuato-freddo-ti-stacco-la-carotide-perchè-mi-piaci per convincerla a raccontare tutti i suoi segreti! Ne ha viste troppe per farsi impressionare... E poi lei non è certo da meno! Ne ha fatte di cose ben poco morali, da quando è tra i mortali. Poveri, tutti quelli che l'hanno creduta solo un bel faccino... *

Aeron GsLords Ita 
*Corrugò le sopracciglia mentre ascoltava le sue parole. La donna coraggiosa che aveva davanti non era per niente intimidita dal suo aspetto rude. I tatuaggi che gli ricoprivano l’intero corpo, intimidivano chiunque. Molte donne, infatti, non gli si avvicinavano per quel motivo. Per la paura che avevano di lui. Altre invece, si avvicinavano proprio per quello. Proprio per il rischio che correvano con lui. Nascondendo un’ondata di disgusto al solo pensiero, strinse ancora di più i denti se era possibile. Stava perdendo la pazienza, con quella donna irritante, che diceva cose senza senso.* Io non ho sorelle. *Mormorò duro. Di quello ne era certo. Non era nato, era stato creato già in forma adulta, di conseguenza era impossibile che avesse delle sorelle sparse per il mondo. Lui, come anche tutti gli altri Signori, erano soli con loro stessi. * Stai dicendo cose senza senso donna. *Si avvicinò di un passo, pronto a balzarle addosso e ad intrappolarla. Sapeva troppe cose, e lo sguardo consapevole di lei lo metteva a disagio. Sapeva forse cose di cui lui e gli altri non erano a conoscenza?* Dimmi chi sei e perché mi stavi cercando. *ripeté determinato. Doveva sapere. Il suo istinto non sbagliava mai. Doveva avere delle risposte e doveva averle in quel momento*

Scarlet Incubi GsLords Ita 
Ma come sei cocciuto, fratellino! *Commenta, offesa, senza arretrare di un millimetro, sollevando lo sguardo per fissarlo in faccia, prima di sorridere innocentemente* Ma dopotutto è ovvio che abbiamo qualcosa in comune... Siamo parenti, no? *Inclina la testa, scrutandolo con attenzione, continuando ad ignorare le sue domande come se non avesse aperto bocca* Dunque dunque... *si tamburella il mento con un indice, con aria pensierosa* Chi potresti mai essere tu, piuttosto? Violenza? Furia? O forse Narcisismo... Uhmm... si! *Annuisce soddisfatta* Ecco perchè sei tutto tatuato e fai tanto il figo! Per attirare l'attenzione! Oh, posso capire... Credo che ti chiamerò Narci! Ti piace? *Lo stuzzica, non riesce a farne a meno! Più fa il glaciale, più ha voglia di farlo infuriare. Non riesce ad evitarsi di ghignare. Intanto non può fare a meno di chiedersi le sue paure, i suoi timori, gli incubi che lo tormenterebbero la notte. Deformazione professionale....*

Aeron GsLords Ita 
*Cercò di mascherare per un attimo lo sbigottimento, ma non riuscì nell’intento. I suo compagni non custodivano quei demoni. Violenza, certo! Desolazione, Malattia, anche e molti altri, ma non quelli che aveva nominato la donna davanti a lui. Allora Crono aveva detto la verità! C’erano davvero altri Demoni in giro per il mondo! Prendendo un appunto mentale, si disse di guardare e studiare con attenzione i rotoli che aveva consegnato loro il re dei Titani. Da ciò che aveva detto Crono, pareva infatti che molti dei demoni che erano usciti dal vaso, fossero custoditi dai vecchi prigionieri del Tartaro. Solo ora si rese conto che probabilmente dovevano stare più attenti. Molti di quei prigionieri erano stati loro stessi a rinchiuderli, essendo guardie di Zeus in persona.* Non te ne deve importare nulla di chi sono. *Nonostante in molti sapessero della loro esistenza, non sapevano con certezza cosa fossero. In particolare i demoni che custodivano. Ognuno di essi aveva un punto debole. Questo voleva dire che il demone avrebbe preso il sopravvento e non doveva accadere. Riscuotendosi, abbassò lo sguardo sulla donna, guardandola con attenzione.* Smettila di tergiversare e dimmi chi sei! *Questa volta gli uscì quasi un urlo dalle labbra. Le mani si chiusero e si riaprirono per permettere la circolazione del sangue, ma in realtà lo faceva per tenerle impegnate. Quella donna lo stava facendo uscire fuori dai gangheri.* Come ti chiami?

Scarlet Incubi GsLords Ita 
Eih! Questo si che è autocontrollo! *gli darebbe qualche pacca sulla spalla, per complimentarsi ancor di più... Solo che con il demone Malattia in giro e senza alcuna sicurezza di quale custodisca lui, preferisce evitare. Non è il tipo da voler passare i prossimi secoli in tuta antisettica e non è tra i suoi piani sterminare l'umanità con qualche virus mortale mentre gironzola per i fatti suoi! No grazie... Incrocia le braccia sul petto* Allora, riflettiamo... Non Narcisismo... Se non Narci sarai... Maschilismo? Oh, giusto! E pensi che io sia troppo debole, come donna, da sopportare la verità? *Ride sarcasticamente, guardandolo con aria di sfida* Oh, ma sbagli! E presto capirai quanto... Tieniti pure i tuoi segreti... *Mormora, con un tono poco amichevole nella voce. Lui non risponde a lei? Bene, lei non risponderà sicuramente a lui. Ma questo non la ostacolerà di certo... Troverà quel che le serve, in un modo o nell'altro.*

Aeron GsLords Ita 
*Ringhiò. Il tono di quella frase non gli piaceva affatto.* Mi stai minacciando, per caso? *In realtà non la considerava troppo debole, seppur non l’avesse mai vista lottare, percepiva della forza fuori dalla norma nel suo piccolo corpo. Come se non fosse umana o altro. In effetti, da lle frasi e dall’arroganza che gli riservava sembrava dentro fino al collo in quella situazione. Ma cosa sapeva veramente? E perché nominava demoni che persino loro non avevano mai visto? Lo sguardo di sfida dentro i suoi occhi, lo misero in allarme. Cosa voleva fare? Voleva per caso attaccarlo? Intanto Ira, si dibatteva dentro la sua testa per fargli attaccare la donna. Percepiva con ogni fibra del suo essere l’oscurità dentro di lei e voleva punirla. E punirla. Scuotendo piano la testa, cercò di relegare in un angolo Ira e cominciò a parlare.* Non mi piacciono le minacce. Dimmi perché mi cercavi e perché sai tutte queste cose. *prese un respiro profondo* Ma soprattutto, cosa ne sai tu di Narcisismo e tutti gli altri che hai nominato. Sai dove si trovano? *si rendeva conto che era un rischio esporsi con lei. Ma ormai sapeva di essere andato troppo in la per tirarsi indietro proprio ora* Parla! *ruggì in preda al suo demone. A breve sarebbe saltato fuori come da una gabbia. Parlare l’avrebbe distratto*

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*Scrolla le spalle e fa un gesto vago con la mano, come se quello che aveva detto fino a quel momento non fosse altro che fumo da disperdere. * Sai, si dice in giro che il caro, vecchio re dei titani vi abbia fatto un regalino... *Si arriccia indifferentemente una ciocca di capelli corvini intorno alle dita. L'aria innocente non le si addice granchè, ma... pazienza. L'esasperazione è un buon modo per ricavare le informazioni! Se si vogliono escludere le torture... In genere o parlano o cercano di farla fuori... Ma essendo l'ultimo punto complucato da applicare, in quanto più o meno immortale, beh... Però, quell'uomo... dannazione! Ha passato la vita in un iceberg? Anche se una vena sulla fronte le lascia presagire che si stia trattenendo dal prenderla e farla a pezzi... E' un sentimento comune in parecchia gente, chissà come mai...* Si, dei famosi rotoli, con nomi, demoni... E c'è chi dice che vorreste usarli per braccarci e, magari, massacrarci... *Borbotta, con tono pacato, per poi incrociare nuovamente le braccia e guardarlo, imbronciata. Che seccatuta! Il tizio sembra un pezzo di granito e ostinato come un mulo.* Tu sai nulla di queste... voci, per caso?

Aeron GsLords Ita 
*Sbarrò gli occhi. Parlava al plurale la donna, quindi sapeva decisamente molto più di loro. Cosa doveva fare ora? Il fatto che la donna sapesse dei rotoli lo gettava nel panico. Solo i suoi compagni e Crono erano a conoscenza dei rotoli? Se non era così chi altro lo sapeva? E cosa comportava quella conoscenza?* Che demoni porti dentro di te? *Mormorò mentre i denti strofinavano gli uni contro gli altri. La domanda di lei passò inosservata. Non voleva stare alle sue condizioni. Lei doveva rispondere alle sue domande e basta. Ne andava della sua vita e di quella degli altri Signori della Fortezza. Intanto, continuava a studiarla. Che demone poteva mai custodire una donna simile? Egoismo? Indifferenza? Non riusciva ad individuarlo. E si stava piano piano innervosendo. *
-Attacca. Attacca. 
*Il demone gli urlava nella mente, mentre i peccati della donna gli passavano davanti come in un film. Quante persone aveva ucciso? Ma non in modi normali? Corrugò la fronte. Attraverso le sue visioni, non riusciva a capire che razza di poteri possedesse*

Scarlet Incubi GsLords Ita 
*Alla sua espressione, un sorriso le si allarga sul viso, con un misto tra soddisfazione, divertimento e un sadico piacere nel vedere che adesso lui sa di aver bisogno di lei, intera e capace di parlare. Un fatto che lei sapeva fin dall'inizio, ovviamente. Il problema è che anche lei ha bisogno di lui, di quei rotoli e di avere una vaga conoscenza sulle loro future intenzioni. Dopotutto lei stessa è in una di quelle dannatissime pergamene!* Sbaglio o una domanda del genere te l'ho fatta giusto poco fa...? Perchè non mi pare tu mi abbia risposto, quindi non trovo una ragione valida perchè debba farlo io, adesso... *Commenta, senza abbandonare la sua espressione*

Aeron GsLords Ita 
Non ho nessuna intenzione di risponderti *borbottò. E per quale motivo doveva farlo? Per mettere sé stesso e gli altri ancora di più nei guai?* Dimmi dove sono gli altri custodi. *il tono era imperioso e sperava di intimidirla anche se ne dubita fortemente. Orma mancavano soltanto pochi passi e avrebbe potuto prenderla e metterla fuori combattimento. Le strade dietro di lui erano affollate, ma nessuno faceva caso a loro due. Forse perché l’avevano riconosciuto e non volevano immischiarsi o forse non li vedevano semplicemente, pensò* Non ti conviene farci la guerra. Non avrai la tua vittoria. *ormai era rabbioso ai limiti dell’incredibile e stava facendo uno sforzo sovrumano per non dare retta al suo demone*

Scarlet Incubi GsLords Ita 
*Sospira, annoiata.* Ah, se lo sapessi... *allarga le braccia, mostrandosi sola e apparentemente disarmata. Solo apparentemente, ovvio... Anche se l'intenzione principale non era di attaccare chiunque fosse arrivato, riempirsi di armi da fuoco e da taglio dalla testa ai piedi non sembrava una cattiva idea.E non lo sembra nemmeno ora. * Mi spiace tanto deluderti, oh grande signore degli inferi, ma io gioco da sola! *scrolla le spalle, con aria dispiaciuta, prima di scoppiare a ridere non appena lui dice la parola "Guerra"* Ma andiamo! Non che non mi piaccia giocare con pistole e coltelli, ma che senso ha la guerra quando potrei uccidervi tutti mentre dormite? *Lascia che la risata le si spenga in gola, prima di continuare a parlare* Sono quì solo per avvertirvi... *si lecca le labbra, deformate da quello che è più un ghigno che un sorriso* Smettete di braccarci o vi caccerò io e vi spazzerò via come polvere... Perchè se esiste qualcuno capace di farlo, ce l'hai proprio davanti...

Aeron GsLords Ita 
*Le parole di lei gli resero ben chiara l’idea delle sue capacità. L’oscurità che avviluppava la donna era terrificante e le parole che aveva appena pronunciato non erano minacce a vuoto, pensò con un certo timore. Ma loro erano di più. Molti di più! Aveva detto di lavorare da sola, e, anche nella sua forza e oscurità, la donna non avrebbe mai potuto sconfiggere i Signori degli Inferi di Budapest.* Tu sei solo una. Noi siamo in molti. Non potrai mai batterci tutti. *Sogghignò soddisfatto. Non aveva nessuna chance contro di loro. Nessuna.* L’unica cosa che otterrai continuando così sarà la guerra, e non so se ti conviene. *il sudore della tensione gli imperlava la fronte. Quello era l’unico segno di possibile caduta. In realtà fuori era freddo come il ghiaccio. Era pronto a balzarle addirittura addosso. Pronto a interrompere la sua fuga se fosse stato necessario*

Scarlet Incubi GsLords Ita 
*Solleva il mento, con espressione glaciale dipinta in colto, mentre lo guarda dritto negli occhi... viola? Chi se ne frega! La sta sottovalutando, come fanno molti, all'inizio... E tutti, alla fine, se ne pentono amaramente.* Io vi ho avvertiti, demone... Ho detto quello che avevo da dire... *accenna un sorrisetto, rilassando le spalle* E spera di non vedere il mio viso mai più...*parla, mentre si fa avvolgere dalle ombre come un un morbido mantello oscuro, che la nasconde al mondo.* ...perchè potrebbe essere l'ultima cosa che ricorderesti, all'altro mondo... Questa era solo una visita di cortesia... *Gli sussurra all'orecchio, prima di allontanarsi, in silenzio, invisibile e impercettibile, come sparendo nel nulla. Divertente come, così, tanti credano che sappia teletrasportarsi... Ed è meglio lasciarlo credere loro. La paura che possa comparire all'improvviso, dal nulla, quando meno se lo aspettano, è un fattore molto, molto importante, in certi casi... Beh, se i Signori avessero continuato con i loro giochetti, questo timore sarebbe il meno importante a cui badare...*