-Oh non, non, non, mon ami! Tira su la schiena e stai
dritto!
*L’ometto al suo fianco era un gran generale, ma di buone
maniera ne capiva davvero davvero poco!
-Su, mon coeur, ripeti con me ‘Je reve de toi tous les nuits’.
*Il piede
picchiettava per terra a causa dell’uomo che le stava davanti. Voleva portare a
termine quella missione, ovvero far sì, che lui conquistasse il cuore della
giovane donna che amava, ma era praticamente impossibile se si ostinava a
mantenere quell’espressione imbronciata.*
-Per quanto possa
essere sexy il broncio di un uomo, questo non vi farà conquistare Josephine in
alcun modo, anzi! I suoi fini tacchettini toccheranno il vostro didietro non appena
vi vedrà!
*Sbuffò ancora una
volta e cominciò a fissare l’uomo con sguardo di attesa. Nonostante tutti i
riconoscimenti ufficiali, l’ometto era profondo sì e no quanto una
pozzanghera.*
- Je reve de toi tous les nuits…
*La voce dell’uomo
era chiaramente annoiata. Era tempo che ci pensava su. Non era davvero
innamorato. L’ascesa al potere che Lony aveva fatto dopo la Rivoluzione era a
dir poco sorprendente. Fece spalluce mentalmente. Non gliene importava un fico
secco delle questioni delle umane, ma aveva la sensazione che l’uomo seduto
scompostamente davanti a lei, avrebbe combinato non pochi disastri nel mondo.*
-Devo andare a chiamare
Louis?
*Lo rimbrottò,
corrugando le sopracciglia e nascondendo un sorriso. L’amico gli avrebbe dato
una bella strigliata e l’avrebbe fatto riflettere. Con calma, andò a sedersi su
un comodo divanetto posto poco lontano da dove Lony era seduto. Il volto
corrucciato di lui, non voleva mutare di espressione, così prese un candelabro
poco distante da lei e lo appoggiò sulle gambe, in una posa apparentemente non
minacciosa. Aveva paura di lei. Anche perché non riusciva a capire il motivo
per il quale lei fosse una delle poche persone a non temerlo. E come si faceva
a temerlo? Era così tenero! Certo, aveva un grande ego. Molto grande. Ma le
faceva venire voglia di abbracciarlo come un tenero orsacchiotto. Quando gliel’aveva
detto, lui era rimasto a bocca aperta, ma senza fare nulla. Tranne, farsi
uscire il fumo dalle orecchie naturalmente. Ma si sa, era uno dei suoi hobby
preferiti fare innervosire le persone. Era una vera maestra!
Come nell’arte dell’amore
(solo in teoria). E quell’uomo non si voleva sbrigare a seguire le sue
istruzioni, maledizione!*
-Beh? Io ho tutta l’eternità
per farti da insegnante. Voi parecchie guerre da vincere e destini da cambiare.
Quindi? Vogliamo stare qui tutta la giornata? Su, su.
*battè le mani per
incoraggiarlo e appoggiò la schiena alla morbida spalliera. Le gambe le
accavallò, il viso inclinato per studiarlo.*
- Je reve de toi tous les nuits.
*Mmh. C’era quasi.
Questa volta sembrava averci messo un minimo di sentimento.*
-Bon! Non vi ricoprirà
di baci, ma forse non vi prenderà neanche a calci.
*Probabilmente tutti
quegli sforzi non erano neanche diretti ad un soggetto interessato. Tutti
avevano paura di lui. Anche la donna che voleva conquistare. Aveva perso la
dignità andando a pregare il generale per la spada del padre ed era una
mocciosetta viziata. La detestava. Ma vedere un amore coronarsi era semplicemente
splendido, a parere suo. Tutto andava secondo i suoi piani, tranne per la
singolare luce negli occhi castani di lui. Già tempo prima, quando le aveva
parlato della vedova che voleva sposare si intravedeva. Ma ora, ancora di più.
Era per caso innamorato e non voleva farlo vedere per colpa del suo stupido
orgoglio? Oh mon dieu!*
*Tempo dopo, era 9
marzo 1796, partecipò al matrimonio dei due. Nonostante volesse criticare la
sposa per come si fosse vestita, rimase zitta al suo posto e non disse nulla.
Il suo piccolo scolaro ce l’aveva fatta! Aveva conquistato il cuore della donna
che amava! Andò via. Non aveva più nulla da fare in quel luogo poiché si era
decisamente annoiata in quel tempo. Seppe dei tradimenti dei due, delle
litigate, dei figli mai avuti.
Solo tempo dopo seppe
anche della morte di lui e delle sue ultime parole. Dicerie, ma il suo cuore
romantico palpitava ogni volta che ci pensava.
Le France, les
armées, Josephine....
Queste, si crede,
furono le ultime parole di Napoleone Bonaparte.
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