giovedì 7 giugno 2012

Trama Extra - Una breve amicizia (FlashBack)





Scarlet Incubi GsLords Ita 
*Siede, accovacciata, in un angolo della cella buia, tentando, come sempre, di stare lontana da tutti quei tizi con cui la condivide, tra cui è nata e, fino a quel momento, cresciuta... Non ha mai visto altro, non ha mai pensato di potersene andare, non ha mai creduto davvero che avrebbe visto qualcosa, oltre quelle pareti di pietra e sbarre... L'unica cosa che fa è immaginare come può essere, il mondo. Immaginare quel... cielo, quell'immenso spazio di un azzurro che non ha mai realmente visto, ma solo immaginato grazie ad un colore, donatole decenni prima da una guardia... Dopo secoli, in cui il suo corpo era cresciuto lentamente, adesso ha a mala pena il fisico di un'adolescente. I capelli, a quel tempo rasati, ora le arrivano alle spalle, lisci e neri come quelli della madre... Già... che è successo a sua madre? Perchè, d'un tratto, sembra averla abbandonata? Fino a poco tempo prima la proteggeva, la aiutava a tagliarsi i capelli per non attirare l'attenzione indesiderata di guardie e prigionieri sul fatto che fosse una ragazzina indifesa in un luogo pericoloso... Anche se, forse, neanche questo basta a nasconderla agli altri... Si passa, quasi involontariamente, la punta delle dita sulle labbra. Tutto ciò che può percepire così è che sono leggermente più in carne, rispetto a qualche anno prima, ma la differenza vera l'ha vista solo sul riflesso di una delle grosse catene di metallo lucido con cui venivano legati, per essere trasportati all'occorrenza. Stanno prendendo colore, diventano sempre più rosse, rosso sangue, mentre... Con un sospiro, abbassa lo sguardo al proprio corpo, su cui un accenno di seno continua ad essere sempre meno... "accennato", e più evidente, sotto la sottile tunica bianca da prigioniera. Non può essere bambina per sempre... Ma è stata lasciata da sola dalla madre proprio adesso. Proprio adesso che gli sguardi cominciano a farsi sempre più angoscianti e le espressioni che gli uomini insieme a cui è detenuta le rivolgono, le fanno venire i brividi dietro la nuca. Cos'ha fatto per essersi meritata questo? Ha forse deluso Rhea in qualche modo? Ha sbagliato? Ha detto qualcosa che non avree dovuto dire? Ma cosa...? Sono chiusi in una cella da sempre, per quel che la riguarda. Non possono comunicare con gli altri, non possono fare nulla se non stare lì dentro, cercando di non scatenare una violenza che non potrerebbe a nulla... Cosa mai può aver fatto di male in condizioni simili? O forse, semplicemente, pensa che sia cresciuta abbastanza da potersela cavare da sola... Forse si è occupata di lei solo lo stretto necessario, prima di farsi i fatti suoi, lasciando perdere questa figlia non desiderata, la figlia bastarda della regina dei titani, il frutto di un tradimento... Crono l'ha sempre odiata, inatti. Ma questo non ha mai significato nulla... Sembra che la madre e lui si odiassero anche da molto prima della sua nascita, ma lei... Cos'è successo che non ricorda? Quale evento, che la sua mente non riesce a vedere, ha fatto si che d'un tratto smettesse di aiutarla e cominciasse a guardarla con odio non minori di quello del patrigno? Non riesce a pensare a nulla, a ricordare nulla...*

*Dei passi si avvicinano dall'esterno della cella, insieme ad un leggero tintinnio di catene. Hanno portato qualcuno... dopo secoli, riesce a riconoscere quel rumore. Le guardie che portano un detenuto. Anche se solitamente non durano a lungo... si spostano in continuazione tra le celle, alcuni, senza mai trovare pace, apparentemente... Solleva svogliatamente lo sguardo verso il cancello che una delle guardie sta aprendo con una grossa chiave, coprendo con il proprio corpo il nuovo coinquilino alla vista dei detenuti. E' pur sempre una novità, in quella vita piena di monotonia... chissà chi è...*


Fato GsLords Ita 
*Piccoli passi la stavano accompagnando nella cella di Scarlet e di altri come lei. Le guardie la affiancavano, nascondendola con i loro corpi enormi alla vista degli altri prigionieri che probabilmente volevano evitare qualunque forma di terrore all'interno della prigione. Come se non bastasse la loro. Il mento era sollevato, lo sguardo fisso davanti a lei, il lungo abito le accarezzava le gambe, dandole proprio l'aria dell'oracolo, come piaceva ai grandi chiamarla. Non vedeva nulla, oltre che le spalle della guardia che la anticipava di pochi passi. 'Erano arrivati', pensò mentre giravano l'ultimo angolo degli infiniti corridoio del Tartaro. Con un movimento delle mani, la serratura della cella si aprì tranquillamente rivelando una ragazza che poteva avere poco più di un paio d'anni più di lei.* I miei omaggi, Scarlet. *entrò con calma, le guardie rimasero fuori, senza però perdersi neanche uno scambio. Gli occhi puntati alle sue spalle ne erano la prova, nonostante provassero loro stessi timore di lei, del suo potere, non si sarebbero persi nulla di quella conversazione.*


Scarlet Incubi GsLords Ita ‎
*Aggrotta le sopracciglia, vedendo la ragazzina, apparentemente più piccola di lei... I capelli rossi, lunghi e leggermente scompigliati le scendono quasi fino alla vita, mentre su quel viso è disegnata un'espressione che le dà l'impressione che non abbia mai sorriso in vita sua... Incontrando quei grandi occhi azzurri ha la sensazione che, nonostante la sua giovinezza, sappia cose che neanche i più antichi conoscono... Si alza lentamente, poggiandosi al muro con una mano, per poi avvicinarsi alla figura minuta, ignorando gli sguardi puntati a lei meglio che può, accennando un inchino alla nuova entrata* Onorata... *mormora, non sapendo bene come rispondere... Lancia un'occhiata alle sue spalle, sentendo un prurito tra le scapole del poco amichevole sguardo della madre e di suo marito... sembrano quasi intimoriti... Sanno qualcosa che lei non sa, riguardo a quella bambina? Erano loro che solitamente erano i primi ad essere ossequiati, da tutti. Perchè lei? Rivolge nuovamente tutta la sua attenzione alla ragazzina, con un'espressione vagamente interrogativa in viso* Cosa posso fare per te? *chiede, tentando di assumere il tono più gentile che può... Non è per fingere di essere tale, ma non è mai stata una buona idea dimostrarsi troppo gentili con qualcuno, lì dentro... Gentilezza è bontà, e la bontà è debolezza. Semplicemente non è abituata ad usare un tono del genere, ma quella figura, per quanto possa disturbare la quiete degli altri, a lei non ha fatto nulla di male...*


Fato GsLords Ita 
*Gli sguardi di tutte le persone erano fissi su di lei, li sentiva con ogni fibra del suo essere, ma le immagini nella sua mente non le permettevano di soffermarsi più di tanto su tutta quell'attenzione. Crono e Rhea la stavano guardando. LORO sapevano chi lei fosse, percepivano la verità che scorreva sulla sua pelle, in ogni piccolo poro. Una verità inevitabile, che prima o poi sarebbe accaduta. Ferma sui suoi passi seguì con lo sguardo i movimenti impacciati della ragazza, inclinando la testa da un lato, ascoltando la sua titubanza. Avrebbe riso se ne fosse stata capace.
I piccoli piedi si mossero verso di lei. Allungò una mano verso di lei, per poterla toccare, impassibile nell'espressione del volto, neanche un muscolo in movimento.* Nulla. *mormorò con la sua voce fanciullesca, senza aggiungere altro. Rimase lì, soltanto a fissarla con la conoscenza scritta in volto.*


Scarlet Incubi GsLords Ita
*Accenna a fare un passo indietro, più per il timore visto negli altri che per il proprio istinto, ma alla fine non si buove e ricambia il suo sguardo, inclinando appena la testa, chiedendosi cosa stia passando per la sua mente... Perchè di sicuro qualcosa sta passondo, e ha la strana certezza che sia parecchio. Allunga una mano verso quella di lei, per incontrarla a metà strada, dimenticando del tutto le occhiate degli altri prigionieri, come se non esistessero e fossero solo lei e la ragazzina che ha di fronte.* Posso chiedere il tuo nome...? *Domanda, non sapendo cos'altro dire. Dopotutto, lei sa come si chiama, quindi... sapere chi sia la rossa non dovrebbe essere una richiesta tanto assurda... O almeno spera*


Fato GsLords Ita 
*Il contatto con la sua mano le trasmette quasi delle scosse lungo tutto il copro. In pochi si fidavano a toccarla. Poveri sciocchi, non capivano che riusciva a vedere ogni minimo sentiero del loro destino soltanto guardandoli. Eppure, la fiducia in quella ragazza così immobile nella sua prigionia le fa quasi provare qualcosa. Qualcosa che da tempo non provava. Empatia? Possibile. La mano calda e sporca, si stringe attorno alla sua, cercando presumibilmente un'ancora di salvezza in tutta quella tortura continua* Mi chiamano Fato. *Non diede troppa importanza alle persone che trasalirono alle sue spalle e a quelle dietro a Scarlet. Il silenzio nei corridoi e nella cella in cui si trovava soffocava, ma era abituata. Il timore aleggiava nell'aria come se fosse percepibile al tatto.* E' brutto essere rinchiusi. *sentenziò non come una domanda, bensì come una vera e propria affermazione.*


Scarlet Incubi GsLords Ita 
‎*La mano, un po' più piccola della sua, ricambia appena la stretta intorno alle sue dita, facendole percorrere il braccio da una strana sensazione che non sa identificare* Fato... *ripete, mormorando. Ha già sentito quel nome... sussurrato nell'aria come una storia terrificante... e forse lo è, per chi teme il proprio futuro, per chi ha paura di quel che gli spetterà... Lei non ha paura del suo futuro, semplicemente perchè sa che il peggio arriverà e non potrà far nulla per evitarlo... perchè è lì, è sola tra quelle quattro mura, è vulnerabile e, per quanto tenti di convincere se stessa, è debole. Pura e semplice rassegnazione... Perchè dovrebbe avere paura di qualcosa di inevitabile? Non si può far nulla, se non aspettare che avvenga...* Si... è brutto... *conferma* anche se non si cosa ci sia fuori... *si stringe nelle spalle, come se essere nata lì fosse una colpa.*


Fato GsLords Ita
*Lo sguardo incrociato al suo era rassegnato, ma duro. La donna che sarebbe diventata si poteva intravedere già da ora, ma ancora non era pronta. Gravi sciagure sarebbero capitate nella sua vita e lei non avrebbe potuto fare nulla. Ella ignorava il suo futuro, ignorava la rete di imbrogli di cui sarebbe stata schiava per la maggior parte della sua vita* Esistono prigioni prive di sbarre. *Il tono era misterioso. Voleva aiutarla, ma non poteva dire nulla. Scostando la mano dalla sua se la portò ai lunghi capelli, cominciando a giocherellarci, senza mai staccare gli occhi dai suoi. Le immagini del futuro della ragazza si accavallavano davanti a lei, come un presente fittizio, e lo sguardo si perse in esso.*


Scarlet Incubi GsLords Ita 
*Cerca di capire cosa intenda dire con quella breve ma enigmatica frase... e ovviamente non ha successo. E' come se attraverso quegli occhi azzurri e innocenti trasparissero fiumi di immagine di milioni di storie, di milioni di vite, in corso, concluse e future, così rimescolate da non far trasparire nulla di comprensibile a chi le vede... Sa solo che sono lì e, da qualche parte in quell'intreccio, c'è il sottile filo della sua, di vita... Ha infatti l'impressione che quella frase non per nulla casuale... Chissà quando capirà di cosa parla realmente...* Forse è così... Ma posso scoprirlo solo vivendo, vero...? *Chiede, accennando un vago sorriso che, probabilmente, non molti avrebbero potuto definire tale.* Non puoi dire a nessuno cosa gli spetta, vero? *Chiede, quasi sussurrando, non sapendo bene cosa sia il caso di dire ad alta voce o meno*


 Fato GsLords Ita 
*Comprendeva quel sorriso, un sorriso spento che sembrava più una smorfia che altro. Sapeva cosa l'aspettava, intuiva il vago e imperfetto destino che la attendeva oltre quella prigione. Un destino crudele. Illusioni e malefatte nei suoi confronti che per molti anni non sarebbero stati smascherati* Il tuo destino si sta per compiere. Esistono prigioni prive di sbarre. *ripetè le parole di prima. Gli occhi le vagarono nello spazio che le circondava fino a soffermarsi sulle due persone che occupavano la cella insieme con lei. Il movimento delle dita sui capelli stava diventando febbrile, quasi non potesse fare a meno di toccarsi le ciocche ramate. Ma quando guardò i due titani, che nonostante la paura la guardavano con il mento sollevato, ella fermò il movimento maniacale, fino a portare le braccia lungo il corpo.* Alcune scelte porteranno alla distruzione.


Scarlet Incubi GsLords Ita ‎
*Sospira sentendo ripetere quella frase, sapendo che, in qualunque caso, avrebbe avuto ragione, anche se non ha idea del perchè, ancora. Nota il suo sguardo cambiare direzione, ad un certo punto, e soffermarsi alle sue spalle. Sa già chi sta guardando, senza bisogno di girarsi, ma lo fa in automatico, mentre quelle parole escono dalle sue labbra... "alla distruzione"... Porta lo sguardo verso i volti di quelli che un tempo erano i sovrani dei titani, nel momento preciso in cui entrambi sgranano gli occhi neri. Questo le dà qualcosa che molto difficilmente ha sentito, nel corso della sua vita... un senso di soddisfazione, quasi divertita, vincitrice, in quella situazione in cui i più forti tra loro sembrano terrorizzati da ogni singola parola, mentre lei accetta tutto con tranquillità... Ha letteralmente stretto la mano al destino, anche se sa che sicuramente le sarà ostile... C'è solo da verificare quanto, e lo farà vivendo, anche se questo non renderà felice qualcuno... Con qualcosa di simile ad un ghigno, dopo aver visto le facce dei titani, torna a rivolgersi alla piccola. Si avvicina di un passo a Fato, per non farsi sentire da nessuno, se non da lei* Cercavi me, quando sei arrivata... perchè...? *mormora, piegandosi leggermente in avati per avere il viso al suo stesso livello. Forse non si aspetta davvero che risponda, ma... chi lo sa...*


Fato GsLords Ita 
*Aveva notato lo sguardo di piena soddisfazione della futura custode di Incubi. Il demone, venuto dall'Inferno e poi confinato in un Vaso, si sarebbe a breve liberato per poi essere rinchiuso nel suo fragile corpo. Una volta girata e avvicinatasi a lei, tornò ad incontrare i suoi occhi profondi. La domanda prevedibile, anche senza il potere di vedere il futuro, le arrivò quasi sussurrata, probabilmente per evitare che gli altri la sentissero. Gli occhi si abbassarono sui suoi piccoli piedi nudi, in un raro momento di umanità, tornando subito dopo a guardarla* Gli occhi possono ingannare. Perderai il tuo compagno se crederai a ciò che vedi. *Qualcuno, non molto tempo dopo, avrebbe detto una frase che sarebbe rimasta nella storia dell'uomo: 'le jeux sont fait'. E nessun'altra frase sarebbe stata più giusta per quella povera ragazza che aveva di fronte, perché, nonostante la frase enigmatica detta, il destino di lei si prefigurava ai suoi occhi pieno di sofferenza ed agonia mentale. 'Buona fortuna, Guerriera', le augurò mentalmente. 'Ne avrai bisogno.'*


Scarlet Incubi GsLords Ita 
‎*Rimane qualche attimo lì, senza saper bene come reagire... Infine tutto quel che fa è sussurrare* Grazie... *con quell'accenno di sorriso in viso, per poi fare un paio di assi indietro mentre le guardie avanzano alle spalle della piccola dea. Intano le parole cominciano a girare e rigirare nella sua mente, cercando un senso, cercando un segno che potesse indicare a cosa e a chi si riferissero... Avrebbe avuto un compagno...? Lì, in quel posto? O fuori? E... chi? Non riesce a pensare a nessuno che le sia stato davvero amico, lì dentro... Forse un paio di cugini con cui conviveva senza troppi danni o qualcun altro di passaggio, ma dei prigionieri, non vedeva nessuno in quel senso, nè aveva mai pensato di immaginarlo. Però... sospira, arretrando lentamente, fino alla parete contro cui era poggiata prima, guardando il pavimento. Pensa a quella guardia che un tempo le aveva regalato l'unica cosa che potesse donarle un po' di gioia, per quanto lui non se ne rendesse conto... Era una bambina che aveva già vissuto secoli, ma l'aveva visto come un salvatore, grazie a cui aveva conosciuto il colore del cielo, della libertà... Ma quella guardia dai capelli neri e occhi blu è solo un sogno infantile, il suo eroe... Lei e solo una prigioniera, lui si dev'essere anche dimenticato della sua esistenza e, soprattutto, sono nemici, lassù. Continuerà a seguirlo con lo sguardo ogni volta che passerà davanti alla loro cella, continuerà a ricordarlo, a ricordare quel piccolo gesto, ma questa sarà l'unica e sola cosa che potrà mai fare... E nulla potrà cambiarlo...*
*Rialza lo sguardo per vedere Fato che viene scortata fuori... per quanto strana possa essere stata la loro discussione, entra nella strettissima cerchia delle persone di cui si fida... Anche se qualcosa le dice che non la rivedrà mai più...* Addio... *Bisbiglia, guardando la porta che si chiude con un pesante rumore metallico, rinchiudendola nuovamente nella prigione della sua vita...*

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