sabato 19 gennaio 2013

TRAMA WICKED NIGHTS: Punizione



Zacharel GsAngels Ita: *Plana delicatamente sulla sua nuvola nel Paradiso GsLords&Angels Ita rilasciando la ragazza il prima possibile, la lascia al centro della stanza appena la percepisce abbastanza stabile sulle proprie gambe da riuscire a reggersi in piedi da sola. A disagio fa un passo indietro, un passo lontano dal suo calore invitante e dalla delicata fragranza dei suoi capelli, una fragranza che lo aveva ossessionato durante tutto il volo. Aveva sentito i capelli di lei sulla sua pelle, morbidi e fini. Aveva apprezzato la sensazione, cosa che non sarebbe mai dovuta accadere. Aveva scopi più alti e grandiosi ma, nonostante tutti i suoi ragionamenti, non riusciva a spiegarsi il desiderio di toccarla di nuovo* Questa è casa mia, Annabelle. Usala come più ti aggrada dal momento che starai qui. *La osserva attentamente. Durante il viaggio aveva visto il suo volto cambiare ogni istante, passava dallo stupore alla meraviglia al dolore e, almeno così aveva creduto di vedere, al rimpianto. Le sue risa lo avevano destato dai suoi pensieri. Per tutti i Cieli, era un suono paradisiaco. Moriva dalla voglia di sentirlo nuovamente, moriva dalla voglia di conoscerne la causa. Probabilmente si era trattato del viaggio in volo...* Qui sei al sicuro. Nessun demone ti troverà qui. Chiedi alla nuvola quello che ti serve, cibo, vestiti, servizi. Lei può darti tutto. *Indietreggia ulteriormente riaprendo le ali innevate* Ho questioni urgenti a cui attendere. Non starò via molto, hai la mia parola. Tu mettiti a tuoi agio e prenditi cura di te *Facendo ancora qualche passo indietro cade nella voragine che la nuvola gli aveva aperto per permettergli di volare via, spiega le ali e si dirige sulla nuvola di Thane dove i suoi angeli guerrieri lo stavano attendendo*

  Thane GsAngels Ita: *Era arrivato poco prima del suo comandante, quindi ebbe modo di radunare tutti. Zacharel era ancora con l'umana, pensò, sogghignando. Aveva sempre avuto un certo fiuto per quelle questioni, anche perché probabilmente era uno dei pochi del gruppo ad avere 'quelle' questioni, di conseguenza riuscì a percepire qualcosa tra di loro. Da parte della ragazza aveva percepito solo rabbia e un po' di paura. Da quella del Grande Maestro semplicemente la sua freddezza che però fu smentita dall'aura di lui, sul corpo della ragazza. Avrebbe ripreso quei pensieri in seguito, pensò mentre lo percepiva arrivare.* Tutti pronti? *mormorò con quella sua voce strana per richiamare l'attenzione. Presto sarebbe successo qualcosa di terribile. Lo sapevano tutti.* 

 Zacharel GsAngels Ita: *Zacharel spostò l'attenzione sui guerrieri che si erano riuniti li secondo il suo ordine. Da una parte c'erano Thane GsAngels Ita, Xerxes GsAngels Ita e Bjorn GsAngels Ita, uno accanto all'altro come sempre. Non conosceva i dettagli della loro storia ma sapeva e percepiva in ogni fibra del suo essere che erano compagni di sventura. Sventura che avrebbe piegato anche il più temprato e forte degli Angeli. Gli occhi di Xerxes erano puntati sul demone donna al centro della stanza, il loro bottino. Loro da interrogare. Salutò con un gesto del capo il terzetto prima di spostare lo sguardo sul resto degli occupanti della stanza. C'era l'angelo caduto innamorato di Viola Narcisismo GsLords Ita, Koldo GsAngels Ita che sembrava incurante di tutto e tutti come al solito e Jamila GsAngels Ita che camminava irrequieta per la stanza. Una volta era una portatrice di gioia, ali bianche e parole dolci da sussurrare agli umani, poi, dopo essersi avventurata all'Inferno GsLords Ita da sola per salvare un anima umana era stata promossa guerriero. Si era sempre interrogato sul motivo per il quale anche lei fosse stata affidata a lui, ma dopo la missione all'istituto era tutto chiaro. In quel viaggio Jamila aveva perso qualcosa, per non parlare del fatto che non dava più alcun valore alla vita umana.Per non parlare che aveva apertamente disubbidito al suo ordine di non ferire nessun umano* 

 Jamila GsAngels Ita: *Borbottando piano, continuava a camminare nella stanza pallida e fumosa che la circondava. Sapeva con assoluta certezza che sarebbe stata punita per ciò che era successo all'Istituto, ma non riusciva a provare nessun rimpianto: l'umano era posseduto, quindi doveva fare il suo dovere, e non le importava assolutamente nulla che a ricevere la punizione più dura sarebbe stato Zacharel. Il momento stava per arrivare, tutti i presenti sentivano la tensione di quel momento, in particolare lei. Ma ciò che più interessava loro era far parlare il demone che erano riusciti a catturare. Sbuffando si fermò, incrociando le braccia sul seno e divaricando le gambe in un chiaro gesto di sfida.* 

Thane GsAngels Ita:  Allora? Cosa vogliamo fare? *cominciava a spazientirsi. Tutta quella faccenda stava diventando irritante e non era mai stato famoso per la sua pazienza. Bloccato sul posto osservava gli altri annuire, poi rivolse uno sguardo con un sopracciglio inarcato al Comandante.* Possiamo tornare a prendere la ragazza? *mormorò cercando di nascondere il sorriso, ma con poco successo. Non che gliene importasse qualcosa poi, ma aveva intuito ciò che le facevano contro la sua volontà lì all'Istituto dove l'avevano trovata. Avrebbero potuto prenderla e portarla con loro. Magari lui. Ghignò, no lui no. Era troppo "strano" per persone così, ma qualcosa frullava nella mente di Zacharel e il semplice fatto che su di lei ci fosse la sua essenza, gli fece fare due più due, nonostante l'angelo negasse di averla marchiata. Molte cose non quadravano, e ciò che lo faceva insospettire ancora di più era che erano tutte collegabili a Zacharel, che non aveva mai provato nulla per nessun'altro, a parte, certo, suo fratello e se stesso.*

 Zacharel GsAngels Ita: *Si volta a guardare il suo secondo in comando. Era ancora interessato alla ragazza? il pensiero che stesse ancora pensando ad Annabelle Miller GsAngels Ita lo infastidiva parecchio. Anche se non ne capiva l'origine* Non ce n'è bisogno. L'ho portata via, adesso è qui con me *replica in tono inaspettatamente brusco* Ed appena uscirai di qui mi procurerai le informazioni che ti avevo chiesto *conclude rimarcando l'ordine che gli aveva impartito prima. Era stanco che i suoi ordini venissero ignorati. Non due in un'unica giornata*

Jamila GsAngels Ita: *Si schiarì la gola e guardò irritata i due* La vogliamo smettere e pensare a questa faccenda? *cercò di moderare il tono ma non ci riuscì, anche perché non gliene importava granché di ciò che pensasse Zacharel, anche se l'attraeva, naturalmente. Era la sua espressione perennemente arrabbiata forse, a volerle far scoprire ciò che si nascondeva sotto. Osservando gli altri, notò, che anche loro non vedevano l'ora di arrivare al sodo, ovvero quando avrebbero dovuto far parlare il demone. Ma c'era ancora la sua questione da risolvere e sapeva che Zacharel non se n'era affatto dimenticato.* 

Zacharel GsAngels Ita: *Alza una mano per zittirla, non sopportava le intromissioni, sopratutto quando stava parlando di altro. Sopratutto quando si trattava della ragazza* Sono compiaciuto che tu voglia arrivare subito al problema, Jamila. Considerando le tue azioni mi pare la scelta migliore *la fissa truce* Quante volte avevo detto di non ferire gli umani. Posseduti o non *si rivolge a lei con tono fermo* il problema è che non ti è mai stata a cuore la vita di quell'umano, Jamila. Mai. L'unico motivo per la quale provi del rimorso è il fatto che tu sia stata scoperta *Chissà se il suo Dio stava ridendo di lui in quel momento... probabile. Dopo tutto erano le stesse accuse che gli erano state mosse dall'Unico prima di essere punito. Era sconcertante come le cose erano cambiate nel giro di pochi mesi, ed ora sarebbe stato nuovamente punito a causa dei suoi soldati* Ora Jamila farai visita a tutti i soldati di questo esercito implorando la loro clemenza, perchè saranno costretti a passare un intera giornata sotto spoglie umane, per causa tua *la fissa a lungo per poi spostare il suo sguardo su ogni angelo in quella stanza* Non tollererò altra insubordinazione. Il prossimo che disubbidirà ad un mio ordine se la vedrà con me. 

 Xerxes GsAngels Ita: *Aveva sentito il discorso di Zacharel GsAngels Ita ma la sua attenzione era tutta per il demone al centro della sala. Il ricordo dell'Inferno era così vivo in lui che poteva ancora sentirne le fiamme sulla pelle. Avendo deciso di non pensarci osserva la sala, in un angolo c'era un angelo, un caduto* Chi è lui e perché qui? Mio Signore *Chiede puntando il dito sull'angelo con i capelli rosa*

Zacharel GsAngels Ita: *Sposta il suo sguardo da Jamila a Xerxes. L'angelo aveva stranamente smesso di fissare il demone ed ora sembrava interessato a McCadden, l'angelo caduto che era diventato un suo problema. Altro problema da aggiungere ai suo sottoposti insubordinati* Lui si chiama McCadden e, a partire da questo momento, sarà tua responsabilità occuparti della sua condotta *Sentenzia guardando l'angelo bianco. McCadden, d'altro canto, aveva capelli di rosa, lacrime di sangue tatuate sotto gli occhi e sopracciglia piene di piercing. Tutto questo per compiacere i vizi di una Dea. Sempre se di Dea si poteva parlare. Viola Narcisismo GsLords Ita era posseduta e, a causa sua, l'angelo aveva peccato e peccato di nuovo, tanto da non essere più degno del Paradiso GsLords&Angels Ita* Quando avremo finito qui, lo porterai via con te *sentenzia senza possibilità di replica. Non avrebbe più accettato repliche, si era stancato che gli ordini non venissero rispettati* 

 Thane GsAngels Ita: *Era piacevole vedere il loro comandante perdere la pazienza. Riflettè fra sè osservando tutti gli altri, cercando di non sogghignare, perché a nessuno andava a genio quell'angelo, ma in fondo non potevano farci granché. Annuendo in direzione di Xerxes. Ora se la sarebbe vista davvero brutta quell'angelo. Chi voleva fare da balia ad un angelo caduto, per di più pazzo, pensò guardando McCadden. Non riusciva a capire l'attrazione che provava quell'uomo verso Narcisismo. Certo la donna era davvero bella, ma non riusciva veramente a capire.

Jamila GsAngels Ita: *Le narici si dilatarono per l'irritazione. Non aveva mai incontrato, nel corso della sua lunga esistenza, angelo più severo e dispotico di Zacharel. Con la coda dell'occhio lo guardò, stando ben'attenta a non farsi vedere. La punizione che l'attendeva se avesse sgarrato ancora sarebbe stata implacabile e lei non voleva che ciò accadesse, ma non sapeva, in tutta sincerità se avrebbe eseguito gli ordini anche pensando a quello. Non era lei ad essere punita ogni volta, quindi, cosa le importava in fondo?*

 Bjorn GsAngels Ita: *Alza la testa sentendo il loro leader impartire quell'ordine a Xerxes. Non erano frequenti i momenti di ilarità, ma quello lo era davvero quindi si passa una mano sul viso fermandosi sulle labbra nel tentativo di celare un sorriso* Congratulazioni amico *Batte una sonora pacca sulla spalla del suo compagno* Ora è una tua responsabilità, hai sentito il Capo. 

Axel GsAngels Ita: *Gli angeli in quella stanza erano assieme per necessità non per scelta, nessuno avrebbe mai scelto il loro destino, nessuno li avrebbe voluti nel suo esercito ma ,in rare e sporadiche occasioni, potevano sembrere una squadra. Uniti dalle svenure di un altro* Vai Così!!! *Ride alzando i pollici nella direzione di Xerxes* quello che ti serv per tirarti su di morale *carica beffardo* 

 Zacharel GsAngels Ita: Basta così *tuona guardando ognuno di loro* Finiamola con questi convenevoli. Jamila tu hai qualcosa da fare *le lancia un'ultima occhiata* Xerxes, tu hai qualcuno di cui occuparti *sposta lo sguardo su di lui per poi guardare McCadden. A quel ragazzo serviva una mano, e probabilmente, sarebbe servita una mano anche a Xerxes per impedirgli di ucciderlo* E tu Thane non farmi ripetere un'altra volta il mio ordine. Trovami le informazioni sulla ragazza, non tornare da ma a mani vuote. Tutti gli altri... *si rivolge al resto del suo esercito* riposatevi, riacquistate le forze e curate le ferite. Ci aggiorneremo domani mattina *Detto questo ordina mentalmente alla sua nuvola di "mettere alla porta" i suoi ospiti. Li vede cadere nel vuoto appena questa fa sparire il pavimento sotto i loro piedi* 

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